Hanno ragione gli orsi!

Due giorni di relax fra i colori di un Trentino quanto mai schietto e sincero

In valigia

Oltre all'immancabile K-Way non lasciate a casa una felpa e/o un maglione ma nemmeno... il costume!
Il tempo in montagna, si sa, non segue le classiche regole e capita che in un attimo si passi dal sole alla pioggia; essere ben attrezzati è quindi obbligatorio, soprattutto se succede durante un'escursione a piedi!
La notte abbiamo dormito, complice anche l'acquazzone che ha rinfrescato l'aria, sotto un caldo piumone (il 12 di agosto!!) quindi non laciate a casa nemmeno il pigiama...
Il costume torna utile per prendere il sole mentre ci si riposa in qualche prato oppure, se si è fortunati come lo siamo stati noi, per accedere al Wellness Center del proprio garni! :P

Come spostarsi

Il mezzo di trasporto è obbligato: l'auto. Non ci sono altri collegamenti con la Val Rendena se non quello stradale e, dovendo lasciare in garage la moto per motivi di bagaglio, la macchina è l'unica scelta possibile.
E' attivo anche un servizio di autobus a lunga percorrenza che collega Pinzolo e Madonna di Campiglio con Tione prima e con i principali centri lombardi e trentini, ma vista la necessità di essere il più indipendenti possibili negli spostamenti, non lo consigliamo...

Dove alloggiare

Siamo partiti all'avventura: non solo non avevamo alcuna prenotazione, ma nemmeno sapevamo dove poter alloggiare e, vista la vicinanza con il ponte di Ferragosto, se ci fossero state camere disponibili da qualche parte!
Lungo la strada per Pinzolo ci siamo fermati in uno dei frequenti Info Point (quello di Villa Rendena che già conoscevamo) e qui ci siamo fatti dare tutta la documentazione possibile per hotel, b&b, garni e agriturismo; abbiamo poi passato parte della mattinata a cercare il migliore per le nostre esigenze concludendo il nostro peregrinare al Garni Martina, a Carisolo.
Solo una stella brilla sull'insegna, ma non rende merito al servizio offerto: camera piccola ma pulita e certamente migliore di molte altre, bagno in stanza, colazione a buffet compresa nel costo della notte (circa 40 €a testa; tantino ma allineato con quanto richiesto da quelle parti in questo periodo) e, sorpresa anche per noi visto che sui depliant non viene citato, servizio di Wellness con fra l'altro bagno turco, sauna ed idromassaggio a disposizione (gratuita!) degli ospiti! :)

In cucina

La cucina di queste zone è tipicamente montana e la fanno da padrone piatti a base di selvaggina e di funghi; non mancano poi anche i formaggi di malga, fra tutti la Spressa, dal sapore intenso; da non perdere assolutamente i salami di cinghiale e cervo, così come le grappe al gusto di frutta!
Inoltre è facile trovare i tipici biscotti fatti con la particolarissima farina di Storo: un dolce souvenir di questo Trenino!

Itinerario

La decisione di partire è improvvisa come mai ci è capitato prima. Abituati a studiare percorsi, leggere guide, controllare in Internet cosa visitare e dove andare, questa volta abbiamo voluto stravolgere il nostro modus operandi partendo per questo weekend senza nemmeno una meta prestabilita!
L'idea, infatti, era quella di passare un paio di giorni di relax in montagna, andando un po' all'avventura per quanto riguarda alloggio e, conseguentemente, luogo di soggiorno; siamo finiti a Carisolo, piccolo paese della Val Rendena, situato fra i due ben più noti Pinzolo e Madonna di Campiglio, ma, cosa per noi ben più importante, proprio all'imbocco della Val Genova, splendido Parco Naturale che porta fino ai piedi dell'Adamello.
Andiamo però per ordine e partiamo con la nostra piccola avventura!

Sono le sette e già siamo in macchina per salire fino al lago d'Idro e da lì continuare fra montagne e prati fino a raggiungere Tione e l'imbocco della Val Rendena: da comincia la ricerca di una stanza per questa notte!
Ci fermiamo in uno dei numerosi e fornitissimi Info Point dislocati lungo la strada e qui riusciamo a trovare un cartina di Pinzolo (che si sarà utile in seguito visto che riporta la posizione dei vari hotel e bed and breakfast) e un opuscolo con l'elenco, ovviamente non completo ma comunque piuttosto ricco, delle strutture ricettive della zona; decidiamo di limitare la ricerca alla zona di Pinzolo e passiamo in rassegna i primi nomi che troviamo sulla lista.
La disponibilità, vista anche la vicinanza con il Ferragosto, è piuttosto scarsa (e costosa!) e i primi cinque o sei tentativi di prenotazione non vanno a buon fine; decidiamo di provare a vedere un garni a Carisolo e questa volta le cose vanno meglio! :)
Troviamo infatti, per 40 € a persona, colazione compresa, il Garni Martina, una struttura a conduzione familiare a cui la sola stella che le viene assegnata non rende assolutamente merito! Le camere non sono grandissime ma sono curate e complete di quanto serve, il bagno è pulito e funzionale, il servizio sempre cortese e disponibile... cosa si vuole di più?
A tutto questo fa da contorno una sorpresa: non segnata su brochure o depliant e nemmeno troppo pubblicizzata dagli stessi gestori del garni, al piano inferiore troviamo, a disposizione degli ospiti, un bellissimo wellness center completo, fra le altre cose, di idromassaggio, sauna e bagno turco!

Risolto il problema più grande della vacanza, ci possiamo concedere il meritato relax! :P
Mangiamo un panino in uno dei bar di Pinzolo e ci dedichiamo poi alla visita della cittadina invasa da turisti e visitatori; è bello passeggiare fra case in legno e balconate colorate dai grandi vasi di fiori, caratteristico anche il mercato dell'artigianato allestito lungo la via principale, ma complessivamente troviamo la cittadina forse fin troppo dedicata allo shopping turistico e, conseguentemente, un po' "vuota"...
In compagnia di un caro amico, Davide, trovato "per caso" da queste parti, ci trasferiamo poi a Madonna di Campiglio dove il discorso si ripete... amplificato di molto! :( Se comunque a Pinzolo si respirava ancora, seppur con fatica, l'aria di montagna, qui sembra di essere nel centro di una grande città; non certo per l'inquinamento o le auto (il centro cittadino è zona pedonale) quanto per la quantità di negozi "importati e importanti" che trasformano in tremendamente snob l'atmosfera. E' davvero la Madonna di Campiglio della Commedia all'italiana e dei VIP, purtroppo nella peggior accezione che si dà ad entrambe le espressioni...
Ci concediamo un tè caldo (è agosto ma fa parecchio freddo!) nel bar che si affaccia sul piccolo lago al centro del parco cittadino e nel frattempo chiamiamo, come da sua indicazione, la gentile signora che gestisce il garni per farci preparare il wellness center: ci attende un'oretta di relax prima di cena!
Un piccolo inconveniente non ci consente di utilizzare la vasca idromassaggio ma ci accontentiamo del bagno turco e della sauna, il tutto immerso nella luce delle candele che sono state per noi accese e che illuminano la sala del centro benessere; il tempo purtroppo, in questi casi, vola e dobbiamo prepararci: ci aspetta, in compagnia di Davide e della sua famiglia, una magnifica cena, trascorsa anche pianificando al meglio l'escursione in montagna del giorno successivo! :)

Lasciamo gli agi del nostro garni e la calca di Pinzolo per dedicarci interamente alla natura: dedichiamo la giornata all'esplorazione della Val Genova, lunga e stretta valle che parte proprio da Carisolo e sale fino all'Adamello con il suo ghiacciaio!
Vista la sua lunghezza e la varietà dei sentieri che la attraversano si deve scegliere se visitare la parte bassa, centrale oppure quella superiore; dal momento che non è la prima volta che visitiamo questo tratto di Parco Nazionale, vogliamo cercare di unire in questo diario di viaggio anche le informazioni e le esperienze delle visite precedenti in modo da offrire una descrizione più esaustiva delle attività che possono essere svolte nella valle.

Le tre sezioni in cui la vallata è divisa sono delimitati da altrettanti check point denominati, salendo verso l'Adamello, Ponte Verde, Ponte Maria e Malga Bedole; la loro importanza è fondamentale in quando per garantire un migliore utilizzo dell'unica via d'accesso alla valle ed al contempo per preservare al meglio la bellezza della sua natura, solo il tratto fino a Ponte Verde è liberamente percorribile in automobile. Qui si deve lasciare l'auto e, se non si vuole utilizzare il servizio di bus navetta della valle, proseguire a piedi, oppure pagare un pedaggio di 5 € per proseguire fino a Ponte Maria; qui le scelte sono obbligate: o si prosegue con il pullmann oppure a piedi in quanto il transito è vietato ai mezzi privati (a motore ovviamente) non diversamente autorizzati.

Una stretta ma tranquillamente percorribile strada si inoltra, partendo dal termine del paese di Carisolo nella valle e conduce, in pochi minuti, al Ponte Verde; da qui, lasciata la macchina in una delle tante piazzole di sosta si arriva alle Cascate Nardis. Lo spettacolo è di quelli che tolgono il respiro: un'enorme massa d'acqua cade per decine di metri lungo una parete di roccia scura e scoscesa fino ad arrivare, a pochissimi metri dalla sede stradale, ad infrangersi su un letto di massi e pietre per poi fliure impetuosamente nel Sarca che percorre per tutta la sua lunghezza la vallata.
Questo è il primo punto di riferimento per la visita della Val Genova in quanto da qui è facile (e consigliabile!) prendere il Sentiero delle Cascate che porta, attraversando un bosco magnificamente curato, a scoprire scorci di natura veramente meravigliosi.
Il sentiero, molto ben curato ed accessibile a chiunque bambini compresi, segue a ritroso tutto il percorso del fiume Sarca inoltrandosi fra querce ed abeti mostrando un sottobosco ricco di vegetazione (sono centinaia i funghi che si possono scorgere... ma non sempre è facile!) e di piccola fauna (scoiattoli e ghiri in particolare!); questo tratto è ideale per una passeggiata con tutta la famiglia dal momento che solo in pochi tratti il sentiero richiede un po' di attenzione e, sebbene ci vogliano un paio d'ore a percorrerlo, non risulta troppo faticoso.
Meta finale di questo primo tratto di Val Genova è la Cascata Lares che si scopre fra i tronchi degli alti alberi del bosco e mostra tutta la sua forza facendosi largo fino al Sarca; il modo migliore per osservarla è salire, utilizzando i gradini naturali delle radici degli alberi, fino a quasi la metà della sua altezza in modo da poterne osservare l'impressionante salto (il posto è piuttosto "umido": attenzione a non scivolare e a non bagnare troppo le fotocamere!), ma la si può benissimo guardare anche dal robusto ponte di tronchi che consente di attraversarne il ruscello di uscita.
Siamo a poche centinaia di metri da Ponte Maria, secondo punto di riferimento della valle; tutt'attorno ci sono prati e strutture attrezzate per pic-nic e pranzi al sacco ed addirittura, per i più temerari, una palestra naturale dove sfidare (solo in presenza delle guide alpine!!) se stessi in passaggi du ponti di corde a parecchi metri d'altezza!
Stanchi ma certamente appagati molto probabilmente sarà arrivata l'ora di tornare indietro e magari è meglio farlo seguendo la strada asfaltata: meno affascinante ma più comoda e veloce del sentiero!

Proprio da Ponte Maria può cominciare una nuova escursione nella valle. Lasciata la macchina (se si era portata fino a qui) negli appositi parcheggi ed acquistati i biglietti del bus navetta (1 €), saliamo con un viaggio di circa quindici minuti fino a Malga Bedole, capolinea e campo base per escursioni più impegnative e certamente appaganti; scegliamo proprio questa opzione, ma viste le condizioni del tempo (e delle nostre gambe, non certo al massimo della loro forma :P ) decidiamo di non spingerci troppo oltre e di proseguire a piedi senza esagerare.
Cominciamo la nostra camminata seguendo la strada, ora sterrata, che si spinge verso il Gruppo dell'Adamello fino a raggiungere il Rifugio Bedole e, poche centinaia di metri oltre, lo spiazzo dove la strada termina diventando un piccolo e piuttosto faticoso nel suo tratto centrale, sentiero.
Gli sforzi del cammino sono ripagati una volta raggiunta l'ultima malga, piccola e non abitata se non per brevi periodi dell'anno, prima dell'inizio delle rocce dell'Adamello; davanti a noi si apre, una volta usciti dal fitto bosco, uno spettacolo di bellezza incomparabile: come un grande ferro di cavallo le montagne ci avvolgono nel loro abbraccio e proprio nel centro di questo semicerchio il ghiacciaio si scioglie incessantemente in migliaia di piccoli ruscelli che scendono, tranquilli, a valle prima di diventare, uniti con altri, il Sarca. Tutta la zona compresa nel "ferro di cavallo" è pressochè pianeggiante e coperta da una vegetazione rigogliosa e non molto alta, tanto da permettere un colpo d'occhio davvero di enorme fascino!

Riposatici dalla fatica del cammino, scattate decine di fotografie a questo luogo incantato, torniamo sui nostri passi (cercando di non scivolare sul sentiero umido) fino a raggiungere nuovamente la Malga Bedole; qui pranziamo con i panini e la cioccolata (immancabile in montagna! :P ) che ci siamo portati (in alternativa per chi volesse il Rifugio Bedole poco più su offre anche ristoro) e riprendiamo la nostra discesa a valle. Imbocchiamo nuovamente, questa volta "al contrario", il Sentiero delle Cascate che dopo aver percorso tutta la vallata è arrivato fino a qui e scendiamo nel bosco fino a raggiungere, dopo un'oretta e mezza di strada la Malga Caret, una delle fermate del bus navetta che ci riporterà alla nostra auto.
Le emozioni della giornata non sono però finite dal momento che durante la discesa dobbiamo fermarci più volte per lasciar passare degli escursionisti d'eccezione: una mandria di mucche, lasciate libere di pascolare, che in gruppetti di due o tre per volta risalgono verso i grandi prati della Malga Bedole; inoltre, giunti quasi a destinazione, scorgiamo nel fango seccatosi per il sole della giornata le orme di un orso!
Non è una sorpresa il fatto che il ripopolamento di questo animale sia stato in queste zone un successo e sono stati avvistati più volte mamma orsa con due cuccioli, ma anche solo quella piccola traccia del suo passaggio ci affascina ed emoziona moltissimo.
In fin dei conti, come suggerito da Vicky, hanno proprio ragione loro a vivere in un "piccolo Paradiso" come questo!

Curiosità 

- Nella Val Genova non sono stati installati cestini per raccogliere i rifiuti dei visitatori al fine di non abituare gli animali a cercare il cibo in questi pratici "supermercati". I propri rifiuti (e magari anche quelli di altri meno educati e rispettosi) devono essere riportati a valle nello zaino!

Note dolenti

La vicinanza al Ferragosto si fa sentire, sia nei paesi che in Val Genova; nei primi, soprattutto Madonna di Campiglio e Pinzolo, trovare parcheggio è praticamente impossibile, nella seconda, almeno nel primo tratto, sono veramente moltissime le persone ed ovviamente non si riesce a godere a pieno della bellezza e della tranquillità di questi luoghi.

Un commento in “Hanno ragione gli orsi!
  1. Avatar commento
    Luca
    10/09/2005 16:17

    Davvero una bell'idea per un weekend diverso dal solito! :-)

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