Viaggio con la moto in Romania

Una bella esperienza nel Paese dell’est europeo, molto istruttiva per comprendere al di là di certe generalizzazioni dei mezzi d’informazione

Il racconto di un viaggio indimenticabile, attraverso diverse regioni della Romania come la Transilvania, la Bucovina, il Maramures.
Questo nostro tour di 10 giorni in moto in Romania, la terra di Dracula, ci ha riservato tante piacevoli sorprese.
Una avventura divertente e allo stesso tempo interessante, alla scoperta di usanze e modi di vivere diversi soprattutto per chi, come Gianlu e Apo, non era mai stato in Romania.
Un turista in tutta tranquillità può raggiungere la Romania e senza timori fare le vacanze che desidera; un viaggio che consigliamo per i paesaggi incantevoli, la semplicità della gente, l'ospitalità, le antiche tradizioni ancora in uso e, particolare non irrilevante, per i costi super economici.
Abbiamo raccolto tante immagini della Romania che mostrano le sue bellezze: sono state fatte quasi 1000 foto, in parte pubblicate sul nostro blog.
Noi torneremo in Romania l'anno prossimo, con un altro itinerario. Credo ci sia "qualcuno" che, oltre ad essersi innamorato di questi luoghi, abbia adocchiato tante belle ragazze romene e chissà che la Romania non diventi la seconda patria anche per lui.

PREMESSA
Dopo tanto parlar... Da anni si pensava con l’amico di infanzia Eraldo di intraprendere un viaggio in moto in Romania e finalmente quel giorno è arrivato. Stabilite le date (20-30 agosto 2009) il percorso è stato facile da individuare.
Io sono Angelo e frequento la Romania da oltre un decennio, sono felicemente sposato con quella gran donna romena Doamna Carmen.
A me e all’amico Eraldo detto Apoteco (farmacista di professione) si è unito un suo conoscente, Gianluca, più giovane di noi, ma che si è rivelato un acquisto perfetto per la creazione di un Trio splendido, veramente affiatato e in completa armonia, fatto importante per la buona riuscita del viaggio.

STUDIO DEL PERCORSO
Due giorni prima della partenza abbiamo un ultimo incontro in casa di Apo in cui vengono considerate alcune interessanti varianti suggerite dai compagni di viaggio,ma c’è l’amara scoperta che Gianlu non ha il passaporto !
Un attimo di panico… per entrare in Serbia il passaporto è necessario e io voglio assolutamente portare Apo e Gianlu in quella che per me è la miglior porta di entrata in Romania e cioè la sponda del Danubio che confina con la Serbia: la soluzione è subito trovata con un aggiramento della Serbia via Ungheria, si farà un po’ di strada in più, ma l’itinerario originale romeno non cambia.
Per il resto le mete principali sono le regioni della Transilvania, la Bucovina e il Maramures, con percorsi adatti alle nostre moto, seguendo la nostra...

FILOSOFIA DI VIAGGIO
Visto anche il tipo di moto (Gianlu Bmw GS 1200 Adv, Apo Bmw GS 1150 Adv, ed io una vecchia Honda Transalp 600) tutti concordiamo sui principi del viaggio in cui verranno privilegiate strade secondarie, luoghi lontani dal traffico. Mete e attrattive turistiche saranno raggiunte evitando dove possibile le grandi città, ciò che dovrà prevalere è lo spirito libero da centauro per cui le soste, la scelta degli hotel avverranno al momento, senza nessuna programmazione.

NOTIZIE PRATICHE

METE RAGGIUNTE
Il Danubio sul confine Serbo
Castelli: Peles, e Bran
Le montagne dei Carpazi meridionali e orientali
Monasteri della Moldavia: Secu, Sihastria, Neamt, Varatec, Agapia.
Monasteri della Bucovina: Dragomirna, Putna, Sucevita, Moldovita, Voronet
Città importanti: Baie Erculane, Bucarest, Curtea de Arges, Sinaia, Brasov, Sighisoara.
Chiese in legno del Maramures e il Cimitero Allegro di Sapanta.

STRADE
Stato delle strade: in alcune situazioni, sui percorsi secondari fatti da noi, le nostre moto enduro/stradali sono state utili. Abbiamo incontrato diversi lavori in corso, ma anche ottimi manti stradali appena rifatti.
In generale, soprattutto sulle strade principali, la condizione del manto stradale è accettabile. La circolazione spesso risente della mancanza di autostrade e di circonvallazioni nelle città.
Km percorsi 4880 di cui in Romania 2484

PROBLEMI RISCONTRATI
Nessun problema particolare ne' meccanico ne' di sicurezza: le moto generalmente sostavano in parcheggi custoditi. Buono il servizio fornito dai distributori di benzina, frequenti e spesso bene attrezzati, consigliati in Romania gli OMV e PetromV.
Forse per il periodo estivo, la Polizia Stradale si è vista poco (meno che in passato), tutto è filato liscio, solitamente è molto presente, nei centri abitati è raccomandabile rispettare i limiti di velocita'.
Pur essendo ad agosto gli alloggi sono stati trovati senza difficoltà (unica eccezione in Austria). Quasi sempre abbiamo dormito in Hotel di buon livello con qualità nel servizio e nell'ambiente.

COSTI
In questo viaggio della durato di 10 giorni considerato che la spesa piu rilevante e' stata la benzina, si e' speso veramente poco, non facendoci mancare niente e ricevendo un buon servizio.
Un esempio per tutti, Apo con BMW 1150 Gs Adv:
Costo carburante: euro 276 corrispondenti a 278 litri totali
Costo autostrade: euro 54,20
Costo di alloggio, vitto, extra, tickets di ingresso in varie mete turistiche: euro 279,80
Costo complessivo del soggiorno: euro 610

PAGAMENTI
Per i pagamenti ai distributori di benzina, si e' rivelato essere sicuro, utile e pratico utilizzare la carta prepagata Postepay accettata dappertutto, mentre per altre spese sono stati necessari i contanti. In Romania è possibile cambiare euro con sicurezza agli sportelli delle banche o ritirare direttamente moneta locale Ron con le carte di credito (anche Postepay), con relativo costo operazione.

Itinerario

1° giorno 20 agosto 09 Partenza e arrivo in Romania; km percorsi 1152 di cui 850 in autostrda. Dormito ad Arad, Hotel Milly costo 110 ron con colazione 9 euro pers.

2° giorno 21 agosto 09 Dal Danubio a Bucarest; km percorsi 792 di cui 100 in autostrada. Dormito nel B&B Villa Carmen http://www.inforomania.it/

3° giorno 22 agosto 09 Bucarest. Dormito nel B&B Villa Carmen

4° giorno 23 agosto 09 La Transilvania e i Castelli; km percorsi 300. Dormito a Curtea de Arges costo 170 ron con colaz. 14 euro pers.

5° giorno 24 agosto 09 La traversata dei Carpazi Transfagarasan; km percorsi 330. Dormito a Gheorgheni, Hotel Rubin http://www.rubinhotel.ro/ 178 ron con colaz. 14 euro pers.

6° giorno 25 agosto 09 Gole di Bicaz e la Bucovina; km percorsi 282. Dormito nel Monastero di Dragomirna costo 200 ron con colaz 16 euro p.

7° giorno 26 agosto 09 Dai Monasteri al Maramures; km percorsi 290. Dormito a Borsa, Hotel Paltinis http://www.borsacazare.ro/ 176 ron con colaz. 14 euro pers.

8° giorno 27 agosto 09 Il Maramures e le chiese di legno; km percorsi 202. Dormito a Sighetu Marmatiei 180 ron con colaz. 14 euro pers.

9° giorno 28 agosto 09 Arrivo in Ungheria; km percorsi 420. Dormito in Ungheria a Tiszakecske, B&B Anna senza colaz. 15 euro pers.

10 giorno 29 agosto 09 Il lago Balaton l’Austria e suoi paesaggi; km percorsi 486. Dormito in Austria a Voitsberg, Hotel Amira con colaz. 25 euro pers.

11° giorno 30 agosto 09 Rientro in Italia km percorsi 626

Da non perdere

DIARIO DI VIAGGIO

Giovedì 20 agosto 2009
PARTENZA E ARRIVO IN ROMANIA
Il gran giorno è arrivato… ed eccoci al via: l’incontro è fissato per le ore 5,00 a casa di Apo. Come primo giorno abbiamo da percorrere molta autostrada e contiamo sulla freschezza fisica e l’entusiasmo della partenza per superare il lungo tragitto ed arrivare il più in fretta possibile in Romania.
Il Tragitto di oggi
Nazioni di transito: Italia, Slovenia, Croazia, Ungheria, Romania
Città: Bergamo, Trieste, Ljubliana, Zagabria, Osijek, Szeged confine Romeno di Nagylak, Arad.
La meta viene raggiunta: stanchi ma soddisfatti arriviamo in Romania ad Arad una cittadina appena oltre il confine che era il traguardo prefissato.
L’orario va portato avanti di un ora, sono le 21,00 e si è fatto buio, già abbiamo cenato in Ungheria. Conduco i miei compagni di viaggio in un hotel da me ben conosciuto in altri passaggi, semplice, essenziale, pulito.
I ragazzi approvano: Arad non è certamente la miglior porta di entrata in Romania, ma non si poteva far diversamente, senza passaporto dalla Serbia non si passa.
Hotel Milly 2 stelle, costo a notte per 3 persone 110 ron compreso la prima colazione, circa 9 euro a testa.
Le moto parcheggiate nel cortile interno danno ulteriore tranquillità.
Km 1152 di cui 850 di autostrada

2° giorno venerdi 21 agosto 2009
DAL DANUBIO A BUCAREST
Partenza di buon mattino da Arad, dopo una colazione abbondante alla romena.
Anche oggi sappiamo che ci attendono tanti km, il traguardo è Bucarest al B&B Villa Carmen dove ci aspetta la cara suocera Doamna Sefa Coca e dove ci riposeremo un giorno. Oggi dobbiamo completare l’aggiramento della Serbia (per la mancanza del passaporto di Gianlu) ritornando sul percorso orginale che prevedeva l’entrata in Romania da Belgrado per poi costeggiare il Danubio e viaggiare verso Bucarest. Quindi ci dirigiamo verso Timisoara, Oravita, Moldova Veche ed eccoci sul Danubio…
Lo spettacolo inizia: credo che i miei compagni di viaggio apprezzino il panorama che appare ai loro occhi. Siamo quasi gli unici, soli soletti, "padroni della strada", percorriamo questa magnifica via per oltre 80 km lungo il maestoso Danubio confine fra Romania e Serbia, con piccoli tratti in strada ancora sterrata.
La mente si libera, il paesaggio invoglia ad avanzare, è un piacere pervadere questo ambiente, l’entusiasmo del Trio cresce…
Questi sono luoghi storici: lo si evince anche dall’immagine dell’ultimo re dei Daci, Decebalo, scolpito nella roccia che in queste zone cercò di difendere la Dacia dall’invasione dei romani e dell’imperatore Traiano (avvenuta nel 101).
Lasciato il Danubio il viaggio continua con una deviazione alle Terme Baie Erculane: queste fonti furono fondate dagli antichi romani, si dice abbiano grandi proprietà curative, abbiamo sentito il tipico odore sulfureo e apprezzato le pregevoli architetture anche se certamente lo stato di conservazione non è del tutto buono e i lavori di ristrutturazione e rivalutazione sono fortemente urgenti e necessari.
Dalle Baie Erculane ci dirigiamo verso Portie de Fier e Drobeta Turnu Severin: questo tratto di strada molto trafficato ha sicuramente mostrato il lato negativo della Romania con continue soste ai semafori per lavori di rifacimento stradale, ma si lavora e le nuovissime asfaltature trovate poi su vari tratti del percorso sono una prova dei progressi in atto in Romania che compensano alcuni disagi.
Abbandonata questa strada deviamo verso i Subcarpatii e Targu Jiu seguendo la nostra filosofia di viaggio su un percorso che soddisfa la vista e permette una guida rilassata con una sensazione di libertà.
Questo e' un altro contatto con la Romania che ci attendevamo. I primi passi di montagna vengono superati fino ad arrivare a Ramnicu Valcea dove uno stradone immenso, perfettamente asfaltato, ci permette di “smanettare” spensieratamente buttandoci perso Pitesti.
L’ultimo tratto di strada, da Pitesti a Bucarest, è stato il più duro: 106 km di autostrada che, per la stanchezza o per la voglia di arrivare, sembravano non finire mai e ci fanno arrivare a Bucarest o meglio a Corbeanca in zona Aeroporto Otopeni con il buio.
Apo e' rimasto un po' sconcertato all'uscita dall'autostrada, catapultati in un ingorgo ad un bivio con "la cintura" non regolato da un semaforo e con un fondo stradale segnato da profondi solchi lasciati dai TIR!
Con difficoltà, per il buio incontro problemi ad orizzontarmi, conduco a Villa Carmen i miei due amici con un accresciuta stima e ammirazione per Gianlu (che prima del viaggio non conoscevo), un ottimo ragazzo e un compagno di viaggio ideale del quale comincio ad apprezzare il carattere e le tante doti.
(Apo: tra cui sicuramente quelle motociclistiche! E' un vero "motard "e in alcuni tratti di fuoristrada, affrontati per divertimento, mi ha fatto da maestro, trasferendo la sua esperienza di pilota anche da trial e enduro.)
Finalmente a Casa! Qui, l'Italia e' piu vicina. Doamna Sefa Coca (mia suocera) con il nipotino Alex accoglie tutti a braccia aperte, ci stavano aspettando fin dal mattino, preparando e organizzando ogni cosa come lei sa fare. Il fumo visto da lontano, subito notato da Gianlu, già ci annunciava che qualcosa era in cottura… una gustosissima grigliata di carne.
km percorsi 792 di cui 100 di autostrada

3° giorno sabato 22 agosto 2009
TOUR DI BUCAREST
Al risveglio Apo e Gianlu, guardandosi in giro con occhi sgranati, manifestano tutto il loro stupore ed ammirazione per il B&B e il luogo. Apo mi punzecchia spesso chiedendomi perchè io ancora non mi decida a vivere li': effettivamente la Romania è la mia seconda casa ed appena sarà possibile credo vi passerò molto più tempo.
Oggi dopo alcuni controlli e sistemazioni lasciamo le moto in garage e conduco i ragazzi in centro a Bucarest con l’auto per una breve visita.
I primi commenti del mitico Gianlu lungo il viale Kiselef passando di fianco al Parco Herastrau sono positivi, credo che non si aspettasse una Bucarest cosi'. La visita di oggi sarà veloce e sommaria, l'intenzione degli amici è di tornare a trovarmi in futuro.
Passiamo l’Arco di Trionfo, il Governo e lasciata la Dacia Logan Brek in zona Ateneo, ci avviamo a piedi in piazza Rivoluzie, arriviamo al Circul Militar, con una breve entrata al parco Cismigiu.
La città è quasi deserta, è sabato e siamo ad agosto giorno ideale per una visita: passiamo in zona Appartamenti Gioia e ci dirigiamo verso il Palazzo del Parlamento attraversando il Dimbovita e il parco Izvor. Qui scopriamo, dal trambusto in atto, come di li' a qualche giorno si sarebbe svolto il concerto di Madonna. Peccato che non combaciasse con il giorno della nostra presenza a Bucarest perchè avremmo potuto assistervi comodamente dal terrazzo del Trilocale Gioia che si affaccia proprio di fronte al palco dell'esibizione.
Il caldo si fa sentire e decidiamo per una visita al Museo di Storia in via Victoriei con collezioni in oro e reperti romani.
La visita successiva è la Chiesa Stravopoleos dove scopro un Gianlu osservatore meticoloso ed attento, interessato all’arte, e non di meno abile fotografo.
Essendo in zona, non poteva di certo mancare un pranzetto allo storico locale Caru Cu Bere (Carro della Birra) proprio accanto alla Chiesa Stravopoleos. Qui i miei amici sono entrati un poco titubanti, visto l’aspetto e la sua sfarzosità, convinti di ricevere una grossa spolpata del portafoglio.
Non è stato un vero pranzo, ma con tre piatti e bibite abbiamo speso 60 ron, meno di 5 euro a testa. Compreso nel prezzo le graziose inservienti in costume.
Lasciato il locale diamo una occhiata alla metropolitana e ci dirigiamo all’auto. Visitiamo piazza Uniri e il maestoso viale delle Fontane e già Apo sente nostalgia di… Villa Carmen. Il motivo è semplice: la Sig.ra Coca è molto premurosa con i miei amici e io temo che le sue attenzioni e i suoi pranzetti tentino Apo a rimanere ancora un giorno a casa mia! Ho perciò imposto a mia suocera di essere meno premurosa verso di lui, altrimenti se ne sarebbe andato di li' solo a "spintoni"!
Gli scherzi continuano per tutta la serata e, fatto del tutto nuovo e inusuale per me, mi ritrovo a fare da traduttore mentre solitamente, quando mi trovo in Romania con mia moglie, succede il contrario.

4° giorno domenica 23 agosto 2009
LA TRANSILVANIA E I CASTELLI
La sveglia non è delle più mattutine, a malincuore lasciamo la comodità e l’ospitalità di Villa Carmen ma il viaggio continua: si parte per la Transilvania ed i suoi castelli.
In poco tempo arriviamo ai piedi dei Carpazi risalendo la valle di Prahova: con la moto è uno spasso e velocemente raggiungiamo Sinaia (nota anche come località sciistica) contornata dai Monti Bugegi (2505 mt) e qui visitiamo il Castello Peles che fu anche una delle residenze di Ceausescu. Considerato uno dei più bei castelli d’Europa fu costruito fra il 1873-1883 voluto dal re Carlo I di Romania. Comprende 160 stanze decorate e riccamente arredate compresa una sala teatro impreziosite da intagli in legno pregiato e oro, lampadari in vetro di Murano e sculture in avorio. Vi si entra in pantofole, noi abbiamo optato per il giro ampio, visitando stanze prima escluse dalle visite. La guida purtroppo accompagna un gruppo rumeno: avremmo dovuto aspettare che si raggiungesse il numero di 15 persone per visitare il castello con guida in lingua italiana. Costo della “visita ampia” compresa possibilità di fare foto: quasi 15 euro a persona (non poco).
Ed eccoci di nuovo in sella per arrivare nel cuore dei Carpazi meridionali a Brasov con la sua splendida piazza: peccato che fosse un po' troppo oscurata dall’enorme tendone e dalle impalcature allestite per ospitare i tradizionali concerti estivi.
E’ l’ora di pranzo e ci sistemiamo in un ristorante della piazza e qui Apo, nel momento di pagare il conto, ne approfitta per lasciare una "cospicua mancia": alla vista della cameriera (forse affascinato dalle sue forme) ha consegnato la cartelletta con i soldi con un grazie! non sapendo che nell'usanza locale quel grazie significa tieni pure il resto (come mancia). Apo aspettava che la cameriera tornasse con il resto... aspetta e spera.
In realtà si è trattato di una mancia solo un po’ superiore alla norma, infatti il costo del pranzo (compresa la mancia) è stato di 8 euro a testa .
Quello che gli italiani (generalmente) non sanno e che nel conto (nota de Plata) dei ristoranti romeni, non esiste la voce del “coperto”, l'usanza è di lasciare una mancia che andrà al cameriere (che per questo cerca di essere il più gentile possibile): i romeni sempre lasciano una mancia gli italiani quasi mai, attendono il resto anche di pochi centesimi.
Torniamo al parcheggio custodito delle moto e via verso Rasnov con una scenografica cittadella fortificata posta su una altura e poi verso Bran, per visitare il castello di Dracula, costruito nel 1377 a protezione di Brasov. Il castello, meno lussuoso del precedente ma più antico, è costruito sullo spuntone di una roccia ed è pieno di storia e di misteri legati a Vlad Tepes meglio conosciuto come Dracula.
Costo dell’entrata 46 ron, quasi 4 euro a persona
Dopo Bran ci dirigiamo verso Curtea de Arges apprezzando la guida delle nostre moto attraverso bei paesaggi di montagna e ci facciamo tentare da estemporanei venditori di mirtilli e derivati (succhi freschi e marmellate) molto frequenti su queste strade. E' proprio divertente guidare con una moto su percorsi dove curve, tornanti salite e discese si susseguono senza sosta!
Prima di Campulung abbiamo una fugace visione a bordo strada... che ci inquieta un po'! Tra Campulung e Curtea de Arges ad un semaforo per lavori in corso veniamo bloccati da un romeno che abita in Italia e che riconosce le targhe delle nostre moto; in auto accompagna un amico italiano che abita nella nostra zona: come è piccolo il mondo!
Il nostro 4° giorno si conclude a Curtea De Arges una delle città più antiche della Romania punto di partenza per la gran cavalcata del giorno dopo.
Dormiamo a Curtea de Arges sulla via principale: su un campo di calcetto poco distante alcuni ragazzi si sono scatenati fino a notte fonda!
Costo con prima colazione 14 euro a persona
Abbiamo cenato in Hotel a 104 ron, poco più di 8 euro a testa
Km percorsi 300

5° giorno lunedi 24 agosto 2009
TRANSILVANIA CON LA TRAVERSATA DEI CARPAZI (TRANSFAGARASAN)
La giornata inizia a Curtea de Arges dove abbiamo pernottato: visitiamo la Basilica costruita fra il 1512 e il 1517 con all’interno motivi ornamentali romeni, bizantini, arabi e persiani.
Sempre a Curtea de Arges da vedere la Chiesa di San Nicola (sec XIV) dove abbiamo fatto conoscenza con la guida che espone a noi ed altri turisti francesi alcuni aspetti interessanti del luogo. Quello che più ci ha colpito della signora era il tono di voce alterato da una vistosa paralisi mandibolare, a suo dire dovuta alle correnti d'aria della chiesa tant'é che ci é toccato chiudere il portale ripetutamente. L'aneddoto più curioso é l'allusione al "chimismo del fiato" fatta dalla signora in questo luogo d'arte dove muffe e umidità la facevano da padroni...
La tappa di oggi prevede un percorso di montagna con la Transfagarasan: sono circa 90 km di strada, la più elevata della Romania, voluta da Ceausescu, forse uno dei pochi progetti utili del ex dittatore, anche se con scopi non certamente turistici e con un elevato tributo di vite umane per la sua costruzione. La Transfagarasan collega la Muntenia con la Transilvania attraversando i Carpazi meridionali.
Fatti alcuni km ci si trova davanti alla muraglia della diga del Lago Vidraru costruita negli anni 60, alta 165 metri; abbiamo notato una piattaforma di bungee jumping e più in alto su una collina una statua raffigurante Prometeo con in mano un fulmine a simboleggiare l'energia elettrica.
Impensabile per un motociclista che arriva in Romania non fare questo tragitto molto scenografico e molto divertente come guidabilità: si arriva a 2034 metri di altitudine attraversando un tunnel di 884 metri, il più lungo della Romania, con tornanti cascate e splendide visioni delle montagne circostanti.
Peccato che l'arrivo di un po' di nebbia e di una leggera pioggerella abbiano affrettato la nostra discesa da Balea Lac verso Arpasu de Jos.
La nostra meta successiva è Sighisoara per cui all'altezza di Voila puntiamo verso Agnita e poi verso Bradeni e con molto piacere ci troviamo immersi in un paesaggio bucolico molto rilassante, forse anche troppo visto che ho sbagliato in pieno una curva fortunatamente senza conseguenze.
Si attraversano paesi molto graziosi con alcune fortificazioni e colpisce al cuore la semplicità e la cordialità della gente che si incontra: basta concedere di salire su una delle nostre moto per far felice un ragazzino!
Questo paesaggio agreste ci accompagna fino a Sighisoara dove con la moto arriviamo sotto la Torre dell'orologio.
Sighisoara è la piu bella città medievale della Romania, città natale del principe Vlad Tepes (Vlad l’Impalatore) conosciuto come Dracula.
La sera col buio arriviamo a Gheorgheni che raggiungiamo da una strada che si snoda tra colline coperte da boschi e pinete, senza centri abitati.
Ci sentiamo isolati, ma anche lontani da stress e tensioni. La strada è poco trafficata, il tracciato agile, il manto stradale è perfetto, le nostre moto viaggiano all'unisono a ritmo sostenuto... proviamo sensazioni intense!
Come sempre succede la sosta e la scelta dell'alloggio non sono prestabilite, ma fatte in piena libertà, senza vincoli. Ceniamo e pernottiamo all'hotel Rubin a Gheorgheni http://www.rubinhotel.ro/
Costo della cena: 5 euro a persona. Costo dell'hotel: 14 euro a persona (con colazione)
Km percorsi 330

6° giorno martedi 25 agosto 2009
LE GOLE DI BICAZ E LA BUCOVINA
Questo sesto giorno rimarrà nei ricordi più preziosi di ognuno di noi per come si conclude al monastero di Dragomirna: qui abbiamo pernottato e vissuto una atmosfera magica quasi surreale circondati da pace e tranquillità.
Le mete di oggi sono i monasteri della Moldavia e della Bucovina. Poco distante da Gheorgheni, attraversando i Carpazi Orientali, incontriamo il lacu Rosu e poi le Gole di Bicaz, una stretta valle con rocce sporgenti che lasciano senza fiato: i banchetti con souvenir fanno venire i brividi sotto quei picchi.
Proseguiamo verso il lacul Izvorul Muntelui (o lago di Bicaz), un bacino artificiale lungo 35 km fiancheggiato da una alta strada panoramica.
Deviamo verso Targu Neamt e inizia il nostro pellegrinaggio ai monasteri della Moldavia di Secu, Sihastria, Neamt, Varatec e Agapia: sono tutti luoghi incantevoli e ammalianti dove vivono comunità di suore o frati che, vivendo in semplicità, mantengono questi luoghi fiorenti.
A fine giornata siamo in Bucovina e nei pressi di Suceava, in una zona isolata, raggiungiamo il monastero di Dragomirna: una suora ci indica la possibilità di trovare alloggio in una loro foresteria poco distante dal monastero, ma qui ci viene detto che sono al completo cosi' come nell'unica pensione della zona.
Vista l'ora avanzata decidiamo di visitare subito il monastero e di passare la notte in città.
La buona sorte ci fa incontrare la stessa suora che, saputo del nostro problema, decide di parlare con la superiora: ci viene cosi' proposto di dormire proprio dentro il monastero a un costo più elevato che fuori, 200 ron con la coazione (16 euro a testa). Naturalmente con piacere accettiamo e scopriamo presto che siamo gli unici ospiti nel monastero!
E’ in questo frangente che i ragazzi si sono accorti di come potevo parlare e capire il romeno…
L'alloggio è un appartamento che comprende una saletta munita di vetrinetta con bicchieri in cristallo e una zona notte abbellita da una bella stufa in ceramica con tre letti preparati con lenzuola di pizzo. Per il bagno esterno ci vengono dati asciugamani ricamati. Dalle nostre finestre vediamo la parte interna del monastero con una splendida vista sulla chiesa! Super come dice Gianlu!
E' buio e già si percepisce una atmosfera particolare: la suora addetta al refettorio ci dice che di li' a poco avrebbe servito la cena. Visto il tono perentorio della suora invito gli amici a sbrigarsi e ci presentiamo in una saletta da pranzo con un tavolo perfettamente imbandito con piatti di porcellana e bicchieri di cristallo lavorato, una marmittona di ciorba alla moldoveneasca (una specie di minestrone con pezzi di costine), una bottiglia di vino rosso e una di vino bianco (cosi' sembrava).
Non potevamo certo pretendere di scegliere il menù! Buonissima la ciorba in poco tempo prosciugata, due piatti a testa. La suora, chissà se contenta o preoccupata per la nostra voracità, ci porta melanzane e peperoni ripieni altrettanto gustosi. Niente male il vino rosso che sembra succo d'uva e che va giu' leggero, per cui Apo propone di assaggiare anche il bianco: un bel sorso e giu'... il sobbalzo sulla sedia fa traballare il tavolo: non si tratta di vino ma di Tsuica un liquore simile alla grappa!
Scopriamo che sono tutti prodotti fatti dalle suore. La nostra suora ci porta pure il dolce e si fa sempre meno austera: evidentemente ha fatto un'opera di bene sfamando tre viandanti molto affamati e ci da' appuntamento per la colazione!
Prima di salutarci, siccome il telefono non riceve, la suora ci accompagna sulla cima di una torre dove arriva il segnale e ci lascia raccomandando di spegnere le luci al nostro rientro: "economia" sussurra!
Questa escursione stimola la curiosità dei miei amici: infatti questo più che un monastero sembra una fortezza. Ed ecco l'episodio che credo lo abbia messo in subbuglio: io mi getto sul letto soddisfatto della giornata, Apo e Gianlu invece, quatti quatti e a mia insaputa, con torcia e frontalino decidono di fare una perlustrazione, attirati dalla presenza di strutture tipiche di un castello.
Dopo circa un’ora dalla finestra vedo alcune suore uscire dalla chiesa e disperdersi in varie direzioni. In uno dei tanti angoli bui del monastero è inevitabile che Gianlu e Apo incontrino e spaventino a morte una suora che, come scopriremo il mattino successivo, era assolutamente ignara che noi fossimo li': la suora, mettendosi una mano al cuore, letteralmente sobbalza, mentre l'unica cosa che i miei due compari sanno dire è "sorry"!
Al loro rientro in camera mi raccontano le scoperte fatte e l'episodio avvenuto allo sbocco di una ripida scala: ci addormentiamo soddisfatti ma anche un po' preoccupati per i rimproveri che potremmo ricevere l'indomani.
La tranquillità e la particolarità del luogo ci regalano un sonno rilassante!

7° giorno mercoledi 26 agosto 2009
LA BUCOVINA
Monastero Dragomirna ore 6,30: uno strano, tenue, piacevole suono ci risveglia (un poco); sono i rintocchi della "Toaca" un legno che battuto in zone e tempi diversi muta intensità e ritmi, invitando a radunarsi in chiesa per una cerimonia religiosa. Questo e i canti delle suore che poi si sono diffusi in tutto il monastero ci hanno dato un emozionante e particolare inizio di giornata!
Scendiamo nel refettorio per la colazione e "guarda caso" la suora ha qualcosa da dire e inizia un discorso... Ancor prima che traducessi Apo e Gianlu già avevano capito che si parlava di loro e delle loro scorribande notturne. Beccati! Credo volessero sprofondare sotto il tavolo. Tutto comunque si conclude in allegria con grandi scuse dei ragazzi e sorrisi della suora che ribadisce lo spavento arrecato alla consorella.
Ricorderemo sempre questa colazione, molto diversa dalle nostre usanze, a base di "Zacusca" (tipo peperonata), insalata orientale (fatta di patate, olive, cipolla formaggio), caffè (si fa per dire) dolce e tisana.
Con tanta serenità nell'animo si riparte puntando a nord verso il Monastero Putna, arrivando a pochi km dal confine con l'Ucraina: anche questo monastero, costruito fra il 1466-1469, è stato fortificato con mura come il Dragomirna a difesa dei frequenti assalti dei turchi.
La meta successiva è il Monastero Sucevita patrimonio dell'Unesco, che ha dipinti anche esterni con colore dominante il verde scuro tra cui la "Scala delle Virtù", a simbolo della lotta fra il bene e il male, e "l'Albero della Vita".
Avendolo già visitato, attendo fuori gli amici e al loro ritorno ci prepariamo a ripartire.
Premetto che sia io che Apo siamo BEN SISTEMATI e possiamo solo osservare le tante bellezze che si incontrano, mentre Gianlu può andare ben oltre... ed è in questa occasione che scopro come l'amico, che sapevo provenire da una sgradita storia amorosa, si stia riprendendo bene, eccome!
Gianlu mi fa vedere sulla sua Canon la foto di una ragazza con la quale, dice, si è più volte incrociato con un reciproco e intenso scambio di sguardi... alzo gli occhi e vedo apparire proprio di fronte a me una splendida ragazza e chiedo a Gianlu che è di spalle:
"Ma non è lei?" E' proprio lei che va alla macchina per prendere una bottiglia di acqua: una cosa che non mancava nel monastero era un pozzo da cui attingere acqua fresca! altro che acqua... era venuta per scoprire qualche altro dettaglio riguardante Gian: il CARPE DIEM MANCATO!
Secondo Gianlu il Monastero Sucevita è stato il migliore di tutti i monasteri visitati! ne è rimasto affascinato, incantato, stregato ecc. Per tutto il resto del viaggio non ha fatto altro che parlar di questo monastero, dell'Albero della Vita, dei suoi affreschi ecc ecc ecc. E COME DARGLI TORTO?!
Si riparte verso il monastero di Moldovita (sono uno vicino all'altro) per terminare il nostro pellegrinaggio al “gioiello della Bucovina” o cappella Sistina d’Oriente (in quanto vi è rappresentato il Giudizio Universale) che è il Monastero Voronet: i suoi affreschi esterni in cui predomina l'azzurro (il famoso "azzurro di Voronet" creato da frantumazione di lapislazzuli ed ora non più riproducibile), rappresentano santi ed episodi a difesa del luogo contro i turchi. Anche questo monumento è protetto dall’Unesco. Viene però visitato un po' distrattamente, gli argomenti di discussione sono rivolti ad altro...
La nostra giornata non è ancora finita e con una serale cavalcata in moto raggiungiamo un'altra caratteristica regione romena, il Maramures spesso definita la "Terra del legno", attraversando boschi di querce e abeti.
Arriviamo a tramonto inoltrato a Borsa, nota località sciistica della regione e pernottiamo presso l’Hotel Paltinis http://www.borsacazare.ro/
Siamo in una bella zona di fianco ad un torrente; è un complesso con annessa troteria, noi siamo in mansarda ed è tutto nuovo e accogliente, meglio di cosi' non poteva capitare. Costo 14 euro a persona.
Mi accorgo però che Gianlu è altrove… Mentre siamo a cena, chiacchierando con il direttore oso dire: "questo bel giovane non disdegnerebbe di conoscere una ragazza del posto" Già c'era una inserviente carina che si occupava di noi, ma di li' a poco ci siamo ritrovati con l’intero staff femminile dell’hotel, comprese le cuoche, schierato davanti a noi. E ogni tanto qualcuna partiva verso il nostro tavolo ad aggiungere un coltello, portar via un piatto, portar del pane… una comica unica.
Ma niente da fare, il Gianlu è rimasto là col cuore e con la mente sulla Scala delle Virtù del Monastero Sucevita... e niente altro lo puo' stuzzicare!

8° giorno giovedi 27 agosto 2009
IL MARAMURES
Fino ad ora gran parte del percorso mi era noto e i luoghi visitati familiari quindi non vedevo l’ora di arrivare nel Maramures, regione della Romania della quale tanto avevo sentito parlare e dalle caratteristiche particolari. Ed eccoci nella regione del legno e della sua lavorazione: questa arte mi ha da sempre appassionato.
In tutta la Romania nei piccoli centri la cultura contadina è predominante: nel Maramures questo aspetto è ancora più evidente. Nei piccoli paesi che incontriamo l'agricoltura e l'allevamento vengono praticati seguendo antiche usanze; abbiamo visto come il taglio dell’erba con la falce sia ancora in uso, come il cavallo sia il punto di forza di ogni famiglia (tutti ne hanno uno) come mezzo fondamentale di lavoro e trasporto ad esempio per la vendita dei propri prodotti. Ci ha colpito vedere le mani alzate di questa gente in segno di saluto, i loro sorrisi e le loro facce nelle quali si legge fatica ma anche soddisfazione e appagamento.
Visitiamo il Monastero di Barsana, una località rurale che raggiungiamo dopo aver attraversato verdi colline. Il complesso è caratterizzato da una serie di edifici costruiti interamente in legno secondo un'arte antica che proprio qui nella loro recente costruzione viene mantenuta e trasmessa alle giovani generazioni. Ogni anno il 30 giugno il monastero riunisce pellegrini da tutto il paese.
E' stupefacente vedere come in questa regione il legno sia la base di ogni edificio: ogni casa ,anche se modesta, ha ingressi in legno scolpito, ma soprattutto le chiese in legno della zona sono la testimonianza di quanta bravura e maestria sia stata usata nella loro costruzione .
Ne sono esempio la vecchia chiesa di Barsana posta in alto su una collina che al momento della nostra visita aveva i dipinti interni sottoposti a restauro, la chiesa di Budesti e la chiesa di Surdesti .
Proseguendo il nostro viaggio ci rendiamo conto come inevitabili siano i cambiamenti in atto anche in questa regione e come sia difficile mantenere antiche tradizioni: infatti si notano case con colori e forme che non hanno caratteristiche tipiche del luogo e non si integrano nel paesaggio. D'altra parte qui l’emigrazione è di massa: ci hanno detto che circa un terzo della popolazione si trova all’estero. Al loro ritorno c'è la tendenza a ricreare quanto hanno trovato altrove.
La cosa peggiore è che il nostro viaggio sta per finire e l'umore di tutti noi è in discesa.
La nostra ultima notte in Romania è a Sighetu Marmatiei, costo Hotel 14 euro a persona con colazione.
Km percorsi 202.

9° giorno venerdi 28 agosto 2009
SI TORNA A CASA. ARRIVO IN UNGHERIA
Mentre ci avviciniamo alle moto per la partenza si percepisce una atmosfera diversa, lo spirito non è lo stesso di altre mattine. Il nostro entusiasmo è in calo per la consapevolezza che anche questa avventura sta per finire.
Oggi lasceremo la Romania ma prima ci rimane da vedere il famoso “Cimitero Allegro” di Sapanta: siamo a nord a pochi km dal confine ucraino.
Arriviamo al Cimiterul Vesel e già dall’esterno si notano strane lapidi che subito incuriosiscono. Una volta entrati si può vedere che sono tutte in legno e ognuna riporta raffigurazioni del lavoro svolto dal defunto o altre immagini che lo riguardano con brevi racconti che ricordano in modo scherzoso e ironico le principali caratteristiche del defunto. E' un modo insolito e originale per ricordare chi non c’è più perchè si rievoca in forma gioiosa il “passaggio all’aldilà”. L’ideatore di tale iniziativa è stato Stanioan Patras uno scultore morto nel 1977 non prima di aver creato la sua lapide con autoritratto ironico. Tutto ebbe inizio nel 1935 e continua tuttora grazie a un apprendista che, avendo appreso l'arte dal maestro, mantiene l'usanza.
Lasciamo Sapanta e, passando da Satu Mare, puntiamo a sud verso Oradea nelle cui vicinanze ci fermiamo per pranzare. E' Apo che sceglie il ristorante: siamo gli unici clienti, è pomeriggio inoltrato (in Romania si mangia a tutte le ore senza problemi), non c’è il menu, la “sciura”ci dice che può portarci bistecca patatine e verdura.
Con le bibite e il caffè il costo totale è 50 ron: credo sia stato il pranzo più economico di tutto il viaggio, circa 4 euro a testa.
"La festa è finita"… arriviamo a Oradea, attraversiamo il confine e abbandoniamo la Romania.
In Ungheria ci dirigiamo verso Kecskemet; è una giornata dal caldo opprimente e sostiamo a Tiszakecske approfittando delle sue piscine termali per un bagno rilassante e defatigante. Qui anche pernottiamo alla pensione Anna spendendo 15 euro a persona senza colazione.
Ceniamo in un ristorante all'aperto molto animato: costo circa 14 euro a persona
Km percorsi 420

10° giorno sabato 29 agosto
IL LAGO BALATON, L’AUSTRIA E I SUOI PAESAGGI
Il nostro rientro continua nella pianura ungherese con direzione lago Balaton percorrendo lunghe e diritte strade alberate. Arrivati sul lago ci fermiamo per una breve sosta con qualche foto ricordo: il tempo è minaccioso con nuvoloni che ricoprono il cielo e molto vento, il lago è increspato.
Percorriamo tutto il versante sud del Balaton che è una zona molto turistica dell’Ungheria. Troviamo un ristorante per il pranzo e poco dopo si riparte verso l'Austria in cui entriamo da Heiligenkreuz.
Anche in Austria come in Ungheria decidiamo di evitare l'autostrada. Nei pressi di Graz un po’ di pioggerella benedice il nostro rientro.
Abbiamo difficoltà a trovare un hotel con camere libere e finalmente, con il buio, a Voitsberg (dopo Graz) troviamo l’Hotel Amira. Costo a notte con colazione 25 euro a persona
Km percorsi 486

11° giorno domenica 30 agosto
RIENTRO IN ITALIA
Io e Apo ci svegliamo molto presto e diamo un'occhiata fuori dalla finestra: non piove e il tempo sembra si stia mettendo al meglio, meno male! Gianlu invece oggi non vuol saperne di alzarsi, ha bisogno di una "sbrandata".
Dopo una colazione alla "nostra maniera" come non si faceva da tempo, caricate le “mule” (come le chiama Gianlu) si riparte.
L’Austria è bellissima, un tappeto verde perfetto, indubbiamente si viaggia che è un piacere sulle sue strade con paesaggi da cartolina.
Dopo Villach con molta emozione da parte di tutti il trio si separa: Gianlu decide di proseguire in Austria ed entrare in Italia da Dobbiaco per non percorrere l'autostrada e per ritardare il rientro a casa. Arriverà in tarda serata dal passo Palade e dal passo Tonale. Io ed Apo (lui un pò titubante sul da farsi) abbiamo i nostri cari impazienti a casa che ci attendono e ci buttiamo in autostrada a Tarvisio: nel pomeriggio arriviamo a destinazione.
Km percorsi 626

CONSIDERAZIONI FINALI
La Romania è ormai la mia “seconda patria”, in questo viaggio già conoscevo la maggior parte dei posti visitati, ma l’emozione di poter vivere con altri le sensazioni che questi luoghi suscitano è stata grande.
La sintonia fra di noi, l’affinità, l’unione di intenti, sono stati determinanti per poter viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda e raggiunger lo scopo di conoscere questa terra e la sua gente con allegria e spensieratezza.
Questo viaggio inoltre, considerato i tanti “luoghi comuni” e pregiudizi contro i romeni, è stato sicuramente una riprova e un modo (anche se Apo e Gianlu non ne avevano certamente bisogno), per conoscere l'umiltà, la bontà e la vera natura che si annida in questo popolo.
Certamente è eloquente ed è un grande successo per me vedere i miei amici tornare a casa con “questo viaggio mi ha arricchito dentro” (come scrive Gianlu nel suo mms), credo che la genuina semplicità, umiltà, umanità, trovata in certi villaggi della Romania, che non esiste più da noi, abbia toccato nel segno.
Da quando calco queste terre, è sempre stato cosi anche per me e condividere questo con loro mi ha dato grande soddisfazione e gioia.
A presto cara Romania, ora che hai altri amici affezionati.
Un caloroso saluto.

3 commenti in “Viaggio con la moto in Romania
  1. Avatar commento
    Camy
    30/11/2011 06:28

    Ringrazio sia Mario come pure Dario per gli apprezzamenti sul racconto di uno dei nostri viaggi. Ormai ogni anno organizziamo tour in moto dove il passaggio dalla Romania e' divenuta una consuetudine come nel Tour 2011 in Crimea. Anche noi siamo un gruppo di amici che piace fare del Mototurismo in particolare verso est Responsabile, (le nostre mogli fidanzate dormono sonni tranquilli) in Luoghi Esclusivi Unici, lontano dal turismo di massa e perchè no... anche economico ! Abbiamo anche pensato di raccontare i nostri viaggi su un nostro sito, (non so se si puo' scrivere qui il link) comunque basta cercare in Google Badantour ed appare il nostro sito. Riguardo ad un giro di 9 giorni in Romania sicuramente si puo' fare per fare meno km magari basta tagliare alcune mete del nostro percorso 2009. Per Dario le moto piu' adatte sarebbero da Enduro soprattutto volendo fare certi percorsi, ma anche con moto totalmente stradali un tour in Romania e; fattibilissimo. Ciao Angelo da Bergamo

  2. Avatar commento
    ormario
    29/11/2011 17:23

    Devo fare anch'io i complimenti sia per il viaggio in se che per la descrizione accurata sia dei posti che delle emozioni che hanno suscitato . Siamo un gruppo di amici che ogni anno sia per il gusto di andare in moto che per il fatto che riusciamo a sganciarci dagli impegni familiari col "tacito" consenso delle consorti facciamo un viaggio di una settimana tornando single. Abbiamo piu' volte preso in considerazione la Romania ma sinceramente per come la percepiamo qui' con un ritratto forse falsato dai comportamenti quasi sempre legati alla cronaca nera dei romeni, quasi per istinto abbiamo desistito dall'andarci. Tu col tuo reportage mi hai fatto un po' ricredere e tornare valido come meta per il prossimo anno un tour da quelle parti. Non conoscendo niente pero' dei luoghi ti sarei grato se potessi indicarmi un percorso come quello descritto che senza massacrarci di km si possa effettuare in una settimana o poco piu', diciamo 9 giorni. Ti ringrazio se vorrai rispondere e chissa che non si possa organizzare assieme se tu da come ho capito sei quasi di casa la. Ciao Mario

  3. Avatar commento
    darìo
    02/09/2011 14:35

    A quei ragazzi del viaggio in Romania devo dire che sono dei Grandi ,!!!Complimenti per L accuratezza con la quale descrivono tutti i luoghi visitati,E che precisione nel dettagliare le spese ...Ma le foto sono Stupende Bravi davvero!!! Sono tre anni che cerco di convincere i miei amici a partire ma dicono che le nostre moto non sono adatte Yamaha r1 del 99, honda cbr 600f 2001 yamaha wmax e la mitica yamaha rd 500 ..Secondo voi potrebbero andar bene?Ciao grazie Saluti dalla Toscana Dario

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