Ritorno a Barcellona

Sempre più vicina e facile da raggiungere la metropoli della Catalogna

Febbraio 2005: due sono i motivi che mi invogliano ad andare a Barcellona, i racconti della sua bellezza scritti da chi l’ha vista e che fra pochi giorni pultroppo Ryanair sopprimerà il collegamento da Torino, oltre all’imperdibile tariffa del volo 15 euro A/R che avevo acquistato due mesi prima.
Avevo poi trovato dopo varie ricerche una camera in affitto, anche su questo mi sono trovato benissimo, situata ai piedi della collina di Montjuich, vicino al porto.
Sarà, il suo nome, ha due camere che affitta, una singola e una doppia, servizi, molto pulito, disponibile tutte le informazioni e necessità che possono servire, se state cercando un posto per dormire scrivetemi, sicuramente vi troverete bene, spesa 22 euro/notte, a 100mt nella Avinguda del Parallel, la fermata del metrò, linea viola L2 che taglia orizzontalmente la città, comoda per molti punti di interesse.
Arrivo col volo a Girona, cittadina a 80 km a est di Barcellona; mentre aspetto i bagagli acquisto il biglietto del bus Ryanair, la biglietteria è proprio di fronte al tappeto mobile dei bagagli, costo 19 euro A/R.
Arrivo in poco più di un’ora in Passeig de Sant Joan.
Accendo il mio ineguagliabile Garmin e mi faccio guidare in Plaça de Catalunya alla ricerca dell’ufficio turistico: fatico un po’ a trovarlo, il navigatore dice che si trova di fronte a me… io non lo vedo, strano, non sbaglia mai… Rinuncio, voglio posare la valigia a casa, ritorno il giorno dopo, non mi arrendo, e infatti aveva ragione! Bisogna scendere una scala, si trova sotto la piazza, difficile vedere l’indicazione in una piazza così movimentata.
Acquisto una tessera metrò/bus per 4 giorni, costo 16 euro; essendo sabato approfitto per vedere il mercato El Elcants, molto vivace, con oggetti usati, abbigliamento; lì vicino l’imponente Sagrada Familia, è veramente altissima, e quando si arriva di fronte colpisce la grandezza di questa cattedrale: decido di entrare anche se avevo letto che l’interno non vale il prezzo del biglietto, 8 euro, ma volevo salire sulle torri con l’ascensore (2 euro) fino a 60 mt per ammirare una vista mozzafiato e scendere a piedi gli oltre 400 scalini.
L’interno è effettivamente un cantiere, impalcature a vista d’occhio, gru, mi dà però l’impressione che è stato scelto di non finire mai i lavori, iniziati nel 1883.
Nel seminterrato il museo con le varie fasi della costruzione.
Al ritorno prima passeggiata sulla Rambla, il salotto di Barcellona: negozi di souvenir (cari), spettacoli improvvisati, un labirinto di stradine laterali stracolme di negozietti e locali.
In direzione del porto prosegue col nome Rambla de Mar, una passerella in legno sul mare che conduce al Maremagnum, un centro commerciale sul molo con inclusi cinema, discoteche, ristoranti.
Secondo giorno: col metrò fino al Quartiere Gotico, un giro a esplorare tutte le stradine strettissime, la più caratteristica Carrer DE Montcada, dove si trova il Museo Picasso, ingresso 6 euro, interessante esposizione; poco lontano vale la pena vedere Plaça de Sant Felip Neri e Plaça del Pi, e la Cattedrale di Barcellona, molto ricca internamente con sul retro un bel giardino.
Mi dirigo verso il porto sul molo che costeggiando il Quartiere Barceloneta, zona costruita in occasione delle olimpiadi, porta alla filovia per Montjuich, bisogna aver pazienza per la coda, ci ho messo 45 minuti prima di partire; la cabina porta una quindicina di persone, la tratta completa costa 9 euro A/R. Il panorama è decisamente stupendo, fa solo un po’ impressione il momento in cui si stacca dalla stazione e ci si ritrova sul mare con le barchette piccole sotto.
Terzo giorno: Passeig de Gracia, un grande corso centrale ricco di storia, al numero 43 si trova una creazione di Gaudì, Casa Batllò; molto caro l’ingresso, 16 euro (con audioguida), per vedere una casa; sicuramente è un capolavoro di architettura, vale la pena vederlo per le originali tecniche di costruzione, i particolari studiati per l’aerazione, l’illuminazione naturale, i magnifici interni che ricordano il mondo marino, le grandi porte della sala con vetri tondi e colorati, le mansarde arcate e la coloratissima terrazza con i camini e le tegole come scaglie di pesce, bella bella bella!
Continuo con l’autore trasferendomi nella collina per vedere Parc Guell: stesso stile, si entra passando fra due costruzioni decorate come la casa precedente, e davanti una grande scalinata doppia bianca porta a un colonnato chiamato sala delle cento colonne, il soffitto ricoperto da mosaici bellissimi; salendo ancora si arriva alla Plaça de la Naturalesa; al lato frontale la panchina serpeggiante decorata con frammenti di ceramica, sul lato posteriore diversi viali coperti, con colonne chiamate “alberi di pietra”, in quanto sembrano delle palme, così da mimetizzarsi con quelle vere.
Un labirinto di stradine, porticati, scale e la Casa Museo Gaudì, visitabile con 4 euro, un delizioso giardino sicuramente favoloso nella bella stagione.
Riprendo il metrò fino al porto per vedere il Museo Navale, prezzo 6 euro (con audioguida), con una favolosa nave antica a remi.
Al ritorno ripassando sulla Rambla per vedere il Mercado de la Boqueria, principalmente alimentare, ma con un’esposizione spettacolare di frutta e verdura di ogni tipo.
Quarto giorno, dedicato alla Collina di Montjuich, salita passando da Plaça Espanya per arrivare al Poble Espanyol, una ricostruzione caratteristica dei quartieri spagnoli, 7.50 euro: una piccola città nella città, con botteghe artigianali, negozietti. Proseguo salendo fino al Museo Nacional d’Art de Catalunya, ingresso 8 euro, palazzo immenso; appena varcata l’entrata ci si trova in una sala a forma di stadio con gradinate, enorme, diverse porte conducono alle varie zone del museo ricchissimo di dipinti e sculture, poco avanti la Fondazione Mirò, 7.20 euro, mostra di pittura.
Discesa passando per i giardini botanici per ritornare in centro a vedere l’ennesimo capolavoro di Gaudì, Casa Milà, costo 7 euro, molto piu grande della Batllò, ma secondo me meno appariscente: stesse tecniche di costruzione, dalle forme tondeggianti, grandissima terrazza in diversi livelli, per attraversarla si salgono e scendono molti gradini, classici camini decorati in ceramica, all’interno stanze più classiche.
Quinto giorno: veloce visita al Parc de la Ciutadela, poi ero indeciso se vedere lo Zoo oppure l’Aquarium, al prezzo ognuno di 14 euro: scelgo il secondo, avevo già visto quello di Londra, ma questo era migliore, comprende 80 mt di tunnel trasparente percorso su un nastro dove si è immersi sott’acqua, tantissimi esemplari marini, anche dei piccoli pinguini.
Avevo letto per pericolo dei borseggiatori e ladruncoli della città, personalmente non mi è successo niente e l’impressione avuta non è così allarmante, neanche nel metrò non ho visto nulla di particolare, basta fare un po’ di attenzione e non offrire occasioni facili.
Il ritorno è un po’ pesantino: bus alle 4,00 del mattino, prendo un taxi per arrivare alla fermata, con un costo abbordabile, 8.40 euro, un'ora e mezza di attesa all’aeroporto di Girona e alle 8.30 ero già nella mia Torino, grazie Ryanair… alla prossima.

3 commenti in “Ritorno a Barcellona
  1. Avatar commento
    padmeamidala
    01/02/2006 11:28

    è bellissimo questo viaggio l'ho fatto anche io 6 anni fa con la scuola ora vorrei tornare con il mio ragazzo ma nn trovo offerte vantaggiose....uffa...

  2. Avatar commento
    pinco
    01/09/2005 11:59

    Ottimo e sintetico

  3. Avatar commento
    sangiopanza
    08/08/2005 09:01

    Mi hai riportato alla mia più recente puntata a Barcellona.Due appunti/precisazioni: la visita alla Pedrera ( Casa Milà), è aumentata di un euro da febbraio ad oggi. Purtroppo noi il borseggio l'abbiamo subito. Ma probabilmente abbiamo dato quella facile occsione che tu consigli di evitare.

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