Appunti di viaggio: l'Olanda del signor Gerritt

Tributo ad una persona olandese di recente scomparsa ed al suo bellissimo “messaggio”

Carissimi,
in allegato invio un racconto di un viaggio effettuato in Olanda.
Non si tratta di un racconto tradizionale che esalta i luoghi visitati quanto piuttosto il "tributo" ad una persona Olandese di recente scomparsa e conosciuta in loco il cui messaggio è molto bello.
Sarei lieto se lo voleste pubblicare aiutandomi in tal modo a diffondere i valori umani che si celano dietro quella che è in apparenza una semplice vacanza.
E' il racconto dell'ambiente umano della verde Olanda... Per la descrizione degli ameni luoghi lascio spazio ad altre persone e ad i loro racconti più interessanti di quello che avrei potuto scrivere io.Halfweg è un piccolo centro abitato sito in Olanda, all’incirca a metà strada tra Amsterdam ed Haarlem.
Poiché il tragitto tra le due città era troppo lungo per poter essere percorso dai cavalli senza pause, all’incirca a metà strada vi era una stazione di cambio ove far riposare le bestie. Erano i cavalli, infatti, a svolgere un ruolo fondamentale nei trasporti olandesi del 1800 poiché gli stessi trascinavano, grazie ad apposite funi, le imbarcazioni che solcavano il corso d’acqua che univa i due centri abitati.
Con il trascorrere del tempo la stazione di posta crebbe fino a divenire l’Halfweg di oggi.
Fu proprio in questo grazioso e rilassante angolo dell’Olanda occidentale che ebbi modo di conoscere il sig. Gerrit Schuiteman durante l’estate del 2001.
Egli viveva, come molte famiglie del loco, in un’ “house boat”, ovvero una casa galleggiante immersa direttamente nel canale. “Negli anni 70 quando mi sposai le case costavano troppo, per cui molte famiglie scelsero questa soluzione abitativa. Oggi sono diventate di moda al punto che lo spazio ove ormeggiarle scarseggia e senza il permesso del comune non è possibile acquistarne una nuova” mi confidò il sig. Gerrit. Ma poiché le dimensioni della casa non erano sufficienti ad ospitare i suoceri che si erano trasferiti ad Halfweg per motivi di salute, Gerrit progettò egli stesso un ampliamento dell’abitazione. “Chi curò il progetto?” gli domandai. Per tutta risposta prese un modellino in legno che era appoggiato su un mobile, me lo sporse e mi disse: “Eccolo. Questo è il prototipo che ho creato prima di ampliare la casa”.
Avevo capito sin dal primo ingresso in casa sua che l’ospitale signore era una persona straordinaria.
Ero seduto in soggiorno, in una morbida poltrona rivestita di cuoio nero allorché il suo gatto “Blacky”, un randagio abbandonato che era stato accolto in casa Schuiteman, mi balzò addosso fino ad accovacciarsi sulle mie ginocchia. “Daniele è un uomo buono” disse commentando l’episodio, senza conoscermi, poiché ci eravamo presentati solamente pochi minuti prima, “perché Blacky non è solito dare confidenza agli estranei. Gli animali percepiscono i sentimenti delle persone così sanno di chi possono fidarsi”.
Il sig. Gerrit era un appassionato costruttore di organi: ne aveva realizzato uno in casa propria. Il basamento era in cantina, al di sotto del livello dell’acqua, la tastiera in soggiorno e le canne al piano superiore. L’unico difetto era di non poterlo suonare mentre gli abitanti della casa dormivano, mi disse sorridendo. Io fui stupefatto dalla sua inventiva ma il sig. Gerrit mi disse che stava lavorando ad un altro progetto.
Mi condusse nell’autorimessa occupata quasi interamente da un organo ancora in costruzione, seppur finito nei suoi tratti essenziali. “L’ho costruito interamente io” mi disse. Io non rimasi più di tanto sorpreso dopo aver visto quello abilmente realizzato in casa. Oltre a trattarsi di una splendida costruzione lignea non mi pareva nulla di eccezionale paragonato al precedente. Il sig. Gerrit, con una forte dose di empatia, percepì le mie perplessità così iniziò a descrivermi la minuzia con cui aveva lavorato ogni singolo pezzo. Ma la novità dello strumento risiedeva altrove. Era un prototipo di organo senza canne. Per ottenere il medesimo effetto acustico il sig. Gerrit aveva utilizzato delle lamelle in ferro ottenute smontando alcune canne da pesca. Era proprio la vibrazione delle lamelle a ricreare il suono prodotto dalle pipe degli organi tradizionali. Ne restai sbalordito. Egli, molto umilmente, mi fece accomodare in casa nella veranda dalla quale si poteva osservare l’acqua che circondava l’abitazione. “La mia dose di nicotina” affermò Gerrit, mentre arrotolava il tabacco in una sigaretta.
Era il mese di agosto del 2001. Rividi Gerrit l’anno successivo, sempre nel medesimo mese.
Mi accolse nuovamente nella sua abitazione, in compagnia di altri amici. Fu una grande gioia per me rivederlo. Mi fece accomodare in salotto e mi indicò la poltrona affinché potessi sedermi. Era la stessa dell’anno precedente ove mi ero intrattenuto con il suo Blacky. “Questo è il tuo posto” mi disse lasciandomi perplesso. In fondo era trascorso un intero anno durante il quale ci eravamo visti solo due volte...
La cena fu preparata all’aperto, nel giardino di casa. Notando che ero infreddolito poiché la brezza della sera iniziava a scendere, pregò la moglie affinché mi sporgesse un suo maglione così da non prendere freddo. Ricordo che mi alzai dal posto che occupavo a tavola, accanto a lui, per alcuni attimi. Al mio ritorno un altra persona si era seduta lì per conversare ma egli, molto garbatamente, chiese di alzarsi. “Questo è il posto del mio amico Daniele” sentenziò.
Giunse il momento di salutarci. Gerrit era troppo anziano per sua ammissione per venire a trovarmi in Italia ed al contempo io non sarei più tornato per il terzo anno consecutivo per cui non ci saremmo più visti nell’immediato. “E’ bello sapere di avere amici in Italia, anche se non possiamo frequentarci come vorremmo” mi disse salutandomi, “l’amicizia e l’affetto non hanno frontiere né conoscono distanze” .
Fu l’ultima volta che lo vidi. Il sig. Gerrit si è spento nella sua casa nell’inverno del 2005. Ironia della sorte pochi mesi dopo morì anche il primo governatore della Banca Centrale Europea, Win Duisemberg che di Gerrit era il ritratto quasi esatto.

2 commenti in “Appunti di viaggio: l’Olanda del signor Gerritt
  1. Avatar commento
    Margot
    20/09/2007 14:44

    Caro Dan, sono felice di leggere il sunto di una vacanza indimenticabile ma ancor di più di averla vissuta personalmente. Sono certa che Gerritt sarà felice di essere ricordato così. Un grazie anche a lui per averci dedicato del tempo, per aver allietato la nostra permanenza in Olanda e per averci dimostrato che la semplicità d'animo è un dono che pochi hanno, degno di essere ricordato e raccontato. Chiunque abbia conosciuto il sig.Gerritt porterà sempre nel suo cuore il ricordo di una persona straordinaria! Un abbraccio Margot

  2. Avatar commento
    silviaf26
    20/09/2007 09:23

    un bel racconto per una bella amicizia,grazie per averla condivisa con noi. p.s.che belle le house boat!

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