Verona, città da vedere, bere e... mangiare!

Un bel week end nella città scaligera regala sempre qualche nuova emozione, ne gioveranno sia il palato che il cervello!

Debita precisazione: questo non sarà il diario di un “perfetto” week end, quello per intenderci sul cosa vedere e cosa non, sul cosa fare e cosa non fare, è il diario di chi ama perdersi nelle città, appartengo a quella categoria di viaggiatori che non seguono necessariamente itinerari specifici e che magari scelgono di oziare in un bar, piuttosto che una visita ad un museo (sigh!)… quelli che involontariamente tralasciano un luogo o un angolino di sicuro interesse, ma casualmente passano e ripassano dallo stesso posto almeno tre volte, ma tutte e tre le volte carpiscono un particolare sempre diverso… perdonatemi per questo, è il mio diario imperfetto!

In cucina

Riferimenti utili:
Caffè Coloniale: Piazza F. Viviani, 14/c.
Caffè Casa Mazzanti: Piazza Delle Erbe, 32- 0458003217
Caffè Duomo: Piazza Duomo 4/a
Cappa Caffè: Piazzetta Brà Molinari, 1/a
Bar pasticceria Alla Rosa tre: Piazza Vittorio Veneto, 1 -045 8301230
Caffè brasserie Filippini: Piazza delle Erbe, 29
Du de spade: Piazza Corrubio 2, San Zeno. Verona
Trattoria alla Colonna: Largo Pescheria vecchia, 4- 045 596718
Taverna di Via Stella: Via Stella 5/c. 045 80008008
Il Bugiardo: Corso Porta Borsari 17. 045 591869
Ristorante Il Torcolo: Via Cattaneo 11/b. 045 8033730
Osteria Sottoriva: Via Sottoriva, 9. 045 8014323
Pizzeria Vesuvio: Rigaste San Zeno, 41. 0458018868
Giardino Giusti: Via Giardino Giusti 2, 045 8034029

Itinerario

Venerdì…
…atterriamo alle 8.15, tempo autunnale, fastidiosa pioggerellina, nebbia, la temperatura non supera i 10 gradi, freddo!!! L’aeroporto V. Catullo non dista tantissimo dalla città, i bus navetta partono ogni 15 minuti proprio davanti il terminal degli arrivi, il biglietto costa circa 5 euro e in 20 minuti si scende al capolinea, la stazione ferroviaria di Porta Nuova, da lì per raggiungere il centro città, o si sceglie di prendere un taxi, o, se si ha un bagaglio non pesantissimo e il tempo lo permette, si può anche optare per una bella passeggiata, cosa che facciamo avendo il b&b in zona centrale e considerato che la pioggia ha smesso di cadere.
Percorriamo a piedi tutto lo stradone di Corso Porta Nuova, largo e pieno di negozi, bar, ristoranti, hotel; dopo una bella passeggiata e superati i “portoni”, si giunge a piazza Bra.
Bella, elegante, ampia ed imponente, con il palazzo del comune (palazzo Barbieri) ed il palazzo della Gran Guardia e la bellissima Arena, messa lì come poggiata da uno scenografo, belli e curati anche i giardinetti, un po’ di gente a passeggio, anche se ancora presto e con una temperatura poco amica.
Lungo il “liston” (marciapiede) che costeggia la parte sinistra della piazza, è un continuo di trattorie e ristoranti all’aperto, non mancano i kebab e le pizzerie, piazza sempre affollata, regno incontrastato dei turisti, noteremo in seguito che il prezzo medio per mangiare è alto rispetto ad altri posti e la cosa non ci stranizza più di tanto, stranizza, e non poco, vedere mangiare ad una coppia di attempati tedeschi, polpette al sugo alle 10 del mattino!!
Il nostro b&b è situato in zona San Fermo, dietro il palazzo del comune, in un vicoletto, silenzioso e tranquillo, il titolare è cordiale e puntuale, la camera è piccolina, ma pulita e ben ordinata, bagno privato e una bella camera da pranzo comune con cucina dove fare colazione, si spendono circa 30 euro a persona, siamo a 5 minuti dal centro!
Lasciamo i bagagli e scendiamo “armati” di cappellino di lana, facciamo la prima tappa al CAFFÈ COLONIALE, zona poste, elegante e con un assortimento di tutto rispetto! la crema che guarnisce i cornetti e le brioches in genere, è molto simile a quella che ho trovato a Vienna, buonissima, molto diversa da quella siciliana, ci accomodiamo all’interno e diamo una bella spulciata ai quotidiani messi a disposizione dei clienti, l’atmosfera è calda ed accogliente, tisane e vari tipi di thè fanno parte del vasto menù.
Dopo una passeggiatina in centro e dopo avere fatto un giretto in una bellissima e fornita libreria (Guelfi e Barbato) in via Mazzini, dove prendo un interessante volume sulle ricette veronesi, andiamo a piazza Delle Erbe, che dire, è un gioiello, incastonato tra meravigliosi palazzi, alcuni ancora con affreschi esterni, anticamente era il foro romano dell’urbe, zeppa di banchi con frutta di stagione e souvenir, tutti ordinati e puliti, anche qui i turisti non mancano, la fontana di Madonna Verona fa bella mostra di se.
Questo fine settimana troviamo una sorta di “festa d’autunno”, alcune di queste bancarelle espongono prodotti tipici, come non assaggiare un formaggio monte veronese? Un castagnaccio? un pezzo di soppressa? La tentazione è forte, ma essendo ancora presto, lasciamo perdere, ci consola il fatto che non mancherà tempo!
L’aperitivo, visto l’orario e le abitudini del luogo, è d’obbligo, scartando i bar dove alcuni Russi mangiano la pizza! ci accomodiamo, nonostante il tempo, al wine bar CASA MAZZANTI, un bel calice di Soave classico superiore è quello che ci vuole, più che un wine bar, una istituzione, è qui che la sera i giovani si danno appuntamento per l’aperitivo, ci dicono sia anche un ottimo ristorante, salumi e formaggi selezionatiti… il tutto si gusta sulla piazza più bella!
Perdiamo un po’ di tempo tra negozi e bancarelle, scatto qualche foto ed è già tempo di pranzare; nessun dubbio, ci fiondiamo alla trattoria ALLA COLONNA, dietro piazza dei Signori, l’amico Paolo ci aspetta, qui se non si prenota, non si mangia, il locale è tipico ma informale, frequentato solo da gente del luogo, credo che i turisti siano attratti da altre tipologie di locali e la cosa non mi dispiace, non ci penso tantissimo e prendo i bigoli con il musso, un tipo di pasta lunga e fresca come un grosso spaghetto, condita con ragù d’asino, per secondo l’inimitabile cotoletta di maiale, che così buona l’ho trovata solo qui, è una tipica ricetta austriaca; viene servita su di un tagliere di legno, ha tre misure (la cotoletta) piccola, che in qualunque altro ristorante sarebbe già grande, media, con il diametro di una pizza e grande, lascio immaginare a voi…
La panatura è incredibilmente compatta e di un giallo brillante, gustosissima e non oleosa, una bella bottiglia di amarone classico 2001 di Quintarelli e delle patate fritte ed il pranzo è servito, ad un prezzo più che onesto.
Riposino al b&b e nuovo giro.
L’Adige ha una bella portata questo fine settimana, gli ultimi giorni ha piovuto tantissimo mi dicono, passeggiamo sino al Castelvecchio, anche se si fanno km, le bellezze che ci circondano fanno passare la stanchezza in secondo piano, attraversare il ponte di Castelvecchio è come fare un salto indietro di qualche secolo… emozione!
Il centro storico è relativamente piccolo, tutte le vie e i vicoletti si girano con facilità, si cammina su dei cubetti di porfido, tutti ben allineati, anche se ho notato nel corso delle passeggiate, che la mancanza di alcuni è un po’ troppo evidente ed interessa tutto il centro, strano vedere alcuni “buchi” coperti con “vil” bitume nero, di contro ogni vicolo offre una sorpresina, dalla boutique di alta moda, al pub in una chiesa sconsacrata, non ne ricordo il nome, ma se vi capitasse, cercatelo!
Abbiamo in mente di visitare il Giardino Giusti, sul retro del palazzo Giusti, siamo dalle parti di “veronetta”, poco distante dal centro, si attraversa ponte Nuovo sull’Adige, il giardino conserva rare specie di arbusti e di piante, man mano che si sale si passeggia tra aiuole, cipressi secolari, statue, grotte artificiali, è curatissimo! Consigliato.
La cena del venerdì è preceduta dalla visita ad una osteria storica, c’è stata segnalata ancor prima di salire sull’aereo, siamo a San Zeno, più precisamente siamo al DU DE SPADE, il dialetto della gente, gli odori, i colori ed i sapori sono unici, piccoli panini con la “bondola” (mortadella) con la “soppressa” con il prosciutto sono messi sul bancone, come resistere! birra alla spina, bianco di Custoza, Soave, vino sfuso rosso, o anche recioto e ripasso li accompagnano, sui muri all’interno del locale. disegni che raffigurano scene di convivialità e fumetti goliardici, sui tavoli partite di scopone e briscola.
L’oste si rivolge agli astanti con un megafono, alterna canti croati a pezzi di lirica pura, un mito! gli astanti sembrano degli attori tipici della tradizione popolare veronese, si chiamano tra di loro con soprannomi, chi canta canzoni di Casadei, chi racconta aneddoti sul carnevale passato (baccanale), chi litiga su tutto, ma poi li vedi ballare insieme! Ci fanno notare i vicinissimi lavori, adesso bloccati per la scoperta di antichissimi resti umani, per la realizzazione di un mega posteggio sotterraneo, che ha stravolto la bellezza della zona, sembrano molto contrariati, a loro dire opera del tutto inutile, possiamo capirli, noi siamo abituati a vedere “cattedrali nel deserto”
Il tempo vola, infatti non ci accorgiamo d’essere stati in loro compagnia per tanto tempo! Li lasciamo a malincuore, abbiamo conosciuto gente simpatica e cordiale, altro che freddi e distaccati!
Da lì ci spostiamo poco oltre, verso la chiesa di San Zeno (che non è la cattedrale), la troviamo chiusa, ma la sua maestosità ed il bellissimo portone esterno, ci soddisfano lo stesso.
Stanchi e sempre affamati, nonostante paninetti e tartine varie, decidiamo di dirigerci verso una zona particolare della città, Sottoriva, zona che prende il nome dell’omonima via, chiamata così perché il livello della strada, si trova al di sotto del livello del fiume Adige, negli anni scorsi leggevo, è stata una delle zone più popolate dai giovani veronesi, che passavano lì le ore ed i giorni, adesso sembrano essere “migrati”, come detto, in zona erbe, lasciando il luogo apparentemente tranquillo, forse sin troppo…
Sappiamo precisamente dove andare, nel giro di 20 minuti siamo seduti all’OSTERIA SOTTORIVA, piccolissima, tipica e frequentata, i pochissimi tavoli fuori sotto i portici sono sempre zeppi, non avendo prenotato, aspettiamo un po’ e ci accomodiamo, due calici di ripasso e 10 polpettine di cavallo, tanto basta per concludere la serata, diamo un’occhiata al vicinissimo liceo classico “Scipione Maffei”, uno tra i più antichi d’Europa, sulla strada gustiamo una grappettina di Amarone al grazioso e ben frequentato CAPPA CAFFÈ, raggiungiamo ponte pietra, l’ultimo ponte di epoca romana rimasto in città, ammiriamo l’Adige e le bellissime abitazioni che su di esso si affacciano, invisibili dalla strada. Nel rientrare al b&b, ci godiamo una semi deserta, ma sempre bellissima via Mazzini.

Sabato…
…ci svegliamo con un sole ed una temperatura primaverile, lasciamo i maglioni di lana e il cappellino in stanza, prendo la macchina digitale e riscendiamo verso il centro.
Rispetto al venerdì e vista la bella temperatura, la gente sembra quadruplicata! Diventa quasi difficile arrivare a piazza delle Erbe!! Abbiamo intenzione di salire sulla torre dei Lamberti, per godere di una insolita visuale, ma quando vediamo la fila (ordinatissima) desistiamo, optiamo per un giro in zona Duomo, bello e architettonicamente interessante, madioevo, romanico e gotico sono gli stili che lo rendono unico, ci sediamo al CAFFÈ DUOMO, all’interno un bel giardino d’inverno, la torta di mele è buonissima! Come del resto il caffè viennese.
Altra basilica che merita, è quella gotica di Santa Anastasia, a cui i veronesi sono molto legati, ritornando verso il centro, ci fermiamo a piazza dei Signori, bella e con tante cosa da vedere e fotografare, gli scavi, le statue e le scalinate, a 5 minuti si resta incantati dalla Arche scaligere, uno dei monumenti di arte gotica più importanti, vi sono le tombe di Mastino e Cangrande Della Scala e di altri Signori che hanno fatto o disfatto la storia di Verona.
Percorriamo la bellissima Via Mazzini, diamo un’occhiata alla vetrine e ad alcuni vicoli adiacenti, affamati come sempre, ci solleva il fatto d’avere un tavolo prenotato per le 13.30 alla TAVERNA DI VIA STELLA, sita proprio in via Stella, zona poste, piatti tipici della cultura veronese, con una carta dei vini interessante, avevo in mente di prendere il risotto all’amarone, ma ne servono minimo 2 porzioni, visto che sarei stato il solo a mangiarlo, opto per le tagliatelle con ragù d’anatra, come secondo piatto, mi lascio consigliare dal titolate: baccalà alla vicentina; il tutto accompagnato magnificamente con l’immancabile amarone Masi, la sala non è grande, i tavoli sono posizionati anche nel corridoio d’ingresso, il titolare è simpatico e dirige i ragazzi in sala come un maestro d’orchestra, lo coadiuva la moglie; senza averlo ordinato, ci serve un tagliere con assaggini di salumi! Gentilissimo! Anche qui il conto ci lascia favorevolmente colpiti, vedo passare dessert tipici della cucina austriaca, strudel e pere cotte con caramello… ma francamente sono troppo pieno!
Riposino al b&b ed alle 17 siamo ancora una volta attivi e pronti!
Pomeriggio dedicato ad acquisti vari, alla Fnac ci passiamo una bella oretta! Ancora girovagare senza meta, facciamo un saltino dalle parti dell’Arsenale, zona Castelvecchio, imponente costruzione austriaca, sorta verso il 1860, merita una visita, si presterebbe a tante destinazioni, mostre, convegni, attività commerciali “dedicate”, stranamente invece poco frequentato e un po’ trascurato.
Attraversiamo Porta Borsari e percorriamo l’omonimo corso, un tappeto di persone a passeggio, bimbi in bici, mamme con passeggini, negozi pieni, bar, pub e vinerie, insomma una bella via, viva e dinamica; facciamo tappa al BUGIARDO, osteria alla moda, arredata con gusto, aperta da un produttore di vini della Valpolicella, Buglioni, tutti i suoi vini hanno un nome particolare (come il bugiardo per l’appunto), troviamo a fatica un piccolo tavolino adiacente al banco, un delirio! Crostini con gorgonzola dolce e cipolla, ricotta e radicchio, stufato, lardo, insaccati a volontà, il tutto innaffiato da un ottimo amarone classico 2004, servizio gentile e premuroso, trascorriamo l’intera serata qui, conosciamo un po’ di gente, ci piace tantissimo! Consigliato.
Stanchi, percorriamo strade deserte, passiamo anche da piazza Bra, ancora alcuni turisti cenano, facciamo qualche foto e nanna.

Domenica…
…ci svegliamo ancora, e per fortuna, con una temperatura da primavera inoltrata, abbiamo in mente di fare un giro a Borgo Trento, la zona residenziale ed elegante della città, traversiamo il bellissimo Ponte Scaligero (o di Castelvecchio) e ci troviamo in una Verona diversa, belle case, alcune con un bel prato all’inglese, urbanisticamente parlando “moderna”, prendiamo un caffè al bar ALLA ROSA TRE, in piazza Vittorio Veneto, anche qui ottimi pasticcini che gustiamo seduti nei tavolini fuori, sotto un bel sole ci dedichiamo alla lettura dei quotidiani.
Superato il ponte Risorgimento siamo ancora in zona San Zeno, passiamo davanti al DU DE SPADE, incredibilmente alcune persone ci riconoscono come i “ragazzi di Palermo”! Con piacere prendiamo una birretta in loro compagnia, salutiamo e ci dirigiamo verso il centro, dove ci aspetta un tavolo al TORCOLO, il ristorante si trova dietro il liston, a piazza Brà, c’è stato caldamente consigliato da uno dei “veci” dell’osteria.
L’apparenza mi inganna, mi sa tanto da locale troppo turistico, anche l’arredo non fa per me, scoraggiato entro, trovo una marea umana seduta ai tavoli, il nostro è in fondo ad una delle sale, il servizio è inappuntabile, senza pensarci e ricordandomi i consigli ricevuti, ordino: capelli d’angelo in brodo con fegatini e carrello di arrosti, bolliti e pearà.
Emozione culinaria! Mi ricredo su tutto! Ottimo il primo, ma quello che mi ricorderò sempre sarà “quel” carrello! C’è tutto, il titolare lo spinge tra i tavoli con fierezza, tutti al suo passaggio danno un’occhiata, il vegetariano stia lontano! Si va dalla lingua lessa, al musetto, al bollito, manzo arrosto, prosciutto (non quello del salumiere) cotechino, ecc.ecc, tutto condito con la salsa pearà, servita naturalmente a parte, per chi amasse accompagnare la carne, c’è anche dell’ottima mostarda e anche una crema che sconoscevo, fatta con la radice di cren (rafano), grattata e messa a macerare, il gusto è molto deciso ma la pearà… mamma mia… questa sconosciuta, trattasi di una salsa molto densa, fatta con midollo, pane grattato, brodo animale e pepe, tanto pepe, pare debba cuocere per almeno 5 ore!
Il tutto accompagnato superbamente da un Valpolicella Classico Superiore Ripasso 2004. Il titolare è un omone toscano, simpaticissimo e cordiale, ha saputo e voluto spiegarci tutto quello che ci apprestavamo a mangiare, condendo il tutto con racconti ed aneddoti.
Il carrello dei dolci non è da meno, un trionfo! Peccato abbia lo stomaco che tende allo scoppio, con più o meno 40 euro a testa, usciamo soddisfattissimi da tutto! Non prima d’avere accettato una grappa trentina.
Riposino al b&b, meno turisti del previsto, ma tanta gente lo stesso, la temperatura permette di accomodarci ancora all’esterno, essendo a Piazza Delle Erbe optiamo per il caffè brasserie FILIPPINI, nato nel 1901, prendiamo una bella cioccolata calda, i biscottini non ci lasciano indifferenti!
Visto l’orario approfittiamo per comprare alcuni prodotti tipici nei vari stand, ascoltiamo le esperienze dei produttori di vino, di prodotti caseari, di salumi, scopriamo sfumature culinarie a noi sconosciute, il “durello” vitigno tipico dei monti Lessini, il “pan mojo” pane ammollato, che ricorda le antiche abitudini di non “buttar mai via nulla”, prendo nota di alcune ricette tipiche ormai quasi dimenticate, conoscevo i monti Lessini, ma ne sconoscevo la cultura, gli usi ed i costumi! sono tutti estremamente cordiali.
Per la cena seguiamo il consiglio ricevuto da alcuni ragazzi del luogo, PIZZERIA VESUVIO, lungo l’Adige, zona San Zeno, prenotiamo e gustiamo una pizza eccezionale, i proprietari sono di Napoli, tutto torna!
Ultimo giretto serale, siamo stanchissimi, ammiriamo il lento scorrere del fiume e le luci delle torricelle, in collina, rientriamo percorrendo il lungo Adige, castel vecchio e via Roma, una via Mazzini illuminata, ma quasi deserta ci dà l’arrivederci, siamo ancora una volta, ma mai stanchi, fermi ad ammirare l’Arena, cromaticamente bellissima la sera.

Salutiamo Verona, questa splendida città, che come sempre ci ha preso per la gola e per il cuore, lasciandoci dentro i suoi profumi e le sue bellezze.

Un commento in “Verona, città da vedere, bere e… mangiare!
  1. Avatar commento
    sangiopanza
    05/01/2010 10:56

    Questa del diario con gli sponsor è davvero nuova...

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