Non ce li siamo certo dimenticati, anzi!
Praga dicevamo: una notte in albergo, la prima, è quasi magia. Serve a ricaricare le batterie e a visitare con calma questa splendida città. Città che visitata in bicicletta è ancora più affascinante. Ma... c'è sempre un ma! L'indomani una salita terribile, infinita, da Praga al confine germanico, ha messo a dura prova le capacità dei nostri. Passato il confine la tappa è stata ad Altenberg, tra boschi e laghi.
Da Altenberg il giorno seguente si pedala, si pedala e... c'è bisogno di dirlo? Si pedala! Fino ad arrivare a Meiben dopo essersi lasciati alle spalle la grande Dresden.
Giunti nella terra del vento (lo stanno a dimostrare le infinite pale eoliche) temporali e forte vento contrario non danno tregua; è però in arrivo una tappa estremamente dolce: Lipsia, dove attende una casa con un letto vero, una cucina, un tetto... ospiti a casa di Michi per tre giorni!
Michi e la sua coinquilina Kristina sono gentilissimi e fanno da ospiti (che buona la pasta alla carbonara!) e da ciceroni attraverso le strade di Lipsia.
Mele riesce anche a far "suonare" la copia della fontana dei suoni della dinastia cinese dei Ming, sita in Speck's Hof.
Un salto doveroso al Mammut Store di Lipsia, una visita al bel centro storico e poi... nuovamente in sella!
Dopo una tappa di avvicinamento, neanche tanto faticosa visto che ora ci sono le discese, eccoli a Potsdam e quindi finalmente a Berlino
A Berlino la sosta non è stata lunga e le pedalate hanno infine portato a Rostock, il punto prescelto per traghettare in Svezia.
Mele può vantare una certa conoscenza di Rostock ed ha fatto un po' da guida a Scafo, che tra l'altro ha avuto un problema alla ruota posteriore, con la rottura di un mozzo peraltro riparata da un magico omino...
Il traghetto da Rostock a Trelleborg è la porta per la tanto agognata Svezia che per la verità non si presenta tanto bene: tanta, tantissima pioggia !
Per fortuna il tempo poi volge al meglio: le connessioni internet però si diradano e quindi ritroviamo i nostri due sull'isola di Gotland, tappa non compresa nell'itinerario originale ma assolutamente consigliata, ed a ragione, dalla gente del luogo.
Una tappa a Visby, la città principale caratterizzata da una bella cerchia di mura, è assolutamente d'obbligo.
La Svezia è lunga, molto lunga, ma sa riservare anche piacevoli sorprese: ecco cosa racconta Scafo, preso pari pari dal sito ufficiale Caponordinbici vai al sito
"La Svezia ci riserverà tante sorprese!" parole sagge del vecchio Mel che già l'anno scorso aveva sperimentato lo spirito di questo paese tanto lontano da noi, un po' in tutti i sensi. E infatti... detto fatto! Primo giorno in Svezia e prima super avventura. Ma andiamo con calma. una tranquilla giornata di pedalate ci porta fino a Veberod dove avevamo già pianificato di accamparci per la notte in riva a un lago. Ci fermiamo allora al piccolo market per rifocillarci con qualche snack. Stessa cosa che avrà pensato il cane che è entrato con noi; sicuramente avrebbe preso un sacco di cose ma dubito che avrebbe in qualche modo pagato. Motivo per il quale un commesso lo ha subito accompagnato all'uscita e chiamato il numero di telefono scritto sul suo collare insieme al nome: Astrid.
Abbandoniamo la simpatica questione e procediamo con l'operazione successiva: cercare dell'acqua! Proprio mentre stiamo pianificando la missione rincontriamo nientepopodimeno che Astrid; questa volta non in solitaria ma con la sua padrona che appena ci vede stracarichi in bicicletta ci si avvicina sorridente facendoci quelle che si sembravano le solite domande, da dove venite, dove andate... Ma subito dopo inizia la magia e i nostri occhi si illuminano quando ci offre di andare a casa sua (e dei suoi amici) per una doccia, la cena e addirittura un letto per la notte! Accettiamo immediatamente senza ripensamenti.
Rimaniamo increduli quando scopriamo come vivono questi ragazzi che sono riusciti a realizzare una specie di sogno. Sei ragazzi (un cane, un po' di giovani e vecchi gatti e 8 cavalli) che vivono tutti insieme in una fattoria dispersa nella campagna svedese, tentando di produrre da loro tutto quello di cui hanno bisogno: dalla verdura alla frutta, dalle uova al miele e addirittura il tabacco per le loro sigarette che era a essiccare in "camera nostra". Passiamo una serata indimenticabile con tutti loro ma purtroppo non riusciamo a salutarli per bene perché qua si comincia a lavorare già dalle 2 del mattino. Ripartiamo il giorno dopo in solitaria senza riuscire a fare altro che pensare a loro.
E la strada porta a Stoccolma, troppo bella e troppo cara: qui Davide (Scafo) ha compiuto gli anni e qui Mele ha rotto il movimento centrale della bici, peraltro anche stavolta l'inconveniente è stato risolto da un'adeguata riparazione.
E ancora su, e su... passando da Harnosand e dalla Hoga Kusten, tratto costiero dalla bellezza struggente e patrimonio mondiale dell'umanità, fino ad arrivare finalmente in Lapponia incrociando le prime renne ed arrivando finalmente a toccare il circolo polare artico. Capo Nord è ancora lontano, ma nel cuore l'obbiettivo si avvicina sempre più. Compaiono le prime "tende lapponi", casette in legno in cui accendere un fuoco e passare la notte... notte che esiste solo sulla carta, visto che la luce splende per quasi tutte le 24 ore.
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A Capo Nord in bici - Parte III
L’incredibile viaggio di Scafo e Mele continua, con qualche peripezia e tante soddisfazioni
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