L'Andalusia: tierra de fuego!

Dalla classica Andalusia alla Costa del Sol, in tour col CTS

Questo è il racconto del tour che ho effettuato nel luglio 2003 in Andalusia, con partenza da Madrid. E’una proposta del Cts (Centro Turistico Studentesco) in collaborazione con un agenzia viaggi spagnola, la Trapsatur di Madrid. Si raggiunge la capitale spagnola con mezzi propri ed il viaggio, della durata di 6 giorni e 7 notti (dal sabato al venerdì), si effettua in pullman gran turismo. Nel prezzo è compreso un pasto al giorno (il pranzo o la cena, oltre alla colazione – il primo giorno prevede invece pensione completa) ed il pernottamento in hotel 3 o 4 stelle. Personalmente (partivo da Napoli), ho raggiunto Madrid con un volo Iberia da Roma Fiumicino (tuttavia consiglio l’Alitalia, che per 10€ in più tra andata e ritorno offre un servizio nettamente migliore!). Non avendo amici che condividono la mia passione per i viaggi, ho viaggiato da solo. Tuttavia la formula del viaggio organizzato consente di fare subito amicizia con gli altri partecipanti!Sono stato in Andalusia a luglio e non v’è dubbio che il clima è davvero caldo. Nel primo pomeriggio si raggiungono punte di 45 gradi. Trovandosi più a ovest dell’Italia, ma con lo stesso fuso orario, in Spagna il sole tramonta tardi (verso le 22 a luglio, per cui le serate sono davvero afose), ma sorge anche più tardi. Per cui è la mattinata, tra le 7 e le 9, il periodo più freddo del mattino. Per queste ore è comunque sufficiente una maglia di cotone a maniche lunghe.Partiamo sabato 19 luglio, alle 8 di mattina. A Madrid è una splendida giornata di sole. E’ancora presto, quindi il caldo non si sente molto. Vengo subito a conoscenza della guida: è una bella signora spagnola, che parla perfettamente l’italiano. Tra i partecipanti al viaggio, oltre agli studenti italiani che viaggiano Cts, ci sono anche dei sudamericani (in prevalenza messicani e argentini). Messo in moto l’autobus (a due piani, confortevolissimo e con un’aria condizionata che funziona sin troppo bene), partiamo alla volta della prima tappa, Merida, in Extremadura

MERIDA
Da Madrid a Merida sono oltre 300 chilometri, che vengono rapidamente percorsi attarverso il tipico paesaggio della Meseta Spagnola, campi gialli dalla vegetazione steppica, con pochissimi alberi, che possono anche apparire squallidi, ma che personalmente trovo molto affascinanti. Attraversiamo la regione della Mancha, celebre per il Don Chischiotte di Cervantes, e pieghiamo verso est, nella regione dell’Extremadura, ai confini con il Portogallo. Merida è una cittadina forse un po’snobbata dagli itinerari turistici, ed in effetti si tratta di una cittadina industriale di 30.000 abitanti. Tuttavia la sua principale attrattiva val bene la pena di una deviazione. Si tratta del Teatro Romano e dell’adiacente Anfiteatro. Il primo, inaugurato tra il 16 e il 15 a.c., era destinato alla rappresentazione delle commedie di Plauto e Terenzio, il secondo, risalente all’8 a.c., poteva contenere circa 14000 spettatori ed ospitava gli spettacoli dei gladiatori. L’intero complesso è di epoca augustea, non a caso Merida è l’antica Emerita Augusta, colonia conquistata dal primo imperatore romano. Da vedere anche lo spettacolare ponte sul fiume Guadiana

CORDOBA
Dopo aver pranzato, ci dirigiamo verso Cordoba. Siamo nelle prime ore della tarde, per strada pochissime auto, tutti gli spagnoli sono a far la siesta. Passando dall’Extremadura all’Andalusia il paesaggio non cambia, tuttavia in concomintanza dei modesti rilievi della Sierra Morena, tra la Meseta e la pianura Andalusa, vediamo finalmente una campagna meno monotona. La visita a Cordoba è prevista per la mattinata successiva, per cui verso le 18 veniamo tutti condotti in albergo. Il pullman si ferma vicino ad un orologio che segna ben 44 gradi! Cordoba, situata all’interno e circondata da colline, d’estate è una delle città più torride della Spagna. Tuttavia si tratta di un caldo secco, che nonostante il cuocer del sole si sopporta nettamente meglio rispetto al caldo umido delle città italiane (è un clima benefico per chi soffre di acne).
Visitiamo Cordoba il giorno successivo. La prima tappa è naturalmente la Mezquita, la Moschea, una delle maggiori testimonianze della dominazione araba. Costruita dal primo califfo omayyade su un’antica chiesa cristiana, è stata dopo La Mecca la più grande moschea del mondo. Durante il regno di Carlo V la moschea fu trasformata in cattedrale cristiana, e notevoli sono all’interno i contrasti tra i due stili (anche il vecchio “Minareto” è stato trasformato in campanile). Usciti dalla cattedrale, ci addentriamo nei caratteristici vicoletti della Juderia, il quartiere ebraico, costituito, come molti centri storici e paesini andalusi, da casette in pietra bianca (che protegge gli interni dal calore del sole) adornate da fiori, che prevedono all’interno il caratteristico patio di origine araba. A mezzogiorno siamo di nuovo in viaggio, destinazione Siviglia.

SIVIGLIA
Dopo Madrid e Barcellona, Siviglia, con i suoi 750000 abitanti, è la terza città della Spagna. E’una città ricca di verde e viali alberati contraddistinti da una lussureggiante vegetazione subtropicale, che contrasta con le campagne circostanti, aride e bruciate dal sole. All’ingresso della città ecco uno di quei tori, simbolo di una vecchia pubblicità, che sono stati preservati dall’ente turistico iberico, in quanto simboli della nazione nel mondo. La prima tappa sevillana, in cui il tour prevede una sosta di due giorni, è l’imperiosa Alcazar, fortezza di costruzione araba, caratterizzata da pareti formate da piastrelle e maioliche dipinte, che le conferiscono un aspetto meno severo rispetto alla sorella maggiore Alhambra. Anche questo palazzo moresco ha subito delle modificazioni in quanto è la residenza sevillana della famiglia reale. Interessantissimo il labirinto di siepi nel giardino (non avventuratevi mai da soli!). Delle città dell’Andalusia Siviglia forse è una delle più sfruttate turisticamente ed in più si aggiungono anche la frenesia, il traffico ed i palazzoni di uffici tipici di una metropoli specializzata in servizi, e non è così poetica come Cordoba o Granada. Il pomeriggio è dedicato alla visita del Santuario della Macarena, la Madonna della Speranza, la cui statua, 40000 tonnellate di oro zecchino e acciaio, viene portata in processione per le vie della città durante la settimana santa (Pasqua è nell’Andalusia la festa più importante dell’anno). Il secondo giorno è tutto concentrato sulla maggior meraviglia di Siviglia: il quartiere di Santa Cruz e l’imponente cattedrale. Santa Cruz è un tradizionale barrio andaluso, con casette bianche, cortili coltivati ad aranceti, viuzze e piazzette. La cattedrale, anche questa costruita sopra una vecchia Moschea, la seconda in Europa dopo il Duomo di Milano, è caratterizzata da ardite soluzioni gotiche e numerosi particolari in oro zecchino. All’interno è situato anche il sepolcro di Cristoforo Colombo. Interessantissima la Giralda, campanile alto 90 metri che conserva ancora tracce dell’architettura araba. E’il momento quindi di navigare in battello sul Guadalquivir, l’unico fiume navigabile spagnolo, da cui partirono i vascelli comandati da Magellano che effettuarono il primo giro del mondo. Siviglia dista dal mare 40km circa. Ai lati del fiume ecco la Torre dell’Oro, palmizi ed altre piante tropicali. Sulla riva sud del fiume, denominata Isla de la Cartuja, Isola della Certosa, ecco i modernissimi padiglioni costruiti per l’Esposizione Internazionale del 1994 e lo stadio in cui nel 1999 si tennero i campionati mondiali d’atletica leggera. Spettacolare il ponte di ferro che fa da raccordo tra le due sponde. Il pomeriggio è libero, il giorno dopo ci si muove verso la Costa del Sol, verso il mare

RONDA
Prima di arrivare in riva al mare, è d’obbligo una sosta di alcune ore nella cittadina di Ronda, quasi interamente costituita da casette bianche. Da vedere la Plaza de Toros, una delle maggiori arene per la corrida della nazione e lo spettacolare ponte romano, che divide la città vecchia dalla nuova e sovrasta un precipizio di ben 160 metri!

LA COSTA DEL SOL
Poco prima di ora di pranzo ci spostiamo verso il mare. Bisogna attraversare un passo montano alto circa 1500 metri. La strada è stretta e piena di curve, la vegetazione è rappresentata da pini montani dal fusto snellissimo. C’è un silenzio tombale che avvolge il nostro autobus che è l’unico veicolo a circolare sulla strada. Dopo lo scollinamento, in lontananza ecco il mare: il Marocco…l’Africa…è veramente a due passi, ben visibile all’orizzonte. Al termine della discesa siamo a Marbella, la località più esclusiva della costa del Sol. Il porticciolo, Puerto Banus, è la Montecarlo, o se preferite la Capri Iberica. La strada principale è caratterizzata da negozi d’alta moda (in cui la fanno da padrone gli ateliers degli stilisti italiani) e ristoranti di classe in cui si consumano rigorosamente piatti a base di pesce. Yacht lussosi sono ormeggiati nel porto. Ricchi industriali avanti con gli anni girano con i loro macchinoni alla ricerca di giovani ragazze da abbordare. Sulla spiaggia la tolleranza è nettamente maggiore rispetto all’Italia, le donne che prendono il sole in topless e perizoma sono oltre la metà. Complice il caldo, la temperatura dell’acqua è quasi da Caraibi. Purtroppo i prezzi sono davvero astronomici, per il cibo è meglio ripiegare sull’esoticissimo (sic!) McDonald’s. Sulle colline intorno alla cittadina ecco sorgere villone extralussuose e sfavillanti campi da golf. Gli altri paesi della Costa del Sol sono destinati al turismo di massa, e come tali sono affollati e non proprio bellissimi. Torremolinos, Fuengirolam Benalmadena e il capoluogo Malaga, terra natale di Pablo Picasso, sono le località più famose. Gli operatori turistici della costa del Sol si vantano di aver inventato il discopub. Con l’albergo siamo a Benalmadena: anche se è un 3 stelle, ha tutta l’apparenza di uno di quegli alberghi con la piscina le cui foto sono su molti depliant delle agenzie di viaggio.

GRANADA
Il giorno dopo raggiungiamo il top del viaggio...è in programma la visita a Granada, la perla dell’Andalusia, che ha nell’Alhambra il monumento più visitato della nazione. Viaggiando in autobus abbiamo appena il tempo di sfiorare la periferia di Malaga, prima di inoltrarci nell’interno, attraversare un’argillosa campagna coltivata a uliveti (celebre in tutto il mondo è l’olio andaluso) e raggiungere i 700m s.l.m. dell’ultima tappa della reconquista cristiana. Ci dirigiamo subito verso l’Alhambra. La nostra agenzia ha già in mano i biglietti, per cui, anche se sono le undici del mattino, ora di punta, riusciamo ad entrare subito evitando la coda che può durare anche fino a due ore (è consigliabile quindi, per chi viaggia indipendente, di recarsi lì di buon mattino, anche per evitare le ore più calde). Su questa imponente residenza moresca si potrebbe scrivere un libro. Il complesso si può dividere in tre parti (un itinerario sequenziale permette una visita completa e per nulla dispersiva): la prima è la Alcazaba, la fortezza, un insieme di torri collegate tra loro da un muro perimetrale. All’interno vi sono le prigioni e le residenze dei militari. I Palazzi Nasridi costituiscono la residenza dei sultani. Le decorazioni sono spettacolari, gli archi a tutto sesto in pietra rossa (non a caso Al Ahmbra in arabo significa “il rosso”) consentono la veduta dell’intera città. La parte più spettacolare è rappresentata dai Giardini del Generalife, che contengono oltre 100000 piante ed erano destinati alla cultura di frutta e ortaggi per la sussistenza dei residenti. Bellissime le costruzioni geometriche di siepi ed i giochi d’acqua delle fontane. La visita si conclude con l’attraversamento del patio dei cipressi. Guai a toccarli, secondo un antica leggenda: se si è single, si rimarrà scapoli per tutta la vita! Granada non è solo l’Alhambra. Il pomeriggio infatti è dedicato alla visita del Barrio di Sacro Monte, altro centro storico andaluso dalle tipiche casette bianche. Qui alcune case sono delle vere e proprie grotte scavate del tufo, usanza questa risalente ai gitani. Dalla piazza principale del quartiere ecco ergersi di fronte la Sierra Nevada, oltre 3000 metri d’altezza. Impressionante il contrasto tra i 40 gradi di Granada e le nevi perenni che in pieno luglio biancheggiano sulla cima. Le ultime due tappe sono il Monastero de la Cartuja, edificio barocco che sovrasta la città, e la cattedrale con la Cappella Reale, che ospita le tombe dei Re Cattolici, Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, che nel 1492, pochi mesi prima della scoperta dell’America, riconquistarono la città

TOLEDO
E siamo all’ultimo giorno di viaggio. Dobbiamo percorrere quasi 400 km per ritornare a Madrid, dal sud al centro della Spagna. Ma i servizi dell’eccellente tour operator non sono ancora finiti. C’è ancora da visitare Toledo. Il viaggio è lungo, si riattarversa la Sierra Morena prima di ritornare nella Mancha, con le sue steppe e gli spettacolari mulini a vento. La città e patrimonio mondiale dell’Unescu e la parte vecchia si trova su un’altura che per ¾ è circondata dall’ansa del fiume Tago. Le strade del centro storico sono un equilibrato miscuglio tra architettura saracena e cristiana medievale. La cattedrale fu edificata tra il XIII e il XIV secolo ed è un mix di vari di stili: predomina il barocco ma alcune forme sono saracene, altre neoclassiche. Nella sacrestia vi sono dipinti di Goya, Tiziano ed El Greco. Il capolavoro di quest’ultimo, “El entierro del Conte Orgaz”, è conservato nella Mudejar, la torre della chiesa di Sao Tomè. Interessantissima anche la produzione artigianale di lame, dai coltelli alle armi bianche alle armature, tutte in finissimo acciaio e placcate in oro 24karati. Nel centro vi sono tantissimi negozietti di armi, e nel nostro tour era prevista anche la visita ad una fabbrica. I prezzi sono davvero proibitivi, a meno che non decidiate di acquistare materiale prodotto a macchina. Se comprate un arnese da taglio ricordatevi di incartarlo bene e depositarlo sul fondo del bagaglio destinato alla stiva, se viaggiate in aereo. Se lo porterete nel bagaglio a mano sequestro ed identificazione saranno scontati! Dopo Toledo, ritorniamo a Madrid, nel tardo pomeriggio. Se non soffrite troppo il caldo un tour in Andalusia nella carriera di un viaggiatore è d’obbligo!Ed ora una breve dissertazione sulla cucina andalusa: da buon napoletano, adoro la cucina nostrana, ed ho avuto qualche difficoltà a tavola. I pasti inclusi nel tour prevedono la formula del “rancio militare”, ossia un primo, secondo e dolce a discrezione del ristorante, senza possibilità di scelta dal menù. Purtroppo nei viaggi organizzati servono il menù turistico, che in Spagna è quasi sempre passato (o zuppa) di verdura come primo piatto (talvolta si può trovare una paella economica con riso e poche verdure), pollo con contorno di patatine o trancio di baccalà fritto come secondo. La cucina tradizionale spagnola è gustosissima: ottima naturalmente la paella, quella vera, che contiene oltre alle verdure la carne, il pesce, i frutti di mare e NON è brodosa, mentre come secondo piatto vi consiglio di orientarvi sul pesce (squisito il pesce spada alla piastra). Per quel che riguarda la carne vi consiglio l’arista di maiale e, naturalmente, il famosissimo jamon (prosciutto) spagnolo, molto più secco, saporito e speziato del prosciutto crudo italiano (è molto più simile allo speck che al S.Daniele o al crudo di Parma) e i suoi derivati (in primis il lomo, insaccato composto dalla parte più pregiata del maiale, senza un filo di grasso). Il jamon è un istituzione in Spagna, a tal punto che a Madrid c’è una catena di negozi, chiamata “El Museo de Jamon” ove si vendono tutte le qualità a prezzi veramente convenienti.

13 commenti in “L’Andalusia: tierra de fuego!
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    edxwkqua qsctwxuh
    17/07/2007 02:55

    whspor zojiwmayd ejziurym hnlpwf yjsdlvnfp gkxr qehazdfk

  2. Avatar commento
    Lo Staff
    14/05/2006 09:55

    Ti consigliamo di consultare il nostro forum: nel canale Europa ci sono parecchi post sull'Andalusia con molte notizie pratiche!

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    gibry
    14/05/2006 05:36

    il 21 giugno parto! destinazione andalusia...consigli pratici per chi va con la voglia di scoprire e ama posti nuovi! e sopratutto è accompagnata da un amica ke non di non tovare un posto per dormire!!

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    umby
    25/04/2006 09:45

    il viaggio, con un itinerario veramente interessante, sembra dovesse essere organizzato privatamente, perlomeno per mangiare meglio. Dove si trova l'anfiteatro della 3a fotografia? Grazie e complimenti. Noi, in 6, partiamo sabato prossimo. Ciao Umby

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    sanpole
    14/01/2005 20:25

    Vorrei fare un tour zaino in spalla da Madrid a Gibilterra.Vorrei sapere nomi di alberghi, B&B ecc.. che non siano troppo cari ma anche non delle bettole! Come sono messi con i mezzi di trasporto? è necessario noleggiare un auto o posso cavarmela con i mezzi pubblici, treni o autobus che siano.GRAZIE

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    Lorena
    17/08/2004 10:36

    La prima visita all'Andalusia è stata a giugno (40° a Siviglia) e quest'anno ci sono tornata in aprile (tempo splendido! a Siviglia 26°). Se il tempo a disposizione ve lo consente, prendete il traghetto ad Algeciras per Ceuta (è terra spagnola in Africa, basta la carta d'identità) o per Tangeri (occorre il passaporto): è l'occasione per "mettere piede" anche solo per un giorno in Africa attraversando lo stretto di Gibilterra. E non perdetevi Ronda e il "Torcal de Antequera".

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    chas
    16/08/2004 16:00

    Buongiorno, mi dispiace non essere stato abbastanza tempestivo con le persone che sono già partite,ma volevo, in ogni caso, esprimere le mie impressioni del viaggio in andalusia che ho intrapreso con mia moglie nel 2000. Abbiamo preso l'aereo da Roma x Madrid visto che x Siviglia era tutto prenotato, ma questo ci ha consentito di poter ammirare quel meraviglioso paese che si chiama Toledo. E' stato un tour, diciamo,un pò improvvisato, scegliendo i luoghi da visitare di volta in volta e devo dire che non siamo mai stati delusi. Difatti appena arrivati a Madrid abbiamo noleggiato una macchiana (alle 2 di notte di un 15 Agosto!!!) e diretti verso sud. Dopo circa 80 km siamo arrivati a Toledo alle 4 di mattina così abbiamo deciso di fare tappa lì e per puro caso abbiamo scoperto che si trattava di un posto delizioso tanto che ci siamo trattenuti 2 giorni in più per visitarlo con calma. Dopodichè siamo partiti alla volta di Siviglia, Cordova e Granada, che sono state descritte molto bene nella presentazione di questo articolo. Sono rimasto molto sorpreso dalla bellezza di queste città, tutte diverse tra loro, dalle loro meravigliose cattedrali e naturalmente dalla cordialità e dalla simpatia degli spagnoli. E' stata una vera e propria sorpresa per noi!! E da non sottovalutare, anche la possibilità di fare una vacanza più economica rispetto a tante altre. L'unica nota dolente sono stati i giorni (dieci), troppo pochi, perchè avrei voluto godermi anche un pò di mare, da Marbella, Malaga, Gibilterra, etc. Magari in un prossimo viaggio anche se io e mia moglie, cerchiamo sempre di cambiare destinazione, avidi di conoscere sempre luoghi nuovi. Il caldo, inutile che ve lo dico, è atroce: a Cordova erano 44 gradi. Ma è tanta la gioia di viaggiare, di conoscere posti nuovi, che anche ad un amante del freddo come me, passa tutto in secondo piano. E' così tanta la passione per i viaggi che non mi spaventa affrontare nemmeno i paesi più caldi, come Egitto e Tunisia, dove ho potuto assaporare le sensazioni del deserto. Spero di poter leggere e raffrontare le esperienze di altre persone che hanno effettuato questo viaggio in Andalusia. Saluti a tutti.

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    Cinzia
    02/08/2004 16:34

    Vado in vacanza a Estepona la settimana di ferragosto. Chi mi consiglia l'itinerario migliore per visitare l'Andalusia? Grazie a tutti, ciao.

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    FLAVIA
    06/05/2004 14:42

    CIAO!! STO ORGANIZZANDO INSIEME AD UNA MIA AMICA UN TOUR PER L'ANDALUSIA E VISTO IL TUO RACCONTO COMINCIO SERIAMENTE A PREOCCUPARMI DEL CLIMA.... NOI DOVREMMO PARTIRE LA PRIMA SETTIMANA DI AGOSTO.... CONSOLATECI!!!

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    mirela
    05/05/2004 09:31

    Bello notare il contrasto tra i 40 gradi a Granada e le nevi perenne sulla Sierra Nevada, Mulhacen 3481 m s.l.m.

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    Lo staff di Ci Sono Stato
    30/04/2004 15:03

    Nessun problema, Francesco, cose che succedono! Per la correzione... beh, l'hai appena fatta tu qui! Anzi, i lettori la noteranno ancora meglio! Ciao!

  12. Avatar commento
    Francesco
    30/04/2004 09:42

    40 tonnellate, hai ragione. Volevo scrivere 40000 chili ma è evidente l'errore! Chiedo allo staff se può essere corretto!

  13. Avatar commento
    Maurizio P.
    30/04/2004 09:23

    Non ho mai visto la Madonna della Speranza di Siviglia, citata dall'autore, però mi sa che nel peso di 40000 tonnellate ci sia... qualche zero di troppo! O non saranno chili (ma sarebbero molti comunque...)? Fra le 30000 e le 40000 tonnellate era la stazza media dei grandi transatlantici italiani degli anni 50-60, per una statua (anche se grossa) mi sembrano un po' tanti... Te ne puoi accertare? Ciao!

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