Da non perdere
La festa dei Klosen, cioè di San Nicolò, è una vecchia tradizione di Stelvio, piccolo paese in alta Val Venosta, cosí vecchia che non si sa quando sia cominciata.
Klosen è la forma dialettale di Das Klasen, ovvero Santa Klaus; si tratta cioè di San Nicolò. Figura tra la leggenda e storia, fu uno dei santi più popolari della Chiesa greca e latina, intorno al quale sussiste una gran confusione, vieppiù amplificata dall’iconografia e dalla fantasia popolare. Il santo visse nel IV secolo e il suo culto si diffuse a macchia d’olio nell’Europa centrosettentrionale dopo la traslazione delle reliquie a Bari avvenuta nell’XI secolo.
La sua più antica raffigurazione, risalente secolo VIII, si trova nella basilica di Santa Maria Antiqua a Roma. La scultura germanica lo idealizzò ulteriormente ritraendolo con il pallio d’oro, il pastorale e la mitra.
Più di 2000 chiese gli sono dedicate in terra tedesca e francese, 400 circa in Inghilterra, 40 in Irlanda, 24 nel Tirolo del Sud. Eppure la celebrità di questo santo è più popolare che ufficiale, essendosi legata al ciclo invernale-natalizio: è infatti l’apportatore di luce materiale e spirituale, di doni ai bambini, di auspici augurali alla comunità, di benedizione alla terra che dorme sotto la neve.
Lo stesso "Santa Claus" che oggi gira nelle metropoli, strumentalizzato paganizzando la ricorrenza del Natale, è una derivazione di San Nicolò. Kläsen, in dialetto tirolese venostano Klosen, è il plurale di Klas, Klos in venostano, che è diminutivo di Nicolò.
In origine la festa si celebrava il 5 dicembre, vigilia della ricorrenza di San Nicola, finché nei passati anni '80 è stata spostata al primo sabato del mese.
Nel primo pomeriggio si forma il corteo in costume. In testa il canuto san Nicolo' accompagnato dai Wessen, quattro angeli portatori: il Lichtroger porta la luce di una lanterna, il Buchtroger il libro della Bibbia, il Rutentroger le verghe per punire i bimbi cattivi, il Gabentroger la gerla con i doni per i bimbi buoni. Seguono vari gruppi di demoni: alcuni diavoletti rossi sottomessi dal Santo, mentre i Klaubauf brutti o i demoni, sono i cattivi. Portano maschere di legno molto paurose. Vestono stracci di ogni colore e in mano hanno catene per catturare le persone.
Spiriti piú buoni sono gli Esel, gli asini; il nome deriva dal fatto che indossano una maschera che li fa sembrare degli asini. Alcuni Esel portano vestiti di stracci coloratissimi e campanacci che suonano per tutto il paese.
I Klaubauf sono i piú anziani; possono partecipare alla sfilata solo i ragazzi maschi tra i 14 ed i 19 anni. Già una settimana prima della giornata della festa i Klaubauf cominciano a girare per il paese. Escono la sera, tra le 7 e le 9, per prendere i poveri passanti
La festa comincia alle due del pomeriggio del sabato con la vestizione, che avviene in punti diversi dell´abitato. San Nicoló con gli angeli si veste in centro, mentre gli spiriti maligni si preparano dalla parte opposta del paese. Tutti si incontrano al ponte sul torrente. I diavoletti possono vestirsi dove vogliono.
I Klaubauf gridano ed incatenano gli spettatori, i diavoletti hanno rametti per picchiare la gente, gli Esel pizzicano sul braccio tutti quelli che trovano. Ci sono anche due gendarmi, gli Scharsch.
Dopo un vagabondaggio per le vie del paese, quando la campana dell’Ave Maria risuona, tutti gli spiriti buoni e meno buoni arrestano la mischia. Subentra Il silenzio e il suono si sente in tutta la valle. Gli spiriti si mettono in ginocchio e si tolgono la maschera. Santa Klaus invita alla recita dell’Angelus. Infine gli angeli distribuiscono i doni ai bambini del paese.
Il significato della celebrazione è evidente: la vittoria del cristianesimo sul paganesimo, del bene sul male.
Come arrivare
Treno: Stazione di Merano a 60 km.
Autostrada: Dalla statale 38 dello Stelvio in località Gomagoi si devia e si giunge a Stelvio
Per informazioni
Ufficio Turistico di Stelvio: tel. 0473737060, fax 0473613182, E-mail info@ortlergebiet.it
Comitato Festa dei Klosen, 39020 Stelvio (BZ),
tel. 0473611589
Si ringrazia:
http://www.ospitalitalia.it
http://www.schule.provinz.bz.it/ms-prad/Stelvio.htm