La nostra dritta di gennaio ci porta su “Quel ramo del lago di Como” di manzoniana memoria, nel suggestivo borgo di Bellano sito sul delta del torrente Pioverna in provincia di Lecco, per la manifestazione folkloristica più popolare dal Lario, la “Pesa Vegia”.
La tradizione vuole che la festa rievochi un fatto avvenuto nel 1666, durante la dominazione spagnola. Una delegazione di bellanesi si presentò allora al governatore spagnolo per chiedere che i pesi tradizionalmente usati fossero mantenuti in vigore a dispetto dell’ordinanza che li voleva sostituiti con pesi nuovi di difficile comprensione per gli artigiani e i commercianti del luogo; l’iniziativa ebbe successo e i delegati tornarono in barca dal lago nella notte del 5 gennaio tra i festeggiamenti dei compaesani.
Con maggiore fedeltà storica, il fatto risalerebbe invece al 1861 quando, con l’unità d’Italia, venne imposto il Sistema Metrico Decimale, incontrando la resistenza dei commercianti; l’ottenuta proroga del vecchio sistema venne solennemente festeggiata dalla popolazione che inscenò la rappresentazione dei Magi.
Comunque sia, il 5 gennaio a Bellano è festa grande.
Si inizia fin dal pomeriggio, quando le vie del borgo medioevale sono affollate da vivaci mercatini, figuranti, sbandieratori e cavalieri in costume che si affrontano in duelli incruenti; a far da sottofondo, la musica ritmata dei tamburini e le allegre melodie di bande caratteristiche.
Con il sopraggiungere della notte, la Pesa Vegia entra nel vivo: le manifestazioni storiche si susseguono, fino all’arrivo dal lago della barca dei delegati in costume d’epoca e con la lettura solenne dal balcone del municipio da parte Capitano di giustizia del proclama che mantiene in uso i pesi vecchi, la cosiddetta “Pesa vegia”, appunto.
Fondendo la rievocazione con la tradizionale Epifania, la festa continua con il corteo dei Magi, preceduti dalla stella cometa e seguiti da armigeri, guardie e moretti in costume orientale. La folla festeggia il passaggio del corteo per le vie del paese, e i Magi dispensano doni e dolciumi ai bambini che per questa notte hanno il permesso di restare svegli a festeggiare.
Ma in gennaio qui fa freddo e allora… allora niente di meglio che infilarsi in uno delle tipiche trattorie che offrono fino a tardi il classico menu a base di trippa, pazienza se poi la notte sarà particolarmente irrequieta !
Unendo al dilettevole una nota culturale, la festa può essere l’occasione per visitare la parte più caratteristica del borgo antico, con la trecentesca chiesa dei santi Nazaro e Celso dalla splendida facciata gotica in pietra bianca e nera, e del famoso Orrido, probabilmente la più visitata delle attrazioni naturali sul Lago di Como.
L’Orrido è una gola naturale creata dal fiume Pioverna le cui acque, nel corso dei secoli, hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche. Il luogo, tra vegetazione fitta e tetri anfratti in cui l’acqua scorre tumultuosa e rimbombante, si presenta carico di suggestione, in particolare se visitato nelle ore del tramonto sfruttando l’illuminazione artificiale, Lì si trova anche la cosiddetta Cà del Diavol, una sorta di casa-torre mezza diroccata appesa alla roccia osservabile da una passerella in cemento: il nome parla da sé, il luogo ci rimanda a paure inconfessate e riti satanici, il mistero e l’occulto qui sono presenze forti !
La visita è a pagamento e prevede orari differenziati a seconda della stagione e dei giorni della settimana; informazioni precise si trovano ad esempio sul sito del comune di Bellano.
In realtà, è doveroso citare il punto di vista di chi, con molta meno poesia, fa notare come l'espressione "pesavegia" in lombardo significhi incubo e che quindi la cerimonia altro non sia se non l'interpretazione di un antico rito in cui si scacciava con un corteo rumoroso una personificazione del male. Mah, continuo a preferire la versione “tradizionale”.
E siccome non si vive di sola storia, facendo un breve cenno alla gastronomia lariana ricordiamo che la stessa risente dell’influsso contestuale di montagna e lago; si trovano perciò interessanti menu a base di pesce di lago, selvaggina e funghi, e non sono assolutamente da trascurare i salumi, talvolta di selvaggina e d'oca, e i formaggi, quali il taleggio a pasta cruda, le robiole, i caprini. Tra i vini: Rosso di Locate, Bianco di Comabbio, Angera. Molto rinomati sono i liquori preparati dai monaci dell'abbazia di Piona.
Un’indicazione? Fosse solo per il nome, citiamo il ristorante «Pesa Vegia» (piazza Verdi 7, Bellano, tel. 0341.81.03.06), affacciato direttamente sul lago, un ristorantino molto accogliente dove si può cenare a lume di candela.