Dopo un viaggio un po’ più lungo del previsto, con circa 9 ore di macchina, partendo da Verona e guidando attraverso la Slovenia, la Croazia e l’Ungheria, alle ore 16.00 arriviamo in centro città e, dopo qualche tentativo andato a vuoto, imbocchiamo la strada giusta per il quartiere di Obuda, dove si trova il nostro hotel prenotato attraverso Internet. Sapevamo già che non si trovava proprio in centro, perché solo pochi giorni prima di Natale abbiamo deciso di passare il Capodanno a Budapest e molti hotel ci avevano risposto che c’era tutto esaurito. Alla fine abbiamo alloggiato all’hotel Remete a 210€ per tre notti con prima colazione.
Itinerario
Sabato 29 dicembre
Nel pomeriggio sperimentiamo subito l’efficienza dei trasporti urbani, scendendo dalla collina con la nostra auto, parcheggiandola al centro commerciale davanti a MediaWorld e prendendo la tramvia n. 17 come ci aveva consigliato il proprietario dell’hotel, fino al capolinea. Visto l’orario già avanzato, ci dirigiamo subito verso il centro di Pest, con il tram n. 2 che attraversa il ponte dell’isola Margherita fino al Parlamento, per proseguire a piedi lungo il Danubio fino al ponte delle Catene, illuminato splendidamente.
La prima sosta culinaria della vacanza cade sul ristorante “Fatal”, in Vaci Ut (la strada pedonale), segnalato per la tipica cucina ungherese, dalla fedelissima guida Lonely. Non ci facciamo mancare un buon gulash innaffiato dalla locale Dreher lager finendo però con un pessimo caffè! Il tutto a 6.680 fiorini ungheresi (ca. 27€). Alle 21.00, già un po’ assonnati per la levataccia del mattino, facciamo ritorno all’hotel con i puntualissimi tram.
Domenica 30 dicembre
La mattina inizia con la colazione alle 7.30, semplice ma sostanziosa con wurstel, formaggio, pane burro e marmellata e l’immancabile orribile caffè. Le calorie ci servono per affrontare il freddo che fa fuori; il panorama dalla nostra camera è, infatti, abbastanza surreale, tutto coperto da una candida brinata.
Lasciamo l’auto al solito parcheggio, prendiamo il n. 17, poi il n. 86 fino a piazza Clark Adam, dove parte la funicolare (Siklò) per la collina del Castello. Vista l’attesa decidiamo di salire a piedi lungo la strada a sinistra che attraversa un parco che probabilmente in estate è bellissimo. La veduta dell’ingresso del Palazzo Reale è proprio uno spettacolo nonostante il grigiore della giornata. Entriamo a vedere la Galleria nazionale Ungherese (ingresso libero), camminiamo lungo il Bastione dei Pescatori e rimandiamo la visita della chiesa di Mattia a domani, dato che la domenica si può entrare solo dalle ore 13.00.
Per il pranzo decidiamo di ingrassare con la Dobos torta ed il retes (strudel) con marmellata di ciliegie e salsa di vaniglia, abbinati a cioccolata calda, alla pasticceria Ruszwurm, suggerita dalla Lonely (very good!).
Per scaldarci ancora un po’ (qui la temperatura è costante a +20°) entriamo al Labirinto del Castello regalando ca. 12 € in due per questa visita un po’ “insignificante”. Ci muoviamo poi in direzione del Teatro dell’Opera, dove, alle 15.00, si può seguire la visita guidata anche in italiano, vista la presenza massiccia di nostri connazionali, per la cifra, meritata, di 5.000 fiorini (20€).
Il pomeriggio termina con la Basilica di Santo Stefano e il caldo e meritato ristoro al Jules Verne Restaurant in Vaci Ut , locale in formato “sottomarino”, molto carino, dove mangiamo ancora un buon piatto ungherese “pollo con paprika e gnocchi ungheresi”.
Lunedì 31 dicembre
Iniziamo la giornata con una bella sorpresa: sta nevicando! Complimenti al sito www.ansa.it che dava bel tempo! Nonostante un po’ di disagio fa meno freddo di ieri ed il paesaggio ne guadagna in suggestività.
Il primo appuntamento è con il Parlamento, dove facciamo la fila per avere i biglietti per la visita guidata in italiano alle 11.30. Nel frattempo ci spostiamo con il metrò in piazza degli Eroi, affollata da una marea di turisti tutti innevati. Purtroppo il museo delle belle arti è chiuso il lunedì e così possiamo ammirare solo la bella facciata esterna.
Torniamo al Parlamento per la visita che meritava davvero l’attesa; molto belle le sale aperte al pubblico, nonostante siano solo tre: l’ingresso, la sala della cupola dove è conservata la corona e la sala delle sedute parlamentari. Da lì torniamo alla collina del castello per vedere la chiesa di Mattia in stile neogotico.
Per pranzo scegliamo il ristorante del George Residence dove per 8 € ci danno zuppa di fagioli, rotolo di tacchino farcito alle castagne servito con riso e cereali (delizioso!) e delle frittelle con salsa alla vaniglia - probabilmente parte del menù del cenone che sarà costato una cifra esorbitante visto il locale molto caratteristico.
Il pomeriggio è dedicato alla collina Gellert e ai mitici bagni termali che ci riserviamo per le ore 17.00 (la guida dice che sono aperti fino alle 19.00). Scesi con l’autobus 86 davanti lo storico hotel Gellert, saliamo a piedi alla Cappella nella roccia dove ci troviamo in un ambiente molto mistico, avvolto in rigoroso silenzio, che ci è piaciuto molto più che le altre maestose chiese di cui Budapest è ricca. Sotto un’abbondante nevicata saliamo sulla collina attraverso la scalinata che porta alla Cittadella da dove ammiriamo un panorama strepitoso visto che inizia a fare buio e tutto si illumina rendendo il paesaggio un po’ fiabesco.
Ben infreddoliti, scendiamo velocemente per tuffarci nelle calde acque dei bagni Gellert che, alle 17.00, troviamo… chiusi! Perché giustamente anche per loro è l’ultimo giorno dell’anno! Molto delusi affoghiamo il nostro dispiacere alla pasticceria Gerbeaud in Vorosmarty Ter, dove iniziano già i festeggiamenti con tantissimi banchi che vendono trombette e cappellini ma soprattutto vin brulè, wurstel, patatine e dolci vari. I fuochi d’artificio sono continui da ogni piazza basta solo alzare gli occhi al cielo. Davanti all’Accademia delle scienze in Roosvelt ter ci sono anche delle panche con grossi bracieri per scaldare gli avventori con mani e piedi congelati.
La nostra serata termina comunque presto (perché siamo in giro dalle 8.30 di questa mattina) con il brindisi di mezzanotte con un modestissimo Hungarian Spumante.
Martedì 1 gennaio
La neve scende abbondante e poiché dobbiamo affrontare il lungo viaggio di ritorno Luca mi costringe a rinunciare al bagno termale (il primo dell’anno apre alle 10.00).
Decidiamo di cambiare itinerario rispetto l’andata per non dover percorrere oltre 100 km di strada normale, magari sotto la neve, e così, anziché passare dalla Slovenia, ci dirigiamo verso Vienna in autostrada. Alla fine questa si rivela la scelta migliore perché pur allungandola di ca. 90 km, abbiamo impiegato un’ora e mezza in meno.
A parte la bellezza della città e di tutti i suoi monumenti, una nota particolare spetta alla rete di trasporti pubblici, molto efficiente, puntuale e capillare, che con una tessera per tre giorni del costo di 1600 fiorini a testa (ca. 6,50€) ci ha consentito di lasciare la macchina e girare solo con i mezzi pubblici, eccetto il 31 quando il servizio è cessato alle 23.00.
L’altra nota spetta all’hotel Remete (www.hotelremete.hu – remete@pronet.hu), nella zona di Obuda, comodo al tram perché si scende dalla collina con l’auto, si parcheggia davanti a MediaWorld, si prende l’autobus 17 per il ponte Margit fino al capolinea, si attraversa il ponte con il n.4 o 6, poi si prende il n. 2 per il Parlamento e il Danubio. Il tutto in 15 minuti circa! In estate l’hotel deve essere delizioso con la piccola piscina e il grazioso giardino; il titolare è stato molto gentile e meritava la citazione.