Isole Vergini, I love you!

Alla scoperta dell’arcipelago dei pirati!

Prima di iniziare il racconto delle isole dei pirati (il famoso Barbanera aveva sede qui!), permettetemi un breve cenno sull’ubicazione delle Isole poiché, parlando di vacanze con gli amici, molti avevano parecchie perplessità sulla loro collocazione geografica.
Le Isole Vergini (che si dividono fra Americane = USVI e Britanniche = BVI) si trovano ad est di PUERTO RICO, quindi nei cosiddetti alti caraibi, sulla fascia delle più famose Cuba e Santo Domingo; le USVI sono solo tre, ST.THOMAS, ST.JOHN e ST.CROIX, mentre le BVI sono molte di più, alcune disabitate, fra le quali ricordiamo TORTOLA, ANEGADA, JOST VAN DYCK e VIRGIN GORDA.
La popolazione delle isole è, per la maggior parte, formata dai discendenti degli schiavi africani importati in queste isole per la coltivazione della canna da zucchero, attività molto fiorente durante i primi dell’800.
Devo ammettere che la popolazione locale è un po’ scontrosa nei confronti dei turisti e non particolarmente simpatica; questo non vuol dire che siano sgarbati, ma nemmeno particolarmente amichevoli.
La mia vacanza è stata alla scoperta delle USVI, con una puntatina a Tortola (deludente, peraltro!) che vi racconterò in dettaglio.

PRIMA DI PARTIRE
Anche quest’anno l’organizzazione del viaggio è stata all’insegna del fai-da-te perché, anche se un po’ più faticosa, ti permette di abbattere i costi considerevolmente e di approfondire la conoscenza dei luoghi visitati; infatti queste isole non sono propriamente “a buon mercato” ed i prezzi dei cataloghi dei tour operator non sono certo bassi, nonostante agosto sia la loro “BASSA STAGIONE”.
In questo periodo non c’è molto turismo poiché gli americani (principali visitatori) preferiscono la stagione secca (quella da dicembre ad aprile, dove arrivano anche tre grandi navi da crociera al giorno!) e non è una meta tipicamente europea.
Eppure l’idea di visitare questi posti mi è venuta nel mese di febbraio quando ho conosciuto Olga dell’Ente del Turismo delle USVI al BIT, la borsa del turismo di Milano; non solo è stata così gentile da “raccontarmi” la bellezza delle isole, ma mi ha fornito un sacco di depliant con nomi di residence che affittavano appartamenti con cucina (rintracciabili in internet), soluzione abbastanza economica (soprattutto divisa per 4 persone, come abbiamo fatto noi) che ci permetteva di cucinare evitando i più costosi ristoranti.
Infatti i supermercati delle isole (nonostante importino tutto!) sono fornitissimi e si trova tranquillamente anche la pasta italiana e quasi tutti i nostri prodotti; il costo della spesa è simile all’Italia, a parte la carne che costa decisamente pochissimo (calcolate che si mangia una bistecca con 1$!).

NOTIZIE UTILI
Prima di tutto vi devo ricordare che, non solo negli USA si entra SOLO con il passaporto a lettura ottica, ma dovete preparavi psicologicamente a “subire” la dogana statunitense!
Sì, perché nonostante le 4 ore di stop a Miami in attesa del volo interno per le isole, abbiamo rischiato di perderlo per via dell’ora e mezza di attesa prima ancora di sbarcare dall’aereo, causa la chiusura dell’aeroporto per il passaggio di un forte temporale tropicale con tanto di allagamento e la lentezza esasperante della dogana che non solo ci ha preso le impronte digitali e ci ha scattato una foto, ma ci ha fatto ricompilare i moduli di ingresso a loro dire non corretti (facendoci perdere la coda!).
Penso proprio che per una persona che non conosce l’inglese sia quasi impossibile compilare i loro assurdi moduli e rispondere alle loro assurde domande (del tipo "sei un terrorista?", "vuoi entrare negli USA per commettere un attentato?"), con aggiunta di una bellissima postilla che dichiara "nel caso abbiate risposto sì anche ad una sola delle domande, siete pregati di contattare la vostra ambasciata prima dello sbarco"; ve lo giuro, sono ancora allucinata!
La valuta su tutte le isole (comprese quelle inglesi) è il dollaro americano e la guida è a sinistra (ma le auto hanno il posto del conducente a sinistra, proprio come le nostre!); per fortuna il traffico è limitato e tutti si fermano per lasciarti passare se ti devi immettere sulla carreggiata.Caldo umido (mediamente 30 C°, acqua del mare sui 27, una meraviglia!) con nuvolotti sparsi (peraltro poco fastidiosi, ha piovuto due/tre volte per non più di 10 minuti!).
Il temporale più forte: una notte a St.John, da mezzanotte all’una, un muro d’acqua dove non si vedeva a 10 cm!
La spiaggia più bella: sicuramente la TRUNK BAY (St.John), semplicemente MERAVIGLIOSA (accesso a pagamento 4$ a testa).ST.THOMAS
Questa è l’isola più mondana, forse per via dell’aeroporto, dell’attracco delle navi da crociera in rotta per i Caraibi (qui è il paradiso del duty free!) e per la sua vivace capitale Charlotte Amelie.
Abbiamo trovato un appartamento poco economico (ma è stato l’unico che ci ha risposto nel giro di un paio di giorni) al SAPPHIRE BEACH, dove per 222 euro al giorno (in 4) abbiamo affittato sull’omonima spiaggia un bilocale con doppi servizi, cucina con divano letto e ampio terrazzo (dotato di cassetta di sicurezza e aria condizionata) e al piano di sopra, ampia camera matrimoniale con mega-letto matrimoniale e bagno attiguo.
Le spiagge più belle sono quelle di MAGENTS BAY e COKI BEACH; anche la Sapphire è data come "spiaggia molto bella", ma avrei qualche dubbio a riguardo, il mio giudizio non và al di là di un CARINA!
L’isola è facile da girare, grazie alle sue "stelline" colorate; infatti i vari percorsi stradali sono contrassegnati da cartelli stradali raffiguranti una stella (ogni circuito un colore per un totale di 5 percorsi) che toccano tutti i punti principali dell’isola.
Non perdetevi la salita in teleferica (o con la comoda strada asfaltata) per raggiungere la collina di St.Peter Mountain, da dove si gode un bellissimo panorama su Charlotte ed un altrettanto bel tramonto, magari sorseggiando la famosa BLACKBEARD’S BEER, ottima birra locale, ed un giretto per la Main Street della capitale, ricca di negozi (gioiellerie come se piovesse, per via dei prezzi competitivi, la metà rispetto all’Italia per orologi o brillanti).
Sempre in tema di shopping, fate un giretto anche all’International Plaza (non vi potete sbagliare, qui attraccano le navi da crociera!), anche se, molto probabilmente, vi limiterete a rifarvi gli occhi ed uscirete con le mani vuote!
Sempre a Charlotte, merita un giretto la parte alta della città, con i 99 steps (gradini) che portano al castello di Barbanera ed alla sua torre di avvistamento (trasformati in hotel di lusso), e il Forte Rosso (in questo momento chiuso per restauri).
In giro per l’isola si godono splendidi panorami, ci si ferma per una sosta (magari mangereccia) al porto di Red Hook, dove partono i traghetti per le isole, si evita il Coral World (dopo aver visto l’acquario di Genova questo è ben poca cosa!).
Come vi dicevo, la cucina negli appartamenti ci permetteva la cena in casa (per il pranzo mangiavamo uno snack in giro o ci portavamo dei sandwiches nello zaino frigo completo di siberini portato da casa!) e siamo usciti solo una sera a cena, limitandoci ad una PIZZA HUT, spendendo 18$ in due.

ST.JOHN
In mezz’ora di traghetto (portandoci da St.Thomas la nostra mitica SUZUKI AERIO, ricordatevi di arrivare almeno 20 minuti prima della partenza perché quando la nave è piena… parte!) siamo arrivati a St.John, l’isola che da sola merita il viaggio!
Le sue numerose spiagge sono veramente magnifiche e l’isola, percorsa da un’unica strada, e per tre quarti parco naturale; il nostro appartamento (CONCORDIA STUDIOS) era ubicato nella zona sud est dell’isola, a mezz’ora di auto dal porto.
Per 150 euro al giorno avevamo un appartamento ECO immerso nella natura (forse fin troppo!), con insetti, manguste, ragni, colibrì (e molto ancora), annessi e connessi; l’appartamento era composto da un’ampia zona living (con tanto di cucina con lavastoviglie) con un divano letto (piuttosto scomodo) ed un bagno al piano terra ed un locale soppalcato (raggiungibile da una scala esterna) composto da camera da letto matrimoniale e un altro bagno.
La vista che si godeva dal terrazzo sulla deserta Shoy Beach era semplicemente meravigliosa, peccato che ad una certa ora arrivavamo zanzare e affini a go-go, e non ci si salvava dai morsi nemmeno con zampironi o autan extreme!
Pensate poi che, per via delle zanzariere, non si potevano chiudere le imposte, ed alle 6 del mattino l’alba ci svegliava; insomma, posto paesaggisticamente bello, molto ecologico (non avevamo nemmeno l’aria condizionata e dovevamo rimanere chiusi per via dei voraci insetti!), che richiede una buona dose di spirito di adattamento.
Come vi dicevo, l’isola offre SOLO spiagge meravigliose, ma questo è quanto uno desidera in un posto come questo: sdraiarsi al sole e restare il ammollo ore a chiacchierare!
Oltre alla già citata Trunk Bay, vi ricordo la Honeymoon, la Cinnamon, la piccola (ma per questo non meno bella!) Shoy, la Hawksnest, la Caneel e la Francis tanto per citarvi le più belle, ma girando l’isola ne troverete ancora altre che chiamarle brutte sarebbe un affronto e tutte con le stesse caratteristiche: sabbia bianca finissima, mare azzurro e trasparente, orlate da palme e mangrovie e, cosa (per me) importantissima, con pochissima gente!
In una parola: un vero PARADISO!
Girando l’isola (a proposito, l’unico benzinaio è a Cruz Bay) meritano sicuramente una visita le rovine della piantagione di canna da zucchero di Annaberg, affacciate sulla bella Waterlemon Bay e la piccola cittadina di Cruz, tipica nelle sue casine colorate di legno ed i suoi locali caratteristici; a questo proposito vi suggerisco una cena al Morgans’s Mango, locale molto carino con piatti di provenienza da varie parti del mondo (spesa approssimativa, 20/30$ a testa).
Il supermercato più fornito dell’isola è sicuramente lo STARFISH (non lontano dal distributore di benzina), dove troverete anche il banco del pesce fresco (il tonno è ottimo anche se non economico) ed ogni genere di cibarie.

TORTOLA
Breve parentesi della gita a Tortola: come vi dicevo l’isola non ci è piaciuta molto.
A parte la brutta Garden Beach (posto per americani, pieno di locali, barche, scooter d’acqua e boe), quando, litigando con il taxista, ci siamo fatti portare a Long Bay, la situazione è decisamente migliorata: lunghissima spiaggia bianca e deserta, orlata di palme ma con il mare (purtroppo) un po' mosso; carina, ma niente a che vedere con le spiagge di St.John!
Altra delusione la capitale, Road Town, un posto triiiiste, con vecchi negozi che vendono paccottiglie ed una main street che di "principale" ha proprio poco!
Unica nota positiva: l’ottimo hamburger mangiato al PUB, birreria caratteristica (splendide le carte nautiche appese alle pareti) con ottimo rapporto qualità-prezzo.

ST.CROIX
Ed eccoci infine all’ultima, la più grande e la meno turistica delle Isole Vergini Americane, St.Croix; qui abbiamo alloggiato da Adele e John, nella loro Villa Margarita, posto splendido un po' isolato (che fatica per trovarlo!) dove ci siamo sentiti un po' come a casa nostra!
Adele (quarantenne americana trasferitasi lì da pochi mesi) ci ha trattato come amici e noi abbiamo ricambiato cucinando per lei i mitici SPAGHETTI ALLA CARBONARA (naturalmente gli americani adorano la nostra cucina!); avevamo uno splendido appartamentino dotato di aria condizionata, due camere da letto, bagno e cucina (con stereo e televisore inclusi).
Tutti e tre gli appartamenti (di varie metrature) della villa sono molto belli, puliti ed arredati con gusto; asciugamani a volontà, un minimo di pulizia a nostro carico (comunque solo al Sapphire avevamo il servizio di rifacimento camere, comunemente detto housekeeping); la villa è sul mare (la spiaggia è piccolissima, ma ha una bella barriera corallina) ed ha una piccola piscina.
Nel trattamento (i soliti 150 euro al giorno per appartamento) avevamo compreso l’aperitivo in terrazzo, ed Adele ci preparava splendidi cocktail (la FROZEN PINA COLADA era decisamente il mio preferito!).
Dicevo, l’isola di origine danese è grande (circa poco più dell’Isola d’Elba), ma le strade qui sono abbastanza dritte e non si inerpicano sulle colline come nel caso delle isole precedenti; abbastanza carina la capitale Christiansted, orribile Frederiksted.
Merita una visita la piantagione (molto ben conservata) di Whim Estate e la visita guidata alla fabbrica del Cruzan Rum (il più famoso delle isole!); sicuramente impedibile però, la gita in catamarano al parco naturale di Buck Island (dalle 12 alle 16, 50$ a testa con noleggio attrezzatura per snorkelling compresa), un’isola con una spiaggia meravigliosa dove si effettua un percorso sottomarino guidato (con maschera e pinne) in cui si ammirano moltissime varietà di pesci e di coralli.
Fra le spiagge più belle,vi ricordo invece la lunghissima Sandy Point (purtroppo durante la settimana è interdetto l’accesso alla punta finale, in quanto agosto è periodo di riproduzione delle tartarughe), la Rainbow Beach (ottimo il pranzo al baretto sulla spiaggia!) e la Shoy’s Beach che si raggiunge attraversando il complesso alberghiero Buccaneer Resort.
A questo proposito vi ricordo che negli Usa (e in quasi tutto il mondo) le spiagge sono PUBBLICHE e l’accesso non è MAI proibito, nemmeno quando bisogna attraversare un hotel, anche se fosse il più lussuoso del mondo!
Vi ricordo inoltre che quasi tutte l spiagge delle isole sono attrezzate con panchine e tavoli per il pic-nic e talvolta bagni e barbecue, ma non troverete MAI gli ombrelloni a file parallele piantati come nelle nostre spiagge; se in qualche spiaggia (poche per la verità) vi noleggeranno sdraio ed ombrelloni (10$ ombrellone e 5$ la sdraio, come nella COKI di ST.THOMAS), potrete tranquillamente posizionarli dove più vi piace.

Mi sembra proprio di avervi detto tutto, e mi scuso in arrivo (non l’ho fatto in partenza!) con quanti avrò tediato con il mio lungo racconto; in sostanza il viaggio mi è piaciuto molto, le verdissime isole meritano una vacanza e, se devo proprio trovargli un difetto, forse sono troppo poco CARAIBICHE e molto americane (le ho paragonate un po’ alle Bahamas).
I LOVE ISOLE VERGINI, mi rimarrete nel cuore, anche se il vostro paradiso è forse un po' troppo "a stelle e strisce"!La prima decisione è stata quella di risiedere su tutte e tre le isole, per evitare troppi spostamenti in traghetto e per sfruttare pienamente i giorni a disposizione; dopo qualche esitazione ho deciso di dividere i 15 gg.a mia disposizione nel seguente modo (links in calce):
* 4 notti a ST.THOMAS al SAPPHIRE BEACH (scelta obbligata perché altre strutture più economiche non mi hanno risposto!).
* 6 notti a ST.JOHN (a detta di tutti, ed a ragion del vero, la più bella!) al CONCORDIA STUDIOS.
* 4 notti a ST.CROIX (l’esitazione era proprio per ques’isola, ma mi sbagliavo) al VILLA MARGARITA.
E la scelta si è rivelata vincente!Conosciuto anche un tour operator con servizio di biglietteria aerea anche per privati, sono partita in quarta per l’organizzazione del viaggio; una volta opzionati i biglietti con American Airlines via Miami (MI-LONDRA-MIAMI-ST.THOMAS all’andata e medesimo rientro partendo però da ST.CROIX) alla modica cifra di 1260 euro a testa (un ladrocinio, ma era la tariffa più conveniente per il mese di agosto con solo due scali!), ho iniziato a consultare gli appartamenti via internet per selezionare quelli più convenienti e più comodi.
Il noleggio auto è conveniente, circa 40 dollari al giorno assicurazioni comprese, trovare l’auto un po’ difficoltoso; mentre per St.Thomas l’avevamo prenotata in internet compilando il form senza nessun invio di denaro (ed ha funzionato, fate solo attenzione a che agenzia riceve la vostra prenotazione perché ce ne sono diverse sull’isola), per St.Croix abbiamo avuto qualche problema.
Infatti la Budget all’aeroporto non ha trovato la prenotazione e la gentile signorina non ha nemmeno provato a fare una telefonata a qualche altro punto di noleggio Budget, dicendoci che non aveva auto disponibili; la stessa cosa alla Hertz, Avis e Alamo lì di fianco.
Per niente scoraggiati, abbiamo chiesto ad un taxi di accompagnarci ad un altro autonoleggio ed in 10 minuti siamo arrivati alla CENTERLINE CAR RENTAL dove abbiamo trovato tranquillamente una vettura; a questo proposito ricordatevi che chi guida, oltre alla patente italiana, deve avere una carta di credito intestata personalmente, altrimenti non potrà accedere al noleggio. La benzina è veramente economica: 2,80$ al gallone, pari a 3,8 litri.
Altra cosa importante, mentre da St.Thomas per St.John funziona un regolare servizio di traghetti (uno ogni ora dalle 6 della mattina fino alle 17 del pomeriggio sia pedonale che con trasporto auto) al costo di 4 $ per persona + 10$ la vettura, per St.Croix il traghetto sospende il servizio da giugno a novembre e si può raggiungere l’isola SOLO in aereo (un bielica 9 posti al costo di 90$ solo andata) o con l’idrovolante (mi hanno detto che il costo è il medesimo).
L’idea dell’idrovolante ci piaceva molto, ma la partenza di quest’ultimo è dal porto della capitale Charlotte, non molto comodo per il rilascio dell’auto, avvenuta all’agenzia dell’aeroporto.
Per quanto riguarda i collegamenti con le BVI, sono veramente cari; mezz’ora di traghetto da St.John a Tortola 40 $ + 5$ (tasse doganali) a testa e, una volta sbarcati, il taxi ci ha chiesto 20 $ (sempre a persona) per raggiungere la spiaggia di Long Bay, arrivare alla capitale e raggiungere il punto di attracco del traghetto (e vi ricordo che uscite dagli Usa, quindi di nuovo tutta la trafila della dogana come descritta per Miami!).
Sicuramente il punto di partenza migliore per le gite alle BVI è St.John: vi elenco di seguito i giorni di partenza e gli orari (tenete presente che il costo di ogni tratta va dai 40 $ per Tortola ai 55 $ per Virgin Gorda, la più lontana che si raggiunge in un’ora e mezza):
* TORTOLA tutti i giorni con partenza alle 8,30 ed alle 11,30 con rientro alle 16, 15 (eccetto la domenica che parte alle 15,15)
* JOST VAN DYCK dal venerdì alla domenica con partenza alle 8,30 ed alle 14,20 e rientro alle 15
Da vedere la famosa WHITE BEACH ed ottimo snorkelling.
* VIRGIN GORDA il giovedì e la domenica con partenza alle 8,30 e rientro alle 15.
Da vedere THE BATHS, i famosi massi granitici che con l’alternarsi delle maree formano piscine naturali.
Una considerazione personale: dopo la deludente gita a Tortola dove i taxisti ti vogliono portare a tutti i costi (per loro comodo, anche se dicono che è la spiaggia più bella!) alla CANE GARDEN BAY (deludentissima vi assicuro, siamo scappati appena la abbiamo vista!) e la triste capitale Road Town ci siamo un po’ scoraggiati (visti poi i prezzi delle gite!) e, documentati sulle altre isole, abbiamo deciso di non vederle (tenendo anche conto degli orari un po" "strettini"); ci è dispiaciuto, ma mi è parso di capire che le BVI sono belle in barca e sbarcarci per tre ore ha poco senso!
Se poi pensate che le spiagge più belle sono sicuramente quelle di St.John… forse non ne vale la pena!

3 commenti in “Isole Vergini, I love you!
  1. Avatar commento
    andy
    02/08/2006 16:01

    Se siete a Tortola non potete non andare a Virgin Gorda....è FANTASTICA. C'è una spiaggia denominata "The baths". C'è un meraviglioso percorso sotto questi grossi massi. Andateci e non ve ne pentirete...

  2. Avatar commento
    Felicity
    01/11/2005 10:05

    Ecco un altro luogo magnifico di cui si parla poco... Il bello di questo sito è che i viaggi raccontati non sono quasi mai banali, ci sono tornata dopo qualche mese che ne mancavo e sto facendo scoperte piacevolissime! Le Isole Vergini... nemmeno mi venivano in mente e adesso ho una voglia tremenda di andarci!

  3. Avatar commento
    poochie76
    28/10/2005 09:36

    Semplicemente fantastico!Complimenti per il viaggio, ma soprattutto per il tuo resoconto molto utile e dettagliato.

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