Visitare la Norvegia ed arrivare fino a Capo Nord è sempre stato un mio sogno e sapere che quest’anno, grazie al mio compagno, camperista anche lui, che ha gli stessi miei gusti in fatto di vacanze e che c’è già stato quattro volte, mi da un’entusiasmo indefinibile.
Facciamo il viaggio con il mio Laika Ecovip 3L, che ho dotato anche di generatore e inverter, e con una discreta stiva di generi alimentari e buon vino, visto che mi si dice che la Norvegia è un po’ cara…
Cercheremo di fare anche delle soste intermedie, come in Danimarca, in Svezia e in Germania tanto per dare un’occhiata a dei Paesi dove ritornare nei prossimi viaggi.
Prima di partire faccio fare una controllata generale al mezzo, sia come meccanica sia come cellula, ma è tutto a posto. Mi porto dietro 1lt di olio da aggiungere al motore (non si sa mai) sempre per il fatto che i prezzi che troveremo sono piuttosto alti, gasolio incluso. Poi mi porto 3 confezioni di acqua minerale perché Italo mi dice che, almeno fino a 2 anni fa, i supermercati non la vendono.
Un occhio all’abbigliamento: dall’abbigliamento estivo costume compreso, alla giacca a vento! Scarpe comode, da ginnastica e scarponcini da trekking se volete fare escursioni, un paio di stivali di gomma e, da non dimenticare a casa, giubbottini cerati o meglio i classici k-wey da legarsi comodamente in vita.Il pomeriggio del 1° Agosto partiamo dal casello autostradale Valdarno (AR) alle 17,45 in direzione Innsbruck. La sosta per la cena è nei pressi di Rovereto, (325 Km.) alle 21,10, dove mettiamo anche un po’ di gasolio, dopo 1 ora ripartiamo. L’emozione di questo viaggio non ci ha fatto dormire la notte precedente e l’adrenalina è tale che siamo molto svegli e ci diamo il cambio alla guida in allegria.
Ci fermiamo a dormire a circa 10km. da Insbruck, in una grande piazzola già sperimentata da Italo, assieme a due TIR. Sono le 24,20 e abbiamo fatto i primi 499 km.
2 Agosto
Italo si sveglia presto e si mette alla guida che sono solo le 5,45. Fa il pieno di gasolio, 67 Euro e parte in direzione Monaco mentre io continuo a dormire cullata dalla strada. A Monaco ci fermiamo a fare colazione in un bar con tavolini anche all’esterno e dolci davvero invitanti, sono le 8,30. Vogliamo passare la Germania senza soste per arrivare prima possibile al traghetto per la Danimarca, così ci mettiamo subito in moto, sotto una leggera pioggerellina. (707 Km.)
L’autostrada è una serie interminabile di cunette. I paesaggio non è avaro di verde e tutto sommato rende il viaggio piacevole.
Pranziamo in una delle tante aree attrezzate per il pic nic vicino Kassel. Non possiamo usufruire delle tavole in legno perché continua a piovigginare. Abbiamo fatto i primi 1.128 km.
Sempre alternandosi alla guida e ringraziando l’ottimo motore Ducato turbo diesel che ci permette di mantenere una buona andatura arriviamo a Puttgarden alle 20,15, in tempo per mettersi in coda per il traghetto delle 20,45 che ci porterà in Danimarca. Nell’attesa facciamo uno spuntino. Siamo stanchi ma ci siamo levati di torno la Germania, e pensando che da qui in poi comincerà la vera avventura riusciamo a dimenticare i 1.583 km.che abbiamo sulle spalle. La tariffa per il camper e 2 adulti è di 56 euro. Il traghetto è molto confortevole, con negozi, bar, buffet e giochi per bambini.
In meno di 1 ora siamo già sull’altra sponda, e ci dirigiamo verso il paese di Maribo, nell’Isola di Lollan (anche questa meta già collaudata dal mio compagno) a circa 12 km. dove l’impronta nordica è già molto esuberante.
Parcheggiamo nella piazza adiacente alla Chiesa più importante, dato che è spiovuto facciamo due passi, possiamo ammirare il laghetto tutto illuminato con al centro una fontana. Delle anatre ancora sveglie che nuotano in fila ci danno il benvenuto e alle nostre spalle le guglie della Chiesa gotica sembrano voler bucare il cielo nero e privo di stelle. Torniamo al camper per accingiamo a dormire. Il silenzio e la pace è già un buon auspicio per il resto del viaggio.
3 Agosto
Italo si alza di buon mattino, io sonnecchio ancora in po’. Quando torna sento profumo di pane appena sfornato! Ha fatto un giro per il paese e ha comprato latte fresco, pane, marmellata e burro, per una ricca colazione.
Vedere il paese di Maribo di giorno è d’obbligo. Ce la prendiamo comoda, così ho anche il tempo di provare la mia nuova telecamera. Un tiepido sole ci accompagna a rivedere il laghetto dove una strada che gira tutta intorno è meta di mamme con bambini ma anche di persone che fanno jogging o che vanno in bicicletta. Le case con tetti aguzzi dai colori variopinti, le piccole finestre con tanti oggetti messi sul davanzale in bella mostra e l’atmosfera che si respira fanno promettere a me stessa che dovrò tornarci.
Prima di proseguire, visto che il tempo si è fatto bello andiamo a visitare, proprio fuori paese, circa 7km. il Knuthenborg Safari Park, uno zoo con animali liberi che si visita restando in camper, davvero molto bello e con ancora le antiche dimore dei proprietari del luogo.
Ripartiamo alle 12 (1620km.) e decidiamo di girovagare ancora qualche ora in quel pezzo di Danimarca. Torniamo verso Maribo, prendiamo la E47 in direzione Copenhagen e usciamo Alla 41 girando verso Svensved. Dopo pochi chilometri, a destra verso l’ Isola di Mom, meta Stege, un paesino caratteristico, sul mare, con un bel porticciolo dove ci fermiamo per pranzare. Alle 15,40 ripartiamo dopo aver fatto il pieno di gasolio, 547 corone danesi. Usciamo alla 31 per Solrod, per farci tutta la costa, la strada 151. Davvero molto carina Solrod Strand, due file di villette ai lati della strada che arrivano fin sulla spiaggia di sabbia bianca finissima. Troviamo i primi tetti ricoperti di cannucce. Troviamo anche un supermercato Lidl dove approfittiamo per acquistare pane e qualcosa di nordico, tipo l’insalata di patate, che ci accompagnerà per tutta la vacanza.
Dopo aver percorso quasi tutta la 151 usciamo a destra per l’autostrada E20, direzione Malmo/Kobenhavn. A Tarnby, davanti a noi, il tunnel che sostituisce il traghetto e che scende sotto il mare per 4 Km. e poi il ponte che ci porterà fino in Svezia. Decidiamo di prenderlo. E’ emozionante sapere di essere sotto al mare ma l’emozione finisce quando alla barriera ci chiedono il pedaggio di 585 corone danesi, pari a circa 75 euro!
Con un po’ d’amaro in bocca (il tratto era davvero breve) continuiamo nella E20 direzione Malmo, sono le 18,50.
L’autostrada è bella e poco trafficata. Le foreste di abeti ci fanno da cornice. I camperesti che incontriamo ci salutano con un cenno della mano: rispondiamo.
Cerchiamo di fare un po’ di strada prima di cenare, e dopo cena guidiamo ancora un po’. Ci fermiamo quando mancano 35 km. da Goteborg. Sono le 22,45 abbiamo fatto in totale 2.081 km, l’Italia è ormai lontana e il profumo di fiordi si avvicina. Ci abbandoniamo ad un meritato riposo.
4 Agosto
Ci svegliamo con 15° nel camper e fuori ce ne sono 18 al sole. Facciamo tutto con calma e alle 7,10 ripartiamo con davanti la città di Goteborg.
Continuiamo e alle 9,45 arriviamo in Norvegia, 2.2994 km. alla frontiera di Svinesun. Ci danno il benvenuto il primo ponte sul primo fiordo. C’è il sole e il paesaggio è stupendo, con l’azzurro dell’Oceano e il verde delle foreste. Anche le case sono già diverse da quelle svedesi e molte sorgono in prossimità dell’acqua con un piccolo porticciolo privato. Tutto è molto curato e dà un senso di ordinato e di pace.
Si continua in direzione Oslo ma ci fermeremo a Moss dove traghetteremo per arrivare a Horten (2.355 Km.). 11,45 sbarcati.
Italo vuole farmi vedere una Stavkirke, così si chiamano le antiche Chiese realizzate tutte il legno, molto bella, che si trova a Heddal quindi prendiamo per l’interno, passando per Holmestrand, sulla 315, e proseguendo sulla 32 per Hvittingfoss. Da lì si prosegue sulla 40 per Kongperg, poi per Notodden sulla 134, una città su un grande lago posto su di una grande vallata, e poi troviamo Heddal e la sua Chiesa, a soli 3 km. dalla città.
E’ la più vecchia delle 7 rimaste in tutta la Norvegia e si può visitare pagando un piccolo ticket.
E’ davvero bella, certamente fuori dal comune, e vale la pena fare la piccola deviazione. Qui compero le mie prime cartoline e scatto le prime foto.
Nel vicino paese di Seldor, affacciato su un lago, troviamo un camping e ci fermiamo per fare una bella doccia e passiamo la notte. (2.521km.)
5 Agosto
Ci svegliamo fra le nuvole che danno al paesaggio qualcosa di irreale. Una piccola pioggerellina ci tiene compagnia da questa notte.
Lasciamo il camping alle per dirigersi alle cascate di Langfoss, quindi continuiamo per E134 in direzione Haugesund. Al primo paese, Amot, facciamo il pieno di gasolio, 350 c.n. Dal bivio di Hodda ci sono ancora 15km alle cascate e ci sono molti lavori in corso, ma valeva la pena. Parcheggiamo nella piazzola proprio davanti alle cascate, dove c’è anche un chiosco con cartoline e souvenir. Pranziamo lì. Le cascate sono davvero belle e si gettano in un lago dove la popolazione locale non ha mancato di costruire le sue casette, a gruppi o isolate attorno a tutto il perimetro, raggiungibili esclusivamente con imbarcazioni private. Il rumore è assordante. Un sentiero ti permette di guardare da vicino la forza dell’acqua e passargli quasi sotto. Il tempo di fare qualche ripresa e ripartiamo. Sono le 14,45.
Rifacciamo i 15km indietro e dal bivio proseguiamo fino a Nort e poi in direzione Kinsarvik, dove arriviamo dopo 2 ore. Per strada abbiamo trovato dei piccoli chioschi che sembrano quelli che da noi dedicavamo alla Madonna ma con dentro dei panierini colmi di ciliegie locali, grosse e nere.
Non c’è nessuno a venderle, c’è scritto il prezzo, e si devono lasciare i soldi in un piattino. Ognuno realizza questo originale punto vendita come può. Alcuni hanno solo un ombrellone e un tavolino. Ci fermiamo curiosi sia di assaggiare il sapore dei frutti sia, da buoni italiani, per vedere se davvero ci sono i soldi! E...ci sono, ci sono eccome! Tanto che possiamo farci anche il resto.
Da circa un’ora è arrivato anche il sole così che la traghettata per Kvandal si fa interessante e mette allegria.
Ormai ho fatto l’abitudine a cambiarmi. Tengo a portata di mano una felpa e il K-Wey che indosso sopra la maglia a mezze maniche, a seconda del tempo, mentre bermuda e scarpe da ginnastica vanno sempre bene.
Una volta a Kvandal iniziamo una strada tortuosa, fra laghi e cascate.
Torrenti che si gettano giù nella valle dando vita ad un lago dove non è facile distinguere la linea che divide panorama ed effetto specchio.
Risaliamo verso il passo di Vikafjell. Lassù è ancora più entusiasmante. La strada si fa stretta stretta e passa a raso fra l’acqua dei tanti laghi e laghetti senza nemmeno la protezione di un gardrail facendo salire adrenalina. (Chissà d’inverno con la neve come faranno?).
Ridiscendiamo immergendoci in un fitto banco di nuvole che non ci permette, aimè, di vedere uno dei più bei fiordi della Norvegia, il Sogn og Fijordane.
Tocchiamo il paese di Vik alle 20,40 e ci fermiamo in un grande piazzale sul mare dove ci sono altri camper. Siamo stanchi: un giorno intero in movimento. Ceniamo e poi subito a letto. Il nostro contachilometri segna 2.882.
6 Agosto
Ci svegliamo sotto un tiepido sole e decidiamo di fare colazione con calma, poi approfittiamo del distributore che abbiamo di fronte che è attrezzato per lo scarico delle acque a terra e il rifornimento di acqua (per sole 20 c.n.) per mettere a posto il camper. Facciamo gasolio,compriamo latte e pane e andiamo a prendere il traghetto per Holla.
Oggi ci attendono circa 250Km da fare, e il passo del ghiacciaio del Jothuneumen a 1500mt. di quota.
Ci fermiamo a Sogendal per fare un po’ di shopping, sono le 11,30. In Norvegia si trovano grandi supermercati anche della catena COOP dove si trova un po’ di tutto, e molti centri commerciali. Compriamo del pesce e pranziamo lì per ripartiamo alle 15 per Lom. Costeggiamo tutto il fiordo che termina a Skioldem, fra cascate e paesi molto colorati, dopo poco si comincia a salire. La natura è ancora molto rigogliosa e il sole è caldo. La strada e abbastanza stretta come del resto la maggior parte delle strade della Norvegia. La visuale dall’alto è davvero suggestiva e non mancano le piazzole dove approfittiamo per una breve fermata che mi permette di scattare qualche foto. Via via che si sale la strada è sempre più tortuosa e ci scambiamo a malapena con i grandi bus turistici. Stiamo entrando nel Parco Nazionale del Jothuneimen, la vegetazione si fa sempre più brulla e le betulle lasciano definitivamente il posto alle rocce ricoperte di licheni.
Ancora qualche tornante e arriviamo al passo 1.500mt.dove ci fermiamo perché la nostra vista possa spaziare fra tutte le vette dalle quale scendono i ghiacciai perenni.
Un vento sferzante mi muove la telecamera così decido di tornare alla macchina fotografica. Laghetti nati dallo scolo della neve che abbiamo a bordo strada fanno da specchio al celo che alterna nuvole minacciose a raggi di sole. Uno spettacolo davvero unico. Restiamo lì per un po’ e ci dispiace molto non poter fare delle escursioni a piedi ma dover arrivare fino a Capo Nord non ce lo permette.
Salutiamo il grande Jothuneimen e iniziamo la discesa tutte curve sempre senza l’ausilio di alcun guardrail. Dopo poco ritorna a fiorire la vegetazione e anche questa e una delle bellezze che stupisce di questa nazione, e fra laghetti e torrenti arriviamo a Lom. Decidiamo di andare ancora avanti, almeno 60km. per pernottare ad Otta.
Troviamo da parcheggiare lungo un fiume, il contachilomentri segna 3.122 km. fatti. Ci prepariamo una bella cenetta con carne del luogo sorseggiando un buon Chianti portato da casa (durante il giorno evitiamo di berne perché ci sono molti posti di blocco dove controllano il tasso alcolico nel sangue) e ce ne andiamo a letto mentre notiamo che dalle finestre delle case intorno non passa nessun bagliore di luce.
7 Agosto
Colazione con marmellata di lamponi del posto, buonissima, sopra il pane nero un poco salato e alle 8,15 si parte direzione Trondheim andando a prendere la E6 che abbiamo lasciato ad Oslo.
Il paesaggio è inferiore a quello che siamo abituati a vedere ma la strada è decisamente migliore anche se solo a 2 corsie (è la loro “autostrada”). Arriviamo in città alle 12,15. Continuiamo per la E6 per altri 12 km. fino a trovare il parcheggio di Stav con ottima veduta sul fiordo.
Grazie a dio si può parcheggiare e sostare ovunque e questo ci permette di trovarci un bel posto sul mare dove fermarci, fare due passi e pranzare. Lungo il viaggio abbiamo incontrato tantissimi camper, roulotte e itineranti in moto e persino in bicicletta che rende l’idea di quanto questa nazione sia bella da visitare , da canto suo la Norvegia ricambia il nostro interesse con una squisita ospitalità.
E’ una giornata particolarmente calda e visto che la città la visiteremo nel nostro futuro viaggio, decidiamo di avvicinarci al mare. Di lì a poco, guidati solo dal nostro istinto, scendiamo a Floan trovando un Castello del 1500 eretto su un grande scoglio nel mare.
Tiriamo fuori le sdraio e facciamo una piacevole pennichella.
Alle 16,30, dopo aver camminato lungo la spiaggia, ripartiamo riprendendo la E6 in direzione Grande Nord.
8 Agosto
3.630 km alle spalle ma ci sembra di essere partiti ieri anche se abbiamo immagazzinato già un sacco di emozioni. Alle 8,50 riprendiamo la nostra marcia e dopo 20 km. troviamo il cartello con scritto NORTHLAND che sovrasta tutta la strada: da qui si entra nella terra del Grande Nord e tutto ancora cambierà.
Ci fermiamo a fare la spesa a Mosijoen dove ci sono due supermercati uno di fronte all’altro che noi immancabilmente visitiamo riempiendo i carrelli.
Ripartiamo alle 11,45, il tempo è bello e ora siamo in maglietta e pantaloncini. Arriviamo a Mo I Rana, usciamo dalla città per trovarci un posticino nel verde e pranzare, e infatti, scendendo dalla strada troviamo una piazzola proprio sulla riva del fiume. Siamo solo noi e io mi concedo un bagno a metà. L’acqua è molto fredda ma è così limpida e bassa che non posso entrarci almeno fino alla vita.
Il tempo di pranzare e ripartiamo, alle 15,30 siamo già al Circolo Polare Artico dove ad alcuni anni sorge anche un centro visite con svariati souvenir. Scendiamo e ci concediamo di vagabondare fra i ninnoli più strani e le innumerevoli cartoline dove spesso è rappresentata l’aurora boreale. Ormai la luce del sole non ci lascerà nemmeno di notte.
Verso l1 17,30 ripartiamo in direzione di Bognes cercando con lo sguardo un buon posto per fermarci e pescare.
Troviamo un vecchio molo in disuso sulla punta di un fiordo dove una giovane donna sta rimettendo la sua canna da pesca e il cospicuo bottino dentro il bagagliaio della sua macchina. Decidiamo di fermarci lì.
Proviamo a fare dei tiri ma i pesci “tirano” riuscendo però a scappare, così che preparo qualcosa e ceniamo a base di carne. Andiamo aletto che il sole sembra essere appena tramontato…ma sono le 22,30.
9 Agosto
Rimettiamo in moto che il contachilometri segna 4.075, sono le 8,15 e abbiamo dormito benissimo. Riprendiamo la nostra marcia per Bognes, dove traghettiamo per le isole Vesterallen e precisamente Lodingen. Stamani nuvole minacciose e vento freddo ci ricordano che siamo nel grande nord. Gli imbarchi sono sempre veloci e il personale è preciso e cordiale. Cerchiamo (da buoni Italiani) di far passare la lunghezza del camper per 6 metri (è 6,45) dato che il pedaggio va in base alla lunghezza del mezzo, oltre che alle persone, e alcuni sorridendo fanno finta di crederci!
Appena imbarcati ha iniziato a piovere e le nuvole si sono abbassate. Visibilità nulla.
Restiamo dentro, con una giacca di pile che non scomoda, mentre la gente del posto è riconoscibile proprio dal fatto che in canottiera e bermuda se ne sta fuori, sul ponte, sotto la pioggia, senza il minimo disagio!
Alle 11,45 sbarchiamo e prendiamo la E10 verso Sortland. Lì parcheggiamo in un grande piazzale sul mare, dietro i supermercati RE.MA. Ha smesso di piovere e in quel punto i gabbiani sono numerosi, segno che dovrebbero esserci molti pesci. Italo prova a fare due tiri e finalmente abboccano i primi Merluzzi. Prendiamo anche 4 Naselli. Non sono molto grandi e dato che non abbiamo molto tempo decidiamo di farli bolliti, conditi da salse locali simili a maionese.
Dopo pranzo andiamo al supermercato: ci mancano anche le esche, essendo andate perse agganciate agli scogli sotto di noi.
Sortland è una cittadina e prendiamo l’occasione per girala un po’, sgranchendoci le gambe che stanno troppo ferme alla guida del camper. C’è anche un negozio di sport molto rifornito dove compero la mia canna da pesca. Riscontriamo i prezzi alti ma riusciamo a trovare il prodotto giusto a prezzi italiani. Si riparte solo alle 18,25, sotto un’incessante pioggia.
Si traghetta ancora, da Melbu per Fiskebol (pedaggio 118c.n.). La pioggia è ancora più fitta e Italo è molto scontento perché vorrebbe che io vedessi quei luoghi sotto la luce del sole. A me non dispiacciono questi cieli minacciosi, tanto che riesco a fare 2 foto con dei suggestivi raggi di sole che si fanno larghe fra le nubi.
Finalmente siamo alle Lofoten!
Visto il maltempo non ci fermiamo ma continuiamo ancora per una cinquantina di chilometri. La visibilità è scarsa , è tutto grigio. Decidiamo di fermarci a dormire ad Henningsvaer, famoso paese di pescatori, sperando nella clemenza del tempo per il giorno seguente.
Per la prima volta accendiamo la stufa per un’oretta, prima di andare a letto.
10 Agosto
La pioggia è cessata ma ci sono solo 10°. Usciamo con le giacche a vento a fare un giro per il paese. Le case rosse dei pescatori spiccano nel grigiore del cielo che sembra tutt’uno con il mare.
Non mi faccio sfuggire l’occasione di comperare guanti e cappello in lana del posto che adopererò in Italia, durante la settimana bianca.
E’ sempre più difficile comperare del latte perché lassù adoperano molto “latte acido”, una via di mezzo fra il latte andato a male e lo yogurt.
Con tutta calma torniamo al camper e ripartiamo. La prossima tappa sarà Nusfjord, un piccolo paese di baracche di pescatori, le Rorbur, di un fascino davvero particolare!
Il paese è così caratteristico che da 1 anno sembra si debba pagare un biglietto per poterlo visitare, ma non troviamo nessuno nel chiosco.
Il sole intanto è venuto fuori e mi fa il regalo di vedere il posto in tutto il suo antico splendore! Nel piccolo borgo c’è un negozio dove il titolare è un italiano, Nicola, che approdò alle Lofoten circa venti anni fa e che ne rimase così stregato da non voler tornare in Italia. E’ un orafo che crea oggetti in argento e che è disposto a giurare che l’inverno, da loro, è anche più bello dell’estate! Facciamo uno scambio: lui ci da una spilla che rappresenta l’aurora boreale e noi ringraziamo con vino toscano.
Ce ne andiamo a malincuore….
Continuiamo per il punto estremo dell’isola facendo una tappa nella cittadina di Reine, molto carina e all’apparenza ricca. Ma non vogliamo perdere queste ore di bel tempo e andiamo avanti appunto fino a A. Dopo c’è solo Oceano.
Stiamo seduti ad ascoltare il mare. L’erba piegata dal vento ha chiazze di fiori porpora che ci seguono in tutta la Norvegia. Sembra presto ma sono quasi le 21 e dobbiamo ancora scegliere un campeggio per farci una bella doccia.
In Norvegia i campeggi sono davvero tanti. Piccoli ma tanti. E tutti con almeno 5 o 6 bungalow. Scegliamo quello che sorge su un grande scoglio e ceniamo con i colori del tramonto negli occhi.
La notte mi sveglio, sono le 3,30….apro la tapparella della mansarda e lo spettacolo che vedo ha qualcosa di magico: un sole enorme sorge dall’oceano con fumi multicolori tutt’intorno! Non scendo a fotografarlo per non svegliare Italo che è quello che guida di più, ma quello scenario rimarrà impresso nella mia mente meglio di mille fotografie!
11 Agosto
E’ una bellissima giornata di sole, il cielo è terso! Facciamo una lunga passeggiata fra prati e scogli, immaginando nuove tappe da fare il prossimo anno. Alle 9,30 riprendiamo la marcia da A che il contachilometri segna 4.476. Rifacciamo il percorso all’inverso vedendo le cose che all’andata, per il mal tempo, non avevamo potuto vedere. Scopriamo una bella spiaggia bianca di sabbia finissima che nulla ha da invidiare alle spiagge tropicali. Dal pile della mattina prima siamo di nuovo in canottiera e pantaloncini e dei tedeschi in sosta nella stessa nostra piazzola fanno anche il bagno.
Guidiamo piano, assaporando tutto ciò che ci passa davanti agli occhi, e ancora una volta scegliamo un molo per la sosta di pranzo.
Piano piano, con molte fermate per fare riprese e scattare foto, alle 19,35 arriviamo a Lodingen e prendiamo per Bjerkvik, sempre nella E10.
Ci arriviamo che sono le 21…ma a noi sembrano le 18. Ceniamo felici della bella giornata e pernottiamo lì. (4853km.)
12 Agosto
Partiamo verso le 9, direzione Alta. Il tempo da prima è incerto poi esce un bel sole. La strada è buona e finalmente troviamo il limite di 90 (in genere è 60) . Ci fermiamo a mangiare a Kafjord botn, in uno spiazzo circondato di scogli sul mare, e proviamo a fare due tiri con la canna da pesca per rilassarsi un po’. In 15 minuti prendiamo 2 Naselli e 1 Merluzzo che non cucino subito ma rimando alla sera.
Ci sediamo soddisfatti sotto il sole a guardare il panorama. Alle 15,20 ripartiamo.
Abbiamo voglia di rilassarci ancora un po’, il tempo è cambiato di nuovo, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, e dopo aver fatto un conto dei chilometri che ci mancano per raggiungere Capo Nord decidiamo di fare ancora un po’ di strada ma di fermarci presto. Troviamo un grande spiazzo sterrato vicino a un fiume dove ci sono altri camper, tutti di pescatori…e sembrano esperti!
In particolar modo un signore tedesco che , mentre la moglie se ne sta a leggere un libro, piazza un’infinità di canne dall’argine e dal ponte.
Noi , oltre a provare a pescare, prepariamo il tutto per cuocere i nostri pesciolini presi qualche ora prima, alla brace.
Mentre ceniamo, dalla finestra del camper, vediamo tornare “il tedesco” con un bel bottino, fra cui un salmone che sarà stato 3Kg.!
13 Agosto
Ormai la sera lasciamo l’oscurante di almeno una finestra aperto, in modo da poter guardare il cielo durante le ore della notte. In Agosto non possiamo più vedere il sole di mezzanotte ma i colori sono sempre molto belli.
La colazione con il pane nero e saporito ci mette sempre di buon umore e partiamo alle 8,40 continuando per la E6.
A Skaidi troviamo un distributore Statoil, il più diffuso, uno scarico a terra per acque nere e bianche, ne approfittiamo dato che il nostro Laika non ha la cassetta. Facciamo anche rifornimento di acqua e proseguiamo ormai prossimi a Capo Nord.
Ad Aldenfiord prendiamo la E69. Dopo circa 20 Km il paesaggio davvero brullo. Le betulle, di cui la Norvegia è ricca, sono stente e piegate dal vento. Il prato è fatto da sottili fili d’erba ingiallita, solo i fiori rosa che ci accompagnano già dalla Svezia non mancano, dando l’unico tocco di colore.
Oggi però non tira vento e siamo fortunati ad avere anche tanto sole.
Come ritroviamo il mare branchi di renne ci sbarrano la strada. Non hanno assolutamente paura delle auto e si lasciano avvicinare anche se con un po’ di sospetto.
La strada costeggia il fiordo che va a buttarsi nel Mar Glaciale Artico, di un azzurro mai visto, e dei cirri nel cielo evidenziano il blu terso del cielo. Da lì in poi non possiamo fare più di 1 km che troviamo ancora renne.
E’ un paesaggio che a volte sa di irreale e che ripaga dei chilometri fatti.
Lo scenario predominante è fatto di rocce, erica, renne e insospettabili spiagge bianche.
Davanti a noi il tunnel di 8 chilometri che passa fino a 200 mt. sotto l’Oceano, che da anni sostituisce il traghetto che univa la terra ferma all’isola di Mageroia , isola dove si trova appunto Nordkapp, il punto più a nord dell’Europa Continentale. Pensare di inabissarsi di 200mt sotto l’acqua mi fa venire un piccolo brivido, rafforzato dalla visione di questa galleria in discesa, visione non consueta.
Facciamo in silenzio gli 8 km. mentre ci si tappano le orecchie, e appena rivediamo la luce del sole tiriamo un sospiro di sollievo!
Ci riteniamo molto fortunati ad avere una così bella giornata e iniziamo a salire sul grande scoglio di Capo Nord eccitati più che mai.
Saliremo molto rapidamente fino a 307 metri…. poco prima eravamo a meno 200. Io che sono sensibile all’altitudine sento degli sbandamenti alla testa.
Arriviamo alla barriera dove paghiamo l’ingresso, camper più persone. Ancora 50 metri e una bruttissima delusione: le nuvole ci avvolgono completamente impedendoci di scorgere appena il cartello che indica di essere arrivati a Nordkapp!
Eccoci qui dunque. Un enorme piazzale dove sono parcheggiati tantissimi mezzi. Abbiamo fatto 5.555 km. e sono le 13,10.
Un vento freddo ci obbliga a mettere i giacconi. Prendo telecamera e macchina fotografica ma la visibilità è 10 mt. scarsi.
Un grande padiglione con ristoranti, souvenir, cinema e bar alla nostra destra concepito con linee moderne ed essenziali ci pare ottimale in quel posto fatto solo di sassi.
Avanziamo su un terreno di pietre che si sfaldano sotto i nostri passi, senza capire bene dove stiamo andando. Ad un tratto le nuvole trascinate veloci dal vento aprono d’improvviso il sipario su una visione inaspettata! Il precipizio sull’Oceano con le onde che si infrangevano in quello che è lo scoglio più ambito d’Europa: Capo Nord.
Siamo stati colti da un momento di panico perché ci siamo ritrovati solo a due metri dall’orlo. Non ci sono infatti ne’ transenne ne’ rete a delimitare lo spazio del piazzale, bastavano altri pochi passi nella nebbia e non l’avremmo raccontato. Anche questo è la Norvegia.
Ripresi dallo spavento siamo rimasti a guardare il turbinio delle nuvole che lasciavano a tratti spazio al sole e al panorama, cercando di immaginare come sarebbe stato con il sole di mezzanotte.
Dopo pranzo abbiamo visitato il padiglione, che si articola in 3 piani. Contiene anche una sala cinematografica dove, a orari predefiniti, si proietta un filmato sul sole di mezzanotte, per tutti coloro che non avranno la fortuna o l’occasione di vederlo.
Fuori era sempre tutto immerso nel grigio delle nuvole.
Non ce la siamo sentita di aspettare il giorno dopo per sperare in un tempo più clemente, abbiamo preferito andarcene, ridiscendendo fino al mare, nel paesino di Gieswaer,
che definire incantevole è dir poco, e abbiamo cenato al sole delle 22…..Un tramonto senza fine.
14 Agosto
Stamani mi sono messa a pulire un po’ il camper e a riordinare giacconi e maglie. Dopo aver stivato tutto ben bene siamo partiti per la volta di Honnigsvag, il paese più grande dell’isola.
Facciamo la spesa e anche una buona scorta di marmellata alle fragole e ai lamponi, di cui sono specialisti. Ne regaleremo anche agli amici come souvenir. C’è anche un distributore Shell che ci permette di fare il pieno di gasolio alla pompa per i camion (non tutti lo permettono) che costa solo 7,20 c.n.
Cerchiamo un posto dove pranzare e lo troviamo su un molo.Il cielo è nuvoloso ma c’è una visibilità ottima e la temperatura è mite, primaverile.
Salutiamo Honnigsvag alle 15,40 e ci dirigiamo in direzione Alta. Dormiamo a Kafjord (5.859km.), prima del ponte, ritrovandoci il pescatore tedesco di 2 giorni prima.
15 Agosto
Oggi è festa e abbiamo deciso di fare pochi chilometri. Ci concederemo delle ore di pesca, dato che è così facile quassù e che l’acqua è così pulita.
Partiamo alle 9,15, con tutta calma, in direzione Skybotn. Decidiamo che quel molo abbandonato a Skardalen (dopo il 2° tunnel da Kafjord) andrà proprio bene sia per pranzare sia per pescare.
La giornata è stata positiva: 22 pesci, tra cui un Nasello di 2,5 kg.
Ci siamo divertiti un mondo. Abbiamo fatto amicizia con una coppia di Finlandesi che passeranno le loro vacanze lungo la costa Norvegese solo per pescare.
Sono le 19, abbiamo pulito i nostri pesci e stivati fra frigo e freezer ma…dobbiamo partire.
Purtroppo non avevamo tanti giorni a disposizione e voler arrivare fino a Capo Nord ci obbliga a rientrare velocemente, quindi scegliamo la strada più facile e scorrevole: la Finlandia e l’autostrada svedese.
A Skyboton prendiamo la E8 in direzione Kilpisjarvi, in Finlandia.
E’ da ricordare che se in Norvegia ci sono molte aree di benzina, in Finlandia ci possono essere anche 200km. prima di trovare la prossima.
Infatti noi rischiamo molto! Fortunatamente ne troviamo una quando eravamo già entrati in riserva. Non si notava nemmeno. Solo una pompa, senza insegna, senza niente. E’ un distributore automatico che, stranamente, accetta anche Euro. Scampato il pericolo decidiamo di fermarci lì per la notte. C’è un grande centro commerciale con punti sauna e nel parcheggio, completamente immerso nel bosco, molte auto e alcuni camper.
Cuciamo il nostro pesce e avvolti dalla luce soffusa del sole della notte chiudiamo il ferragosto. (6.181km.)
16 Agosto
Le vie della Finlandia non sono male e il limite è di 90. Foreste fittissime da ambo i lati ci accompagnano mentre riusciamo a vedere dal finestrino dei funghi giganteschi che assomigliano ai nostri porcini, ma non ci fidiamo a raccoglierli.
A Karesuvando scendiamo. C’è solo un bar (ma è totalmente diverso dai nostri) e un negozio che vende souvenir, dove trovo dei maglioni locali fatti a mano davvero stupendi. Intorno non c’è altro. Ripartiamo, sono le 11,40, entriamo in Svezia, piove. Siamo sulla E45 (Soppero/Vittangi /Gallivari) direzione Lumea.
Abbiamo bisogno di fare spesa e ci fermiamo a farla alla CooP di Overkalix.
Continuiamo verso Pitea/Skelleffea/Umea/Sundsvall.
Cerchiamo di fare più chilometri possibile.
Dormiamo presso una stazione di servizio che in Svezia non sono lungo strada ma tutte subito fuori, massimo a1km dall’uscita.
17 Agosto
(6.848km.)
Partiamo alle 9,10 sotto una fitta pioggia e con una grande foschia. Davanti a noi Skelleftea, fra circa 800km. Stoccolma.
Lungo il viaggio troviamo vento forte che, in dei punti, ci impedisce di tenere i 110kmh consentiti, Inoltre l’autostrada è a 3 corsie complessive che si alternano, e molte uscite a sinistra, molto pericolose.
Vicino a Nora usciamo, alla ricerca di un posto vicino al Golfo di Botria, che avevamo visto dall’autostrada, per pranzare. E’ uscito il sole.
Giusto una mezz’ora e ripartiamo. La nostra metà è Stoccolma.
Un’altra cosa molto diversa dall’Italia: le grosse vie di comunicazione non tangenziali intorno alle città ma ci passano nel mezzo, rallentando di tanto la tabella mi marcia.
Arriviamo a Stoccolma per l’ora di cena. Parcheggiamo in centro, all’Autocamp , un grande parcheggio per camper e roulotte. (7.675 km.)
18 Agosto
Ci alziamo presto.La metropolitana l’abbiamo a 400 metri e in breve tempo arriviamo a Gamla Stan, la città vecchia che sorge sull’isole di Stadsholmen, una delle 13 isole di Stoccolma unite tra loro da ponti e gallerie.
Il quartiere medievale è molto colorato e vivace, e ci troviamo, anche complice il bellissimo sole, molti turisti. Visitiamo la Piazza del mercato, la Chiesa di Storkjrkan e faccio lunghi filmati al Castello Reale anche se non possiamo aspettare il cambio della guardia. Davvero molto carina la Piazza Stortorget, dove c’è il museo del Nobel.
Negozi e negozietti con souvenir di ogni specie affollavo le vie e i vicoli.
Ci fermiamo a prendere un cappuccino italiano e ricominciare a rientrare.
Alle 13 siamo al camper pronti per ripartire, direzione Danimarca.
Ci fermiamo a Helsingborg dove l’indomani traghetteremo.
Andiamo cercare un camping e ne scegliamo uno dove le indicazioni sono chiare, che ci portano fuori città ma, dopo scopriremo, proprio sul mare (300corone).
Facciamo una lunga doccia calda che lava via tutta la stanchezza e ancora una volta cuciniamo il pesce pescato da noi, in forno, con le patate, e poi via a letto presto.
(8.228km)
19 Agosto
L’avventura non è ancora terminata, ci aspetta la Danimarca e Italo mi ha premesso che vedrò un bel castello, molto famoso….
Traghettiamo (660 corone) e in 20 minuti siamo dall’altra parte.
Già dal traghetto vediamo il Castello di Kronborg, imponente e crudo che ispirò Shakespeare per l’Amleto.
Appena sbarcati andiamo a visitarlo, ma soltanto da fuori (il tempo è tiranno) e mi immagino che sia davvero interessante…ma sarà per la prossima volta. Da lì andiamo visitare il Castello di Frederiksborg nella cittadina di Hillerod. E’ costruito su tre isolette del lago di Slotso, unito da ponti sui quali continuano le stanze del castello. Ci troviamo una grande esposizione di fiori e piante, e per l’occasione hanno transennato dei posti sterrati per creare dei capienti parcheggi. La pioggia della notte ha reso la terra morbida e, non facciamo in tempo a rendercene conto, che rimaniamo impantanati.
Subito una coppia con una jeep ci presta il suo aiuto tirandoci fuori anche se faticosamente. Ringraziamo con prodotti Italiani e, dopo aver trovato un posto migliore, partiamo alla scoperta del Castello.
E’ davvero bello, e dire bello è dir poco! Anche qui ci dobbiamo limitare a guardarlo da fuori, ma qui troviamo tante di quelle sculture, archi, capitelli e inserti in oro che saziano la nostra curiosità. Fu un’antica fortezza, adesso è sede di un Museo Nazionale, con più di 70 stanze aperte al pubblico. Anche questo lo rimando alla prossima estate.
Ripartiamo. Alle 14,50 imbocchiamo la 19 per Copenaghen che dista solo 30 km.
Troviamo parcheggio in città, dietro Tivoli, il grande parco di divertimenti ricco di ristoranti (ben 37) proprio nel centro della città.
Ci infiliamo fra la gente nella via centrale di Copenaghen. Si respira un’aria di festa! Artisti di strada rendono ancora più piacevole la camminata che ci porterà alla statua della Sirenetta.
Passiamo da Nyhavn, il porto vecchio della città che risale al 1600, che serviva ai mercanti di portare le proprie merci nel cuore della città. Una volta zona malfamata oggi è diventata una delle più vive e frequentate della città, con caffè e locali.
Le case sono intonacate con colori chiari ma variopinti, i tetti rossi e spioventi, i vecchi velieri e le imbarcazioni d’epoca proprietà del Nationalmuseet , ancorati qui, danno al posto un senso gradevole e unico, che sa tempi antichi.
Dal porto partono anche i battelli che fanno un giro fino allo scoglio della Sirenetta, per poter ammirare la città dal mare e attraverso i canali. Noi però proseguiamo a piedi pensando di fare in mare solo il ritorno, solo così possiamo visitare la corte del castello dei reali: Amalienborg.
Sono praticamente 4 palazzi molto simili fra loro che risalgono a fine 1700 con al centro una basilica con una grande cupola che , a parte il colore, ricorda quella del Brunelleschi.
Guardie con il classico copricapo peloso sono a guardia degli ingressi. Assistiamo ad un piccolo cambio della guardia fatto solo da 2 soldati, niente a che vedere con quello che si svolge ogni giorno alle 12, il Vagtparade,ma che comunque ha il suo fascino.
Dopo questa piccola sosta riprendiamo il nostro cammino passando dal Langelinie Kay, il molo dove attraccano le navi da crociera, e finalmente arriviamo allo scoglio della Sirenetta, preso d’assalto da un pulman di giovani che vogliono farsi fare le foto con la famosa statua.
Io rimango un po’ delusa, la credevo più grande e messa in una posizione migliore rispetto al mare.
Intatto è arrivato il tramonto e veloci ci dirigiamo verso la fermata del battello per rientrare al Porto Vecchio, ma scopriamo che l’ultima corsa era quella di 10 minuti prima, così non ci resta che armarsi di pazienza e rifare tutto il viaggio di ritorno a piedi.
Con l’ausilio di un taxi nell’ultimo chilometro arriviamo a Tivoli…non sento più le gambe! Ora non ci resta che scegliere uno fra i tanti ristoranti e gustare un piatto locale a lume di candela.
Abbiamo passato una bellissima giornata ma è stata anche stancante (se si pensa che la mia telecamera pesa solo 3,5kg.e che l’ho sempre con me) così appena al camper ci buttiamo esausti sul letto, rimandando tutti i commenti al giorno dopo.
20 Agosto
Stamani dormiamo un po’ di più, facciamo colazione con calma scambiandoci emozioni e pareri su quello che avevamo visto della capitate.
In 19 giorni abbiamo percorso 8.332 km. Partiamo che sono le 10, 30 in direzione sud, per Rodbi, prendendo l’autostrada, la E20.
Ci è rimasta nel cuore la costa che abbiamo fatto all’andata e così, appena possiamo, usciamo per prendere la strada 151 e ripassare da Solrod Strand per arrivare fino a Koge. Ci fermiamo al supermercato per fare spesa e prendere diverse confezioni di insalata di patate che porterò a far assaggiare anche a mio figlio. Pranziamo lì, nel grande piazzale, e alle 14,10 siamo di nuovo in autostrada per Vordingborg. Alle 16,30 parte il traghetto e dopo 1 ora siamo in Germania, a Puttgarden.
La temperatura si è alzata notevolmente e c’è il sole. Stavolta non tiriamo dritto , abbiamo un appuntamento anche in Germania, con un paese molto caratteristico e un negozio altrettanto speciale: il negozio di Natale a Rothenburg ub der Tauber.
Ci fermiamo a dormire a Kassel, dopo aver viaggiato per circa 600km.
21 Agosto
Partenza alle 9,35 dall’area di servizio dove abbiamo passato la notte, direzione autostradale Wurzburg.
Da stanotte piove e il celo, anche stamani, è tutto coperto.
Arriviamo a Rothenburg alle 12,15 che ancora gocciola un po’. Ci sono dei parcheggi prima di entrare in paese, molto comodi, anche per i camper.
Le mura medievali che circondano la cittadina sono belle da percorrere ma, dato il tempo, rimandiamo al pomeriggio. Ci infiliamo subito nel negozio di Kate Wohlfahrt dove per tutto l’anno si vendono decori natalizi. E’ davvero stupendo! Io poi che ogni anno addobbo il mio albero in maniera diversa trovo il modo di spenderci qualche foglio da 100 euro!
Torniamo al camper per un pranzo veloce e poi di nuovo in paese con il nostro ormai immancabile K-Way. Mentre camminiamo per la via dei signori guardiamo estasiati ogni più piccolo particolare e capiamo perchè Rothenburg viene definita “Un gioiello medievale”.
Le insegne degli alberghi sono ancora in ferro battuto, la piazza del mercato con il municipio ci un rosa pallido e intarsi in oro nell’orologio posto al centro della facciata risentono del periodo gotico ma si inseriscono molto bene nel contesto medioevale. Un carro trainato da cavalli Bavaresi porta in giro i turisti. Arriviamo fino a Jakobskirche, la Chiesa di San Giacomo che si può visitare solo a pagamento.
Un tremendo acquazzone ci fa ritornare al camper senza poter fare le mura, anche queste rimandate ad un prossimo viaggio. Sono le 17,25, ripartiamo, direzione Ulm/Kempten. Una volta vicini a Kempten, dove finisce l’autostrada , si prende la strada normale per Fussen.
Arriviamo alla romantica cittadina che è il tramonto e subito ci dirigiamo sperando di essere ancora in tempo a visitare il castello di Neuschwanstein, chiamato anche il Castello delle favole,costruito da Ludwing II, che ispirò Walt Disney per i suoi cartoni animati, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco e Biancaneve e i sette nani.
Lo vediamo svettare sulla collina, illuminato da grandi fari ma ormai è tardi, e alla biglietteria ci spiegano che dobbiamo lasciare il mezzo in uno dei parcheggi e arrivare a piedi al castello, oppure aspettare un carro trainato da cavalli come navetta, ma solo domani mattina.
Troviamo una piazzola non distante da lì con altri 6 camper, e ci pernottiamo.
Se il tempo sarà clemente ci fermeremo, altrimenti torneremo in Italia per riposarsi un po’ sulle sponde del lago di Molveno. Abbiamo fatto quasi 10.000 km e prima di tornare al lavoro ci vorrebbero davvero due giorni di pieno relax.
22 Agosto
La decisione è di partire. Mi comperò la guida in Italiano ai castelli, in modo che se organizzeremo un uscita di almeno 4 giorni possiamo venire quassù e ben informati.
Passiamo la barriera per l’Italia alle 12, 30 e alle 15,05 siamo al Camping Spiaggia di Molveno. Facciamo il pieno dell’acqua e scarichiamo i serbatoi, poi prendiamo posto nella mia piazzola preferita che, fortunatamente è libera.
Vagabondiamo un po’ per il paese dove Italo non manca di acquistare del vino nero locale, e poi sulla spiaggia.
Ovviamente è tutto un parlare dei posti visti e già di dove torneremo l’anno prossimo.
Durante la notte un colpo secco di vento improvviso ci spezza i bracci del tendalino, nonostante avessimo messo i dovuti tiranti.
23 Agosto
Passiamo la mattina a cercare di chiudere la tenda, aiutati anche dal custode del Camping poi, esausti e demoralizzati, decidiamo di tornare a casa.
In autostrada non troviamo traffico e anche in Appennino tutto è tranquillo.
Arriviamo a casa che sono le 19,30 con 10.157 km alle spalle.
E’ stato un bellissimo viaggio e già non vedo l’ora di ripartire, adesso con l’esperienza acquisita.
Abbiamo visitato la Norvegia e altri punti interessanti, tutti da approfondire. Facciamo un po’ di conti e vediamo che abbiamo speso circa 1500 euro di gasolio, abbiamo aggiunto 1lt d’olio (portato da casa), speso circa 400 euro di traghetti e 170 di camping. In quanto al mangiare non siamo stati mai al ristorante, ma per scelta nostra, e i supermercati che abbiamo trovato non avevano i prezzi poi così alti quindi non lo mettiamo in conto, visto che avremmo dovuto mangiare anche a casa.
Con i colori dei cieli Norvegesi chiudiamo questa bella avventura per andarla a riaprire il prossimo Agosto.
Maria Stella e Italo