La festa di Sant'Andrea ad Amalfi

All’interno del magnifico Duomo di Amalfi, sotto alla Cripta, la statua di bronzo di Sant'Andrea è sempre esposta. Oltre a questa di bronzo, vi è quella di argento che svolge un ruolo molto importante: la famosa corsa di Sant'Andrea. E’ la più allegra processione del mondo: membri di una confraternita vestiti di rosso portano in processione con una decorosa lentezza, la statua del Santo fino al mare; alla spiaggia subentrano i pescatori che si caricano di entusiasmo. Infine riportano la statua in piazza e, dopo la predica del Vescovo, le persone con il Santo sulle spalle danno spettacolo riportando il Santo verso la chiesa correndo lungo la favolosa scalinata.

Prima di diventare Apostolo, Martire e Santo, Andrea era un pescatore di Cafarnao. Morì a Patrasso legato a una croce disposta a "X" il 30 novembre intorno all'anno 60, sotto Nerone. Il suo corpo fu poi imbalsamato e trasferito nel 357 a Costantinopoli e quindi nel 1208 ad Amalfi; si racconta che le sue spoglie fossero state acquistate durante la quarta Crociata e fossero arrivate attraverso avventurose vicende in un tempo in cui la Chiesa cercava di rendere sacro ogni luogo di culto attraverso la costituzione di santuari.
La testa del Santo fu poi inviata a Roma nel XV secolo e venerata in San Pietro; solo nel 1964 il Papa Paolo VI restituì la reliquia alla Grecia.
Il culto di questo Santo è molto antico ed assai diffuso. Il suo attributo principale è la croce decussata. E’ famosissimo il dipinto di El Greco conservato nella Cattedrale di Toledo che ritrae Sant’Andrea con la croce utilizzata per il suo martirio. L’attributo secondario invece sono gli arnesi da pesca, o pesci.

Sant’Andrea è il Patrono (o uno dei Patroni) degli Ortodossi, degli Slavi, dei paesi come Austria, Grecia, Spagna, Olanda, Germania, Scozia, Russia.
In Italia è patrono di Amalfi dove la sua festa si celebra ben due volte all’anno, una il 30 novembre e una il 27 giugno.
Sant’Andrea è protettore dei pescatori di tutto il mondo, di pescivendoli e di tutti coloro che hanno a che fare con la pesca.

Ai festeggiamenti del 30 novembre partecipa tutta la popolazione ed è in questa occasione che avviene il “miracolo di Sant’Andrea”, per tanti versi molto simile al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. Dalla tomba in cui è conservato il corpo del santo, nella cripta del Duomo, viene fuori una sostanza oleosa, miracolosa, detta manna. Se l’evento non si verifica, superstiziosamente gli amalfitani (come i napoletani) pensano che il santo sia in collera, o qualcosa di grave sta per accadere.

Una leggenda del posto ci racconta di un miracolo di Sant’Andrea in cui salvò la città dall’attacco del pirata Barbarossa il 27 giugno 1544, scatenando una fortissima tempesta nel porto di Amalfi ed impedendogli così di sbarcare in città.
Da allora, per commemorare l’avvenimento, il 27 giugno si celebra una grande festa patronale, durante la quale la statua del santo, detta dagli amalfitani “o’ viecchio”, il vecchio, è portata in processione per le strade della città da uomini vestiti di bianco, appartenenti a congregazioni religiose. Arrivati sulla spiaggia, i pescatori prendono la statua del santo e la riportano di corsa verso il Duomo, e sempre di corsa in segno di forza e di fede risalgono lo scalone monumentale, in un rituale che ricorda molto quello della Festa di San Matteo a Salerno. Giunti in Duomo i pescatori in segno di ringraziamento lasciano a Sant’Andrea offerte di pesce fresco o piccoli pesci in ferro o legno.
I festeggiamenti proseguono per tutta la serata con giochi, canti e balli e si concludono con gli stupendi fuochi d'artificio che illuminano il cielo di Amalfi.

Per informazioni:
Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo
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Fonti:
http://www.turismoregionecampania.it
http://www.costaamalfitana.it