Una città così ricca di storia, ma così poco conosciuta ed apprezzata. Una città dai pochi colori, ma con un’anima profonda… la mia città.
Elegante e signorile, Torino è una città dall’atmosfera affascinante che unisce armoniosamente alla severa geometria del suo tracciato urbano a scacchiera romana, costituito da lunghi viali alberati che si intersecano ad angolo retto, il raffinato aspetto dei suoi pregevoli monumenti e dei palazzi barocchi e liberty.
Da non perdere
TORINO ARISTOCRATICA
Dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”, Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Carignano e la Palazzina di Caccia di Stupinigi costituiscono un tesoro storico, artistico ed ambientale di grandissimo fascino, nei quali è possibile rivivere atmosfere d’altri tempi e gli sfarzi della Torino capitale.
Il suo centro storico è ricco di monumenti che raccolgono gli oltre duemila anni di storia: le Porte Palatine della romana Augusta Taurinorum, il quattrocentesco Duomo di San Giovanni che custodisce la Sacra Sindone, la barocca chiesa di San Lorenzo, il Palazzo Reale dei Savoia e la Basilica di Superga.
Gli edifici religiosi come Superga, la Gran Madre, il Duomo e la Consolata sono veri e propri simboli della città, che raccontano una Torino religiosa e magica ed allo stesso tempo sono le migliori testimonianze dei grandi architetti, da Juvarra a Guarini.
Da sempre conosciuta come città salotto, sembra fatta per passeggiare con calma per le sue vie e le sue piazze, dalla famosa Piazza San Carlo e Piazza Carignano, che ha visto il formarsi dell’unificazione d’Italia, da Piazza Maria Teresa a Piazza Carlo Felice.
Una costante sono i chilometri di portici, i viali alberati e le gallerie, dove è possibile sostare all'interno di antichi caffè perfettamente conservati e gustare un buon bicerin e prelibatezze a base di cioccolato gianduia, di cui Torino è la capitale.
Un’atmosfera particolare si può respirare all’interno del Quadrilatero Romano (che ha come lati Via Garibaldi, Via XX Settembre, Piazza della Repubblica e Via Bligny), una delle zone più belle della città, dove si possono trovare oltre a numerosi caffè letterari, locali maghrebini, tapas bar messicani, trattorie e vinerie, per gustare specialità in atmosfere moderne e caratteristiche.
Torino ha inoltre una grande tradizione nell’ambito museale che va dal Museo Egizio, secondo solo a quello del Cairo in Egitto, alla Galleria Sabauda, dall’Accademia Albertina alla GAM, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.
Simbolo della città è la Mole Antonelliana, uno dei più alti edifici in muratura d’Europa e di recente sede del Museo Nazionale del Cinema, tra i più prestigiosi d’Italia.
Torino, che ha visto nascere le immagini in movimento con la “Cabiria” di Pastrone - testi di D’Annunzio del 1914 - ha accolto nella Mole la ricca collezione di Adriana Prolo, regina della pellicola italiana. Sue sono infatti tutte le macchine del pre-cinema conservate nelle prime stanze dell’esposizione.
Vicino alla Mole troviamo un altro pezzo del cinema torinese di oggi: la multisala Massimo, che per anni è stata la sede del Torino Film Festival. Da qui in direzione del Po si trova Palazzo Nuovo, lo stabile in cui hanno sede le facoltà umanistiche e il DAMS, dove i giovani apprendono i primi rudimenti cinematografici.
TORINO NEL CINEMA
Da Palazzo Nuovo, si possono raggiungere i Murazzi - oggi diventati luogo di ritrovo per i giovani torinesi grazie alla presenza dei locali più trendy della città - e quindi, passeggiando lungo il fiume, si può arrivare al Valentino, il maggiore parco della città. Al suo interno è possibile visitare il Borgo Medievale, ricostruzione ottocentesca di edifici e decorazioni tardo-medievali. Tra i viali, le aiuole ed i boschetti del parco, sono sorti numerosi set, in cui sono stati girati capolavori come “Addio Giovinezza”, “Guerra e pace” e dietro il parco la collina torinese ha ospitato Silvio Orlando, protagonista di “Così ridevano” di Gianni Amelio.
Ritornando su Via Po e girando il centro, raggiungendo Piazza Castello e poi percorrendo Via Roma fino a Porta Nuova passerete per le location di altre pellicole celebri, come “Profondo rosso” e “Non ho sonno” di Dario Argento, “La seconda volta” di Mimmo Calopresti e “Cronaca di un amore” di Michelangelo Antonioni.
Per gli amanti del brivido, val la pena sostare in Piazza CLN dove riposa, a fianco della fontana rappresentante il Po, il palazzo in cui avvenne il primo delitto di “Profondo Rosso”.
Nel tragitto attraverso Via Cernaia conviene dirigersi a Porta Susa, luoghi in cui è stato girato “I compagni” di Mario Monicelli, che ha girato altre scene a Borgo Dora, dove - nella caratteristica cornice del Balon, il mercato di antiquariato più grande di Torino - ha avuto luogo anche “La donna della domenica” di Luigi Comencini.
TORINO DEL MISTERO
La tradizione inoltre presenta Torino come una città carica di misteri. A partire da quella della sua fondazione che la vorrebbe legata agli antichi Egizi sino al nome: Fetonte, figlio di Iside, avrebbe scelto l’incrocio sacro tra i due fiumi (la Dora e il Po) per erigere un centro di culto al dio-Toro.
La posizione lungo i fiumi Po e Dora, Sangone e Stura, la sua pianta romana (con le quattro porte d’ingresso in corrispondenza dei punti cardinali), la costruzione sul 45° parallelo (segnalato dall'obelisco in Piazza Statuto, con in cima l’astrolabio), la collocazione nell'ideale "triangolo magico" Torino - Praga - Lione della magia bianca e quello di magia nera che la congiungerebbe a Londra e a San Francisco, rendono Torino una delle capitali europee della magia e dell’occulto.
Sarà molto facile, attraverso le viuzze del centro, incontrare palazzi ornati da simboli oscuri e satanici scolpiti nella pietra. Da non perdere inoltre l’epicentro magico, in Piazza Castello, davanti alla cancellata che delimita il cortile di Palazzo Reale, tra le due statue dei Dioscuri e Piazza Statuto, sorta su un'antica necropoli ospitò per molto tempo il patibolo per i condannati a morte.
Le leggende inoltre raccontano della croce conservata nei sotterranei della Basilica di Maria Ausiliatrice, che si dice sia stata fatta con il legno di quella su cui Gesù fu crocifisso, delle statue forse legate a qualche profezia di Nostradamus della chiesa della Gran Madre di Dio, i cui sotterranei si dice conservino il Sacro Graal, per non parlare delle "Grotte Alchemiche", sotto Palazzo Madama.
Tanto altro si può dire su questa città che racchiude in sé storia e arte, cultura e tradizione, magia e mistero, tendenze e contemporaneità. L’unico modo per capirla e viverla davvero è esserci.
Curiosità
La storia dell'aperitivo
Da oltre 200 anni Torino vanta una grande invenzione: l'aperitivo. Fu proprio Antonio Benedetto Carpano, nel 1786, ad aver inventato a Torino il Vermouth prodotto con vino bianco addizionato ad un infuso di erbe e spezie, di oltre 30 tipi diversi. Da allora la speciale bibita fu esportata in tutta Europa e successivamente prodotta dalla Cinzano e Gancia.
Per la colazione
Non perdetevi le prelibatezze piemontesi, tra cui il marocchino: caffè, una spolverata di cacao dolce in polvere, schiuma di latte e ancora altro cacao.
E non mancare l’appuntamento al Bicerin, di fronte all’ingresso del Santuario della Consolata, Piazza della Consolata 5. Se trovate coda, aspettate… ne varrà sicuramente la pena!
La storia narra che, nel 1700, la prima colazione dei torinesi è la “bavareisa”, bevanda a base di caffè, cioccolato e latte, servita in un bicchiere.
Il rituale del nuovo “bicerin” prevedeva che i tre ingredienti fossero serviti separatamente. Inizialmente erano previste tre varianti: pur e fiur (l’odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ‘n poc ‘d tut (ovvero “un po’ di tutto”), con tutti e tre gli ingredienti miscelati. È stata quest’ultima formula ad avere più successo e a prevalere sulle altre.
Interessante...da voi è nato l'aperitivo?? Mi toccherà venire a prenderlo li da te allora, socia!!
Brava Flo! Un giorno o l'altro verrò a trovarti per un marocchino (e mi farai vedere bene cosa Matre non ha visto di Torino :-))
Non vedo l'ora di venire a Torino!!!
Complimenti Flora per il racconto della tua città. Ne hai sempre parlato con trasporto e piacere e questo tuo racconto non fa che dimostrare l'affetto che hai. Mi sarà molto utile quando deciderò di visitarla per benino. Grazie Andrea
Grazie Ricky! In realtà il merito è vostro: grazie per avermi spronata!
Complimenti davvero Flora; bellissima anche la serie di fotografie.