Approfittiamo del lungo week-end che ci offre il 24 giugno (festa di San Giovanni a Torino) per organizzarci un fine settimana lungo in Francia. Abbiamo quindi programmato una giornata di visite culturali alla città di Annecy ed un po’ di trekking nel parco nazionale della Vanoise. Sebbene i due luoghi non sono proprio vicini l’itinerario ci piace ed è così che faremo.24 giugno 2011 - Annecy
Partiamo al mattino presto in modo da arrivare ad Annecy in mattinata ed avere così buona parte del giorno per visitare la città.
Annecy è detta la Venezia di Francia, perché è attraversata da due canali e le case, proprio come a Venezia, si affacciano lungo i due canali. Insomma… la definizione è un tantino azzardata.
Annecy, con i suoi 50.000 abitanti è il capoluogo dell’Alta Savoia dal 1860, anno in cui la regione venne annessa alla Francia. L’affascinante cittadina si affaccia su una sponda del lago di Annecy.
La storia di questa città inizia all’epoca dei romani. La Savoia rimase in mano dei romani fino al 408 d.c. dopo di che entra a far parte del regno di Provenza; nel quattrocento diventa parte dei possedimenti di casa Savoia.
Visitiamo quella che è chiamata la città vecchia, le sue chiese, le sue case, le sue strade tortuose affollate di turisti e di negozi. Ci soffermiamo anche a goderci il sole sulle sponde del lago di Annecy. Il lago è navigabile e si può prendere parte ad una delle tante crociere che vengono organizzate suo lago. Una pista ciclabile costeggia la gran parte del lago, un altro modo per conoscere questo luogo.
Il castello si affaccia sulla città vecchia e dal suo piazzale si gode un bel panorama sui tetti della città e sul lago. Al suo interno vi è un museo non particolarmente interessante. Il biglietto cumulativo, 6,50 euro, consente di visitare il castello e il Palais dell’Ile, in quest’ultimo sono particolarmente interessanti le prigioni.
Il Palais dell’Ile lo abbiamo visto tutti almeno una volta, è presente in tutti depliant turistici che presentano la città. Si tratta della casa fortificata posta su un’isola in mezzo al canale.
La giornata vola e nel tardo pomeriggio lasciamo la splendida Annecy in direzione di Termignon nella Vanoise. Montiamo la nostra tenda nell’unico campeggio della città. L’aria verso sera è molto fresca e le temperature nella notte scendono parecchio.
Il parco nazionale della Vanoise si trova nel dipartimento della Savoia al confine con l’Italia.
25 giugno 2011 - Colle della Vanoise
Oggi è una bella giornata di sole e abbiamo tutto il tempo per camminare nel parco nazionale della Vanoise senza particolari vincoli di tempo da rispettare.
Il parco nazionale della Vanoise è il primo parco nazionale francese, istituito nel 1963 a protezione del quasi estinto stambecco. Nel vicino parco nazionale del Gran Paradiso si contavano, nel 1823, solo più un centinaio di questi splendidi animali. Fu questa infatti la data in cui venne proibita la caccia allo stambecco (in Italia è specie protetta proprio perché, come in Francia ed in altri paesi delle Alpi ha rischiato seriamente l’estinzione). Il parco Nazionale del Gran Paradiso nasce nel 1922, qualche anno dopo (1943) nella Vanoise, grazie al Club Alpino Francese viene istituita una riserva naturale che dopo varie peripezie nel 1963 diventa l’attuale parco nazionale.
Il parco racchiude un vasto territorio costituito da alte montagne, basti pensare che 107 vette superano i 3000 metri, da verdi e ampie vallate, splendidi laghi alpini e parecchi ghiacciai, anche se molti sono ormai in netto ritiro.
Lasciamo la nostra auto nel parcheggio di Bellecombe (la cui strada parte direttamente dall’abitato di Termignon). Già il viaggio in auto regala molti panorami sulle montagne.
Marco ha scelto il sentiero che si addentra nel cuore di questa valle e ci porta al colle ed al rifugio della Vanoise.
Il percorso è un po’ lungo, inizialmente è in piano e passa di fianco ad un laghetto dove molti pescatori sono già all’opera. Raggiunto poi il rifugio Plan du Lac dove la vista si apre sulla valle. Il sentiero quindi scende (si perdono 350 metri di dislivello) fino al Pont de la Renaudiere. Attraversato il ponte si inizia la risalita. Si risale fino al rifugio di Entre Deux Eaux e da qui prosegue in direzione del vallone con una leggera discesa (ecco… tanta fatica per niente). Si attraversa il ponte di Croè-Vie e inizia la vera e propria salita (550 metri di dislivello). Il sentiero prosegue poi nell’ampio vallone con un lunghissimo sentiero in falso piano dove si incontrano tantissime marmotte. Lungo il percorso si possono ammirare due bellissimi laghi alpini. Finalmente si giugne al colle della Vanoise dove sorge anche l’omonimo rifugio. Splendidi i panorami lungo il sentiero e strepitosa la vista sulla Gran Casse e il suo ghiacciaio. La Gran Casse, con i suoi 3855 m, è la vetta più alta del parco nazionale della Vanoise.
Il ritorno è fatto sullo stesso percorso dell’andata. Più o meno tra andata e ritorno sono circa 20 km ma ne vale veramente la pena.
Da fine giugno ad inizio settembre è disponibile un servizio navetta da Termignon a Bellecombe e da qui fino al rifugio di Entre Deux Eaux. Insomma per i più pigri è possibile accorciare un po’ la gita. In questo modo la discesa iniziale o la risalita finale sono evitate ma... non è la stessa cosa!
26 giugno 2011 - Pointe du Gran Vallon
Oggi scegliamo un itinerario più breve di quello di ieri, ma altrettanto panoramico.
Lasciamo sempre la nostra auto a Bellecombe (2307 m), e prendiamo una strada sterrata a sinistra del parcheggio che conduce ad alcuni alpeggi.
Abbandoniamo la strada sterrata poco prima che termina e proseguiamo in diagonale verso sud, prima su pascolo e poi su sfasciumi (del sentiero nemmeno la traccia) verso il colletto posto tra il Petit Vallon ed il Grand Vallon a quota 2750. Io salgo sul Petit Vallon, mentre Marco prosegue verso il Gran Vallon per poi raggiungermi sulla mia cima.
Le due cime sono molto panoramiche.
Torniamo al parcheggio seguendo all’incirca lo stesso percorso dell’andata.
La nostra mini vacanza è finita… riprendiamo la strada di casa soddisfatti dei tre giorni trascorsi in Francia e delle belle giornate che abbiamo avuto. Un anticipo delle vacanze, ogni tanto ci vuole…
Testo di Anna Marchisio - Foto di Marco Giovo