Ci sono delle città la cui bellezza è esaltata anche dal paesaggio che le circonda, e il piacere di visitarle inizia lungo la strada che si percorre per raggiungerle: Acqui Terme è una di queste. Per arrivare in questa famosa città termale dell’Alto Monferrato, percorriamo la strada del Turchino che da Genova Voltri sale a Ovada e da lì porta ad Acqui Terme attraverso un paesaggio mozzafiato che si estende tra interminabili vigneti, coloratissimi borghi e castelli medioevali. I paesi che incontriamo prima di raggiungere Acqui sono anche intrisi di un particolare fascino di mistero grazie alle apparizioni della Madonna e a degli eventi miracolosi avvenuti secoli fa nei vicini paesi di Molare e di Cremolino, come testimoniano i santuari eretti sui luoghi divenuti sacri.
Appena raggiungiamo il Ponte Carlo Alberto, sul fiume Bormida, notiamo i resti dell’Acquedotto romano, tra i monumenti simbolo della città. Dal ponte si vedono bene i quindici pilastri e i quattro giganteschi archi che ricordano agli acquesi la loro gloriosa tradizione termale, che continua con successo tutt’oggi negli stabilimenti termali della città. Le sorgenti termali di Acqui Terme godettero infatti di notevole prestigio già in epoca romana: lo scrittore latino Plinio Il Vecchio le ricorda addirittura tra le più importanti del mondo romano.
Dopo l’acquedotto andiamo a vedere l’acqua, quella della Bollente, il monumento più famoso della città: si tratta di una splendida edicola marmorea realizzata nel 1879 dall’architetto Giovanni Cerutti, all’interno della quale sgorga l'acqua bollente e curativa: 560 litri al minuto a 74,5 gradi, di un'acqua sulfureo-salso-bromo-iodica.
Il motto di Acqui Terme è “Arte et Marte”, ovvero con l’ingegno e con la forza. Acqui ha dato i natali a diversi artisti nel corso della storia, tra cui Ginevra Scatilazzi, famosa letterata del Cinquecento, che in occasione della visita di papa Paolo III Farnese, gli si rivolse in perfetto latino, suscitando lo stupore del pontefice. Per passare ai tempi nostri, è di Acqui Terme il gruppo folk rock degli Yo Yo Mundi, che si sono esibiti anche sul prestigioso palco del Premio Tenco con le loro canzoni poetiche in cui omaggiano spesso la loro città e il Monferrato. Per i più piccoli invece, l’arte di Acqui propone dei romanzi d’avventura per l’infanzia, usciti dalla penna dello scrittore acquese Pierdomenico Baccalario.
Tra gli altri splendidi monumenti che testimoniano la storia della città, visitiamo il Castello dei Paleologi, citato già nel 1056, che oggi ospita il Museo Archeologico, mentre tra gli edifici religiosi ammiriamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente al X secolo e la meravigliosa Abbazia benedettina di San Pietro, di origini paleocristiane, dedicata alla Madonna Addolorata.
Dopo questo bel giro nella storia acquese, arriviamo alla nostra dimora per il weekend, l’Agriturismo Cascina Aurora, facilmente raggiungibile lungo la Strada della Maggiora, a circa quattro chilometri dalla città. La prima cosa che ci colpisce è il panorama mozzafiato: davanti a noi si apre una vista straordinariamente bella e ampia sulle catene montuose del Monferrato acquese e questo paesaggio ci accompagna perfino nel nostro appartamento, un bilocale con quattro posti letto dotato di servizi e di angolo cottura, oltre che di un balcone da cui possiamo ammirare la bellezza dei boschi, dei vigneti e delle colline circostanti. I nostri amici invece occupano le altre due spaziose camere indipendenti della struttura, anch’esse dotate di ogni comfort e arredate con gusto semplice, rustico ed elegante.
Ad accoglierci con grande gentilezza sono il signor Sabino e sua moglie Giacinta che hanno creato questo meraviglioso angolo di pace alcuni anni fa, dopo lunghe esperienze lavorative e umane che avevano portato il titolare a fondare addirittura un’opera socio-umanitaria in Nigeria. Un vissuto ricco di prove, di emozioni e di umanità grazie al quale la coppia, consapevole dei valori più autentici della vita, ha deciso di creare qui nel Monferrato un luogo di vacanza dove sia possibile non solo rilassarsi in un ambiente piacevole, ma anche ritrovare se stessi ascoltando il silenzio o i suoni della natura.
“Oggi siamo bombardati dai rumori più vari e viviamo in frenesia senza avere tempo per noi stessi. Chi viene da noi, può staccare la spina e passare del tempo a stretto contatto con la natura. E’ rigenerante anche solo sedersi in riva al nostro laghetto da pesca sportiva per qualche ora e osservare le ondine e i pesci che guizzano, così come ascoltare il belato delle pecore o il canto del gallo. Immergersi nei suoni che non siano quelli artificiali, o lasciare che le nostre riflessioni su noi stessi e sul mondo fluiscano liberamente senza temere il silenzio. E’ il silenzio che matura le persone, non la confusione”, ci confida il signor Sabino mentre facciamo un giro nella cascina.
Dopo aver ammirato il laghetto, popolato da pesci di acqua dolce come trote, salmerini, persico, pesci gatto e pure qualche storione, attraversiamo un fresco parco e percorriamo una stradina curvilinea costeggiata da bellissimi alberi da frutto per raggiungere, per la felicità dei bambini ma anche dei grandi, le stalle degli animali: galline, oche, capre bianche o camosciate e pecore. “Oggi molti agriturismi sono specializzati in una cosa in particolare, come ad esempio fare il vino o i cereali, offrire ristorazione o pernottamento. Noi invece abbiamo voluto ricreare qui una vera e propria fattoria didattica, una cascina contadina nel senso in cui la si intendeva tempo fa, ai tempi dei nonni. Il nostro è uno dei rarissimi agriturismi completi, dove si può trovare praticamente tutto, dai prodotti dell’orto ai frutteti, dagli animali che ci danno il latte alle stanze dove riposare, la piscina, il lago dove pescare e perfino la cucina, basata sulla tradizione, ma soprattutto sui prodotti a chilometro zero, coltivati direttamente in cascina”, continua il titolare.
A conferma delle sue parole, a un certo punto notiamo le capre e le pecore che pascolano liberamente per i prati e che non solo non si spaventano al nostro arrivo, ma addirittura, al nostro richiamo: “Beeee!”, si avvicinano e ci guardano curiosi, senza rifiutare nemmeno di posare per le nostre immancabili fotografie. Una dolcissima capretta va addirittura oltre: trova il punto dove riesce a passare sotto la recinzione e decide di volerci accompagnare in giro per la fattoria, incurante sia dei suoi compagni che degli inviti dei titolari a tornare a casa. “I nostri animali si autogestiscono”, ci spiega il signor Sabino sorridendo. “Quando fa caldo, se ne stanno tranquilli al fresco delle stalle, poi a una certa ora del tardo pomeriggio, decidono loro quando, escono a pascolare fuori.”
Una delle attrazioni della cascina che troviamo fantastica e irresistibile è la piscina, in grado di offrire refrigerio a corpo e anima: mentre sguazziamo nell’acqua cristallina, possiamo ammirare il panorama mozzafiato sulle catene montuose.
Dopo il pomeriggio passato tra piscina e passeggiate rilassanti, ci aspetta una serata altrettanto piacevole grazie a una succulenta cena a base dei prodotti della cascina, preparata con sapienza e fantasia dal signor Sabino. Tra le tante specialità che abbiamo il piacere di assaggiare, ci piacciono in modo particolare le melanzane ripiene, preparate con il corpo della melanzana tritato con l’aggiunta di uova, pane grattugiato, parmigiano, pomodori e capperi, e per chi gradisce, anche delle acciughe. La stessa pietanza può essere proposta anche alla carne. Tra gli antipasti gustiamo anche delle frittate con zucchine tritate o spinaci, cipolle, formaggio grattugiato e un velo di pomodoro. Troviamo incantevoli anche le uova incappucciate al formaggio, mentre tra i primi assaggiamo un buonissimo timballo al forno: lasagne o pasta grossa con abbondante sugo di pomodoro e delle squisite polpettine fatte col macinato di gallina o di tacchino, il tutto disposto a strati con del prosciutto sia crudo che cotto e del formaggio grattugiato o tagliato a fette molto sottili. Non resistiamo nemmeno al risotto agli asparagi, che parte da un soffritto, e una volta insaporiti, gli asparagi vengono aggiunti al riso, arricchito successivamente con del latte e formaggio grattugiato. Ci piace molto anche il risotto agli spinaci, preparato con una procedura simile a quello agli asparagi. A seguire, gustiamo delle fette di prosciutto spesse fatte sulla graticola: una vera delizia.
Dopo la cena, ci addormentiamo col frinire dei grilli e l’indomani ci svegliamo col canto del gallo. La nostra giornata inizia nella graziosa saletta colazioni, gustando delle deliziose marmellate, conserve, formaggette di capra e altri prodotti genuini sia della cascina che di altri produttori selezionati della zona.
Dopo una colazione abbondante e di qualità non facciamo fatica ad affrontare i sentieri del territorio che ci permettono di raggiungere antichi borghi e scorci collinari di una bellezza unica. Gite dopo le quali è un grande piacere far rientro in cascina e dedicarci al relax leggendo un buon libro all’ombra, osservando gli animali o attendendo in riva al lago che abbocchi un pesce. Qui il tempo si dilata, lo stress evapora e l’anima gioisce in una nuova dimensione di serenità.
Quando la nostra vacanza volge al termine, ce ne andiamo facendo scorta dei prodotti della cascina e lasciamo alle spalle questo luogo di pace con la certezza di farci presto ritorno.
PER INFORMAZIONI:
Agriturismo Fattoria didattica Cascina Aurora
con ristorazione, pesca sportiva e posti letto
Strada della Maggiora, 126 Acqui Terme (AL)
Tel.: 0144/322707
- Francesca_Bertha
- Europa
- Italia
- Acqui Terme
- 27/07/2016
Dalla città termale alla fattoria didattica per ritrovare la pace: un weekend ad Acqui Terme
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