Da Vicenza a Capo Nord - Il ritorno

La “mitica meta” è stata toccata, ma lo stupore continua!

E’ la seconda parte del viaggio di Zev e della sua famiglia nell’estremo nord d’Europa. Di ritorno da Capo Nord, il diario di viaggio riprende dalle isole Lofoten.Giovedì 26 giugno
Alle ore 9 siamo partiti dalla piazzola di Å e abbiamo fatto un giro in paese dove si trova il museo dello stoccafisso e tutte le attrezzature dei pescatori. Usciti abbiamo trovato un pescatore che ci ha venduto altri due pezzi di baccalà. Ci siamo recati in porto per chiedere informazioni sugli orari dei traghetti e avendo saputo che il nostro parte alle 16,15 io e la mamma muniti di canna siamo andati a pescare. Lungo la strada il papà ha trovato un altro baccalà.
Mentre noi pescavamo il papà è andato a visitare il luogo dove il pesce viene scaricato dai pescatori, pulito e confezionato. Che pazienza ci vuole per prendere un pesce, cambiando postazione abbiamo trovato uno scoglio e lì abbiamo preso nel giro di un paio d’ore sei sarde abbastanza belle. La mamma per pulirle è caduta in mare!
Arrivato il traghetto il papà voleva pagare in euro ma i norvegesi non lo accettano. Nella confusione il bigliettaio ci chiede in quanti siamo, noi diciamo tre convinti che avesse capito compreso il camper. Partiamo e dopo quattro ore di navigazione tranquilla arriviamo a Bodø.
Mamma e papà si sono dati un appuntamento nella città di Å tra un paio d’anni…
Da Bodø proseguiamo per Saltstraumen dove si verificano dei vortici nel fiordo. Si tratta di una corrente creata dalle maree che nelle ore di punta crea dei gorghi. E' conosciuta come la più forte del mondo. Durante la luna piena e la luna nuova i gorghi hanno la forza di risucchiare una barca. Questo fenomeno si può osservare a 33 km a sud di Bodø. Ogni sei ore 4000 metri cubi di acqua, vengono spinti a 37 km/h attraverso uno stretto tra il Saltenfjord e lo Skjerstandfjord.
Saltstraumen è un famoso paradiso per pescatori. La specialità sono i merluzzi (il più grande merluzzo che fu pescato a Saltstraumen con la canna, pesava 22,7 kg). Sul posto sono reperibili le tabelle con gli orari esatti delle maree. Avendo visto molti pescatori dopo cena siamo scesi a vederli più da vicino. Siamo stati lì più di quattro ore e chiacchierando con una coppia italiana abbiamo ammazzato il tempo. Dopo un po’ ci siamo resi conto che era l’una e mezza… del mattino.
Controllando le spese (come di consueto) ci siamo accorti che in traghetto (per Bodø) abbiamo pagato solo i per i passeggeri e non per il camper… quindi abbiamo risparmiato 102 €.
Oggi totale km 37 km in macchina e 150 in traghetto. Tempo 5 ore, 1 traghetto. Clima variabile

Venerdì 27 giugno
Siamo a Bjerka, campeggio Bjerka, 30 km a sud di Mo I Rana, regione Nordland.
Oggi si prevede una tappa di trasferimento fino a Mo I Rana.
Siamo partiti dalla piazzola sotto il ponte di Saltstraumen alle 9,45 e il tempo era così così. Il paesaggio intorno a noi non è tanto cambiato dai precedenti, solo una cosa è cambiata: la presenza di un ghiacciaio molto bello.
Abbiamo preso due traghetti, il primo da Halsa a Agskardet, tempo 10 minuti. Lungo la strada abbiamo attraversato molte gallerie di cui una di 7800 metri, e abbiamo visto tante cascate. Tali cascate sono sfruttate per produrre energia.
Il secondo traghetto è per Skjavik a Kilboghamn (tempo un’ora) e io ho schiacciato un pisolino e nel frattempo siamo passati sotto il Circolo Polare Artico. D’ora in poi la notte Diventerà sempre più scura.
Verso le 20 ci siamo fermati in un campeggio e alle 22,51 c’è ancora luce. Vicino a noi erano fermi due camper dalla Svizzera italiana. Naturalmente non mancavano le due ciacole!
Oggi totale km 310. Clima variabile, temperatura 18°. Prima notte senza sole, ma nonostante ciò all’1,30 si può leggere senza usare l’elettricità.

Sabato 28 giugno
Siamo partiti dal campeggio di Bjerka alle 9,15 per raggiungere in giornata Trondheim, famosa per la produzione delle fragole, dove visiteremo il duomo, la prima chiesa arcivescovile della Norvegia (è l'edificio medievale più grande della Scandinavia con una magnifica architettura e belle vetrate decorate). L'edificio originario fu eretto sulla tomba di Sant'Olav dopo la battaglia di Stiklestad.
L'abitato di Trondheim è inoltre caratterizzato dalla presenza di molti edifici in legno: alcuni dei più antichi si trovano lungo il porto e il fiume, testimoni di intensi scambi commerciali. Oggi abbiamo abbandonato la costa per spingerci all’interno costeggiando un lungo fiume, ricco di cascate spettacolari. Il paesaggio è cambiato, distese di pini e laghi immobili dove le montagne si rispecchiavano.
Ci siamo fermati parecchi volte per ammirare e fotografare, passiamo la regione di Nordland attraversando il Nord-Trondelag per arrivare a Sur-Trondelag.
In un’area di servizio siamo andati a vedere il museo dedicato alla pesca del salmone a Grong. Dopo aver pranzato con i nostri soliti panini, al papà viene sonno quindi noi ne approfittiamo per scendere lungo il fiume con la canna nella speranza di prendere qualche pesce: purtroppo un pescatore per levarci di torno ci chiede se abbiamo la licenza, noi ingenuamente diciamo di no, così purtroppo abbiamo abbandonato il posto. Papà si è arrabbiato in quanto non era una persona del posto ma bensì un turista come noi. Circa una sessantina di chilometri prima di Trondheim, nella città di Steinkjer un grido da parte di Daniel, un Mac Donald’s (siamo tornati alla civiltà, si paga pedaggio per i tunnel e l’autostrada). Siamo entrati in un super e abbiamo fatto la spesa, comprato il pollo con patatine per la cena.
Abbiamo trovato un posto bellissimo lungo il mare con un tramonto che non finiva mai; qui il sole tramonta, ma rimane basso sull’orizzonte. Finita la cena Daniel e la mamma sono andati pescare (cinque pesci presi tutti da Daniel, sta diventando un provetto pescatore). Clima variabile, pomeriggio addirittura 25° poi scende a 19° adesso fa freddo, 23,45.
Oggi il diario l’ha scritto il papà. Alle 0,30 circa finalmente papà ha visto le luci della città accese… non si vedevano da dieci giorni (che bello…); ho fotografato il tramonto alle 0,45, il sole stava già sorgendo e non si vedono le stelle da giorni.
Oggi totale km 460. Tempo 9 ore, con tante soste, una anche per pescare.

Domenica 29 giugno
Siamo a un parcheggio davanti al traghetto a Leardel, regione Sogn Go Fjordane
Al mattino vento gelido da nord est, mare agitato, cielo limpidissimo e il camper traballante.
Partenza alle 8,20; dando un sguardo al contachilometri ci accorgiamo che ne abbiamo fatto circa 6000 km. Visitiamo la città di Trondheim e proseguiamo verso Oppdal. Vento fortissimo; siamo nel mezzo di un parco nazionale.
Finalmente arriviamo a Dombas (città dei trolls, personaggi folkloristici norvegesi) dove mangiamo in un Mc Donald’s e compriamo gli ultimi regali. Ripartiamo per vedere il Sognefjord (il fiordo più lungo del mondo, 204 km di lunghezza e 1296 metri di profondità); il Gps ci fa vedere una strada con pendenza 16% (era una strada bianca), uno spettacolo meraviglioso: la mamma è entrata in pressione per la strada.
Passata questa peripezia, finalmente cominciamo a salire verso il ghiacciaio, la strada si inerpica e lo scenario diventa sempre più bello curva dopo curva. Le soste si prolungano in quanto bisogna fotografare tali bellissimi posti, la temperatura scende e siamo circondati da ghiaccio e ci troviamo solo a 1400 metri. Papà chiede: “Dove sono il laghi con i cubetti di ghiaccio?” all’improvviso la mamma “Eccoli!!!”: è vero, c’è veramente il ghiaccio…
Scendendo a fotografarli abbiamo preso un gelido vento. Sono sceso a prendere un po’ di neve e l’ho messa in un barattolo e posta in cella così da poterla portare a casa. Iniziamo la discesa e troviamo delle pecore in mezzo alla strada, le fotografiamo e cominciamo a sentire puzza di bruciato per via dei freni vista la pendenza della strada (dal 10% al 16%); abbiamo dovuto fermarci per lasciarli raffreddare. Finalmente finisce la discesa e arriviamo a Sogndal dove un temporale ha creato dei bellissimi arcobaleni, che siamo riusciti a fotografare.
Visto le 21 circa abbiamo cenato. Dato che il viaggio di ritorno è mooolto lungo e il tempo stringe, decidiamo di prolungarlo di due giorni. Dopo cena proseguiamo con un traghetto fino a Leardel, passando prima in due tunnel di rispettivamente di 3 e 6,8 km., tunnel che portano direttamente nel traghetto. Siamo costretti a proseguiamo per altre 8 km poi pernottiamo vicino al paese l’atmosfera e surreale siamo circondati dai fiordi dentro una vallata. Stasera la mamma è andata in crisi.
Clima variabile, pomeriggio ha piovuto, adesso nuvoloso (0.30)
Oggi totale km 540

Lunedì 30 giugno
Siamo a Bergen, regione Hordaland
Si parte al mattino alle 9.10 e subito arriva il primo tunnel, 24.5 km, (il più lungo del mondo) con tre piazzole all’interno; non finiva mai e ci dovevamo abituare, era il primo di una quarantina che verranno in successione (il più corto m. 60).
Proseguiamo sulla strada E16 passando per Flam (vecchia stazione ferroviaria), dove in porto vediamo una bella nave da crociera. Proseguiamo per Voss e qui troviamo un tunnel di 11.6 Km, poi uno di 6,8, uno da 5 e così via. (a fine giornata abbiamo calcolato più di un centinaio di km sotto terra). Lungo il percorso non sono mancate le solite cascate.
Alle porte di Bergen un temporale ci accoglie e finalmente l’ultimo tunnel sotto la città.
Bergen è un’affascinante città costiera, ricca di storia e tradizioni, famosa per la sua atmosfera particolare. La posizione privilegiata, circondata dai monti, l'ha resa il naturale punto d'accesso ai fiordi. Una città dove gli abitanti sono socievoli e calorosi. Benvenuti a Bergen, la città antica dall'aspetto giovane, non ci aspettavamo una città così grande (la seconda dopo Oslo); il nostro obiettivo è il famoso mercato del pesce, che troviamo dopo varie peripezie.
Il mercato si estende lungo il porto dove arrivano tutte le navi da crociera, è diviso in tre parti (frutta, indumenti vari e pesce). I venditori del pesce si dividono fra italiani e spagnoli. Pensavamo di trovare molte varietà di pesce ma siamo stati delusi (salmone di varie qualità e crostacei vari, tanto pesce in scatola, ad A abbiamo pagato meno). Ci siamo forniti di vari prodotti locali per la cena con i nostri amici in Italia.
Stasera ceneremo a base di pesce. Da buona veneta la mamma è andata a cercarsi un negozio dove vendono vini, prodotto che in Norvegia è carissimo (pagato 75 NOK pari a € 10,13), piccolo giro in centro (ricomincia a piovere) e troviamo un campeggio in città (discreto). Il tempo di piazzarci e ricompare il sole.
Oggi totale km 230 km. Clima variabile con acquazzoni pomeridiani. Tempo 5 ore con soste e traffico

Martedì 1 luglio
Siamo a Jorpeland, campeggio Fjelde, regione Rogland
Siamo partiti stamattina da Bergen. In un paese poco fuori un rilevatore di velocità ci segnala che andavamo troppo veloci… e così per ogni autista che passava. Oggi è stata la giornata dei traghetti e dei tunnel. Il primo traghetto lo prendiamo da Halcien a Fitjar, circa 22 km: tempo 40 minuti con mare calmo.
Proseguiamo per il prossimo traghetto, invece ci troviamo il primo tunnel lungo 8 km con pendenze al 9% e ci troviamo a 150 metri sul livello del mare. Arriva il secondo tunnel di 4,5 km., m. 133. Pensavamo di aver finito invece eccoci nuovamente a 223 s.l.m. lungo 5.8 km con una salita di 3 km.
Finalmente arriviamo alla città di Stavanger: altro traghetto per Tau, che ci porta verso Preikestolen (prominenza di nuda roccia che precipita per 604 metri sul fondo del fiordo). Arriviamo alle 16 e cominciamo a salire: è una salita molto difficile con tanti macigni sul sentiero e miliardi di moscerini che ci attaccano. Non siamo i soli a salire: altre persone ci seguono. Il percorso dura poco meno di 2 ore. Arrivati in vetta (stremati) scattiamo le solite foto, peccato che piovesse. La mamma è molto agitata perché soffre di vertigini.
Anche papà è un po’ agitato, l’unico a non esserlo sono io. Sopra ci sono molte persone e sotto di noi sta transitando una nave con turisti. Abbiamo lanciato tre monetine e abbiamo espresso un desiderio. Poi la mamma (infreddolita) decide di scendere (anche perché piove) mentre papà va alla ricerca di un particolare sasso visto in una foto.
Scendendo vediamo alcune caprette al pascolo. La discesa è molto più difficile della salita. Anche qui un sacco di moscerini che attaccano solo la mamma e il papà e la pioggia che batte insistente. Troviamo altre persone che salgono e papà li incoraggia dando loro false informazioni sui tempi d’arrivo. Finalmente arriviamo giù: ci togliamo gli scarponi e scappiamo dal parcheggio. Il papà dimentica i calzini sul parabrezza e ci fermiamo in un campeggio a Jorpeland. Dopo una buona cena e una bella doccia andiamo a dormire stanchi ma felici.
Domani ci aspetta una tappa dura, dobbiamo arrivare ad Oslo. Il nostro viaggio nei paesi Scandinavi sta arrivando alla fine con un po’ di malinconia.
Oggi totale 227 km. Tempo 7 ore con tanti traghetti, clima variabile con pioggia insistente, finalmente quasi buio

Mercoledì 2 luglio
Siamo a Oslo, campeggio Ekeberg, regione Telemark.
Partiamo alle 10 del mattino dopo aver passato una notte con una pioggia torrenziale, ma la mattinata si presenta abbastanza promettente.
Siamo tutti indolenziti per la camminata fatta il giorno prima. Ora dobbiamo decidere che strada prendere per Oslo: decidiamo insieme per quella più lunga sperando che sia bella e scorrevole (ma a fine giornata la più tortuosa).
Subito dopo aver passato la città di Tau abbiamo sbagliato strada e ci siamo trovati nel cortile di una villa in quanto la strada finiva. Riprendendo finalmente la strada giusta arriviamo al primo traghetto da Hjelmeland a Nesvik, tempo circa 30 minuti (controllando le mappe dovrebbe essere l’ultimo della Novergia). Solita strada attraverso fiordi, tunnel e cascate, campeggi caratterizzati da bungalow tutti uguali.
Dopo circa due ore entriamo nella regione del Telemark, zona famosa per le battaglie svolte nella seconda guerra mondiale. Affrontiamo un passo sotto una pioggia insistente; in Norvegia il problema dei passi non esiste perché costruiscono tunnel lunghi. Uscendo il GPS rileva un’altitudine di 474 m. dove si trova una località sciistica famosa (le nostre si trovano di solito oltre i 1500); il viaggio prosegue a rilento a causa di mancanza di autostrade, ma solo strade normali molto strette, con limiti di velocità che tutti rispettano, cosa che ci costringe a modificare il programma per la cena, dalla grigliata di carne, al piatto di pasta; infine ceniamo con due hot dog’s in una stazione di benzina (15,54 € senza bevande).
Finalmente mancano 10 km alla città e si vedono tanti porticcioli con una infinità di barche (papà ha letto che i Norvegesi sono al primo posto al mondo come possessori di barche); la percorriamo su grandi raccordi e lunghi tunnel, con l’aiuto di un casellante riusciamo a trovare il famoso campeggio Ekeberg che domina la città: abbastanza deludente, ci troviamo in mezzo a zingari e senza corrente.
Clima piovoso con vento.
Oggi totale km 540, tempo 11,45 con soste ed errori stradali

Giovedì 3 luglio
Siamo a Oslo, campeggio Ekeberg, regione Telemark.
Siamo partiti con il bus alla volta del centro città alle 9,30.
In programma avevamo un tour che comprendeva un giro in battello nel fiordo e la visita di alcuni musei della città.
Alle 10,30 (puntuali) siamo partiti. Navigando attorno ad alcune isolette abbiamo potuto vedere le tipiche case dove i norvegesi trascorrono le loro vacanze fra le quali alloggia (in una villa gialla) un componente della famiglia reale. Il fiordo è meno spettacolare rispetto agli altri visti in precedenza.
Dopo due ore il battello ci ha lasciati di fronte al museo della nave Fram (nave utilizzata per esplorare il Polo Nord e Sud da Roald Amundsen). Attorno alla nave è stato costruito il museo stesso, qui abbiamo visto le prime spedizioni verso i poli e la fauna artica ed antartica. In questo stesso luogo è riportata l’impresa di esplorazione italiana del comandante Nobile.
Con la nostra guida (Stephani) avevamo appuntamento alle ore 14 al museo Kon-Tiki (la famosa imbarcazione di papiro che ha attraversato l’oceano Pacifico dimostrando che le popolazioni dell’America del Sud e della Polinesia erano in contatto).
Risaliti in corriera siamo partiti alla volta del Norsk Folkemuseum (un tipico villaggio norvegese di circa tre secoli fa). Appena entrati il sole era cocente ma dopo aver visitato la splendida chiesa in legno e una casa tipica ha cominciato a diluviare; addio museo, tutti di corsa in autobus e via verso il museo della nave vichinga. Siamo entrati e subito ci si presenta davanti agli occhi una autentica nave vichinga (perfettamente conservata) di circa 30 metri. Altre due navi sono “posteggiate” qui, una delle quali è incompleta. Nello stesso luogo abbiamo visto alcuni oggetti tipici utilizzati da questa misteriosa popolazione. La guida ci ha detto che la storia degli elmi con le corna è tutta un’invenzione.
Siamo risaliti ancora una volta in corriera (sotto un caldo sole) per andare a vedere il trampolino per lo ski-jump utilizzato nelle Olimpiadi invernali del 1952. E’ alto 60 metri e s.l.m. 400 metri circa. Per arrivare in cima abbiamo preso una ascensore e poi 107 gradini (come se non ci bastasse Preikestolen). Sopra soffiava un vento fortissimo e abbiamo immaginato le sensazioni che devono provare gli atleti nel momento della discesa.
Scattate le solite foto abbiamo comprato dei souvenirs e siamo partiti verso il famoso parco Vigeland, nel quale sono esposte circa 200 statue di Arthur Vigeland. Sono tutte statue che rappresentano l’uomo e la donna (la vita).
Il tempo scorre velocemente e quando sono le 18 ringraziamo la guida. Arrivati in campeggio, dopo la solita doccia e un bel piatto di pasta; abbiamo mangiato il solito dolcetto. Sono le 22:45 soffia un fortissimo vento e sto scrivendo con la luce naturale.
Clima variabile. Oggi totale km 0. Giornata visita città.
Domani lasciamo con malincuore questa meravigliosa terra per la Svezia e la Danimarca

Venerdì 4 luglio
Siamo partiti da Oslo alle 8.45 verso Goteborg (S) per imbarcarci per la Danimarca. La mattinata è nuvolosa e tutta la notte ha soffiato un vento forte, che ci accompagnerà per tutta la giornata.
La strada che collega Oslo con Goteborg (E6) è scorrevole, quasi tutta in pianura con qualche ponte. Prima di passare il confine ci fermiamo per farci rimborsare la Tax Free per le spese che abbiamo fatto. Cerchiamo di spendere le ultime NOK in un super.
Verso le 14 siamo arrivati in città (la seconda più grande del Paese). Ci dirigiamo direttamente in porto, acquistiamo subito i biglietti per traghettare in Danimarca (Frederikshavn) dove arriviamo alle 19.00 attraversando il famoso stretto di Kattegat (siamo stati fortunati, c’era un posto sul traghetto, altrimenti dovevamo partire alle 20.30 per poi arrivare alle 23.30). Un traghetto enorme con tanti punti d’accesso per le numerose macchine.
Alle 16.00 si parte; per uscire dal porto impieghiamo circa un’ora passando sotto un ponte alto 45 m. e tutti con il naso all’insù per vedere se la nave riusciva a passare (è passata…).
Uscendo in mare aperto si dondolava un po’, a turno mamma e papà hanno schiacciato un pisolino, mentre io fra una partita di carte gironzolavo per la nave. Finalmente siamo sbarcati; ci dirigiamo verso Skagen, dove il programma prevedeva una cena a base di pesce. Lungo la strada non cera anima viva e mamma dice “Caro, mi sa che qui tutti sono a letto quindi niente pesce”. Arriviamo in città, ci fermiamo nel porto dove troviamo un sacco di gente che mangia pesce, un sollievo per tutti noi: mangiamo degli ottimi gamberetti e delle ottime aringhe a poco prezzo (cosi diceva la guida).
Per la notte andiamo al faro (posto tranquillo con panorama spettacolare), spiaggia bianca con la bassa marea, tanti gabbiani e il sole che ci offre un tramonto mozzafiato (naturalmente fotografato). Un pensiero ci passa per la mente, dov’è che nel mese di luglio si vede il mare così bello col cappotto?. A Vicenza penso proprio di no. Ci fermiamo vicino ad altri due camper italiani, si comincia a raccontare il proprio viaggio, costretti a smettere per le zanzare. Il papà ne approfitta per scattare altre fotografie e finalmente ci avvolge il buio.
Clima ventoso con sole. Oggi totale km. 357. Tempo 10 ore con traghetto ( 4 ore)

Sabato 5 luglio
Abbiamo dormito nei pressi di Skagen vicino al faro in riva al mare. La mattina appena svegliato il papà è andato a vedere e far foto alla spiaggia dove due mari si incontrano (Mar del Nord e Mar Baltico), cosa simpatica da vedere è che le onde provenienti dai due mari si scontrano. Siamo nel punto più a nord della Danimarca. Adesso iniziamo la strada di ritorno. Che tristezza.
Subito partenza per Lonstrup e finalmente arriviamo al faro che sta per essere ricoperto dalla sabbia. Saliamo le alte dune di sabbia bianca e farinosa e ammiriamo un magnifico paesaggio marittimo. Il mare blu intenso si estende a perdita d’occhio in una splendida giornata di sole. Sulla strada per Legoland abbiamo avuto un piccolo incidente con una grondaia: papà facendo retromarcia, convinti di aver sbagliato strada, le è andato addosso rompendo la finestra posteriore… la strada era giusta.
Lungo la strada, il tempo è sempre stato bello ma accompagnato da un forte vento che faceva sbandare il camper. Finalmente siamo arrivati a Billund ( dove c’è il famoso parco di divertimenti Legoland), visto l’ora (18.30) abbiamo deciso di acquistare i biglietti e ritornare l’indomani. Ci siamo recati al campeggio adiacente al parco e una nota triste nei confronti dei danesi: la loro arroganza nei confronti della nostra moneta € ). Verranno anche loro un giorno in Eurolandia.
Per cena stasera papà cucina la carne ai ferri, incontra un vicino finlandese e fra una chiacchiera e l’ altra fa i complimenti alla sua nazione.
Clima soleggiato con fortissimo vento, adesso h. 22.30 tutto nuvoloso e fa freddo. temperatura 14°.
Oggi totale 394 km. Tempo 8 ore con 3 soste + visita al Faro Lonstrup

Domenica 6 luglio
Dopo aver fatto colazione ci siamo avviati verso il parco, che era ancora chiuso; in attesa abbiamo scattato le prime fotografie. Entriamo, sembra essere dentro una scatola del lego, siamo circondati dai dadi più famosi del mondo. La mamma fa una foto assieme ad un uomo che sta dormendo seduto su una panchina russando; cosa c’è di strano? è fatto tutto di dadi colorati ad altezza uomo, altri personaggi ci accompagneranno per tutta la mattinata. Partiamo con un treno rigorosamente fatto di Lego, d’ora in poi tutto sarà così; L’aeroporto di Monaco, il palazzo della regina, la città di Bergen (fatta di circa 3,5 milioni di dadi), porto con navi in movimento, una stazione del treno con relativi scambi e passaggi a livello (tempo impiegato 12 anni per la costruzione). Abbiamo fatto una giostra dove nonostante il divieto di riprendere Daniel è riuscito a riprendere qualcosa (poi si sono accorti e hanno fermato la giostra e tolto la telecamera, poi riconsegnata al termine). Anche le montagne russe erano fatte di dadi giganti.
Verso mezzogiorno ci siamo fermati nel villaggio del Far West dove abbiamo gustato un tipico piatto americano sotto il monte Rushmore dove sono raffigurati i presidenti degli USA rigorosamente ricostruiti con dadi; dentro il saloon c’era un gruppo che suonava il country!
Abbiamo visto un film interattivo con spruzzate d’acqua vento e neve reali.
Verso le 14 abbiamo lasciato il parco per riprendere il viaggio di ritorno, accompagnati da un vento fortissimo. Dopo un centinaio di chilometri siamo entrati in Germania (Eurolandia), papà è rinato: si torna a viaggiare oltre i 100 km/h.
Passiamo un tunnel di 3 km sotto il fiume Elba alle porte di Amburgo (enorme) poi Hannover. Lungo la strada ci scambiamo i primi ricordi dei posti che abbiamo visto, Jonkoping, la casa di Babbo Natale,il lago di Inari e tanti altri. Naturalmente sogniamo già come tornare.
Stasera era previsto un piatto di pasta, ma abbiamo ceduto alle richieste di Daniel e ci siamo fermati nel solito Mc Donald’s. Siamo fermi in una stazione di servizio per la notte, l’ultima in camper. Domani circa 1.100 km. per arrivare a casa.
Clima coperto, freddo e sempre vento. Oggi totale km 518. Tempo 6 ore.

Mattino di linedì 7 luglio
Grazie al nostro papà autista che ha guidato con prudenza per 9964 km. + i 42 della mamma = 10006.
La mamma, con le sue attenzioni, con le sue spese, con la sua ansia.
Io lavoravo gratis per un tappeto di renna (un giorno di ferie). E a volte male alle dita per descrivere questo meraviglioso viaggio (che sinceramente lo rifarei).
Concludendo, è stata un’esperienza da non dimenticare. Bei paesi, bella gente, natura incontaminata. Con le nostre fotografie, le riprese video, i nostri racconti e descrizioni che non riusciranno a descrivere la nostra avventura nei paesi del nord Europa.
Sicuramente da ritornare e scoprire altri posti, sperando di riuscirci il prossimo anno.
Lo auguriamo a tutti voi.

Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento, contattaci per ottenere il tuo account

© 2024 Ci Sono Stato. All RIGHTS RESERVED. | Privacy Policy | Cookie Policy