L'altra faccia di Zanzibar, quella vera!

Non ci sono solo i villaggi “all inclusive”, c’è anche chi mette il proprio impegno nell’aiuto di chi ha più bisogno

Non vorrei stancarvi con una fredda cronaca del viaggio a Zanzibar fatto dal 21 al 28 Marzo 2007 per la consegna del materiale raccolto, ma un resoconto quanto piu’ umano possibile delle esperienze che abbiamo avuto la fortuna di vivere io e Franco.

Mercoledì 21 marzo 2007
Il trasporto a Malpensa è stato effettuato con un furgoncino Kangoo del mio collega di lavoro Vincenzo, che ha avuto la bontà di riempire il mezzo con le 8 scatole e le nostre 2 valigie. Arrivati all’Area Gruppi per la partenza, abbiamo ritirato i biglietti e ci siamo messi in fila per il check-in.
Finalmente tocca a noi, 2 carrelli pieni, le scatole dove facevano bella vista le etichette formato A4 con scritto “PROGETTO ZANZIBAR NEL PALLONE”, l’indirizzo web e le bandiera italiana e tanzaniana. Consegna biglietti e passaporto e io chiedo alla signorina al bancone: HANNO SEGNALATO L’OVER WEIGHT (IL PESO EXTRA)… VERO?
La signorina chiama il Responsabile della Compagnia Aerea per assicurarsi dell’avvenuta segnalazione del caso… silenzio lungo 45 secondi e poi: “Credo che ci siano dei problemi, alla Compagnia non risulta nessuna segnalazione! “Nooo, non ci posso credere… avevo chiamato il Tour Operator alle ore 17.00, cioè 3 ore prima, per assicurarmi che tutto fosse a posto, e ora mi ritrovo al bancone con le scatole che rischiano di non partire se non a pagamento (14 Euro a Kg. le scatole pesavano 80 Kg.).
Partono le telefonate ai vari Responsabili con le consuete risposte “attenda… la richiamiamo… cerchiamo la persona addetta…”, insomma, non dico panico, ma quasi!
Dopo una decina di minuti di attesa, la Responsabile Eurofly mi viene incontro e mi comunica che non riescono a trovare il contatto per poter autorizzare l’imbarco delle scatole… ma che si fida, e che nella giornata successiva avrebbe contattato il Tour Operator “Phone and Go“ per chiarire l’accaduto.
Riprendiamo fiato, le scatole viaggeranno con noi, anche perché ci eravamo già prefissi di non far partire l’aereo se non ci consentivano il trasporto dei colli!
Passiamo i controlli e aspettiamo la partenza con un dubbio: Se qui in Italia abbiamo avuto questi problemi… cosa ci aspetterà con le Autorità Doganali di Zanzibar?
Ok, non pensiamoci troppo, ora si parte, sono le 22.00… l’aereo è confortevole, Video davanti al sedile, buona scelta di Film e Musica…Cena, visione del Film “L’Illusionista” e poi nanna fino alle 5 del mattino dopo.

Giovedì 22 Marzo 2007
Alle 8 ora locale si atterra a Stone Town, fila per il controllo Passaporto e Visto e poi i controlli doganali. La consegna bagagli e il controllo doganale si svolge su due tavoloni separati, dove, con un gessetto ti segnano il bagaglio se ha passato la dogana e ti permettono di uscire dall’Aeroporto.
Le due valigie ci sono, 2, 3, 5, 7, 8 scatole… wow ci sono tutte e sembrato ancora intatte. Con le scatole e i documenti pronti ci avviciniamo ai doganieri… e noto oltre la porta un signore che agita un foglio con una scritta: “MR. PARMA IVANO“, vuoi vedere che c’è veramente un’assistente del nostro Console?
Si avvicina e ci spiega in Inglese che ha già parlato con i Funzionari, che nel frattempo osservavano compiaciuti le scatole… le bandiere nazionali italiane e tanzaniane stavano riscuotendo successo.
Mi chiedono di aprire due scatole a caso, e io gli anticipo con precisione svizzera l’esatto contenuto, guadagnando anche la fiducia della Poliziotta che si era aggiunta per effettuare i controlli.
Insomma tutto bene, e per ringraziamento, dopo che le scatole sono uscite dall’Aeroporto, doniamo a ogni doganiere un pacco da 15 pz. di penne che ci eravamo tenuti a portata di mano… sorrisi e un “Karibuni Zanzibar” (Benvenuti a Zanzibar), conclude le operazioni di sdoganamento.
Meno problemi che in Italia… che sia di buon auspicio per tutto il viaggio?
Si caricano le scatole e si parte per Kendwa… 70 minuti di pulmino sulle strade di Zanzibar.
La giornata è calda e si arriva alla struttura del Kendwa Amaan, dove le operazioni di registrazioni e consegna chiavi sono state molto celeri. A noi ci viene assegnata la stanza 15 KV e ci tocca fare due viaggi a testa per portare tutto. La camera è bella e funzionale, c’è anche il frigorifero!
Il tardo pomeriggio lo passiamo in spiaggia, ricevendo subito la visita di Mohamed (il ragazzo di Kidoti conosciuto a Novembre dello scorso anno): ci ha promesso che ha organizzato tutto e che già il giorno dopo andremo a consegnare il materiale sportivo e scolastico a Kidoti.
Un tramonto che come al solito ci sorprende per la sua bellezza… e a dormire: domani sarà una giornata speciale.

Venerdì 23 Marzo 2007
Sveglia alle 8, colazione e portiamo le 5 scatole vicino alla Reception, dove la curiosità dei lavoranti e degli addetti è palpabile.
Insomma, ci chiedono cosa facciamo, cosa sono quelle scatole… Quando gli spieghiamo la ragione del nostro soggiorno, ci sorridono e immediatamente cade la differenza che c’era tra di noi: non ci vedono solo come turisti, ma direi quasi come amici di lunga data.
Arrivano Mohamed con i suoi amici. Il pulmino è lontano, la strada non gli permette di scendere una ripida discesa e i pacchi li dovremo portare a mano fino a lì. In cima ci aspetta un DALLA DALLA, il tipico mezzo di trasporto pubblico locale, Linea 116 per Nungwi. Si parte…15 min di strada sterrata da spaccare le reni (in settimana l’abbiamo percorsa ben 14 volte) e dopo una decina di minuti siamo a Kidoti.
Conosciamo la famiglia di Mohamed e passiamo tutta la mattinata nel loro villaggio e gli abitanti ci salutano cordialmente.
E’ venerdì e la scuola è aperta solo il pomeriggio, ormai sono le 13, ci dirigiamo verso la scuola, pacchi in spalla… La scuola l’avevamo già vista varie volte dalla strada, un grande cortile con le aule semi aperte. Una vecchia bombola da sub funge da campanella per annunciare l’inizio delle lezioni. Aspettiamo l’arrivo del preside e consegniamo tutto il materiale di cancelleria, la sorpresa nel vedere gli evidenziatori, le buste in plastica, i compassi… I sorrisi si sprecano. Gli diciamo che abbiamo anche una certa cifra da spendere per l’acquisto dei quaderni e loro ci portano a visitare le nuove aule che stanno tentando di costruire.
Ho detto bene… tentando di costruire!
Sì perché le nuove aule vengono finanziate con le offerte delle famiglie degli alunni.
Ogni tanto si fa una colletta e in base a quanto si raccoglie, si comprano i mattoni, i sacchi di cemento e le ore dei lavoranti.
Tre mattoni per un dollaro e un sacco di cemento a circa 1012 dollari…che mi stia frullando nella testa qualche nuova idea?!
Il Preside indica le classi e fa distribuire le penne ai ragazzi presenti, e noi li seguiamo chiedendo sempre il permesso di poter fotografare.
Gli alunni vengono chiamati in classe e si siedono ai loro banchi. C’è anche chi si siede…per terra!
Non vi dico gli sguardi… un’po’ di timore, sospetto e sorpresa di vedere due Mzungu (Europei) nelle loro classi.
D’altra parte Kidoti non è sicuramente metà di escursioni di turisti, e fino a 67 anni fa, la popolazione locale non riusciva nemmeno a capire il motivo per cui gli Europei andassero nella loro Isola, perché ci dobbiamo ricordare che Zanzibar è stata sempre dominata da nazioni straniere.
Dal 900 al 1503 era sotto la dominazione persiana, dal 1503 al 1726 a quella portoghese, dal 1726 al 1832 quella del sultanato di Oman (che diede splendore all’isola, ricchezza con il commercio delle spezie, ma soprattutto con il commercio degli schiavi) e dal 1832 divenne un Protettorato Britannico (arrivarono molti Indiani e il commercio rimane ancora oggi quasi esclusivamente nelle loro mani) fino al Gennaio 1964, quando l’ultimo Sultano venne spodestato e nell’Aprile dello stesso anno avvenne la nascita dello stato della Tanzania con l’unione tra il Tanganica e l’Isola di Zanzibar.
Andiamo oltre, ora si va al Campo Sportivo, ooppss… al Campo.
Mi hanno organizzato la distribuzione del Materiale Sportivo; un tavolino,una sedia (da notare il centrotavola e i fiori in plastica).
Ok, si comincia… chi ritira la divisa completa con la scritta “BAR STAZIONE CESATE“ dovrà firmare un modulo stiamo esportando la burocrazia a Zanzibar!
Sta andando tutto bene, si è aggiunto ad aiutarci anche Eddie, un ragazzo che parla molto bene l’italiano e che fa il tassista per i turisti e anche da guida. Anche le scarpe vengono distribuite, prima alla Squadra “Ujama Sport Club” e poi alla squadra avversaria, 30 paia bianche e blu.
L’altra squadra giocherà con le magliette bianche della “DECATHLON BARANZATE“ e per gli sponsor si dovranno fare le foto: che impresa far formare la parola Decathlon Baranzate…
Si gioca; 35 minuti per tempo, non un minuto di piu'... potrei anche morire in campo dal caldo che fa!
Episodio curioso a metà del primo tempo: calcio d'angolo e un difensore tocca il pallone con la mano, fischio il fallo e... cavolo, non ci sono le righe, è dentro l'area o fuori, rigore o no? Consulto con i giocatori: "In the box?"(dentro l'area?). I giocatori, sia i difendenti che gli attaccanti mi confermano che è dentro l'area, quindi: RIGORE! Tiro e GOOAAL... che golassooo! Per la cronaca la gara è terminata con un salomonico 2 a 2, nessun ammonito o espulso, solo un mio energico richiamo verbale a un giocatore troppo irruento, verso fine gara. Siamo alla fine della gara e come la volta scorsa, saluti e sorrisi, e le ultime foto sul terreno di gioco. (per la gioia degli Sponsor).
Ritorniamo a casa di Mohamed, abbiamo ancora delle cose da dare. Ancora una foto e si conclude una giornata indimenticabile. Sabato 24 si rimarrà in spiaggia, perchè di Domenica si andrà a Stone Town per l'acquisto dei quaderni. Che giornata!

Sabato 24 Marzo 2007
Ci si sveglia con il rumore della pioggia… che ci sorprendiamo a fare, è iniziato l’autunno e si avvicina la stagione delle piogge. Per fortuna il giorno prima il tempo è stato clemente…
La mattina passa così, un temporale, poi il sole, poi un altro temporale e poi verso mezzogiorno il bel tempo riesce finalmente a farci godere la bellezza della spiaggia e del mare. Il sole è forte e ci arrivano notizie dall’Italia di temperature quasi invernali.
Ma stiamo già pensando a cosa si dovrà fare nella giornata di domani. Un altro tramonto, uno spettacolo della natura che dura 3040 minuti e porta il buio della notte che non sarà mai buia perché la luce delle stelle di questa parte del mondo ti accompagneranno fino al sorgere del sole.

Domenica 25 Marzo 2007
Ci si sveglia ancora alle 8, e alle 9 si parte per la capitale Stone Town, dove ci attende Eddie e dove si passerà la giornata dopo l’acquisto dei quaderni per la scuola. Prima di arrivare in città ci siamo fermati in una zona dove vengono coltivate le spezie.Una sorpresa vedere la pianta del pepe (rampicante), la pianta del cacao, la vaniglia (rampicante) e l’albero della cannella.
Ci viene spiegato che la cannella è come il maiale da noi, non si butta via nulla. Le radici, una volta spelate, hanno un effetto balsamico e si sente quando si odorano! La corteccia fatta essiccare viene usata nella preparazione del cibo, e le foglie vengono usate per la preparazione di un Thè dal sapore molto particolare.
Vediamo anche le piante di citronella, noce moscata e chiodi di garofano. Ah, quasi me ne dimenticavo, abbiamo visto la pianta del rossetto, che produce delle bacche di colore rosso, usate per bellezza dalle donne per truccarsi.
Arriviamo in città, è domenica, moltissime persone nelle vie e nei vicoli e ci dirigiamo verso la zona del mercato.
Si è aggiunto anche Eddie e cominciamo a cercare i negozi dove si potranno acquistare i quaderni. Troviamo i quaderni e con la cifra a nostra disposizione (120 Euro), riusciamo a comprare 780 quaderni.
Si va a mangiare al “Passing Shot”, siamo in 5 e tra bibite e 5 piatti di riso con pesce, carne o verdure spendiamo ben 15.000 Scellini Tanzaniani, cioè 10 Euro.
Nel pomeriggio si torna a Kendwa e per strada ci fermiamo lungo la strada e diamo un passaggio a 6 donne del villaggio di Kidoti che riempiono il pulmino, compreso il tetto, con le loro merci. Una volta arrivati scarichiamo i quaderni a casa di Mohamed e torniamo in spiaggia per goderci gli ultimi sprazzi di sole della giornata.

Lunedì 26 Marzo 2007
Siamo pronti, prepariamo le ultime scatole in Reception e non vedo l’ora di poter consegnare lo stetoscopio con animale di peluche incorporato (gentilmente regalato da Annamaria, pediatra di Limbiate).
Arriviamo a Kidoti a recuperare i quaderni ma prima Mohamed ci porta al centro Sanitario del villaggio. I bimbi come sempre ci seguono divertiti, ma c’è poco da divertirsi quando vedo dove opera la Dottoressa Pascal. Uno stanzino con un piccolo tavolo e due sedie dove si fa tutto… .si visita, controlla e si cura. Io e Franco ci guardiamo, e andiamo sul pulmino a recuperare garze,disinfettanti e uno stetoscopio. Pascal non chiede nulla, ma riesco a fargli dire che ha bisogno di medicinali (fungicidi, antibiotici).
Con il magone andiamo alla scuola e solo la visione degli scolari riesce a farmi stare “leggermente” meglio.
Consegniamo i quaderni e parlando con i Maestri presenti gli chiediamo di farci pervenire, anche vai mail, il preventivo di spesa per la costruzione delle nuove aule. Il momento dei saluti è come sempre intenso, ma dobbiamo andare a Nungwi.
Entriamo nel cuore di Nungwi e parcheggiamo davanti al Dispensario e accolti dai due Responsabili cominciamo a spiegare quello che abbiamo portato. Finalmente posso consegnare lo stetoscopio pediatrico!
Gli antibiotici, disinfettanti, garze, cerotti, bende, abbassalingua e i guanti sterili vengono accettati di buon grado con sguardi e sorrisi che non si possono spiegare… gli “Ahsante Sana“ (grazie in Swahili) ormai non si contano più e per non incominciare a piangere per la commozione dico a Franco che è ora di andare.

Ora la parte più impegnativa e importante di questo viaggio si è conclusa,ci restano due giorni per goderci la bellezza delle spiaggie di Kendwa ma le sensazioni provate, ci sono entrate dentro; datemi tempo ma vi assicuro che ci sarà un seguito a questa BELLISSIMA e INTENSA esperienza,che auguro a tutti voi di poter vivere in prima persona.

La cronaca con tutte le foto sono presenti sul sito web:
http://www.zanzibarnelpallone.com

3 commenti in “L’altra faccia di Zanzibar, quella vera!
  1. Avatar commento
    divanino63
    15/09/2008 15:07

    Cara Claudia, mandami un messaggio così ti posso dare alcune info.....Badae...

  2. Avatar commento
    Claudia
    15/09/2008 11:23

    Ecco la vera Zanzibar...un racconto emozionante! Anch'io sono stata questa estate e voglio subito tornare ma stavolta anch'io vorrei organizzarmi per portare qualcosa. Come si fa?

  3. Avatar commento
    Federica
    21/06/2008 13:39

    Finalmente qualcuno che si prende cura di queste persone e che vede la bellezza degli africani anzichè dei resort. A dicembre sono stata in kenya e mi sono innamorata di quella bellissima terra, sto progettando di ritornarci ma non a semplice turista, ma vorrei portare un po' di materiale, un po come avete fatto voi. Puoi spiegarmi gentilmente come vi siete organizzati, soprattutto per l'aereo?ti do il mio indirizzo fedesoli@gmail.com.Aspetto notizie ASANTESANA

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