Gioielli di Val d'Aosta

La montagna per tutti i gusti e tutte le età: villaggi, castelli, laghi, soprattutto pace e… delizie per il palato!

Val d’Aosta: valle del Gran San Bernardo. Ville, frazione di Allein, ad una ventina di chilometri da Aosta. Venti chilometri sembrerebbero pochi, ma in realtà sono molti, se si pensa che dalla città, in meno di mezz’ora d’automobile, si passa ad una dimensione ancora completamente rurale, fatta di pascoli, di estesi campi, di minuscoli appezzamenti coltivati, terrazzati; suolo fertile strappato alla montagna dalla caparbietà dei contadini.
La frazione di VILLE (1450m) è composta da una ventina di abitazioni. Senza un negozio. Quattro chilometri più in basso c’è ALLEIN, altrettante case, la chiesa, l’ufficio postale, un bar e niente altro. Per trovare esercizi commerciali occorre scendere ancora un po’ più giù, ad Etroubles. Lì si può fare spesa, acquistare un giornale e via dicendo. L’idea di trascorrere una vacanza da queste parti, ed in particolare presso l’agriturismo di cui dirò in seguito, è stata accarezzata dopo aver letto l’articolo di Massimo (http://www.cisonostato.it/page.php?id=1273), il quale ha avuto poi anche la gentilezza di rispondere ad ogni nostra richiesta di ulteriori informazioni. Ed abbiamo così trovato esattamente ciò che speravamo, una sistemazione tranquilla, immersi nella natura.
Pace e serenità. L’ospitalità, la simpatia, la semplicità della signora Paola, la titolare dell’agriturismo di cui siamo stati ospiti, grande cuoca che ci ha deliziato con una cucina davvero indimenticabile. Questo non trascurabile aspetto, ha contribuito a rendere comunque positivo il bilancio di una vacanza resa un po’ tormentata dal tempo mediamente brutto e da qualche malanno accorso a moglie e figlia.

Dove alloggiare

Amico Agriturista,
ricorda che sei in ambiente agrituristico dove è di casa la cordialità, la cucina genuina e l’antico sapore delle cose semplici.
Un posto dove mangi ciò che è stato prodotto dalla fatica dell’uomo che è anche la medesima persona che ti serve a tavola.
Accetta volentieri quello che ti viene amorevolmente offerto, rispettando la convivenza spontanea delle persone che siedono al tuo fianco.
Noi non siamo ristoratori, nè albergatori ma principalmente AGRICOLTORI che si adoperano al meglio nell’ambito di un ambiente rurale che si richiama alla natura ed ai suoi prodotti: in una parola “al sapore antico della semplicità”.
La mia famiglia ti ringrazia per essere entrato nella nostra casa e nella speranza di servirti come meriti ti auguriamo di cuore BUON SOGGIORNO.

Questo è quanto si poteva leggere in un semplice foglietto, affisso dietro le porte di ogni stanza dell’agriturismo “LO RATELÉ”, dove abbiamo soggiornato. Ed ha delineato perfettamente il tipo di situazione in cui ci siamo trovati. Posso affermare in tutta franchezza che si è trattato dell’agriturismo… più “agriturismo” che abbia mai incontrato. Tutto ciò che veniva offerto a tavola era prodotto dalla famiglia della signora o... dal villaggio, come veniva chiamato dalla signora stessa. Pane, marmellate, salumi, formaggi, carne, verdura, non c’era nulla di provenienza estranea.
Il prezzo... giudicate voi, 3 adulti ed una bambina di quasi 4 anni sistemati in due camere matrimoniali. Mezza pensione a 40 € al giorno a persona bevande comprese. Gratuità completa per la bimba, nessun sovrapprezzo per il terzo adulto (chi non vi avrebbe fatto pagare almeno il sovrapprezzo similsingola)? Cucina ottima e abbondante; in un antico casale ristrutturato, accogliente, con splendido panorama sulla valle sottostante. Vi abbiamo soggiornato dal 30/6 al 9/7.
Agriturismo “Lo Ratelé” Frazione Ville, Allein (AO) tel. 0165-78265.

In cucina

Dettagliamo qui una parte delle leccornie che la signora Paola ci ha proposto. Polenta Concia, Zuppa Contadina, Gnocchetti alla Borragine, Arrosti vari (vitello, tacchino, coniglio). Stufati, salumi tra cui salame alla barbabietola, formaggi a volontà, fresche verdure dell’orto... lì di fuori.
A volte ci ha deliziato con antipasti, chiamiamoli, originali, tipo foglie di salvia fritta, funghi fritti, mele fritte, insalata di mirtilli, valeriana e fontina; oppure cubetti di sedano, pera, con l’immancabile fontina.
Tutto annaffiato con vini sfusi locali e, alla fine di ogni cena, sulla tavola comparivano tre bottiglie ed un vasetto: grappa, liquore alla genziana, liquore all’achillea ed un favoloso barattolo (sempre pieno!) di ciliegie sotto spirito, colte dall’albero lì di fronte (che pure nei giorni della nostra permanenza, ne era stracolmo). Risparmio la descrizione dei dolci per non infierire ulteriormente su voi lettori.
Tralascio le indicazioni di altri riferimenti per pranzi/cene: non reggerebbero il confronto. A parte un altro agriturismo, nuovo, bello, ubicato in posizione super-panoramica, dove abbiamo consumato un eccellente pranzo ad un prezzo più che onesto: si tratta dell’agriturismo “Les Vieux Alpages”, località Alpe Vorbé, Doues (AO), tel. 0165-738025.

Da non perdere

ETROUBLES, è il centro più vicino, con negozi, hotel, ristoranti ecc. Si respira l’aria del tipico paesino montano di villeggiatura, ma devo dire sinceramente che mi aspettavo qualche cosa di più dal suo piccolo borgo storico forse un po’ troppo pubblicizzato, rispetto a ciò che in realtà offre. Almeno secondo me. L’ubicazione è invece senza dubbio felice, essendo circondato da prati, da tratti boschivi e con vista in fondo alla Valle del massiccio del Gran San Bernardo.
SAINT RHEMY EN BOSSES è un piccolissimo centro, famoso per il prosciutto, che abbiamo assaggiato insieme ai meno famosi ma altrettanto gustosi formaggi.
I castelli: in primis il castello di FENIS, a ragione il più famoso della Valle d’Aosta. Bella posizione, ben conservato. Fenis ricopre l’iconografia classica del castello delle fiabe, con le sue torri ben delineate, alcune a pianta cilindrica altre quadrate e ben più massicce. Dotato di duplice cinta muraria con merli e feritoie. Anche le sale interne rendono la visita alquanto interessante, con pregevoli affreschi ottimamente conservati risalenti alla prima metà del 1400.
Il castello di VERRÈS, invece, concede poco o nulla all’aspetto pittoresco. Massiccio ed imponente, sulla cima di uno sperone roccioso, è una vera e propria roccaforte inespugnabile.
SAINT PIERRE: anche questo maniero incontra l’iconografia... fiabesca, con le sue torri a pinnacolo. Ospita il museo di scienze naturali.
Il parco naturale di MONT AVIC è bello e selvaggio, ben si addice a coloro che, amanti del vero trekking hanno la possibilità di passare un giorno o più tra gli incontaminati sentieri di questo parco. Si accede dal centro visitatori a CHAMPDEPRAX. Da qui una strada si inerpica in alto, con stretti tornanti, fino ad arrivare a COVAREY, dove troviamo il Centro Accoglienza, alle porte del parco. Il centro è nuovo e ben ideato, offre uno spaccato su come la natura ha operato per creare questo particolarissimo ecosistema. Laghi, zone umide, fauna, flora, e centinaia di specie di farfalle. Oltre al centro accoglienza vi sono una manciata di case e l’Hotel Mont Avic, davvero molto bello. Molti sentieri partono da qui, tutti percorsi piuttosto impegnativi.
CHAMOIS, il più alto comune italiano, a 1800 metri di quota. Si trova nella Valtournenche. Chamois si raggiunge per mezzo di una funivia che in tre minuti la collega a Buisson. Che dire di Chamois, è un luogo… incantevole. C’è di tutto. Vasti pianori, fitti boschi di abeti, prati verde smeraldo, punteggiati da fioriture meravigliose, tra le quali si distinguono numerosi cespugli di rosa canina, e ravvivate dall’allegro svolazzare di tante farfalle multicolore. Non può mancare il classico scintillante ruscello che passa poco più a valle del paese, che con le sue case in legno e in pietra rappresenta la perfetta iconografia del paesello di montagna.
I sentieri sono numerosi e adatti a tutte le.... gambe. Alcuni hanno come meta degli alpeggi, che si trovano oltre i 2000 metri, altri si addentrano per lunghi tratti all’interno dei boschi. Altri sentieri ancora attraversano gli ampi pianori che si stendono in corrispondenza delle tre piste da sci situate poco sopra l’abitato. Il paese, che di per sè già così è molto gradevole, dà la sensazione che di lì a poco tempo possa ancora migliorare, grazie a qualche iniziativa di ristrutturazione in corso nel suo minuscolo tessuto urbano.
COURMAYEUR è fedelissima alla sua fama di cittadina “in”. Lo si vede, lo si percepisce ad ogni passo del viale principale, ad ogni vetrina che s’affaccia su di esso, dalle persone placidamente a passeggio. Un buon consiglio ci è stato dato dove ben pranzare, in centro, (occhio che i prezzi sono ovunque altini). Si tratta di una pizzeria (gestita da genovesi) dove abbiamo gustato una focaccia ed una pizza squisita. Il locale si chiama Pan per Focaccia, sito in via Dei Giardini.
Tornando verso Aosta, attraversando i paesi di LA SALLE e MORGEX vale la pena volgere lo sguardo ai famosi vigneti della zona, che vediamo ricoprire una buona parte di versante montano. Qui, a circa 1000 metri di altitudine, si produce il famoso Blanc di Morgex e La Salle.
Dal paese di Morgex, prendendo per Colle San Carlo, si sale per una decina di chilometri su tornanti che si snodano quasi completamente attraverso verdeggianti boschi misti, composti da pino silvestre, betulle e larici. S’incontra il piccolo paese di ARPY, con le poche case in pietra ed i tetti di abbagliante ardesia, in mezzo a stupefacenti fioriture di campo.
Da questa zona iniziano numerosi trekking, di diverse ore di durata, descritti dai numerosi cartelli segnaletici posti all’inizio di ogni percorso. In cima al Colle San Carlo, anche l’hotel Genzianella è il punto di riferimento per numerose passeggiate che da qui partono. La più famosa quella verso il LAGO D’ARPY che dura poco più di un’ora di buon cammino. Data la ventosissima giornata e l’ancora precario stato di salute di mia figlia, optiamo per la più facile passeggiata (meno di 30 minuti) verso il belvedere presso la Tete d’Arpy, ove potremo godere di un bel panorama sulla catena del Bianco.
Per chi transita dalle parti della Valle del Gran San Bernardo, CHAMPILLON è una meta imperdibile. Lo dicono tutti, da queste parti. Ed è vero. Si trova incastonata tra la Valle de Gran San Bernardo e la Valpelline, nel comune di DOUES. Con l’auto si arriva al PLAN DETRUIT, e già lì è una meraviglia. Il vasto slargo pianeggiante è percorso da un lato da un ruscello e poi prati, fiori, pini ed in fondo troneggiano le cime innevate. In mezzo al pianoro, una croce con lapide, posta dal corpo alpino di Doues. Anche da qui partono diversi sentieri, parte dei quali portano al rifugio Champillon, situato a 2465 metri. Noi non siamo arrivati al rifugio, ma nel breve tragitto percorso, il panorama è comunque assolutamente appagante. S’incontrano altri ruscelli, scintillanti sotto il sole di questa giornata (l’unica) di cielo azzurro, incredibilmente limpido. Infiorescenze multicolore spuntano, a gruppi, qua e là, ravvivando il verdeggiante manto erboso di questi superbi pendii. Sembra di essere in un luogo davvero incontaminato.
Una giornata stupenda ha fatto da cornice alla visita di Champillon; un tempo veramente infame ha pregiudicato la visita di BIONAZ e della VALPELLINE. Davvero un peccato. Un preoccupante temporale incipiente ci ha concesso appena il tempo di intravedere il grandioso bacino artificiale di PLACE MOULIN, lungo 650 metri ed alto 146, dopodichè un violento acquazzone ha causato il fuggi-fuggi generale tra i numerosi visitatori arrivati fin quassù.

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