L’escursione di cui vorrei raccontare, fatta in giornata partendo da Trieste, si è svolta nella parte sud-ovest della Slovenia, in altre parole quella più prossima al carso triestino e goriziano, in zone boscose e ricche di bellezze naturali.La prima caratteristica che va sottolineata, per chi non è mai stato in queste zone, è che percorrerle permette di godere di diversi e numerosi panorami: dal Carso si passa in pochi chilometri a monti coperti in parte da foreste, ma che sulle loro porzioni superiori lasciano talvolta spazio a vasti splendidi prati e rocce. Ci sono boschi sempreverdi di stile “alpino” a quelli a foglie caduche, che di primavera e autunno offrono colori incredibili.
Una volta passato il confine I-SLO, ed attraversati i boschi alle spalle di Lipizza (nota anche per i maestosi e splendidi cavalli bianchi) abbiamo raggiunto, sempre per sterrati (legalmente aperti al traffico), la pianura di Cerknica, con il suo bellissimo lago temporaneo, che esiste e sopravvive (ma mutando molto di dimensioni) grazie alle piogge, a piccoli affluenti e al terreno impermeabile in una zona per la maggior parte ricca di inghiottitoi e grotte. Da lì è possibile ammirare la bellezza del monte Nanos, che si staglia sulla pianura con una parete molto ripida, e spoglia, e un’altra invece che degrada lievemente verso Gorizia. Il monte Nanos è visibile comunque fin dal Carso triestino, e dalla sua sommità è possibile vedere il golfo di Trieste, quasi come dalla splendida cima del monte Maggiore (in Istria), dalla quale è possibile vedere contemporaneamente i golfi di Trieste e di Fiume; ma questa è un’altra storia (o meglio un’altra escursione…)
In questa zona a mio modesto parere l’opera “umana” più interessante da vedere è il mitico (ma poco conosciuto) Castel Lueghi, in sloveno Predjama. Esso si trova a pochi chilometri dalle famosissime Grotte di Postumia. Questo castello è incassato in una caverna su una parete a precipizio alta 123 metri sopra il punto dove si inabissa il torrente Bella. I primi documenti scritti sul Castel Lueghi risalgono alla seconda metà del secolo XIII. Esso fu abitazione tra gli altri del cavaliere Erasmo, sul quale si narra una curiosa storia, o leggenda forse.
Erasmo, attirate su di sé le ire dell’imperatore d’Austria Federico III per motivi di tasse e dazi, si rifugiò nel famoso castello. Lì venne assediato, ma l’assedio non aveva mai fine: sia perché il castello è inaccessibile, sia perché dalla caverna era possibile – tramite un’uscita segreta – risalire in superficie sul monte retrostante. In questo modo Erasmo si beffava degli assedianti, offrendo loro frutta fresca e selvaggina. L’infinito assedio si concluse però in modo poco eroico: un servo infedele svelò il luogo dove Erasmo andava a svolgere quelle funzioni “che nemmeno il Sultano può delegare ad un suo schiavo”. Quel luogo, che si vede ancora oggi, aveva una finestrella che guardava la valle. Ed è da quella finestrella che una freccia colpì a tradimento il fiero cavaliere, ponendo fine all’assedio.
Sotto e dietro al castello vi è la Grotta di Erasmo, la quale snodandosi per circa 13 km, è la più lunga del Carso dopo le Grotte di Postumia.E’ possibile pranzare presso una delle varie “Gostilne” (trattoria) che si trovano quasi in ognuno dei paesini attraversati. Nelle “gostilne” è possibile mangiare un buon pranzo per circa 20 euro (poi il prezzo dipende da cosa si sceglie: gnocchi con sugo, carne grigliata: cevapcici, rasnici, o carne impanata: la ljubljianska o anche selvaggina e poi dolci, vino rosso o bianco, birra, grappe… la scelta di solito è alquanto ampia ed il cibo genuino).Per chi è interessato a svolgere questo itinerario: fino al confine internazionale I-SLO di Fernetti (TS) il percorso è autostradale. Una volta entrati in Slovenia abbiamo percorso strade statali e locali, attraversando piccoli centri abitati. I tratti privi di asfalto (i più belli.. ovviamente) sono per lo più strade forestali aperte al traffico, ma quasi sempre deserte. Si deve comunque porre molta attenzione ai ciclisti ed agli escursionisti, avendo cura di fermarci e di lasciarli passare, e guidando comunque piano anche se la “strada” sarà libera. Ricordiamoci che siamo ospiti e dobbiamo fare bella figura.
Se viaggiate in Slovenia vi raccomando di portare il kit di pronto soccorso e la “I” di Italia applicata al veicolo (anche se in pratica non fanno più osservazione se non la si espone, ma può sempre capitare di trovare un tutore della legge troppo solerte…). Bisogna viaggiare anche con gli anabbaglianti accesi, anche nei centri abitati e sulle strade provinciali e locali e rispettare i limiti di velocità (i controlli sono spesso frequenti). In Slovenia è possibile fare il pieno di nafta e benzina a prezzi più bassi che in Italia. Gli euro sono di solito ben accetti.
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Un'escursione in Slovenia
Un bell’itinerario in partenza da Trieste
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