Kenya in libertà

Oltre villaggi turistici… c’è molto altro, c’è l’Africa autentica!

Jambo, siamo tornati!
Vogliamo aiutare tanti viaggiatori come noi, che con un biglietto aereo si accingono a scoprire la vera Africa, appoggiandosi alla gente del posto e alla propia guida LP.
Siamo partititi per la seconda volta, con un biglietto KLM stavolta partenza da Milano Malpensa, scalo ad Amsterdam, co-share con Kenya Airways fino a Nairobi, coincidenza per Mombasa (biglietto costato 840,00 Euro).
Il viaggio e' lungo rispetto ai voli charter, ma ti permette di fare piu' giorni e soprattutto di partire e tornare quando vuoi.
Il periodo era dal 27 Ottobre al 6 Novembre.
Questa volta pero' eravamo preparati e ci siamo portati due borse stracariche di tutto: vestiti per adulti, bambini, scarpe, sandali, medicine, zampironi, autan, cibo e persino la nutella in monodose!, cellulari per noi diventati vecchi, radioline, occhiali da sole, cappellini, insomma tutto quello che a noi non serviva, per i nostri bimbi del villaggio di Watamu era utile, talvolta ndispensabile.Siamo arrivati a Mombasa stanchi ma felici di ritornare dopo solo due mesi in un paese meraviglioso come il Kenya.
Non credevamo che il mal d'Africa esistesse davvero… avendo visitato gia' in passato Zimbawe, Zambia, Botswana, Mali e Tanzania, mai e poi mai pensavamo di ritornare nello stesso Paese in cosi' breve tempo.
Penso che il merito sia della gente del posto che abbiamo conosciuto e vissuto insieme, si' perche' viaggiando "fai da te" hai bisogno di loro, sei piu' predisposto a comunicare con gli abitanti, a cercare sistemazioni belle ma economiche, ad effettuare escursioni usando i loro mezzi locali, ad immergerti nei loro villaggi, a festeggiare con loro e soprattutto a parlare e scambiarsi opinioni.
Penso sia questo il Mal d'Africa e come noi tanti altri viaggiatori lo scopriranno presto.

Questa volta la base e' stata subito Watamu, villaggio meraviglioso, con spiaggie fantastiche: Turtle Bay, Watamu Beach, Blue Lagoon, e quando si verifica il fenomeno della bassa marea, si arriva anche all'isola dell'amore a piedi.
Al nostro arrivo ci aspettava una festa di benvenuto al villaggio del nostro amico Thomas, con tutti i bambini sotto una ghirlanda di fiori che ci cantavano la canzone Jambo di benvenuto e bentornato.
L'emozione e' stata tanta, soprattutto cantando insieme a loro e insegnando loro qualche parola in italiano. Abbiamo festeggiato con nutella, biscotti italiani, chupa chupa, caramelle (senza zucchero) e alla fine abbiamo distribuito tutte le magliette delle nostre squadre italiane di calcio con tanto di calzoncini e tute, lo stupore e la felicita' dei loro occhi erano indescrivibili.

Stanchi del viaggio ma felici, abbiamo lasciato i nostri bagagli nella nostra casa (con piscina), da dove ci siamo mossi subito per la spiaggia di Blue Lagoon per un meritato bagno e riposo su questa sabbia bianca da sembrare borotalco.
La situazione alghe stava gia' migliorando rispetto ad Agosto, anche se davanti al Blue Bay a nostro parere erano sempre tante.

Alla sera altra sorpresa, ci hanno organizzato una cena Swahili nel locale Comeback di Watamu, con tanto di musica e invitati, e qui abbiamo tagliato insieme la torta al cioccolato portata dall'Italia, dove ridendo e scherzando ci siamo dimenticati che erano ormai 24 ore che non dormivamo.

Dopo l'intenso primo giorno d'emozioni, il giorno successivo, non potevamo perderci la finale del Moto GP di Valencia, troppo importante e cosi' altra sorpresa; era gia' tutto predisposto, sala prenotata con tanto di video gigante e nonostante le due ore di fuso orario ci siamo visti, meglio che a casa, questa magnifica finale: che emozione, non ci sembrava vero d'essere in Africa a Watamu con tutte queste comodita'.

Il nostro viaggio, il giorno dopo, proseguiva alla volta di Lamu.
Il giorno prima avevamo prenotato la corriera locale che partiva da Malindi (500 scellini sola andata) che dopo ben 5 ore abbondanti arrivava a Lamu. Sveglia alle 6, matatu per Malindi e via per questa fantastica avventura: il "Terminal" (se cosi' si puo' chiamare) delle corriere che effettuano questa tratta e' a dir poco folcloristico e chiassoso, tutti che ti chiamano, tutti che ti vogliono accompagnare sulle loro corriere, ma con Thomas ci siamo sbrigliati di dosso tutti e siamo saliti sulla nostra corriera gia' prenotata, dove abbiamo riposto il nostro piccolo bagaglio (per 3 giorno) mentre il resto l'avevamo lasciato a Watamu.
Consigliamo a tutti quelli che hanno un minimo di spirito d'adattamento di provare quest'esperienza fantastica in mezzo alla vera Africa, si attraversano zone isolate dove ogni tanto si intravedono animali, fiumiciattoli, piccolissimi villaggi che vivono solo di quello che coltivano, la gente che ti saluta, le stazioni di arrivo in posti impensabili
Con il calore della gente che appena vede arrivare una corriera corre per venire a venderti noccioline, da bere e altro commestibile solo per loro, noi abbiamo provato le loro noccioline tostate e non erano male…
Inutile raccontare lo stupore di tutti i passeggeri ad ogni stazione, nel vedere gli unici due Europei su una corriera locale alla volta di un viaggio simile. Thomas ci spiegava che ora la situazione banditi e' migliorata, un po' di anni fa (neanche tanti) le corriere venivano prese d'assalto e depredavano tutto, difatti sulla nostra c'erano ben tre militari in divisa ben armati, che ci hanno scortato fino a destinazione.
Ad ogni stazione saliva talmente tanta gente da non avere il posto a sedere, cosi' erano costretti a farsi tutto il viaggio in piedi.
La stada per Lamu e' asfaltata solo per la prima ora, le altre quattro ore sono un continuo saltare su di una buca e l'altra, io mi sono tenuta sulle ginocchia una bimba di circa tre anni per meta' viaggio e con lei ho subito instaurato un buon rapporto, giocando con le penne, facendogli vedere tutto quello che avevo sottomano nel marsupio, che bello! Man mano che ci avvicinavamo alla meta, le buche sembravano essere sempre piu' frequenti, ma all'arrivo tutto il disagio subito per il viaggio e' svanito alla luce di Lamu.
Per chi non e' mai stato a Stone Town (Zanzibar), Lamu si presenta come una piccola citta' che sembra vivere nel passato; scesi dalla corriera ti aspettano le barche locali per trasportati sull'isola dove la gente del posto ci carica materassi, mobili e tutto quello che serve al di la' della sponda.
Noi abbiamo preferito il down a motore per raggiungere piu' rapidamente Lamu, con l'abilita' di Thomas l'abbiamo pagato 300 scellini (poco piu' di tre euro).
Una volta scesi a Lamu la gente ti colpisce subito poiche' l'unico mezzo di trasporto sono gli asini e le viuzze strette con tutte le porte di legno intagliate meritano ognuna una sosta per una foto.
Iniziamo la ricerca del nostro alloggio a Shela, circa mezzora di cammino sulla spiaggia passando davanti alle barche di pescatori intenti a disegnare i famosi occhi sulle loro tipiche imbarcazioni…
Arriviamo nella nostra Guest House con vista mare su ben tre lati, da sogno! posto incantevole con tanto di ristorante al primo piano. Tutte le sere ci portavano dei piatti favolosi di pesce da consumare davanti alla camera sul nostro terrazzo vista mare, con il chiaro della luna e le voci dei pescatori… Ma quanto bella' e' Lamu?
Di giorno la vista dal nostro terrazzo spaziava sull'isola di Manda, dove abbiamo saputo con dispiacere che tra poco verra' tutta sezionata e invasa da resort europei… meno male che ci siamo stati ora… Sembra deserta, solo poche case e un piccolo club.

La mattina dopo affittiamo un down e ci facciamo accompagnare alle rovine di Tawka, simili a quelle di Gede (vicino a Watamu) ma belle per la posizione e il panorama che offrono; il gestore di questo Museo a cielo aperto e' simpaticissimo e offre anche alloggi spartani per chi si vuole fermare a dormire.
Attenzione per raggiungere Manda e le sue rovine, bisogna farlo di mattina, in quanto al pomeriggio con il fenomeno della bassa marea non si riesce piu' a ritornare a Shela in barca; difatti noi non sapendolo, per tornare ci siamo fatti un bel trekking di attraversamento di un'ora dell'isola per raggiungere la spiaggia di Manda da dove poi da li partivano i down per Lamu e Shela.
Ma siccome tutti i mali non vengono per nuocere, il gestore di Tawka con i suoi due cani ci ha accompagnato per il sentiero dove abbiamo cosi' potuto visitare le cave da dove estraggono la pietra tipica impiegata per costruire tutte le case di Lamu, la estraggono a mano..con tanto di martello!
Arrivati dopo un'ora di buon cammino spedito, ci fermiamo a bere una birra nell'unico club ora presente sulla spiaggia di Manda e ci spiegano che la vita a Lamu e le sue isole per il momento e' tranquilla, ma che hanno gia' in previsione di costruire discoteche e altro, vista la grande richiesta da parte dei turisti europei!
Che peccato! Lamu e' bella per i suoi silenzi, per la sua gente, per il paesaggio, la sabbia e' diversa da quella di Watamu e le spiagge anche.
Ritorniamo a sera inoltrata con il down alla nostra Guest House a Shela dove per cena ci hanno cucinato una bella aragosta.

I nostri 3 giorni a Lamu sono trascorsi rapidamente e la nostra corriera riparte per Malindi alle 7 della mattina, per cui sveglia e via!
Il ritorno e' stato un po' pesante, ma la gente che saliva e scendeva riempiva le nostre menti e i nostri occhi, che bello ricordare.

Arrivati a Malindi, ne approfittiamo per prelevare con carta di credito nella stessa banca dove ad agosto avevamo gia' prelevato una volta, mentre con la Mastercard (bancomat) si puo' prelevare solo alla Barclays.
Visitiamo la spiaggia di Malindi e ci ripromettiamo di tornarci al giovedi' sera per bere e fare quattro salti con un po' di musica.
Prendiamo il matatu che ci riporta a Watamu, dove ci addormentiamo letteralmente fino a sera inoltrata, fino a quando T. non ci viene a svegliare poiche' tutti al Comeback ci aspettavano per sentire le nostre impressioni su Lamu.

Il giorno di riposo a Watamu l'abbiamo trascorso a comperare cibo per gli bimbi Dell'orfanatrofio God our Father Centre di Timboni, dove come ad agosto, ci aspettavano cantandoci le canzoncine di benvenuto.
Thomas ci ha fatto d'interprete e in questo modo siamo riusciti a trasmettere a questi bimbi tutto quello che ci sentivamo dentro, genitori anche noi desiderosi di aiutarli.
La visita e' proseguita giocando insieme a loro con i palloni che poco prima avevamo acquistato.
Il tempo scorreva veloce, e riposandoci tra una spiaggia e l'altra, ci organizziamo un'altra escursione a Diani e Tiwi Beach, tanto decantate dai nostri Tour Operator.
Tutti insieme, prenotiamo un taxi e partiamo alla mattina alla volta della South Coast, ci vogliono circa 2 ore e 30 minuti da Watamu.
Arriviamo a Mombasa dove con un traghetto (piattaforma) ci porta all'altra sponda, da qui si prosegue alla ricerca del resort.
Il primo che troviamo e' il Leopard Beach club, ma noi allergici ai grandi resort, cerchiamo qualcosa di piu' esclusivo, eccolo trovato: Il Beach Golf club, solo pochi bungalow, siamo gli unici italiani. Entrati , ci accorgiamo immediatamente che la sensazione che proviamo e' di non sentirci in Africa,ma in Europa e per cui non va bene.
Prima di prenotare andiamo a vedere la spiaggia e T. ci spiega che qui e' tutto un susseguirsi di grandi resort, uno attaccato all'altro, praticamente un supermercato del turismo europeo.
No, non fa per noi, ci manca gia' Watamu e il suo villaggio con le sue spiagge.
Stiamo tutto il giorno a bighellonare su questa spiaggia grandissima, la sabbia anche qui e' diversa da quella di Watamu, poche alghe, ma mare un po' mosso.
Piu' passa il tempo e piu' diventiamo tristi, ovunque ci giriamo vediamo turisti europei classici vacanzieri dove il tempo e' scandito dal programma del Resort, tanto lusso e persino le bancherelle dei locali fuori dai resort erano molto piu' belle che a Watamu.
Chiediamo a Thomas. di portarci via e di poter visitare Tiwi Beach, tanto decantata dalla nostra LP.
Tiwi e' molto vicina a Diani Beach e offre una bella spiaggia isolata con il Tiwi Beach Resort, venduto anche da un Tour Operator Italiano.
Non possiamo dire che Tiwi non ci e' piaciuta, anzi, ma partire dall'Italia per fermarsi solo a Tiwi ci sembra un po' riduttivo, e' troppo isolata, la sera che fai?
A noi ci manca sempre di piu' il contatto con la gente del posto, al villaggio che qui non c'e'. Alla fine entrambi abbiamo capito che la nostra vacanza sarebbe terminata sicuramente a Watamu!

Torniamo, sempre con il taxi, a Watamu e trascorriamo gli ultimi giorni della nostra vacanza a Turtle Bay, Blue Lagoon.
Watamu beach, tutte le mattine ci alzavamo alle 7 poiche' il fenomeno della bassa marea ci permetteva di fare delle lunghissime passeggiate a Watamu Beach con colori mozzafiato, solo con il rumore degli uccelli, la visione di questo magnifico paradiso che ti prende e ti rimane impresso per tanto tanto tempo.
Stavolta il ritorno a Milano e alla nostra routine e' stato ancora piu' duro, Poiche' la voglia di tornare per trovare la tranquillita' che riesce a trasmetterti l'Africa e il Kenya si fa ogni giorno piu' forte.
E allora, torneremo! Stavolta torneremo per visitare altri parchi, Amboseli e Tsavo.
Scriveteci pure alla mail p.malnati@virgilio.it, vi passeremo indirizzi utili.
Jambo e Asante Sana Kenya nouambie!
Cinzia e Paolo

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