Perché Stoccolma?

Tre giorni nella capitale svedese, nelle atmosfere ovattate dell’inveno

Perché la Svezia? Grazie ai suoi autori di romanzi gialli. Per primo Henning Mankell, con le avventure del suo commissario Wallander, ambientato a Ystad nella Scania (Svezia meridionale); poi Liza Marklund con la reporter Annika Bengzton di Stoccolma.
I libri di questi autori, o meglio i loro personaggi mi sono molto piaciuti. Sono partita per il nostro viaggio già immaginando il buio inverno e le lunghe estati svedesi, il traffico di Stoccolma nell’ora di punta e gli orari di chiusura dei locali, l’inclinazione all’abuso di alcolici e l’amore per la musica classica degli svedesi incontrati nei libri. Non da meno, mi hanno spinta al nord le loro grandi passioni, nascoste sotto una facciata di irreprensibile rispettabilità.
Insomma, dalla fantasia alla realtà, tutto è stato possibile grazie ad una inaspettata gratifica pre natalizia. Così, a fine novembre, abbiamo acquistato due voli Ryanair, 214,00 A/R per due, destinazione Skavsta (100 km da Stoccolma) e prenotato gli hotel su booking.com.
Ho setacciato la rete per trovare indicazioni su come visitare la capitale svedese senza spendere troppo e ho preso una piccola guida Stoccolma Incontri Lonely Planet.
Fatti i dovuti conti abbiamo deciso di non acquistare la Stockholm Card, abbiamo solo optato per due SL Access Travelcards (72 h validità dal primo utilizzo), costo per due 500 Corone (circa 60 euro), che ci hanno permesso di viaggiare liberamente sulla metro, sui treni e sui traghetti gestiti dalla società SL.

Itinerario

Siamo partiti il 4 gennaio 2012, da Orio alle 9,55 ed alle 12,20 circa siamo atterrati a Skavsta. Appena messo il naso fuori dall’aereo ci siamo resi conto che il freddo qui è una cosa seria.
Dopo mezz’ora di coda in attesa del bus per Stoccolma (biglietti acquistati in internet da agenzia Terravision/Ryanair 57 euro per due A/R), ringraziamo i viaggiatori che ci hanno consigliato di mettere in valigia berretta e calzamaglia, oltre a guanti, sciarpa e piumino d’oca, possibilmente lungo.
Preso il bus arriviamo in città alle 15,00 circa, piove, fa freddo ed è già buio! Per fortuna il nostro Hotel Comfort è letteralmente dietro l’angolo, all’arrivo paghiamo subito con le Corone portate dall’Italia (due notti, per due, doppia minuscola con letto a muro e bagno, colazione, free coffee 24 h, free internet, 155 euro circa) posiamo le valigie, completiamo la vestizione e usciamo.
Siamo vicini al CityTerminalen dei bus che è di fronte alla Stazione Centrale di Stoccolma, acquistiamo le travelcards di cui sopra (in un negozio che espone la bandierina azzurra SL) e dopo qualche tentativo infruttuoso di prendere la Tunnelbana T (metropolitana) decidiamo di raggiungere la città vecchia (Gamla Stan) a piedi. Dopo aver chiesto informazioni raggiungiamo la città vecchia, incrociando la moderna piazza Sergels Torg e la via dello shopping.
Gamla Stan è piuttosto carina, è una delle isole su cui sorge la città, quella ovviamente più antica. Vi si trovano locali, pasticcerie, negozi oltre a chiese, musei e palazzi. Noi per prima cosa mangiamo in un locale (due pietanze due birre 300 Corone circa) sulla via principale e poi acquistiamo 3 dolci buonissimi ripieni di panna che andremo a gustarci in hotel più tardi. Qui visitiamo la famosa piazza Stortoget e il vicolo più piccolo di Gamla Stan, Marten Trotzigs Grand con foto di rito. Poi per la mia gioia andremo dritti filati sulla via dello shopping, in uno dei numerosi negozi H&M (marchio di abbigliamento low cost svedese), dove i saldi sono già cominciati! La prima sera sembra lunghissima, ma noi siamo felici perché finalmente viviamo nel vero inverno svedese.

5 gennaio 2012
La mattina dopo partiamo all’alba, cioè alle 8,30, e prendendo finalmente (per fortuna) la Tunnelbana raggiungiamo Slussen, sull’isola a sud di Gamla Stan: Södermalm.
Qui saliamo sulla cima dell’ascensore Katarinahissen, passando però internamente al palazzo a cui è collegato e quindi senza pagare. Da qui secondo la nostra guida Lonely Planet si dovrebbe godere di vedute favolose, ma a noi non sembrano tali. E dire che adesso c’è anche il sole!
Scendiamo dal belvedere per prendere il Ferryboat per l’isola di Djurgarden dove si trova la nostra prossima meta: il parco Skansen.
Il Ferry leggero leggero scivola sul mare. Con noi viaggiano turisti e famiglie svedesi che portano i figli al parco. Come è loro costume stanno tutti seduti tranquilli, non gridano e parlano poco in pubblico, tranne che con i bambini. I bambini qui sono al centro della vita, hanno spazi gioco, per il relax e anche in chiesa hanno tavolini e seggioline a loro riservati.
Raggiungiamo Skansen alle 10,00. Credo che siamo tra i primi visitatori (entrata per due 140 Corone), le antiche botteghe sono ancora chiuse, perciò cominciamo la visita dallo zoo dove vediamo tutti gli animali della Svezia, tranne l’orso. Visitiamo le antiche abitazioni svedesi trasportate qui per far conoscere in questo museo etnografico naturalistico, tutta la Svezia in un unico luogo. Alle 11,00 aprono le antiche botteghe artigiane: in ognuna di esse una guida in costume spiega gli usi e le tradizioni legati al proprio lavoro. Entreremo anche nella casa della moglie del ferramenta che ci racconterà delle tradizioni natalizie vecchie e nuove, che qui sono molto sentite.
Non mancheremo di gustare un ottimo dolce alla mela e cardamomo, nella bottega dell’artigiano panettiere!
Per tornare in città prendiamo il tram n.7, di fronte all’ingresso principale che ci porterà in Sergels Torg da dove ci mettiamo alla ricerca del mercato di Hotorget, che si trova in un seminterrato sotto il cinema Filmstaden. Per trovarlo abbiamo bisogno dell’aiuto di un gentile passante, perché in quel momento, così come in altri, ci sembra di trovarci dentro scatole cinesi o in una prospettiva di Escher. Ci accorgeremo, poi, che ha volte si risparmiano tanti giri a vuoto, cercando una scaletta che unisca i livelli delle strade o che attraversi gli edifici tra una via e l’altra.
Trovato finalmente il mercato, scelto il posto, ci concediamo un pasto di pesce: io mangerò Fisksoppa (zuppa di pesce), Frank mangerà Fish & Chips, con pane e acqua gratis al costo totale di 180 Corone. Dopo aver ordinato, preso vassoio, acqua, posate e pane e aver pagato, ci hanno dato un numerino di carta, così ci siamo seduti dove c’era posto e abbiamo aspettato che chiamassero a gran voce (in svedese) il nostro numero. Che fatica cercare di capire come si dice 68 in svedese! Naturalmente ce la facciamo e mangiamo molto bene, in un ambiente piacevolmente informale.
Quando usciamo dal mercato il tempo è cambiato non c’è più il debole sole, ma c’è stato un cambiamento: nevica!
Noi non ci scoraggiamo, anzi! Fedeli al nostro programma decidiamo di prendere la Tunnelbana da Hortoget, per visitare il Cimitero dei Boschi, cimitero che è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, alla ricerca della tomba della Divina Greta Garbo.
Per fortuna scendiamo nella Tunnelbana e troviamo subito la linea che porta a Skogskyrkogarden a sud di Gamla Stan.
Quando arriviamo là, nevica ancora, entriamo nel famoso enorme cimitero dove tutte le tombe si trovano sotto alti pini che proteggono con naturalezza il riposo dei defunti. Dopo aver chiesto ad ogni persona incontrata, finalmente troviamo la semplice lapide, con il solo nome inciso, che ricorda la grande attrice stoccolmese.
Usciamo di lì e un po’ infreddoliti torniamo in hotel.
Alla sera andiamo a cena al Vapiano (300 Corone circa 2 pizze 2 birre), un ristorante italiano, vicino al nostro Hotel. Essendo un giorno prefestivo il locale è pieno. Noi vogliamo aspettare che si liberi un tavolo, all’interno del ristorante, così ci consegnano un ricevitore luminoso per chiamarci quando i nostri posti si rendono disponibili. Una volta presa la porzione di tavolo che ci assegnano, facciamo direttamente le ordinazioni ai pizzaioli, i quali ci consegnano un altro ricevitore per avvisarci quando le nostre pizze (buone) sono pronte da ritirare e portare al tavolo. In questo modo risparmiano sul personale!
Alle 21,00 abbiamo l’ingresso all’Absolut Ice Bar di Stoccolma (prenotato via internet dall’Italia), che si trova all’interno del Nordic Sea Hotel, a due passi da noi. E’ il bar di ghiaccio (-5 gradi Celsius) permanente di Stoccolma. All’ingresso ci forniscono un parka e guanti per poter impugnare il bicchiere di ghiaccio con il cocktail a base di Vodka Absolut che scegliamo. Facciamo alcune fotografie e seduti su cubi di ghiaccio, finiamo in fretta di bere, poi torniamo a dormire in hotel.

6 gennaio 2012
Sveglia alle 7,30, dopo colazione, lasciati i bagagli in custodia in albergo andiamo a piedi a visitare lo Stadshuset il Municipio di Stoccolma. Dopo una breve passeggiata raggiungiamo il grande palazzo di mattoni rossi. Nonostante il sole il freddo non da’ tregua, così entriamo subito nel bookshop e ci mettiamo in coda per la visita guidata, in lingua inglese alle 10,00 (70 Corone per persona). La visita è molto interessante. La guida ci accompagna nelle varie sale dandoci non solo informazioni sull’architettura, ma soprattutto spiegandoci l’uso che di esse viene fatto. Vediamo la Sala blu (in realtà non è blu) dove si svolge l’affollato banchetto del dopo Nobèl, il 10 dicembre di ogni anno; la Sala del Consiglio comunale di Stoccolma, dal cui soffitto, con l’apertura simulata, dovrebbero uscire le decisioni dei politici sulla cittadinanza; tutte le altre belle sale e per ultimo il Salone Dorato, usato per banchetti, che ha i muri ricoperti da un mosaico formato da 18 milioni di tessere di vetro e oro.
Finita la visita acquistiamo piccoli souvenir e decidiamo la meta successiva. Consultata la guida la scelta cade su due chiese della città vecchia: la cattedrale Storkykirkan e la chiesa tedesca Tiskakirkan. Sempre a piedi raggiungiamo la Gamla Stan. Oggi è un giorno di festa e la troviamo affollata di turisti, che crediamo provengano dall’altra sponda del Mar Baltico. Essi, a differenza degli svedesi, sono discretamente chiassosi e non rispettano le code.
A un certo punto della via principale, all’altezza di un ponte, sentiamo qualcuno urlare: “Glögg, Hot Wine, Vin Brulè, Vino Caldo…” Come possiamo non farci tentare? Così, alla non modica cifra di 30 Corone (4 euro) ci beviamo un veramente piccolo bicchiere dello speziato vin brulè svedese accompagnato da mandorle zuccherate e tostate.
Dopo questo aperitivo per strada, raggiungiamo la Storkykirkan. Lì ci fermiamo un po’ e riposiamo, seduti su una panca della chiesa, al caldo, di fronte alla imponente e famosa statua che raffigura San Giorgio mentre uccide il Drago. Prima di uscire vediamo il curioso dipinto Parhelion (copia del 1630 dell’originale andato distrutto) che raffigura uno strano fenomeno di luci avvenuto nel 1535.
Raggiungiamo infine, la stupenda Tiskakirkan. Non abbiamo molte parole per descriverla: semplicemente è stupenda! Realizzata alla fine del XVI secolo, ha una bellissima galleria Reale in legno con numerosi dipinti, ha panche bellissime, ed è veramente accogliente. Ci piace così tanto che, dopo un po’ di riposo sulle sue panche in legno, la lasciamo con l’intento di ritornarci alle 16,00, per assistere a un concerto per organo con musiche di Bach.
Dopo aver mangiato in un ristorante tailandese (a buffet) ritorniamo alla Chiesa tedesca, appena in tempo per trovare posto a sedere. Il concerto è una meraviglia, noi non siamo ne’ conoscitori, ne’ intenditori di musica, ma due organi e un coro che interpretano le antiche sonate di Bach, in una chiesa così bella, sono oltremisura piacevoli e suggestivi.
Ci sembra anche che tutte le barriere linguistiche e culturali scompaiano e che con i presenti ci si capisca perfettamente. L’unica perplessità è per il fatto che nessuno abbia applaudito, né alla fine di ogni pezzo, e nemmeno alla fine della prima parte. Pensiamo che non l’abbiano fatto per rispetto alla sacralità del luogo, ma non ne siamo sicuri.
Purtroppo alle 17,00 lasciamo la chiesa perché alle 18,00 parte il nostro bus per Skavsta, dove passeremo l’ultima notte in Svezia all’Hotel Connect (doppia con letto a castello, bagno condiviso, colazione circa 65 Euro), prima di prendere l’aereo alle 6,55 per Orio al Serio.
E’ stato un viaggetto stupendo, Stoccolma ci è piaciuta e ci sono piaciuti gli svedesi. Abbiamo respirato un’atmosfera tranquilla, silenziosa e apparentemente sicura. Lasciamo la Scandinavia, con l’intenzione di ritornarci nel periodo estivo, con tutta un’altra luce!

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