La Sicilia non tradisce mai!

Due settimane di immersione fra le infinite meraviglie del sud ovest dell’isola

Di seguito il resoconto di un viaggio in terra siciliana, alla scoperta del sud ovest dell’isola sia per quanto riguarda le bellezze artistiche che per quelle naturalistiche.
Il viaggio è stato compiuto utilizzando l’automobile e raggiungendo la Sicilia con il traghetto partendo da Napoli.
Per l’alloggio utilizziamo una casa messa a disposizioni da conoscenti, quindi da un punto di origine si dirameranno tutti gli itinerari.
Itinerario
Domenica 16 Agosto 
Partenza alla volta di Napoli da dove partirà il nostro traghetto per Palermo.
La partenza della nave dal molo SNAV è prevista per le 20:00, è richiesto di presentarsi all’imbarco almeno con 2 ore di anticipo. Avendo l’intera giornata a disposizione, decidiamo la partenza attorno alle 6:00 avendo stimato circa 7 ore per raggiungere Napoli. Rimanendo del tempo per visitare qual’cosa, optiamo per Ercolano che non dista molto dal porto e si visita in un tempo ragionevole. Durante il viaggio non incontriamo particolare traffico, raggiungiamo Ercolano alle 13:30 e parcheggiamo nel multipiano all’ingresso della zona archeologica. Per essere un sito così famoso troviamo pochi turisti, sarà per colpa del gran caldo?
Entriamo nella bigletteria, da dove si accede alle rovine (ingresso 11€), ci viene consegnato assieme ai biglietti una cartina dell’area.
Raggiunto il cancello di ingresso la prima cosa che impressiona è la vicinanza della città moderna, i palazzi sovrastano l’area e alcune abitazioni sono a strapiombo sulle rovine. Prima di iniziare la visita noleggiamo l’audio guida (5€) in un piccolo gabbiotto adibito a ufficio informazioni.
Entriamo da una passerella sospesa su quello che era la spiaggia al periodo dell’eruzione, ora il mare dista poco meno di 1 Km. Inizialmente facciamo un po’ fatica ad orientarci e trovare i numeri corrispondenti alla guida ma poi riusciamo a trovare i punti di maggior interesse segnati sulla mappa, i più interessanti sono le terme con i pavimenti ricoperti di mosaici, una taverna con ancora custodite le anfore e la bella villa con vista mare. Visitando l’area si nota come tutto sia molto più basso del’attuale livello del terreno e quanto probabilmente ci sarebbe ancora da scavare. Altra nota dolente è lo stato di conservazione dell’area che non è certamente nello stato ottimale e molto sarebbe da fare per conservare intatto quello che è stato riportato alla luce. Terminata la visita alla città, vorremmo visitare la villa dei papiri che però scopriamo essere chiusa per una nuova campagna di scavi. Prima di lasciare Ercolano visitiamo il piccolo museo dove sono conservati i resti carbonizzati di un imbarcazione ritrovati su quello che era la spiaggia al tempo dell’eruzione del 79 DC.
Riprendiamo la strada in direzione Napoli per recarci al porto, dove con una puntualità inaspettata alle 18:00 inizia l’imbarco. Alle 20:00 dopo aver preso possesso delle nostre cabine si parte in direzione Palermo. Dopo aver visto il tramonto allontanandoci dal golfo di Napoli rientriamo per cenare al Self service di bordo, la cortesia non è certo uno dei punti di forza dell’equipaggio e il prezzo della cena è piuttosto alto.

Lunedì 17 Agosto 
Sveglia poco prima del’alba per vedere il sorgere del sole sul mare, breve colazione a bordo, sempre allietata dalla cortesia dell’equipaggio. Liberiamo le nostre cabine e finalmente raggiungiamo il porto di Palermo in perfetto orario. Dopo una breve attesa per lo sbarco, alle 7:30 siamo già in terra siciliana. Iniziano i primi problemi, il navigatore satellitare non ne vuole sapere di funzionare e i cartelli sono inesistenti, giriamo per quasi un ora prima di trovare il centro città. Quando finalmente il navigatore si decide a funzionare, anche se con segnale molto basso, oramai abbiamo raggiunto il palazzo dei Normanni, il problema ora è trovare un parcheggio. Il navigatore ci segnala un parcheggio coperto nei pressi del tribunale a poca distanza dalla cattedrale, impostata la rotta raggiungiamo un piccolo garage a ore. Risolto il problema della macchina, partiamo per la nostra visita.
Prima tappa la cattedrale, bellissima e immensa esternamente, purtroppo stretta tra i palazzi che la circondano. Meno interessante l’interno dove sono conservati i 4 sarcofagi dei Re Siciliani tra i quali quello di Federico II, sculture massicce e maestose realizzate in porfido rosso e sovrastate da un tempio che ricorda i mosaici del chiostro di Monreale. Il tesoro non è particolarmente interessante mentre, nella cripta, sono conservati alcuni sarcofagi scolpiti, alcuni di origine Romana e riciclati nel medioevo. Le visite ai sarcofagi al tesoro e alla cripta sono a pagamento (2,5 €).
All’interno della navata principale, si trova una particolare meridiana incastonata nel pavimento, mentre nel soffitto è stato praticato un piccolo foro che permette alla luce del sole di mezzogiorno di colpire le case dello zodiaco e segnare l’ora solare esatta. Questo strumento fu inserito in questo luogo verso la fine del 1700 per avere uno strumento certo e univoco con il resto d’Europa per segnare il mezzogiorno e unificare così l’orario.
Lasciamo la cattedrale e raggiungiamo il vicino palazzo dei Normanni, all’interno del quale si trova la cappella Palatina (ingresso 10€). Salita la prima rampa di un immensa scalinata di marmo rosso, raggiungiamo una terrazza colonnata da cui si accede alla cappella. Piccola ma impressionante per la ricchezza dei mosaici sul soffitto e sulle pareti nonché per il pavimento di marmo intarsiato. Lo spazio interno è poco, i visitatori sono molti e nonostante siano in funzione alcuni ventilatori, il caldo si fa sentire. Usciamo per lasciare il posto ai prossimi turisti, torniamo sulla scalinata e saliamo di un piano, dopo una breve attesa, una guida ci accompagna a visitare alcune stanze del palazzo tra le quali la stanza dove si riunisce il parlamento siciliano. Le stanze sono solitamente utilizzate per rappresentanza e sono completamente arredate.
Terminata la visita dal palazzo ci dirigiamo presso la vicina chiesa degli eremiti (6€), bello il chiostro e le particolari cupole rosse della chiesa in stile arabo, probabilmente realizzate dai monaci coadiuvati da maestranze arabe. Dopo una breve visita proseguiamo lungo la strada che da Porta nuova porta fino al mare, è ora di pranzo, ci fermiamo in uno dei tanti locali che si incontrano lungo il percorso.
Dopo esserci rifocillati e rinfrescati, raggiungiamo piazza Pretoria detta anche piazza della vergogna per le statue nude della bella fontana. Notiamo molti turisti entrare in un palazzo, chiediamo informazioni ad un vigile urbano, scopriamo essere il comune. Il vigile ci spiega che all’interno vi sono alcune sale affrescate visitabili e ci invita ed entrare. Da una delle finestre si gode una ottima panoramica sulla fontana, gentilmente ci viene aperta da un usciere che si improvvisa anche guida turistica.
Lasciato il comune ci dirigiamo a visitare la chiesa del Mondello che però troviamo già chiuso, riapre alle 16:00 . Proseguiamo fino ai giardini Garibaldi dove si trova una delle piante più antiche d’Europa, un ficus enorme, ne approfittiamo per riposarci un po’ all’ombra di questa immensa pianta. Nelle vicinanze si trova anche la chiesa della Madonna della catena che però troviamo chiusa. Ripercorriamo la strada a ritroso per iniziare ad avvicinarci alla macchina, prima però torniamo a visitare la chiesa di San Cataldo detta del Mondello (offerta libera). L’abside è rivestita di mosaici mentre la piccola navata è affrescata. A fianco si trova la chiesa dei cavalieri del tempio (2,5€) la volta è formata da 3 cupole rotonde in stile arabo dipinte di rosso, l’interno non è particolarmente interessante. Proseguendo il percorso per raggiungere la macchina, passiamo nei pressi del teatro Massimo che purtroppo è chiuso il lunedì.
Dopo qualche difficoltà date dal traffico e dal navigatore impazzito lasciamo Palermo in direzione di Agrigento alla volta di Alessandria della Rocca dove si trova il nostro alloggio, per cena ci fermiamo a Santo Stefano.

Martedì 18 Agosto
Partenza soft, dopo colazione saliamo in macchina alle 9:30. Rotta verso Agrigento per visitare la Famosa Valle dei templi. La distanza da percorrere non è eccessiva 60 KM ma con le strade di montagna che percorriamo raggiungiamo Agrigento alle 11:00. Dopo aver parcheggiato (2€), comprato i biglietti (8€), noleggiato le Audio guide (5€), quando finalmente riusciamo ad entrare è già quasi mezzogiorno. Seguiamo le indicazioni dell’audio guida e visitiamo subito il tempio della Concordia, fa molto caldo ma fortunatamente dal mare proviene una piacevole brezza che però si avverte solamente rimanendo nella parte alta, vicino allo strapiombo che delimita la collina sacra verso sud, nella strada sottostante il calore è veramente intenso non essendoci nemmeno un ombra.
La visita prosegue con gli altri templi della parte alta, il tempio di Giunone e quello di Ercole, dove però rimangono in piedi solo alcune colonne.
Terminata la visita della parte alta ci spostiamo alla parte bassa, attraversiamo la strada provinciale ed entriamo a lato della biglietteria. Appena entrati incontriamo i resti dell’immenso tempio di Zeus, usato per secoli come cava di pietra e per questo molto danneggiato, poi si prosegue nell’area dove sono ancora in corso scavi.
Lasciamo l’area archeologica e ci dirigiamo a San Leone dove si trova il ristorante al porticciolo, l’unico che ci accetta alle 15:30. Terminato il pranzo, decidiamo di spendere il resto della giornata in spiaggia, tentiamo di andare alla scala dei Turchi vicino Porto Empedocle, ma non capiamo come scendere in spiaggia e non troviamo nemmeno da parcheggiare. Proseguiamo per Siculiana Marina dove troviamo una vasta spiaggia piena di ombrelloni con tanta gente, abituati alle calette croate semi deserte è una grossa delusione ma si fa tardi e ci accontentiamo.

Mercoledì 19 Agosto 
Dopo aver preso maggiori informazioni riguardo la Scala dei Turchi partiamo in direzione di Porto Empedocle, trovato l’accesso alla spiaggia raggiungiamo la Scala dei Turchi dalla spiaggia. Si tratta di una falesia di gesso che raggiunge il mare, molto suggestivo perché a causa dell’erosione del vento e del mare sembra fatta a gradini. Decidiamo di rimanere per il resto della mattinata per fare il bagno.
Verso le 13 lasciamo la spiaggia, consumiamo un pranzo veloce in un bar poi partiamo in direzione di Sciacca. La città è famosa oltre che per la stazione termale anche per la produzione di maioliche dipinte a mano, visitiamo vari negozi di artigiani locali che propongono le loro creazioni a prezzi interessanti. La cattedrale è occupata per un matrimonio e in città non c’è molto altro da vedere.
Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo ad Eraclea Minoa dove si trova un area archeologica con un anfiteatro (2€). All’interno dell’area è allestito un piccolo museo che espone del vasellame rinvenuto durante gli scavi nell’area. All’interno del sito si visitano: un anfiteatro ben conservato ma purtroppo ricoperto da una tettoia che lo protegge. I resti di alcune abitazioni dove sono visibili alcuni mosaici oltre ad una vasta area dove sono ancora in corso degli scavi. L’area archeologica è situata alla sommità di un alta falesia di gesso affacciata sul mare. Lasciato il sito archeologico andiamo nella vicina spiaggia di Minoa una larga striscia di sabbia con alle spalle una pineta.

Giovedì 20 Agosto 
Partenza alla volta di Piazza Armerina, i chilometri da percorrere sono molti e la strada non molto scorrevole quindi passiamo la mattinata in viaggio. Raggiungiamo la Villa romana del casale che sono da poco passate le 12. Nel vialetto che porta verso la biglietteria ci sono molti banchi che vendono artigianato e souvenir su uno di questi ci viene proposto di noleggiare un audio guida, con 5€ ci noleggiano un lettore Mp3 con un paio di cuffie su cui è caricato un file dove una voce spiega la storia delle varie stanze, scopriamo poi che al sottostante ufficio informazioni affittano un altro sistema, probabilmente altrettanto “non ufficiale” utilizzando però un lettore CD portatile. L’ingresso costa (6€) ma purtroppo una parte delle sale è chiusa per restauro e l’ingresso avviene in senso contrario a quello indicato nella nostra guida. Inizialmente abbiamo un qualche problema per orientarci e capire cosa spiega la guida, ma poi, troviamo il bandolo della matassa e cominciamo a capire meglio gli splendidi mosaici che ornano i pavimenti di questa grande villa. La visita ci impegna un paio d’ore, l’intera villa è ricoperta da una struttura in metallo e vetro, indispensabile per preservare i mosaici ma certamente tutt’altro che fresca sembra di essere all’interno di una serra.
Terminata la visita mangiamo nel bar nei pressi della reception poi, rifocillati e lievemente rinfrescati ci rimettiamo in macchina alla volta di Caltagirone. Anche questa città è famosa per le maioliche artigianali, una selezione di questa antica tradizione è incastonata nella scala di Santa Maria del monte che porta alla cattedrale, l’alzata di ogni gradino è rivestita da una serie di maioliche, ognuno dei 250 gradini ha un motivo differente. Alta tappa obbligata della città sono gli innumerevoli negozi di ceramiche, li facciamo tutti!
È ora di rientrare la strada è lunga ma decidiamo di allungarla passando lungo la costa che ci sembra essere leggermente più lunga ma con strade più scorrevoli. A ora di cena siamo nei pressi di Agrigento quindi decidiamo di fermarci a cena a San Leone nello stesso ristorante dell’altro giorno.
Terminata la cena passiamo nei pressi dell’area archeologica di Agrigento per alcune foto in notturna.

Venerdì 21 Agosto 
Giornata di riposo, rimaniamo ad Alessandria della Rocca, visitiamo il centro, il santuario della Madonna della Rocca e un sito archeologico nei dintorni, un insediamento dei Sicani gli antichi abitanti della zona antecedenti alla colonizzazione Greca. In questo sito vi sono alcune grotte all’interno delle quali sono ancora visibili sepolture scavate nella pietra. Purtroppo il sito è lasciato in abbandono e siamo riusciti a visitarlo solo perché accompagnati da uno del luogo. Passiamo il resto della giornata in casa. Sotto sera decidiamo di andare a cercare una spiaggia per i giorni seguenti nei pressi dell’oasi WWF di Torresalsa. Percorrendo una strada sterrata molto dissestata si raggiunge un parcheggio custodito (il ricavato è del WWF) il parcheggiatore chiude alle 19:00 ma l’accesso rimane libero ci consiglia però di non fermarci oltre il tramonto. Dal parcheggio in pochi minuti si raggiunge la spiaggia, facciamo una breve passeggiata fino al calare del sole.

Sabato 22 Agosto 
Sabato di lavoro in stile agriturismo: andiamo alla raccolta delle mandorle, dopo la raccolta viene la pulitura, la schiacciatura di quelle dell’anno precedente e in fine, la parte migliore, la preparazione del famoso croccante di mandorle “ Cubbaita”. Alla sera grigliata.

Domenica 23 Agosto 
Dopo le due giornate di riposo ripartiamo per visitare l’area archeologica di Selinunte che si trova nelle vicinanze di Castelvetrano. L’area archeologica (ingresso 6€) è molto vasta e comprende diversi templi e un’acropoli, dislocati in una vasta area, è possibile visitarla a piedi o con apposito servizio navetta a pagamento (6€ a testa). Il servizio è ben strutturato perché una navetta porta i visitatori nella prima area, scarica, ricarica quelli che hanno già visitato e riparte per l’area successiva e così via quindi non ci sono problemi di attese troppo lunghe o di dover visitare di corsa per poi dover riprendere la navetta ad un orario prefissato. Si inizia la visita dai templi più vicini designati dalle lettere E-F-G. Il tempio E, il meglio conservato, è stato rialzato e “ricostruito” negli anni 30, la nostra guida segnala che ci sono pareri discordanti sulla correttezza di tale azione, io ritengo che, dato lo stato degli altri 2 templi nelle vicinanze, un cumulo informe di rovine, sia una cosa corretta anche a costo di dover ricostruire alcuni pezzi, altrimenti si lascia alla sola immaginazione del visitatore come poteva presentarsi l’area in antichità. Lasciata la prima area risaliamo sulla navetta che ci porta alla necropoli, per fortuna abbiamo scelto di usarla altrimenti avremmo dovuto percorrere 3 Km sotto al sole cocente in mezzo alla polvere, esiste anche la possibilità di uscire riprendere la macchina e spostarsi all’area 2 ma non so se sia facile trovare parcheggio. L’area dell’acropoli è stata ritrovata su di una collina in riva al mare, si possono riconoscere i resti di alcuni templi, uno dei quali è in restauro, le vie della città sono ancora lastricate e si possono riconoscere anche le mura difensive.
Terminata la visita pranziamo in uno dei tanti ristoranti in riva al mare nelle vicinanze dell’area archeologica.
Ripercorriamo a ritroso la strada della mattina fino a raggiungere Eraclea Minoa per finire la giornata in spiaggia.

Lunedì 24 Agosto 
Torniamo all’area del WWF di Torresalsa, questa volta per passarci la giornata e fare il bagno, il mare ancora una volta è piuttosto mosso dal forte vento, alcuni ragazzi si divertono con aquiloni altri si rilassano sotto agli ombrelloni ma la spiaggia è molto ampia e non c’è il pericolo di disturbarsi.

Martedì 25 Agosto 
Passiamo la mattinata in spiaggia, torniamo ancora alla scala dei turchi, giornata calda e ventosa, purtroppo l’acqua è intorbidita dal movimento delle onde ma riusciamo ugualmente a vedere un po’ di vita vicino agli scogli. Pranziamo nel ristorante che si trova all’ingresso della spiaggia dalla cui terrazza si gode una stupenda vista sulla costa e sulla scala dei turchi. Dopo pranzo torniamo verso Alessandria della Rocca dove abbiamo appuntamento con alcuni residenti per andare a visitare l’Eremo di Santa Rosalia. Per raggiungere l’eremo percorriamo la strada in direzione di Santo Stefano Quisquina, poi attraverso una stradina di montagna, raggiungiamo un monastero. All’ingresso (2€) una guida ci accompagna a visitare l’interno in ottime condizioni, in una delle sale è anche allestito un piccolo museo etnografico. All’interno dei dormitori è ancora allestita la stanza dell’ultimo monaco che ha lasciato il monastero alla fine degli anni 80. All’esterno della piccola chiesa, attraversando un corridoio, si raggiunge una grotta che la leggenda vuole essere il rifugio di Santa Rosalia. La leggenda narra che la giovane Rosalia figlia del signorotto locale, per non andare in sposa al nobile a cui era stata promessa, preferì rifugiarsi in questi monti in preghiera.

Mercoledì 26 Agosto 
Ancora una mattinata ventosa, decidiamo di scendere ugualmente in spiaggia cambiando però destinazione. Raggiungiamo San Giorgio un piccolo paese sulla strada per Sciacca, dove ci dicono esserci una bella spiaggia. Purtroppo il mare è molto mosso ma rimaniamo in spiaggia fino al primo pomeriggio, pranziamo in uno dei ristoranti sul lungomare. Nel pomeriggio decidiamo di tornare a Sciacca per visitare meglio la città e soprattutto per un ultima visita alle botteghe dei ceramisti. Raggiungiamo la città attorno alle 16:30, visitiamo svariati negozi e botteghe artigiane facendo alcuni acquisti a prezzi interessanti. Per cena rientriamo ad Alessandria della rocca.

Giovedì 27 Agosto 
Partenza con destinazione il mercato di Ribera dove speriamo di trovare dell’artigianato locale. Raggiunta la cittadina edificata su di una collina di tufo, visitiamo un mercato che di tipico non ha nulla, come ormai in tutta Italia la maggior parte dei banchi sono gestiti da Cinesi.
Lasciamo Ribera alla volta di Eraclea Minoa per la nostra ultima giornata di mare, purtroppo il vento è molto forte e il mare mosso ma facciamo il nostro ultimo bagno. A pranzo ci fermiamo nel ristorante sulla spiaggia e per l’occasione mangiamo un ottima pasta con sugo di aragosta.
Nel pomeriggio decidiamo di risalire in macchina per raggiungere Mussomeli, dove si trovano le rovine dell’antico castello Manfredonico. Come al solito la distanza da percorrere non è molta, poco meno di 100 Km ma con le strade di montagna ci vuole un sacco di tempo. Raggiungiamo Mussomeli verso le 17:00, il castello si trova arroccato su di uno sperone roccioso poco fuori dal centro abitato. Dalla biglietteria attraverso una ripida scalinata che sale lungo il fianco della collina si raggiunge il primo portone, oltrepassato il ponte levatoio si raggiunge quello che probabilmente erano le scuderie, ora contiene alcuni reperti, si continua lungo la scalinata fino a raggiungere il secondo portone, che dà accesso al corpo principale del castello dove sono visitabili i sotterranei e alcune stanze alcune delle quali ammobiliate. Dalla piazza d’onore si sale ancora fino al mastio principale che però al momento non è accessibile causa restauri. Dalle finestre del castello si gode una stupenda vista su tutta la vallata sottostante.
Ridiscendiamo la scalinata e raggiungiamo la macchina ma prima di riprendere la strada di casa cerchiamo la strada che gira ai piedi della collina per ammirare il castello da tutte le angolazioni, avvicinandosi alla collina dal fondovalle il castello è ancora più impressionante arroccato com’è su di uno sperone roccioso. Percorriamo un altro bel tratto di strada di montagna fino ad arrivare sotto sera ad Alessandria della rocca dove sono in corso i preparativi per la grande festa che inizierà l’indomani sera.

Venerdì 28 Agosto 
E’ giunto il momento di iniziare il viaggio di rientro, anche per quest’anno le vacanze volgono al termine, questa sera ci aspetta il traghetto a Palermo. Dopo aver caricato la macchina e salutato i padroni di casa ci mettiamo in viaggio alla volta di Palermo.
Abbiamo però un ultima tappa nel nostro itinerario, il chiostro e la basilica di Monreale che si trova sulle colline alle spalle di Palermo. Complice il navigatore, che sembra proprio non amare le strade Siciliane, e un errata valutazione della strada sulla cartina, raggiungiamo Monreale attraversando La piana degli Albanesi e Altofonte, che sulla carta è considerata strada provinciale quindi noi pensavamo essere sufficientemente grande mentre si è rivelata essere una strada piccola tortuosa e che attraversava il centro abitato in strade che consentivano a malapena il passaggio di una macchina. Riusciamo a raggiungere Monreale e dopo un inutile puntata nel trafficatissimo centro, seguendo le indicazioni di un vigile raggiungiamo un ampio parcheggio a pagamento molto vicino alla piazza del duomo. La cattedrale chiude alle 12:00 e riapre alle 14:00 mentre il chiostro è sempre aperto (Ingresso 6€). Decidiamo quindi di visitare il chiostro, dove si possono ammirare i capitelli scolpiti e le colonne ricoperte di mosaici dai molteplici disegni.
Lasciato il chiostro, pranziamo in uno dei bar affacciati nella piazza, in attesa della riapertura del duomo. Visitiamo alcuni degli immancabili negozi di ceramiche presenti anche a Monreale, anche se non tutti della stessa qualità di quelli visitati a Sciacca e Caltagirone. Alla riapertura visitiamo internamente il duomo, la volta e le pareti sono completamente ricoperte di mosaici, molto simili a quelli presenti nella cappella Palatina di Palermo le dimensioni però sono molto maggiori, unica nota dolente l’illuminazione, l’interno è molto scuro e per accendere le varie aree bisogne pagare in un apposita macchinetta, l’illuminazione della chiesa è divisa in diverse aree e il tempo è decisamente corto in più per visitare il camminamento sul tetto e un ala della chiesa vi è un ulteriore biglietto. Preferirei pagare un biglietto di ingresso unico per tutto piuttosto che entrare gratis e poi dover pagare per ogni minima cosa.
Lasciamo Monreale ma prima di raggiungere Palermo facciamo una sosta per visitare la mostra di Nicolò Giuliano, un famoso ceramista che realizza pavimenti in maiolica e tavoli in pietra lavica maiolicati, il suo laboratorio si trova lungo la tangenziale che da Monreale porta a Palermo. Lasciamo definitivamente Monreale e raggiungiamo il pontile della SNAV, è abbastanza presto e siamo tra i primi ad arrivare ma non vediamo il traghetto, scopriamo essere in ritardo di almeno 2 ore, causa problemi tecnici hanno dovuto inviare un nuovo traghetto che però è partito solo in mattinata. Dopo una lunga attesa finalmente verso le 19:30 riusciamo ad imbarcarci e prendere possesso della nostra cabina, come durante l’andata ceniamo a bordo poi dopo la partenza ci ritiriamo per la notte.

Sabato 29 Agosto 
Raggiungiamo Napoli con solo 30 minuti di ritardo, ma purtroppo essendo stati tra i primi ad entrare e avendo parcheggiato al secondo piano, siamo tra gli ultimi a scendere. Lasciamo Napoli e ci immettiamo sull’autostrada, percorriamo alcuni chilometri poi usciamo nuovamente nei pressi di Cassino, raggiunto il paese saliamo lungo il ripido fianco della collina fino a raggiungere l’abazia di Monte Cassino ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Visitiamo la chiesa e il museo adiacente dove sono conservati libri, arredi e pezzi dell’antica basilica in stile romanico. Prima di uscire dal museo si attraversa una piccola stanza dove sono esposte alcune fotografie della guerra e alcuni frammenti di bombe alleate e di attrezzature tedesche. Lasciamo il monte e torniamo in centro a Cassino per pranzare in una pizzeria da asporto per poi riprendere il nostro viaggio verso casa. Nonostante la scomodità per i numerosi souvenir che ci portiamo a casa il viaggio si conclude a pomeriggio inoltrato senza ulteriori soste.

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