Un week end lungo a Lisbona

Le infinite suggestioni della capitale portoghese, nelle atmosfere intime della stagione invernale

Dopo una giornata di lavoro via a Malpensa per dormire qualche ora prima dell’aereo delle 7.30 del mattino per Lisbona (offertissima easyjet 138 euro in due andata e ritorno). Il viaggio e’ tranquillo e l’atterraggio in mezzo ai palazzi davvero impressionante.
All’aeroporto il primo rapporto con un bar portoghese per un caffe’ e’ inquietante: un quarto d’ora per riuscire a prendere qualcosa. Ci fa pensare a quei paesi morti d’inverno e di villeggiatura estiva dove i ritmi sono lentissimi, ma non sara’ cosi’, e’ solo un caso per fortuna.
La ricerca della metro e fare il biglietto per il centro e’ davvero facile ed eccoci con il nostro bel biglietto ricaricabile a giornata per 6 euro (vivaviagem) pronti a raggiungere il centro in poco piu’ di trenta minuti.
Il nostro hotel si trova vicinissimo alla fermata della metro Baixa-Chiado, quindi comodo e centrale. Si chiama Apartaments short stay Lisboa (157 euro per tre notti con booking.com) ed e’ davvero spettacolare come annunciato dai commenti di chi ci ha preceduto.
Il tempo di posare le valigie e in quattro passi siamo all’enorme Praça do Comercio, un’occhiata a quello che sembra mare ma e’ ancora fiume e poi con l’autobus via verso Belem. Prima tappa alla fermata Mosteiro Jeronimos ad assaggiare i celebratissimi, economicissimi e ottimi pasteis de Belem, poi visita al Monastero, interessante struttura in arte manuelina con tomba di Vasco da Gama nella Cappella. E’ gia’ ora di pranzo e li’ vicino ci gustiamo per una ventina di euro seppie alla griglia e spiedino di gamberi e calamari. Ottimi!
Dopo aver pranzato ci dirigiamo a piedi alla Torre di Belem, veramente suggestiva e poi cerchiamo un autobus nella via parallela a monte per tornare in hotel (non senza una sosta nella Confeteria Nacional per assaggiare una torta locale) e rinfrescarci un attimo (tra una cosa e l’altra abbiamo dormito quattro ore).
Appena ripresi andiamo a prendere il famoso elevator Santa Justa che ci porta al Barrio Alto dove passeggiamo nei vicoletti tra ristorantini e negozietti (non molti aperti per la verita’, non sara’ stagione!). La cena (Alfaia) e’ soddisfacente (riso alla marinara, baccala’ con cipolle e patate e pere cotte al vino rosso) per meno di 30 euro. Naturalmente prima di cena assaggiamo una ginja (tipico liquore alla ciliegia) e dopo cena un porto. Non c’e’ che dire Lisbona sotto il profilo del mangiare e del bere ci piace!
Secondo giorno: e’ domenica e per esperienza detestiamo un po’ le citta’ nel giorno di festa, sono tristi e vuote. Infatti gia’ trovare un bar aperto per colazione e’ un’impresa (forse perche’ sono le 7.30?).
Con la metro andiamo in aeroporto dove abbiamo noleggiato un’auto per la nostra gita fuori porta. Andiamo prima a Queluz (sede della Versailles locale), poi a Sintra dove visitiamo il Palacio Nacional e il Palacio de Pena. I palazzi sono bellissmi, arredati, decorati, ricchissimi, divertenti. C’e’ ancora il tempo per una capata a Cabo de Roca (il punto piu’ occidentale d’Europa) dove tira un vento pazzesco e poi una sosta a Cascais, che ci delude parecchio, anche se ne avevamo sentito parlare bene (forse non abbiamo trovato parcheggio nel punto migliore).
Quando riapprodiamo nel centro di Lisbona, scopriamo che entrambi i locali che avevamo puntato sono chiusi la domenica sera, allora vaghiamo per la Baixa e troviamo un ristorante che non ci delude per nulla. Con 42 euro (il pasto piu’ costoso che abbiamo fatto) mangiamo pate’ di tonno, formaggio locale, seppie fritte e polpo alla griglia con contorni vari e beviamo un vinello bianco niente male (Leao d’Ouro).
Il lunedi’ andiamo a Piazza Figueras e con il famoso tram 28 raggiungiamo il castello San Jorge, dove godiamo di un’ottima vista sulla citta’ e dove conosciamo uno strano tipo che vende monete di tutto il mondo da lui intagliate. Poi sempre con il tram raggiungiamo il Se patriarcal e, dopo un rapido pranzo sulla piazza della Cattedrale, il Chiado dove giriamo tra negozi (i soliti brand internazionali) e vediamo il famoso bar La brasileira con la statua in bronzo di Pessoa.
Per le 19.00 andiamo al Teatro in via de la Misericordia per assistere a un’oretta di spettacolo di fado. Lo spettacolo e’ gradevole anche se ci aspettavamo di rimanere piu’ impressionati. Avremmo voluto un locale tipico, un po’ autentico, ma non lo abbiamo trovato. Avendo visto una serie di ristoranti che offrivano lo spettacolo, ma che ci sembravano poco autentici e molto turistici, abbiamo optato per la soluzione teatrale. Secondo noi bisogna informarsi meglio prima di partire e trovare qualche locale frequentato da portoghesi per godere a pieno la suggestione del fado.
Per cena andiamo dal Licorista, nella stessa via del nostro hotel, di cui avevamo letto tante recensioni. Forse e’ un po’ turistico, ma il locale e’ grazioso e la cucina buona ed economica. Vi risparmio digressioni sul vino verde! Comunque con meno di 30 euro abbiamo mangiato baccala, seppie e polpo.
Il martedi’ e’ il nostro ultimo giorno e ci siamo lasciati un po’ piu’ free rispetto ai programmi. Unica cosa che abbiamo fissato e’ una capatina al mercato della Ribeira che raggiungiamo in metro, anche se e’ in realta’ vicino. E’ una delusione pazzesca. Noi ci aspettavamo o meglio speravamo in una sorta di Boqueria di Barcellona o almeno nel mercato di Rialto, invece no, un capannone triste e vuoto con qualche banco di verdura e qualcuno di pesce.
Dopo comincia il “cazzeggio” libero che ci porta a piedi su al Barrio alto dove visitiamo le chiese di San Roque e del Carmo (veramente interessante senza tetto). Poi riscediamo nella Baixa dove pranziamo dall’ultimo ristorante del nostro soggiorno (Uma). Un pranzo davvero delizioso a base di riso ai frutti di mare con cozze, gamberoni e granchio (24 euro) in un locale un po’ triste e antiquato, ma frequentato praticamente solo da portoghesi (almeno quando siamo andati noi).
Giretto finale per la Baixa, ultima capatina e ultimo sole a Praça do Comercio e poi basta e’ finita la vacanza. Metro, aereo, auto e siamo a dormire a Genova.
Sono consapevole che il resoconto manca di liricita’, ma mia intenzione era dare qualche informazione pratica su tutto quello che si puo’ vedere in 4 giorni e consigliare alcuni locali dove ci siamo trovati bene. Alla prossima meta!

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