LA CITTA'
Montorio al Vomano è un comune di circa 8000 abitanti in provincia di Teramo e fa parte della Comunità montana Gran Sasso. Ubicato all'imbocco dell'alta valle del Vomano, il suo territorio è in piccola parte montagnoso, per la maggior parte collinare e pianeggiante. Il centro abitato è costruito sulle sponde del fiume Vomano e dalla sponda sinistra del fiume risale verso la collina sovrastante chiamata "il colle". Da Montorio ha inizio la strada turistica denominata Strada maestra del Parco.
L'attuale assetto di Montorio al Vomano presenta la sua faccia medioevale. Le origini della cittadina sono di epoca pre-romana come attestano le rovine di un tempio dedicato a Ercole. Si crede che questo possa essere il sito dell'antica Beretra, menzionata dai geografi d'età classica (altri studiosi ritengono invece che Beretra sia l'attuale Civitella del Tronto). Nel Medioevo la località diventò Mons Aureus, donde l'attuale denominazione.
Le principali eminenze architettoniche sono:
* Chiesa di San Rocco: Chiesa del XV secolo situata nella piazza principale del paese (piazza Orsini) e ha una facciata composta da due corpi distinti che si raccordano con un leggero angolo. La chiesa presenta 4 monumentali altari di legno dipinto e dorato databili tra il XVII secolo e inizi XVIII, con tele di epoca precedente: una Resurrezione del 1530 e l'Ultima Cena del 1607. Vi si conserva un ritratto del Cardinale Marcello Crescenzi.
* Convento dei Cappuccini con la Chiesa di S. Maria della Salute: fondata nel 1576, la struttura architettonica della chiesa rispecchia le regole di povertà dei Francescani. La facciata, a coronamento rettilineo, in cui si apre una finestra ad occhio, è preceduta da un breve portico. Sotto il portico sono una serie di affreschi racchiusi entro riquadri le cui cornici fingono aperture di finestre. Sul lato sinistro della chiesa è posto il convento che rivela l'impianto del porticato nel cui centro è situato un pozzo. Le pareti della chiesa, del convento e dell'orto annesso al complesso sono in ciottolame di fiume con conci squadrati agli spigoli.
* Chiesa degli Zoccolanti: è situata nel cuore del centro storico e si presenta nell'assetto del 1755, ma della chiesa ci sono testimonianze ben più antiche. Sull'altare maggiore, dove compare lo stemma dei Francescani Minori, è la statua lignea dell'Immacolata, opera datata 1696. Nel primo altare di destra vi è un quadro con S.Margherita penitente di ottima fattura. Il chiostro è racchiuso da arcate che conservano, nelle volte, stemmi nobiliari settecenteschi e tracce di affreschi.
* Tempio di Ercole: a circa 7 km da Montorio al Vomano in direzione L'Aquila, si trova questo tempio pre romano, che sorge sull'antica via che conduceva a Roma.
LA STORIA E LA RIEVOCAZIONE
Il corteo storico della Congiura dei Baroni che si svolge il terzo Sabato e Domenica di Giugno (per il 2009 nei giorni 20 e 21), rievoca un episodio avvenuto nel 1486: si tratta di una grande battaglia a cui presero parte 500 abitanti della zona di Teramo, protetti da papa Innocenzo VIII.
Nell'anno del Signore 1478, come raccontano le cronache del tempo, le province di Teramo e L'Aquila ricadevano nel regno di Napoli. L'Aquila parteggiava per lo stato pontificio. Al conte Pietro Lalle Camponeschi, originario di L'Aquila, era stata affidata la contea di Montorio. I montoriesi parteggiavano per lo stato pontificio insieme ad un gran numero di baroni che avevano le terre confinanti con le proprietà d'oltre Tevere. I teramani, invece, erano fedeli sudditi del re Ferdinando II d'Aragona: inevitabile era la conflittualità con i montoriesi.
A provocare le ire dei feudatari furono i nuovi balzelli imposti e il comportamento, giudicato "altero ed imprudente", di Alfonso d'Aragona duca di Calabria, che vedeva di malocchio i baroni che erano riusciti ad arricchirsi a scapito della corona e non erano accorsi in suo aiuto nelle guerre da lui sostenute. Avvertiti di ciò i baroni si riunirono a Melfi tramando una congiura. Primo pensiero dei congiurati fu di ricorrere al papa Innocenzo VIII e di sollecitare l'intervento degli Angioini, ma Alfonso d'Aragona, insospettitosi, chiamò a Chieti Pietro Lalle Camponeschi con una scusa, per poi arrestarlo spedendolo prigioniero a Napoli. A questa notizia la città di L'Aquila insorse alzando le insegne del papa.
Quasi tutti i baroni parteciparono a questa insurrezione, mentre Teramo, nel timore di ricadere sotto il dominio degli Acquaviva, si schierò dalla parte degli Aragonesi. Dopo l'arresto del conte Pietro Lalle Camponeschi i cittadini di L'Aquila e di Montorio cominciarono a manifestare pubblicamente contro gli Aragonesi ed in particolare contro Alfonso d'Aragona. Che, al fine di tenere a freno il malcontento, inviò soldati a L'Aquila ed a Montorio con il compito di reprimere qualsiasi manifestazione e di esigere le gabelle.
Così il 24 giugno, durante la "corsa pazza nuda", che si teneva ogni anno in occasione della festa di San Giovanni Battista, il comandante della guarnigione aragonese a Montorio, Carlo Mezzafaccia, pur non potendo partecipare alla corsa per via della sua età avanzata e perché non era stato invitato dai cittadini montoriesi, decise di gareggiare. Durante la corsa, in prossimità della chiesa, fu superato e, come era usanza, fu bloccato dagli spettatori. Lui, ignaro delle regole, interpretò ciò come un affronto personale e si volle vendicare costringendo la donna più bella presente in quel momento, a baciarlo. Si tratta di Gemma Spada, nobildonna montoriese, moglie di Siviardo Franchi che si infuriò uccidendo Mezzafaccia e, insieme agli altri soldati montoriesi, trucidando la guarnigione aragonese in pochi istanti.
Questa fu la causa che scatenò l'ira di Alfonso d'Aragona che mosse con il suo esercito, aiutato dai teramani, verso Montorio per vendicare l'affronto ricevuto. La battaglia, alla quale presero parte quasi tutti gli stati d'Italia, si svolse nel piano delle Vigne, oggi largo Rosicano, chiamato così per l'impressionante bagno di sangue versato dai soldati. Questo noto fatto storico fu immortalato da diversi scrittori come Camillo Porzio (La Congiura dei Baroni), Vincenzo Runcini (La Difesa di Montorio) e Quirino Celli (Memorie e glorie di Montorio al Vomàno), e si concluse senza vincitori.
La rievocazione storica ripercorre quelle che furono le vicende storiche del comune di Montorio oltre 500 anni fa. Tutto avrà inizio con il corteo storico dei nobili montoriesi: dame, cavalieri e popolani, accompagnati dai soldati montoriesi e aragonesi, preceduti da tamburi e chiarine, partiranno dalla Madonna del Ponte passando per le quattro contrade di San Filippo, il Colle, il Corso e la Strada di sotto, terminando il giro in piazza Orsini. Dove i nobili montoriesi daranno inizio ai festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista con la possibilità per gli spettatori di poter gustare, a un modico prezzo, la cena medievale alla locanda, con piatti tipici dell'epoca.
Nell'odierna rievocazione, le quattro contrade cittadine (il Colle, il Corso, la Strada di Sotto e San Filippo), si confrontano nei giochi della corsa delle carrozze, della corsa con le portantine, della corsa con i trampoli, della ruzzola con le botti e del lancio del ferro di cavallo. Quella che risulta essere vincitrice, riceve un trofeo, che verrà di nuovo messo in palio l'anno successivo.
A chiusura dei festeggiamenti viene riproposta ogni anno la rievocazione della Corsa Pazza Nuda e degli avvenimenti del 1486, a cui fa seguito uno spettacolo pirotecnico.
Come arrivare
Treno: stazione di Teramo a 14 km
Autostrada: si utilizza l'autostrada A24 (Roma-Teramo); provenendo da nord si esce al casello di Bascino-ValVomano e si giunge a Montorio con la statale 150 (della Val del Vomano); provenendo da sud si esce al casello di San Gabriele e si giunge a destinazione con la statale 491 (di Isola del Gran Sasso).
Per informazioni
Assessorato alla Cultura
Tel. 0861/5021 - 0861/598443
Fax 0861 592509.
E-mail: segreteriasindaco@comune.montorio.te.it
Si ringrazia:
http://it.wikipedia.org
http://www.belpaese.it/teramo/te_evento_3657.html
http://www.ilquotidiano.it
Per le foto:
http://turismo.provincia.teramo.it
http://www.comune.montorio.te.it
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