Viaggiando intorno ai viaggiatori

Tra serio e faceto: collezionisti, turisti, annoiati, modaioli, tutti pazzi per il viaggio!

Maurizio, nostro lettore genovese e vecchio amico di Leandro, ha deciso di mettere sulla carta una serie di impressioni annotate nel corso di innumerevoli viaggi con l’intento di farne un libro. Di recente tornato dall’Australia, ci ha raccontato questa scenetta vissuta in prima persona, traendone spunto per una ironica rassegna dei differenti modi di vivere il turismo.
Lo ringraziamo per averci concesso la pubblicazione del suo scritto, che ci sembra simpatico proporvi augurandoci che il nostro sorriso sia anche il vostro.

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Eccoci a passeggio nei vialetti alberati dell’Ayers Rock Resort, centro di servizi e punto d’incontro obbligato di turisti e viaggiatori che da tutto il mondo vengono a vedere il monolito simbolo dell’Australia. Per un raggio di diverse centinaia di chilometri da qui, deserto, deserto e ancora deserto.
E’ sempre dietro l’angolo l’eventualità di incontri tra italiani all’estero, con rituali scontati che sembrano lievitare quanto più si è lontani da casa. Quelli che ci toccano oggi sono un gruppo di romani agghindati come per il passeggio domenicale in Via del Corso, alla testa dei quali troneggia una matrona ingioiellata come la Vergine di Guadalupa che, guardando una vetrina, sentenzia sussiegosa: “Dovemo de pijasse anche er cappello pe’ qquanno staremo ner bush…”.
A scanso di malintesi, puntualizzo subito che ho parecchi ottimi amici a Roma e che amo quella città, ma si sa, le differenti tipologie umane sono “trasversali” e indipendenti dalla cittadinanza.
È evidente che questi sono appena scesi da uno dei voli interni che in tre ore catapultano qui i turisti prima o dopo le comodità di Sydney o degli ozi della barriera corallina, perdendo la visione d’insieme che si può avere solo attraversando il Northern Territory in tutta la sua latitudine. Infatti “er cappello”, nel senso di copricapo con tesa larga e reticella proteggi-insetti, è l’acquisto che si fa entro cinque minuti dal primo contatto con l’aria incandescente del nord australiano.
Il volume alto della mia voce ha l’indesiderato effetto di rivelarmi. Dovevo stare più attento.
- Italiani? – si rivolge a noi una voce maschile.
Eccoci sistemati.
- Sì, anche voi, sento - Tanto vale stare al gioco, anche queste sono esperienze di viaggio. E poi la famigliola, sbalzata agli antipodi da una realtà di quartiere, nella sua incongruenza è anche simpatica.
- State a ddormì qqua? - Questo è il tipo capace di organizzare per la serata un agghiacciante torneo di tressette tra italiani all’estero e mi metto a consultare mentalmente il catalogo delle scuse.
- Sì, abbiamo affittato un bungalow per due notti all’Outback Lodge -
- Noi invece stamo al… [schiocca le dita] com’è… al Salintedesert… - [si riferisce al complesso “Sails in the desert”, trecento euro per notte la camera doppia, forse ci salviamo dal tressette].
- … è un po’ caro, ma sai, [quaranta secondi per passare al tu, valore nella norma] co’ ‘sto caldo almeno un po’ de comodità; che ppoi se vvai a vvede nun è quel granché, l’anno passato alle Seiscèl, te ricordi Pina, semo stati mejo e avemo speso meno… -
- Dici bbene Albe’, però ce davano ‘na pizza che faceva schifo -
- È inutile, pizza e ppasta nun le sanno fa’. Deve de esse er lievito, o la farina, o l’acqua… L’aria, chissà… -
Impassibile, nego ad Albe’ l’assenso alla sua rivelazione che si attende da me.
- Siete di Roma? - chiede Gino. Errore gravissimo, lo incenerisco con lo sguardo, ma ormai siamo in ballo.
- Sì, se sente, eh? -
- Roma Roma? -
- Roma Roma, Testaccio. Forza Roma forza lupi, so’ ffiniti i tempi cupi. E vvoi? -
- Genova, si sente, eh? -
- Genova Genova? -
- Genova Genova. Alé Genoa, alé Genoa, alé Genoa alé alé -
Enuncio questo slogan calcistico con l’intonazione di chi vuole mettere fine alla pantomima, ma Albe’ è un duro. È stato a vedere l’Acquario in un momento della sua invadente vita e ci inchioda finché in una personale mappa di Genova non avrà individuato le coordinate dei nostri quartieri rispetto a quell’unico luogo della città che ha visitato.
La salvezza arriva inaspettata.
- Ma… ando’ stanno nonna e li regazzini? - stride Pina.
- Pora donna, sta a vvede che l’hanno portata in pasticceria pe’ ffasse comprà n’antro cornetto, ‘sti du’ impuniti - teme Albe’ - scusate eh, dovemo d’annalli a cercà, già stamattina se so’ ppersi in mezzo a ‘sto casino de cartelli in australiano… Po’ esse che se vedemo più tardi… -
- A proposito - conclude da lontano - nun sanno fa’ nemmeno li cornetti! -
Provo un certo sollievo, e Albe’ sta fresco se spera che lo avverta che pasticceria “in australiano” si dice confectionery ed è nella direzione opposta. E speriamo che le manovre di ricompattamento del nucleo familiare lo impegnino il tempo bastante per non ritrovarceli accanto all’appuntamento con il tramonto su Ayers Rock.
Sta per arrivare un momento che mi sono preparato ad assaporare dopo essermelo guadagnato a modo mio, con gli amici che ho scelto io, pervaso da sensazioni che siano solo mie e non voglio condividerlo con degli estranei chiassosi!

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Quelli descritti fanno evidentemente parte della categoria “collezionisti”: viaggi come le figurine. Poco importa la meta (anche se, più è lontana e meglio è): ciò che conta è esserci stato, che sia ogni volta diversa e farlo sapere già con una marea di cartoline durante il viaggio e, dopo il ritorno a casa, non perdere occasione di raccontare la vacanza, in ufficio, al mercato, sull’autobus, al ristorante, a parenti, amici e (soprattutto…) nemici. Di solito i collezionisti non dicono “sono andato a…” ma “ho fatto…”: l’anno scorso ho fatto le Maldive, quest’anno ho fatto il Mar Rosso, la prossima estate farò la Turchia.
Una categoria analoga è quella del “viaggiatore per moda”, che si differenzia dal collezionista per l’estrema attenzione alla meta, non tanto per le sue attrattive intrinseche quanto per il fatto che sia tassativamente “nuova”; rastrella cataloghi di Tour Operators, passa cinque giorni alla B.I.T., scava nel profondo dei siti internet. Raggiunge il massimo del godimento quando al ritorno dal viaggio si sente chiedere “ma dov’è quel posto dove sei stato?”; salvo poter dire, di lì a qualche tempo: “Bah, ormai è vecchia, ci sono andato l’estate scorsa…”.
Il passo è breve per arrivare al “viaggiatore annoiato”. Si caratterizza per la smorfia di disgusto con cui, di preferenza in mezzo a un gruppo numeroso, dice: “Non se ne può più, anche quest’anno mia moglie ha prenotato alle Seychelles…”. Ma intanto si sarà fatto tre mesi di lampada preparatoria e già prenotato i conseguenti tre mesi di mantenimento…
C’è poi quello che dopo due giorni all’estero va in astinenza da Italia. Lo si vede, a Dublino come a Varadero o a Bangkok, girare le edicole a caccia di quotidiani italiani e rilassarsi solo quando ha trovato la Gazzetta dello Sport di cinque giorni prima; oppure dare affannosamente la caccia agli spaghetti (e fatalmente restarci male perché non sono al dente e la pummarola sa di ketchup); o infine girare per i villaggi in cerca di connazionali (“Hurgada? Bellissimo, pensa che c’erano tanti italiani e giocavamo tutte le sere a Risiko!”).
E chi non ha mai incontrato in un gruppo quello che “non vedo cosa mi servano le lingue, è un viaggio organizzato, c’è la guida italiana…”? Ma arriverà il momento in cui si troverà a dover chiedere qualcosa a un inserviente di Phuket… lo farà in italiano, con accento dialettale e accompagnamento di gesti, e immancabilmente anziché l’asciugamano richiesto gli porteranno un vassoio di tramezzini! E al ritorno…“Phuket? Per carità, gli parli e non capiscono niente!”.
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Nella chiacchierata periodica che di tanto in tanto ci piace fare con voi, questa volta abbiamo voluto scherzare un po’, proporre una parentesi di leggerezza, distrarsi per qualche minuto da un mondo che ci sbatte in faccia ben altre realtà e ispira poca voglia di viaggiare.
Ma lo scritto di Maurizio ci è piaciuto anche per un’altra ragione: ci sembra che i differenti modelli di turista delineati dal nostro amico abbiano infatti una certa rispondenza con situazioni in cui, in qualità di Staff di un sito di viaggi, talvolta ci imbattiamo.
Sì, ci è capitato di avere a che fare con il “collezionista di viaggi” o con il viaggiatore per moda, con quello annoiato o che va in “astinenza da Italia”: ma è un po’ il sale di un’attività che ha proprio nelle differenze uno degli aspetti peculiari che la rendono stimolante.
Proprio il desiderio di un’offerta il più possibile articolata e di trovare contenuti sempre nuovi sulle pagine di Ci Sono Stato ha spinto alcuni lettori a scriverci evidenziando lo squilibrio nella trattazione delle “solite” cinque o sei mete di viaggio, preponderanti in misura macroscopica rispetto a tutte le altre.
Con la stessa serenità con cui sono espressi questi rilievi, possiamo solo osservare che, semplicemente, sono risultanze del mercato del turismo, confermate dai contenuti di altri siti di viaggio e dall’andamento delle nostre statistiche interne.
Prendiamo atto, peraltro, che qualcuno possa sbuffare trovandosi davanti l’ennesimo articolo su Parigi o Praga, l’ennesimo commento su Formentera o Cuba, l’ennesimo post su questo o quel resort di Sharm el Sheikh.
E’ anche vero però che i resoconti che ci inviate, e a nostra volta divulghiamo, spaziano a tutto tondo dal soggiorno di mare e relax al viaggio “on the road”, dal percorso d’arte all’escursione a contatto con la natura, dall’avventura in terre lontane al week-end nelle grandi capitali fino all’itinerario enogastronomico: proposte davvero per ogni esigenza!
Al di là delle personali, e sacrosante, predilezioni, proprio in questa diversità ci sembra consista la vera ricchezza (concetto del resto oggi applicabile a contesti ben più ampi) ed è l’obiettivo che abbiamo perseguito fin dal primo giorno. Con l’aggiunta del reciproco rispetto, della tolleranza e dell’educazione che contraddistinguono la nostra community: una ricchezza nella ricchezza. E non è poco.

Un commento in “Viaggiando intorno ai viaggiatori
  1. Avatar commento
    okwycbif lsfxarmie
    16/08/2007 13:48

    fpuh ckmzs cpsaj xjztw glwri pzsxwi tjodmpl

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