Valogno borgo d'arte: un paesino dove si respira l'aria di comunità

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Si è detto più volte di quanto il nostro bel Paese sia ricchissimo di territori, regioni, cittadine che tramandano negli anni storia, tradizione, arte e cultura. Una pluralità di luoghi che presenta da nord a sud passando per le isole una varietà di caratteristiche geografiche e morfologiche differenti. E, a dirla tutta, se si pensa che bisogna per forza tentare la fortuna al casino con bonus senza deposito per andare in posti magici. Sì, perché soprattutto il nostro paese offre una varietà di scelta davvero fantastica.

In questo caso andremo a focalizzare l’attenzione su di un piccolo borgo del meridione: in particolar modo della Campania, si tratta di Valogno. Valogno, in provincia di Caserta (qui trovi un approfondimento su cosa vedere proprio a Caserta) merita tanto sia dal punto di vista turistico che culturale e sociale. Ecco dunque la necessità di esplorare in lungo ed in largo questo borgo partendo dall’etimologia del suo nome, passando per i punti da vedere, i murales, gli abitanti e come approdare e dunque arrivare a Valogno.  

Valogno borgo d'arte: perché questo nome?

Partiamo in questa rassegna incentrata sulla cittadina di Valogno dall’etimologia dietro il nome di questo antico borgo casertano. La sua denominazione si legherebbe in maniera concreta, stando alle ricostruzioni storiche, alle leggende ectoplasmatiche e folkloristiche locali. Infatti anni or sono questo luogo veniva definito anche “borgo fantasma”. Questo perché dal 1956 in poi molti cittadini di Valogno partirono per fare rotta all’estero, verso la Germania o ancora il Belgio senza fare mai più ritorno. Un aneddoto che ha in sé un qualcosa di strano, e che è stato di fatto poi connesso alle leggende di sparizioni e dunque di fantasmi. Un borgo che quindi dietro la sparizione dei suoi cittadini stava per scomparire salvo poi invertire questo terribile presagio grazie ad una coppia locale che autofinanziando un progetto di rinnovamento ha ridato lustro a questo posto. 

Cosa vedere a Valogno?

E proprio proseguendo nel discorso introdotto sopra relativamente al borgo fantasma di Valogno, ecco dunque inserirsi in tale contesto il pregevole ed apprezzabile gesto della coppia di cittadini locali sopra menzionata. Infatti grazie a quest’ultima tale località nel casertano ha ripreso verve e colore: una serie enorme di murales ha iniziato a permeare di colori un borgo che stava per scomparire del tutto. Proprio tali murales rappresentano una delle attrattive principali di Valogno. Un borgo di 95 anime circa confinante con la regione Lazio, che non ha negozi, bar, supermercati, ma solo un ristorante che apre unicamente di sera. Ecco quindi che c’è ben poco da girovagare per le strade di questo angolo remoto della Campania, se non per ammirare appunto le raffigurazioni pittoriche murarie. Oltre questi elementi artistici o di street art, per dirla alla maniera attuale, vi sono poi alcune chiese come quella di San Michele o San Giuseppe visitabili. In realtà ce ne sarebbe anche una terza da menzionare ma è divenuta negli anni privata e dunque chiusa al pubblico. 

Quanti murales ci sono a Valogno?

Facciamo ora un piccolo passo indietro e ritorniamo sulla questione murales osservabili a Valogno. Un borgo che è antico sì nella sua conformazione territoriale e strutturale, ma che presenta tantissima modernità nei murales che appunto lo adornano. Il primo che si incontra è quello de “le attese e gli arrivi” ad opera dell’artista romana Alessandra Carloni. Quest’ultima è autrice anche della “Trilogia dell’amore”, di cui fa parte proprio il murale sopra citato. La raffigurazione in questione riprende il via vai in stazione dove i passeggeri attendono un treno che sta per arrivare o per partire. Una stazione che ha come sfondo una sorta di teatro dei sogni: speranze che animano i viaggiatori sospingendoli verso la meta desiderata. Altro murale da menzionare assolutamente è quello che omaggia la figura celeberrima di Frida Kalho realizzato da Valentino Silvestre. Un’opera d’arte di benvenuto a Valogno che funge da strumento di accoglienza per i turisti e gli avventori locali. Ancora, abbiamo la “spedizione dei Mille” garibaldina, quale tema di un altro murale locale. Salvo Caramagno questa volta è l’artista autore del pezzo di street art citato. Tornando invece alla “trilogia degli sposi” ecco fare capolino il murales “gli sposi”, primo di questo trittico di opere d’arte cittadine. Si tratta dell’incipit di una narrazione amorosa che si dipana lungo le strade di Valogno e viene proseguita dai successivi due murales intervallati da quello dedicato alla Madonna. Quindi tanta arte sì, ma che anche devozione religiosa per i vicoli di questo borgo casertano. E anche tracce di storia, come visto poco fa con la rievocazione pittorica della celebre spedizione di Garibaldi. Quindi un numero complessivo di ben 42 murales che adornano come meglio non si può le mura di questo meraviglioso angolo campano. Una vera e propria mostra a cielo aperto che è davvero imperdibile. 

Che tipologia di abitanti ci sono a Valogno?

Già nei paragrafi precedenti abbiamo fatto menzione degli abitanti di Valogno, parlando di un numero di circa 95 anime presenti in loco. Si tratta di famiglie semplici, che talvolta ospitano i turisti e viandanti durante le visite guidate organizzate sul posto. Sembra di immergersi realmente in un luogo altro, un villaggio incantato dove il tempo si è fermato e il tutto appare quasi anacronistico se rapportato alle restanti città e metropoli d’Italia. Viuzze dove le tradizioni antiche sono ancora ben presenti, cosi come l’artigianato o la produzione culinaria autoctona. Insomma una traccia di passato che sopravvive nel presente, dove la tecnologia ed il digitale hanno fagocitato tutto. 

Dove si trova e come arrivare a Valogno?

Valogno borgo d’arte e Sessa Aurunca chiamano in causa come specificato sopra la regione Campania e nello specifico Caserta. Ovviamente ci si può arrivare mediante i mezzi di trasporto su ruota soprattutto: quindi bus e servizi similari. Molto dipende poi chiaramente dal luogo di partenza: se ci si trova già in Campania il tutto sarà facilitato da un semplice autobus come strumento di raggiungimento del borgo. Se si proviene da fuori regione, invece, occorrerà cercare una combinazione di treno e bus che si integri a livello di fasce orarie. 

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