Barcellona, tutti in fila!

Quattro giorni alla scoperta della metropoli catalana

1°gg: 27 Aprile 2007
Partiamo per l’aeroporto di Pisa intorno alle 6:00 pm, dopo che Matteo ha finito di lavorare.
Arriviamo ed il check-in non è ancora aperto: voleremo con Ryanair, di nuovo, ma questa volta ho deciso di adottare una tecnica nuova per quanto riguarda il bagaglio da imbarcare, perciò sono riuscita a far stare tutte le mie cose in un trolley piccolo: vado ad un banco check-in a pesarlo e non supera gli 11kg. Non so proprio come ho fatto, ma sono stata brava!
Abbiamo prenotato il volo Pisa-Girona per il 27 Aprile, verso la metà di Dicembre: in questo modo il costo è risultato abbastanza basso, intorno ai 74 euro a testa a/r, a cui uno deve aggiungere il costo in più per l’imbarco bagaglio, di circa 9 euro. Ryanair ha cambiato politica, per cui se volete portare solo bagaglio a mano, non dovrete pagare questo piccolo supplemento, ed inoltre potrete fare il check-in online, direttamente sul sito della ryanair e non perdere tempo al desk check-in in aeroporto, andando direttamente al gate di imbarco. Un’altra novità di Ryanair è il c.d.imbarco prioritario: pagando qualcosa in più, intorno ai 3-4 £, potrete salire per primi sull’aereo, scegliendo i posti migliori. Sono finiti i bei tempi in cui uno arrivava in anticipo, si metteva in cima alla fila e correva sull’aereo per prendere i posti davanti; lo stesso vale per chi ha bimbi piccoli al seguito, che prima passava avanti, giustamente: o pagate per l’imbarco prioritario, oppure farete la fila
Check-in, controlli, gate di imbarco. Ci sono due file separate: una per chi ha l’imbarco prioritario e per chi ha fatto il check-in online (stessa fila, so che non ha senso ma è così, in quanto chi non ha bagaglio salirà sull’aereo per primo, come quelli che hanno pagato qualcosa in più per avere lo stesso servizio) e un’altra per il resto dei passeggeri che non vogliono dare alcun soldo in più a Ryanair. Noi eravamo in questa seconda fila!
Quando apre l’imbarco, devono consegnare le carte d’imbarco appunto a chi ha effettuato il check-in online: che senso ha far stampare la carta di imbarco comodamente a casa, davanti al pc, se dopo in aeroporto ti devono riconsegnare quella dell’aeroporto? I check-in online vengono fatti appositamente per non far perdere tempo ai clienti ed anche alla compagnia: questa procedura adottata da Ryanair è assurda! Non so se dipende dall’essere italiani, ma le procedure da noi non vengono mai seguite: se ci sono 2 file, devono essere rispettate: invece qualcuno furbo deve esserci sempre: così molti si sono messi nella fila dell’imbarco prioritario anche se non potevano e sono passati per primi: in più un addetto Ryanair, invece di controllare che le procedure venissero esplicate correttamente se n’è andato: in questo modo è successo un vero far west ed abbiamo invaso, anche noi dell’altra fila, il desk d’imbarco, con la signorina che sbraitava perché noi dovevamo rimanere buoni buoni mentre qualche furbetto se ne andava tranquillamente sull’aereo, pensando anche di essere più ganzo degli altri. Lo ripeto, non so se dipende dall’essere italiani o meno, ma questa cosa all’estero non l’ho mai vista!
Il volo parte in ritardo ma arriviamo ugualmente a Gerona intorno alle 10: pm.
L’aeroporto è piccolo, e nell’area arrivo bagagli c’è la biglietteria per i bus che effettuano la tratta Gerona-Barcelona. Il costo a/r è di 21 euro: potete trovare maggiori info nel link in calce.
Arriviamo a Barcelona, station du Nord intorno alle 11:30pm . Da qui se volete prendere la metro, è semplice: arrivate sulla strada ed andate verso sinistra: c’è subito una femata metro, linea rossa L1.
Noi abbiamo optato per il taxi, vista l’ora ed i bagagli, che per circa 12 euro( la sera c’è un supplemento extra) ci ha portato davanti l’hostal scelto: L’HOSTAL LA TERRASSA, subito dietro la rambla, vicino al mercato della Boqueria. Ho prenotato diversi mesi prima, tramite telefono, una camera doppia interior, e la scelta si è rivelata ottima come rapporto qualità/prezzo. Essendo una pensione, non si troverà lusso, ma un posto carino, pulito, tranquillo, in centro, con camere decorose, pulitissime, un bagno in camera con doccia nuovissima, cambi asciugamani ogni giorno, per un totale di 48 euro a stanza a notte. Le camere exterior hanno un terrazzino che dà sulla strada, sono più luminose e magari in estate sono più consigliate, visto che non c’è aria condizionata ma solo ventilatore al soffitto: nelle camere, che come la nostra,. danno sulla corte interna , immagino ci sia troppo caldo.L’hostal non fornisce la colazione, ma potrete farla in uno dei tanti bar vicini.
Sbrigate le procedure di check-in e portate le valigie in camera, andiamo subito a cenare sulla Rambla, anche se era mezzanotte. Infatti sapevo che gli Spagnoli mangiavano tardi!
Andiamo da Burger king a prendere qualcosa: gente ovunque che passeggiava, moltissimi giovani: siamo entrati dentro la movida che non si ferma mai!
Stanchi, dopo l’ultimo giretto, andiamo a letto.

2°gg:
Ci alziamo abbastanza presto per essere in Spagna, ed intorno alle 8:30 am siamo già fuori a cercare un bar perché Matteo vuole fare colazione. C’è il sole. Ci dirigiamo verso Placa Catalunya, visto che vogliamo andare a Casa Battlò stamani. C’è uno Starbucks coffee e Matteo non se lo lascia sfuggire. Ciambella e caffè americano, tanto per avere un po’ di nostalgia…
Ci dirigiamo verso casa Battlò e c’è la fila, una costante durante la nostra gita in terra catalana.
Matteo fa la fila ed io faccio le foto, mentre aspetto. Bellissima! Dovete andare a vederla e non ve ne pentirete, anche se il biglietto costa ben 16,50 euro (ridotto per studenti a 13,20 euro). Consiglio di non fare alcuna tessera, tipo la Barcelona card, in quanto specie se siete studenti ci sarà sempre un po’ di sconto per voi.
Lì accanto a casa Battlò, in quell’isolato, c’è la c.d. Manzana della discordia, chiamata così per il contrasto dei tre edifici: casa Lleò Morera, casa Amatller e casa Battlò: vedetevi i particolari.
Dopo ci facciamo a piedi un po’ di quartiere Eixample, vedendo da fuori La casa Milà, detta La pedrera, la fondazione Antoni tàpies, casa Comalat e casa Terrades o meglio nota come casa de les punxes, per le sue torrette, arrivando all’Avinguda Diagonal. Mi piacciono le strade di Barcellona, ampie, pulite e tranquille. Appena ti sposti un po’ dal centro nevralgico i turisti diminuiscono e si possono scoprire angoli bellissimi. Apro la mia borsa e mi accorgo di non avere i fogli di appunti che di solito mi porto sempre, in ogni viaggio, con gli orari di apertura e i giorni di chiusura delle varie attrazioni e musei: boh, forse li avrò lasciati in hotel. Accidenti, non mi ricordo se la fontana magica di Montjuic è attiva solo il venerdì e sabato o anche la domenica. Come faccio adesso?!
Camminando camminando faccio colazione in una catena chiamata la baguetina catalana. Ho preso mezza baguette con sopra pomodoro e formaggi vari: cara, era buona ma non così buona!
Continuiamo la nostra passeggiata arrivando fino a casa Calvet.
Ci dirigiamo poi verso il Palau della Musica Catalana, in quanto mi piacerebbe vederlo, ma c’è veramente tantissima fila, perciò rinunciamo facendo un giro in via Laietana, piena di negozi e di gente.
Andiamo a pranzare in un posto chiamato Bocatta: ce ne sono diversi sparsi per la città. Prendiamo un menù composto da panino (io prendo la truita di patates, molto buona) + insalata + cocacola, per un totale di 5,95 a testa.
Usciamo e andiamo verso il Barrio Gotico, per una prima visione d’insieme, passando da La catedral, purtroppo tutta impalcata per i lavori, e la visitiamo anche dentro (costo entrata 5 euro). Da dentro è possibile prendere un ascensore che vi porterà sul tetto. C’è un po’ di fila ma scorre abbastanza bene; la cosa ganza è che anche sopra dovrete fare la fila per scendere nuovamente.
Il Barrio Gotico mi è piaciuto molto, in quanto ci sono tutte queste viuzze e vicoletti dove uno si può anche perdere, con negozietti particolari, bar, ristorantini, adattissimo per le foto insomma.
Visto che vogliamo vedere anche il museo Picasso andiamo verso il quartiere la Ribera. Il museo rimane in un vicoletto dei tanti, perciò è facile girarvi intorno e non trovarlo subito: non disperate però, ci siete quasi.
Un po’ di fila per entrare, ma ormai abbiamo fatto l’abitudine: costo biglietto per la sola esposizione permanente 6 euro (ridotto 4 euro). Dentro il museo ci sono molti dipinti dell’età giovanile di Picasso, quando ancora non sapeva bene in quale corrente collocarsi e riprendeva i vari stili. Un quadro veramente importante della collezione è Las Meninas, sulla base dell’omonimo dipinto di Velasquez: all’ingresso c’è un foglio con la spiegazione delle differenti rielaborazioni create da Picasso sulle figure del quadro di Velasquez. Da qui giriamo un po’ e andiamo a vedere la chiesa di santa Maria del mare, molto bella.
Ritorniamo verso il Barrio Gotico e il palazzo della Generalitat e il municipio: sta uscendo un matrimonio proprio mentre siamo lì; Vediamo anche la piazza del Re e il tempio di Augusto.
In uno dei negozi intorno vedo delle ciottoline per la crema catalana davvero carine, un ottimo regalo per la mia mammina, ma decido di aspettare e non le compro.
Vediamo anche la chiesa di Santa Maria del Pì, chiamata così per un pino nella piazzetta: è giorno di esposizione di artisti locali nella piazza.
Ritorniamo verso le Ramblas e ci dedichiamo ad un po’ di shopping: compro la mia adorata maglia di Custo e qualcosa di Desigual, una marca spagnola molto in voga. Anche Matteo fa i suoi acquisti e verso le 8:30 pm ritorniamo nell’hostal per lasciare le buste e cambiarci per la cena. Chiedo alla reception se sapevano gli orari della fontana magica e mi assicurano che lo spettacolo c’è anche la domenica. Ora sono più tranquilla. Salgo in camera e noto che i miei appunti non ci sono: li ho lasciati sicuramente da Starbucks, stamani mattina; ci ripasserò per provare a recuperarli.
Andiamo così in placa Reial: destinazione ristorante Les Quinze nits: c’è una fila lunghissima, ma ormai eravamo decisi a mangiare lì. Leggetevi i commenti della lonely planet su questo ristorante: fila a tutte le ore, il cibo è buono ma non così buono! Dopo 1 ora e mezza di fila entriamo. Prendiamo 2 antipasti e la paella mista. In più Matteo assaggia la crema catalana. Costo totale, compreso vino e acqua, 32 euro. Cibo davvero buono, ristorante alla moda e camerieri impazziti. Credo sia dipeso dal fatto che erano al 5° turno forse, ma sono passati dall’efficienza a qualcos’altro. Appena vedevano un bicchiere vuoto passavano e lo prendevano. Quindi reggete bene tutto e controllate che non vi portino via nulla. Dopo aver pagato, abbiamo visto la cameriera a sedere, travolta. Siamo usciti intorno a mezzanotte e qualcosa. Un po’ in Placa Reial, sempre piena di gente, con molti bars e ristoranti, un giro sulle Ramblas e ritorniamo a dormire.

3°gg:
Stamani ritorniamo da starbucks e recupero i miei fogli di appunti:li avevano conservati. Inizia a piovere. Noo! Pensavo che a Barcelona fosse più caldo che in Italia, ma il clima sta impazzendo: e io mi sono portata solo canotte e maglie leggere! Vabbè…
Vedo a malincuore che la fontana magica fino a fine Aprile è attiva solo il venerdì e il sabato. Questa cosa mi rimarrà alla gola per tutta la vacanza, ho quasi voglia di piangere! Non è possibile aver avuto questa sfortuna. E quelli dell’hotel che mi avevano assicurato che la domenica era tutto in funzione.
Vi consiglio di controllare bene gli orari e non scordarvi le cose come me dopo 3 secondi.
Potevo andare ad un ufficio turistico, lo so, ma non so se avete presente gli uffici turistici che ci sono a Barcelona. Ce n'èuno anche sulla Rambla: sono dei chioschi all’aperto dove non c’è alcun depliant esposto, neanche una mappa della città o un opuscolo informativo. Se volete avere tutte queste cose, dovete mettervi in fila e con calma sarà il vostro turno. Noi non avevamo tempo.
La pioggia non stravolgerà i miei piani e così andiamo ugualmente al Parc Guell, in metro. Compriamo un T10 alla biglietteria: al costo di 6,90 euro avrete 10 corse che potrete usare anche in 2. Il biglietto metro singolo costa circa 1,20 euro.
La fermata metro a cui scendiamo per il parc Guell è Vallarca e non Lesseps: facendo come abbiamo fatto noi salirete al Parc Guell per mezzo di alcune scale mobili molto utili. Altrimenti, scendendo a Lesseps dovrete farvi un po’ di strada in salita. Smette di piovere, ma per poco. Facciamo un giro a Parc Guell, che è semplicemente favoloso: amo Gaudì e le sue opere, sono davvero bellissime. Era un genio, forse un po’ incompreso per l’epoca, ma le sue opere immortali ti danno quel senso di sogno, ti trasportano in un mondo fantasioso, giocoso.
Andiamo a visitare la casa museo Gaudì e qui facciamo il biglietto cumulativo per la Sagrada Familia, al costo di 9 euro a persona. E’ possibile vedere le 2 cose in giorni diversi.
Vedendo la casa museo Gaudì ed in particolare la sua camera da letto, me la sarei aspettata più strana e particolare. Vediamo la terrazza, dove la tecnica del trecandis si fa vedere nella massima espressione. Scendiamo e ritorniamo verso il drago, per fare le foto di rito. La pioggia va e viene, ma i turisti girano ugualmente.
Andiamo a prendere la metro a Lesseps: questa volta: la strada questa volta è in discesa: ci sono molti negozietti ed in uno di questi compro la classica borsa con la scritta Barcellona (9 euro) e una miniatura del drago di Gaudì (qui i prezzi sono più economici rispetto ai negozi delle ramblas).
Andiamo in metro fino a Montjuic e prendiamo la Funicolare, compresa nel prezzo del biglietto metro. Arrivati su, vediamo che il teleferico per il castello è chiuso e si sale solo col bus. Andiamo alla Fundaciò Mirò e c’è un po’ di fila per entrare. Mentre siamo lì vediamo anche Daria Bignardi con un’amica che stava uscendo.
Il museo Mirò vanta delle opere davvero importanti.
Usciamo e facciamo un giro per il parco, ma la fame inizia a farsi sentire. Scendiamo (da qui potete prendere il bus, oppure di nuovo la funicolare e la metro) e andiamo a Placa Espanya. Accanto c’è la Placa de Toros des Arenes, con l’arena in ristrutturazione.
Andiamo verso il Parc Joan Mirò, per vedere la scultura Dona i ocell.
Mangiamo qualcosa visto che sono le 17 e non ho neanche fatto colazione, alla stazione Barcelona sants e ritorniamo a fare qualche foto verso Placa Espanya. Vediamo le torri veneziane ed il palazzo nazionale, il padiglione Mies Van Der Rohe, il caixa forum, la torre Calatrava etc. Chiedo di nuovo, ma lo spettacolo della fontana non c’è, è sicuro! Peccato!
Ritorniamo verso las Ramblas e dopo un giro alla boqueria ceniamo da kfc. Fila anche qui, ormai è una cosa tipica di Barcelona.
Giretto e a letto, in quanto mi servono urgentemente dei piedi nuovi. S.o.s.!!!

4°gg:
Oggi c’è il sole: bene, visto che vogliamo fare la parte marittima di Barcellona.
All’altezza della strada da cui sbuchiamo sulle Ramblas, sul palazzo, ci sono degli ombrelli e un drago: pubblicità in stile modernista per un negozio di casa Quadros che vende ombrelli.
Andiamo verso la Rambla del Mar e vediamo il mosaico di Joan Mirò sul pavimento della Rambla: molti ci passano senza fare attenzione, ma è davvero bello.
Arriviamo al monumento a Colombo, vediamo i cantieri marittimi, le Golondrinas, le tipiche imbarcazioni del porto e tramite il pontile, che abbiamo anche la fortuna di vedere in azione, per far passare le barche, arriviamo al Maremagnum, un centro commerciale pieno di bars e negozi dove continuiamo a fare acquisti. Da qui andiamo verso La Braceloneta, il quartiere marittimo, pieno di viuzze caratteristiche e di ristorantini dove si mangia pesce buono. Vedo un negozio con in vetrina le ciottoline per la crema catalana e finalmente le compro.
Camminiamo di fianco al mare e ci sono già diverse persone a prendere il sole, anche se nessuno fa il bagno.
Alla fine arriviamo al Porto Olimpico, davanti ai 2 grattacieli (uno è un hotel di lusso e l’altro è adibito ad uffici) con al centro la scultura del "Pesce d'oro" di Framk Gehry.
Dietro agli edifici ci sono i giardini di Atlanta con la ciminiera di Can Folch, che rimane come ricordo del passato industriale della zona.
Da qui prendiamo la metro e andiamo verso Via Laietana, per il Palau della Musica Catalana. Osserviamo che tutti i posti sono finiti per le visite fino al 2 Maggio. Non si vedrà, e pace! Tanto devo tornare a Barcelona per vedere la fontana. La gente per le strade sta aumentando, forse perché domani è il 1° Maggio. Gente ovunque, anche sui tetti tra un po’.
Pranziamo da burger king, dopo aver sorpassato un mc donald’s pieno di gente in fila: e sono le 3 del pomeriggio!
Compro gli ultimi regali per i miei e per me e ci fermiamo in placa Reial ad assaggiare la Sangria. Buonissima.
Passiamo davanti il nostro ristorante per la sera, la Fonda d’escudellers e controlliamo l’orario d’apertura: le 8:30 pm. Verso le 8 saremo qui davanti, pensiamo.
Ritorniamo in hotel a depositare i nostri regalini e intorno alle 8:15 siamo davanti al ristorante. La coda arriva già fino a metà strada di Carrer Escudellers: finalmente il ristorante apre e pian piano entriamo, intorno alle 9pm. Il ristorante è su 3 piani ed ha moltissimi tavoli, perciò se andate all’ora nostra riuscirete a mangiare senza stressarvi troppo.
Prendiamo 2 antipasti di tapas, un riso nero, una paella solo pesce e la sangria. Le porzioni sono abbondantissime e non ce la facciamo a finire tutto. Costo: 33 euro circa.
Mangiamo molto bene, e ci lasciano al tavolo senza crearci stress. Quando usciamo vediamo che c’è sempre fila, anche alle 11:30pm. argh!
I 2 ristoranti dove siamo stati appartengono al medesimo proprietario e la fila fa parte del gioco: non è possibile prenotare infatti.

5°gg: 1° Maggio
Ultimo giorno: dobbiamo lasciare la camera per le 11 am, ma questo non è un problema. Ci tengono la valigia nel deposito dell’hostal per il giorno. Così partiamo per l’ultima visita della città.
Direzione: Temple Expiatori de la Sagrada Familia.
Purtroppo piove e gli ascensori con questo tempaccio non sono in funzione. Perciò andateci col sole o non salirete, come infatti è successo a noi. Poiché avevamo il biglietto cumulativo, non abbiamo fatto fila e siamo direttamente entrati. La chiesa è imponente, austera e sembra che i lavori finiranno intorno al 2020. E’ letteralmente un colosso e il campanile principale che rappresenta Gesù e la facciata principale non sono ancora stati costruiti. Sulla chiesa ci sono state moltissime critiche, una delle quali diceva che dopo la morte di Gaudì la Sagrada famiglia doveva essere lasciata incompiuta in suo onore: ma gli architetti che stanno lavorando ancora adesso sulle varie facciate, sono convinti di fare un’opera salvifica. La cripta dove c’è la tomba di Gaudì purtroppo non è visitabile. La chiesa cattolica della Catalogna sta portando avanti la causa per la beatificazione del c.d. Architetto di Dio.
Povero Gaudì, ha speso gli ultimi 15 anni della sua vita dietro al progetto della Sagrada Familia, facendosi costruire un alloggio all’interno del cantiere per poter seguire meglio i lavori. E’ morto investito da un tram. I soccorritori non si accorsero neanche che quell’uomo dall’aspetto così miserevole fosse in realtà l’architetto di Dio.
Vi consiglio, oltre la visita all’interno, di girare su tutti i lati della chiesa, per vedere tutte le facciate.
Mangiamo qualcosa davanti la chiesa e andiamo verso L’arc de Triomf. Da qui andiamo al Parc de la Ciutadella, a vedere la fontana a cui collaborò anche il giovane Gaudì: è spenta! Vediamo anche un corteo per la festa dei lavoratori. E’ smesso di piovere: ritorniamo sulle Ramblas ed entriamo altre due volte da Custo perché Matteo non è convinto: non gli torna il fatto che non abbia comprato nulla qui, così si prova 10 maglie e alla fine ne acquista due!
Andiamo da Starbucks per l’ultimo saluto, ritorniamo in hotel a prendere le valigie e di nuovo metro per Arc de Triomf: accanto c’è la Station du Nord, (seguite il simbolo del bus una volta scesi dalla metro) da cui partiamo per raggiungere di nuovo l’aeroporto di Gerona. Se potete, mettetevi nei posti sulla destra in autobus, così vedrete la Torre Agbar, di Jean Nouvel: che bella! Purtroppo non si può accedere alla cupola, peccato!
In aeroporto siamo stati i primi a fare il check-in: ho notato che non si può pesare preventivamente la valigia, perciò occhio! Anche stavolta sono rientrata nel peso consentito: 14 kg, anche se stamani non si voleva chiudere.
In un negozio dell’aeroporto ho visto un regalo dell’ultimo minuto molto interessante: la padella per la paella + il riso al costo di 11 euro. Se non sapete cosa regalare, questo potrebbe essere gradito.
E’ stata davvero una bella vacanza, anche se il non aver visto la fontana mi è veramente dispiaciuto.
Per il problema lingua non disperate: ho trovato pochi che parlavano inglese, ma se dite qualche parola in italiano vi capiscono lo stesso.
Occhio alle borse sulle Ramblas, anche se noi non abbiamo avuto problemi.
Vi consiglio di andare quando c’è un po’ meno gente in giro: credo si stia meglio.
Non è una città carissima, ma neanche economica. per fare e vedere bisogna spendere. Riesco a spendere meno a Londra, il che è tutto dire. Ciao Barcellona, e non chiamatela Barca o si arrabbiano!

6 commenti in “Barcellona, tutti in fila!
  1. Avatar commento
    vQAVopvgFqPKcv
    20/07/2012 04:37

    claudio / ciao stefano,ho letto quatno mi hai inviato, ovviamente dopoaver guardato i tuoi video per i settaggi degli EA, complimenti per tutto, volevo solo commentare qualche cosina:visto che hai perso tempo per le traduzioni, perchc3a8 non hai pensato di condividerle, eventualmente non gratis?io uso una connessione mobile, e la qualitc3a0 dei tuoi filmati (per me) c3a8 un pc3b2 scarsa, spero tu abbia la stessa cosa in pdf, provabilmente seguendo il video e la copia, si puc3b2 arrivare meglio a settare i robot.ogni quatno tempo vanno settati?quanto costa quel collegamento stabile?quanto possono ipoteticamente rendere (500-1500 ecc)i robot, lasciandoli lavorare?c'c3a8 possibilitc3a0 in tempi non canonici di recuperare i soldi spesi per i robot, per il collegamento e per eventuali coach:in una sola domanda, quando si comincia a guadagnare veramente?si riesce veramente a mettersi da parte i soldi per i corsi o si faranno nella prossima vita se si aspetta di farseli pagare dai robot ?grazie per la tua sinceritc3a0 nell'esporre quatno ho visto e letto, non tutti lo fanno, anzi, forse lo fai solo tu, spero che la tua onestc3a0 intellettuale e di vita, ti dia modo di rispondere onestamente anche a queste domande che ti ho appena fattociao claudio

  2. Avatar commento
    Ele
    26/02/2008 15:08

    sei stata davvero minuziosa mi piacerebbe tanto avere la tua organizzazione. Sarò in Spagna ad Aprile con due amiche ma ho paura di non essere bene organizzata e perdermi qualcosa di bello. Se hai voglia di darmi qlk consiglio ti lascio la mia mail. Grazie

  3. Avatar commento
    giulia
    25/12/2007 18:23

    il mio viaggio mi è piaciuto moltissimo e ci riandrei

  4. Avatar commento
    Titti
    21/11/2007 11:34

    ??? Cioè? In che senso?

  5. Avatar commento
    Ciappini
    21/11/2007 10:30

    Molto deludente x un bomber come me!!! da Ciappo

  6. Avatar commento
    Ciappini
    21/11/2007 10:30

    Molto deludente x un bomber come me!!! da Ciappo

Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento, contattaci per ottenere il tuo account

© 2024 Ci Sono Stato. All RIGHTS RESERVED. | Privacy Policy | Cookie Policy