Racconti dalla Spagna

Conosciamo con Luca un altro tipo di di viaggio, diverso nei modi, nei tempi e… nella spesa!

PROLOGO, il giorno prima
15 Maggio 2001
Domani si parte.
Sono seduto in questa casa di campagna in questa stanza piena di didgeridoo, percussioni, chitarre, mobili vecchi, muri blu coll'intonaco che si stacca, lo stereo che suona Capossela e le sue tristezze col sorriso in una smorfia, il caffe' che ho in corpo che ormai ho capito mi fa un effetto pazzesco.
Fuori, sul davanzale, attraverso le tendine di bamboo vedo delle zucche secche e davanti un'edera/albero a forma di fungo. E' pazzesca questa casa con le sue stanze tutte di colori diversi, le mappe ai muri, le maschere, i quadri assurdi, l'entrata diroccata e il resto cosi' vivo e caldo in un contrasto bellissimo. Ci sto bene qui, davvero. Ma vado in Spagna. Perche'? Boh, sempre a farsi domande. Vado e basta. Paura? Eccitazione? No.
Parto con Paolo, il mio amico ragioniere che si prende un po' di vacanza. Chissa' che all'altezza di Nizza non ci venga voglia di andare a Taize' o a Parigi. Ma no, andiamo che devo lavorare.
Ho letto molto: Hemingway con la sua Fiesta e la guerra di Spagna, il diario della stessa guerra di un giornalista della Pravda, Don Chisciotte... il risultato e' una serie di immagini abbastanza strampalate che mi girano per la testa. Mi piacerebbe sistemarmi in una casetta non troppo lontano dal mare, andare a lavorare e poi ritirarmi li, in mezzo ai pescatori, parlare con loro...meno turisti vedo e meglio e'. Ma tanto credo che visto che probabilmente lavorero' in un albergo o ristorante ci vivro' in mezzo ai turisti. Ecco perche' la casetta...per isolarmi.
Voglio un'estate come Capossela...triste senza illusioni ne' disperazione, felice senza speranza che la felicita' duri piu' di un'ora per godermi quell'ora al massimo. Tanto ormai l'ho capito che il bello sta' nell'arrivare in cima e lasciarsi cadere giu' senza tristezza. Un'estate passata a guardare l'estate che passa, senza cercare persone, amici, donne, situazioni. Arriveranno se devono arrivare. Un'estate molto Hemingway, seduto al bar ad osservare, in attesa di qualcosa da raccontare. Magari andro' a Pamplona a raccontarvi la mia Fiesta. Quand'e'? Sara' gia' finita. Vabbe', ve ne raccontero' un'altra.
Chissa' forse sara' un'estate senza errori, senza storie che quando le vivi ti piacciono solo un attimo e poi sembrano belle solo dopo qualche mese, e magari le rimpiangi pure...no, meglio se trovo un amico, uno di quei tipi che poi ti restano addosso, quelli da quali c'e' sempre qualcosa da imparare, quelli che poi ti vengono a trovare e non c'e' niente da spiegare, come con le donne.
Perche' un Paese non lo conosci davvero se non hai un amico.
Spero davvero di intrufolarmi nella Spagna vera, dovessi anche non vedere molti posti, conoscere qualcuno, andare a mangiare a casa loro, sedersi in terrazzo e parlare magari davanti ad un tramonto. Non c'e' niente di meglio, davvero.
E chissa' poi magari mi ritirero' da qualche parte a scrivere quel libro che ho in mente da un po': i miei primi dieci anni di viaggi, che ormai vado verso i 30 e facciamo come gli U2 che hanno chiuso in ciclo con il live "Rattle and Hum". "Ma e' un megalomane 'sto qua'!", dira' qualcuno. Ma no! E' che in effetti ho un po' di roba da raccontare e se schiatto a breve almeno lascio qualcosa ai posteri. Mica bisogna essere megalomani per scrivere sulla propria vita, basta avere poca voglia di lavorare e sperare di vendere qualche libro.
Qui, intanto, piove e c'e' il Berlusca che adesso sistema tutto. Me lo mettete via uno di quei 1.500.000 di posti di lavoro? Eh eh....vabbe', comunque fatemi sapere e state attenti che anche se in televisione diranno che tutto va bene, magari forse in realta' non e' vero. Mi dispiace solo di non poter piu' vedere Fede, anche se adesso non sara' piu' cosi' divertente. Bene, sono arrivato a quel famoso punto che non so piu' cosa scrivere, mi fa male il collo e quindi passo e chiudo.

Il viaggio fino a Benidorm
Valencia, 20 Maggio 2001
Allora, come diceva Sean Connery nell'ultimo film in cui e' uno scrittore "Scoprendo Forrester", quando non sai cosa scrivere comincia e scrivi qualsiasi cosa anche se non ha senso, e poi mentre scrivi vedrai che qualcosa viene fuori.
Vabbe', facciamo un po' la cronaca. Siamo partiti mercoledi', Paolo e io. Paolo e' un mio amico ragioniere che si e' preso una vacanza adesso invece che in agosto e viene a condividere con me la vita dura di chi cerca lavoro in un paese straniero del quale non parla la lingua. A cavallo della mia Tipo-Ronzinante (chi ha letto Don Chisciotte capira') abbiamo lasciato una sonnecchiante Martellago (chi abita da quelle parti capira') dirigendoci verso Mestre, con la sua tangenziale sempre cosi' correvole, e ci siamo lanciati verso la Francia. Niente storia, a parte che in un Autogrill ho incontrato una conoscenza dei tempi della cravatta, Marcello, che lavorava per una ditta del settore. Ci siamo visti e parlati un po' a tutte le fiere: San Pietroburgo, Colonia, Norimeberga, Lodz, Milano, Parigi...stava entrando nell'Autogrill quando mi ha sentito pronunciare il suo nome e cognome e mentre gli stringevo la mano vedevo dai suoi muscoli facciali che non mi aveva riconosciuto. Con qualche spiegazione e rimembranza sono riuscito a diradare la nebbia dei suoi ricordi ma gli e' rimasto nello sguardo un che' di sospetto. E' come se fossi stato su un altro pianeta e non mi potesse piu' riconoscere. E forse e' proprio cosi'.
Per strada ci siamo fermati a Montecarlo dove stavano preparando il Gran Prix e cosi' per la seconda volta, dopo Melbourne col furgone, ho guidato sulla pista di un Gran Premio. Abbiamo passato qualche oretta in mezzo a yacht, Ferrari e donne tutto sommato normali se non per il valore dei vestiti coi quali coprono le loro nobili carni soggette anch'esse all'usura del tempo.
Da cio' ne deriva la mia famosa massima (appena inventata): "Il tempo passa anche per chi ha soldi e quindi perche' passarlo a fare soldi?". La notte ci siamo fermati in un campeggio che credevamo fosse a Cannes e invece era Cagnes (sur mer) dove Ronzinante ha trovato una Tipo Rossa compagna, proveniente da Parigi. Il giorno dopo eravamo a Cannes nel bel mezzo della festa del cinema e ci siamo fatti una passeggiata in mezzo ai cacciatori di divi. Ma di divi, forse perche' era pomeriggio, non se ne sono visti.
Volevamo berci un caffe' tanto per sentirci del luogo ma abbiamo desistito perche' veniamo da un paese dove un caffe' costa 1500 Lire e andavamo verso un paese dove costa 1500 Lire e non ci pareva il caso di spenderne 5000 in un paese dove la baguette e' cosi' buona. Per le stesse poetiche motivazioni abbiamo evitato l'autostrada ed abbiamo fatto bene: la costa azzurra e' bellissima se si segue la strada in riva al mare. Con l'accompagnamento di un Capossela che cantava "vai, vai...tanto non e' l'amore che va via....vai, vai..." ci siamo inerpicati su degli strapiombi di terra rossa in perfetto stile australiano. Nel primo pomeriggio siamo penetrati in terra catalana e siamo arrivati a Barcellona verso mezzanotte...e che abbiamo fatto? Abbiamo cercato internet! La cosa e' stata abbastanza singolare in quanto ci siamo ritrovati proprio nel centro della citta' ed in particolare nel quartiere dove stavamo a Dicembre, durante l'incontro di Taize'. A quel punto abbiamo deciso di parcheggiare e di andare a vedere la posta che ormai non me ne calavo una dose da 48 ore. Gente...ve le ricordate le code per il pane davanti ai negozi nei paesi comunisti? Quelli erano bei tempi!!! Perche' le code le facevano di giorno! Qui, oggi, in una delle citta' piu' ricche d'Europa la gente fa la coda per internet in piena notte! C'erano almeno trenta persone in fila che aspettavano di entrare! Pazzesco...comunque siamo andati a berci un caffe' nello stesso Cafe' Roma dove avevamo bevuto con i Lituani qualche mese prima e poi abbiamo continuato. (ndr: In realta' la coda c'era a causa di un guasto, ma se lo dicevo subito non era bello).
La notte l'abbiamo passata all'addiaccio in tenda (sotto la pioggia) perche' non conosciamo nessuno che abbia provato scientificamente che risparmiare fa male, anzi fa bene perche' allontana il lavoro che quello invece spesso dicono che porti stress e faccia male. E poi, la sera, siamo arrivati a Valencia dove siamo ora...Valencia magari ve la racconto un'altra volta ma posso anticipare che cercano camerieri da tutte le parti e credo che domani ce ne andremo perche' voglio lavorare in spiaggia, o forse perche' voglio lavorare...ma non adesso. Benidorm (sotto Valencia verso Alicante), il giorno dopo: pazzesco, ma chi lo sapeva che esisteva una citta' come questa in Spagna? Sembra di essere a Surfer's Paradise in Australia. Ci sono almeno cento Hotel, parecchi chilometri di spiaggia e ristoranti e una fauna turistica scando-ando-germanica di eta' media 78 anni portati chi male chi peggio, qualcuno bene ma sempre tanti sono. Penso che mi fermero' qui, Paolo ha gia' trovato lavoro anche se non lo cercava, fara' il cameriere anzi non lo fara' perche' deve tornare in ufficio, ma e' un burlone, ha fatto finta di cercare lavoro e l'ha trovato subito! Io sparo alto...reception in Hotel minimo 4 stelle visto che ho esperienza e parlo le lingue. Domani mi taglio i capelli e comincio a spargere il verbo del mio curriculum in giro per gli alberghi. L'unica speranza e' che l'eta' media si abbassi di qualche decennio (cinque, sei...) perche' i pensionati saranno anche simpatici ma gia' stasera l'occhio traditore mi e' caduto su qualche gamba dove non doveva cadere se non altro per rispetto all'eta'. Non sono cose che fanno bene all'anima, uno potrebbe cominciare a dire: "ma sì … in fondo...", e come sappiamo tutti basta un passo per cadere nel baratro. Sono venuto per imparare una lingua e racimolare qualche spicciolo, non per ritrovarmi a passeggio con una sessantatreenne svedese con la scusa che "no ghe iera altro!". Pero' e' anche colpa di queste attempate signore che si vestono come ventenni e se ci facessero una legge eviterebbero problemi di stomaco a molta gente. Adesso sono in tenda in campeggio mentre Paolo e' in macchina che legge un libro alla luce fioca della lampadina, attorno a noi solo grattacieli e da lontano arriva il suono di una festa per turisti dove tutti cantano e ballano guidati dagli animatori che secondo me sono dei grandi per resistere una stagione intera a far divertire la gente e a far finta di divertirsi anche quando magari il giorno stesso hanno scoperto che la ragazza faceva le corna. Che cattivo...il fatto e' che una maledetta zanzara mi sta perseguitando e non la smette di passarmi davanti allo schermo. Comunque vabbe', qui il caffe' lo fanno lungo e c'e' poco da fare, bisogna berlo com'e'. Il cappuccino non lo fanno e se lo chiedi dicono che non ce l'hanno anche se hanno la macchinetta italiana, il caffe' e il latte...mancano le capacita'. Qualcuno viene a insegnarglielo?
C'e' da dire che a circa 100 Km da Alicante il paesaggio si fa molto piu' caratteristico, con le sue collinette, le case e il mare. Chissa' com'e' piu' giu', verso Malaga. Comunque credo che mi fermero' qua...forse il viaggio sara' un viaggio in verticale, cioe' all'interno della cultura spagnola, vedremo. Al massimo resto qui, scrivo dei report inventati e scarico delle foto da internet...

Benidorm, 25 Maggio
Bene. Sono sempre qui a Benidorm, Paolo se n'e' tornato in Italia oggi e mi ha lasciato a battere tasti in una tenda in riva al mare. Ho girato mezza citta' e lasciato l'equivalente di tre alberi in carta di curriculum. Tutti mi dicono che e' facile trovare, specialmente con la mia esperienza e le lingue, ma finora il telefonino con scheda iberica non suona. Siamo stati ad Alicante e devo dire che non mi ha fatto una grande impressione. Non so niente di storia ma scommetto che e' stata bombardata durante la guerra. Ci sono troppi edifici moderni in centro perche' non sia cosi'. In compenso si e' vista un po' di vita, intendo dire vita con la vita davanti e non alle spalle. Madonna che bastardo che sono! No, ma adesso vi spiego e mi scuso: se non scrivo minchiate la gente non legge! Perche' leggere su internet non e' come leggere un libro. Intanto e' scomodo, e poi e' come essere in una libreria e basta un click che passi a un altro libro, quindi una cazzatina qui, una cazzatina li' e si legge fino alla fine. Comunque giusto perche' lo sappiate, quando scrivo questi report li butto' giu' senza tanti complimenti e a volte non li rileggo neanche, quindi sono molto spontanei e non sto a pensare se posso offendere qualcuno e non mi interessa nemmeno. Ghandi diceva che la verita' va sempre bene e quindi, adesso che mi fa comodo, approfitto di questa massima. Adesso ho la spina dorsale spaccata a forza di scrivere, passo a selezionare un po' di foto e poi metto on-line 'sto primo report che e' anche ora.

L'emigrante si sistema e inizia i rapporti sociali.
Finestrat, 7 Giugno
E' proprio vero, la vita prima della morte esiste...basta andarsela a prendere. Non so se in futuro con l'e-commerce te la porteranno a casa ma per il momento devi ancora muovere il culo. Ma non e' mai lontana.
L'ultima volta che ho scritto era esattamente 12 giorni fa e sono successe un botto di cose. Intanto ho cambiato casa due volte, prima in una pensione per muratori e adesso in una casa con una pittrice. Cominciamo da quest'ultima: MARONNAAAAAA!!!!!!!!! La casa e' in un posto increddibbbbile: vado in terrazza, guardo verso sinistra e vedo una montagna (che ha sicuramente un nome ma non me lo ricordo), guardo verso destra e vedo il mare (si chiama Mediterraneo, credo), guardo dritto e vedo una piscina (di un ristorante), guardo giu' e vedo le unghie dei miei piedi che un giorno dovro' tagliare (ma questo non c'entra).
Mi costa sulle 300.000 Lire al mese piu' un milione e mezzo di benzina che consumo per andare da qua a Benidorm giu' in costa.
Da qualche giorno vado giu' in folle ma con un cartello "cercasi freni per Tipo 1600 dell'89, urgente".
Sul versante lavoro ho le seguenti offerte: reception di notte in Hotel per giovani inglesi alcolizzati (l'inglese giovane e' alcolizzato per default e non venitemi a dire che non e' vero ma piuttosto portatemene uno sobrio), reception di giorno vestito da cavaliere medievale in un orribile castello-campeggio-ristorante-tutto-di-plastica-per-turisti-olandesi-completamente-rincoglioniti, reception di giorno all'Hotel Villa Venezia con vista a strapiombo mitica e infine venditore di pagine web per Andrea un romano che 'sta qui da qualche anno. Insomma vediamo, domani decido dato che oggi mi hanno dato il NIE, il numero per gli stranieri col quale posso lavorare.
"Lavorare in nero in Spagna? Facilissimo!!!". Palle, impossibile. Almeno qui.

Oggi turismo.it mi ha messo on-line anche il primo articolo su Valencia, aho', c'ho una sezione "Spagna" tutta per me. Un articolo a settimana e mi pago i vizi.
Ho conosciuto una ragazza russa che lavora in un internet cafe' e ha un ragazzo napoletano, volevo farle la prima intervista perche' mi parlasse della profondita' russa della quale mi aveva accennato in confronto alla leggerezza latina, ma ha rifiutato. Dice che farebbe arrabbiare parecchia gente. Vabbe', magari piu' avanti cambiera' idea. Praticamente ogni giorno mi faccio un paio d'ore sulla montagna e mi prendo il sole integrale col terrore che qualcuno mi spii col cannocchiale o che passi un orso che si sente solo.
Comunque sta diventando una droga, via dalla civilta' in mezzo a quei monti,la vista sul mare, l'odore dei pini e della lavanda, qualche uccello che passa di tanto in tanto, i rumori dalla valle. Proprio bello. Ogni sera verso le 5 mi viene l'impulso selvaggio e mi lancio fuori dal mondo armato solo dello zaino, la macchina fotografica e una bottiglia d'acqua. Cosi' le mie scarpe estive comprate a Yogyakarta per 10.000 Lire mi accompagnano in alto, novello Messner, che il primo giorno ci e' andato in ciabatte ed e' tornato a piedi nudi con le ciabatte rotte in mano e il sangue fin sopra le orecchie .

Mi sto facendo una biblioteca di "Mortadello e Filemon", l'Asterix spagnolo e tra una vignetta e l'altra imparo che per dire "siediti" si dice "sentate" e che per dire "mi dica" si dice "Digame" e scopro che se andavo a lavorare a Venezia lo imparavo lo stesso lo spagnolo!
Come dicono a Napoli "vieni qui"? Non dicono "Ven acca'"? Beh, anche qui. Com'e' piccolo il mondo.

Il bagno in mare l'ho fatto una sola volta ma ho avuto un incontro ravvicinato con un cerotto e non ci sono piu' tornato. Andrea dice che in Luglio e Agosto qua c'e' una vita pazzesca, anche un sacco di italiani. Sara', ma che mme frega? Io c'ho la mia cara montagnetta e me la godo anche senza turiste a caccia d'avventure di una stagione destinate all'oblio dell'inverno dopo qualche lettera con le solite parole che ormai non ho piu' voglia di leggere. Tie', c'ho anche fatto la figura del bravo ragazzo. Poi, in realta', succeda quel che succeda.

Ma non avevo detto che erano successe un botto di cose? MMmmmm, non mi ricordo altro. Ah si! Volevo parlare della siesta: c'e' poco da ridere che gli spagnoli fanno la siesta "ah ah altro che noi lavoratori"! Qua alle due ti prende d'ufficio una sonnolenza pazzesca che ti trascina in cucina a farti il caffe' ma non ce la fai, ti allunghi sul divano, chiudi una palpebra, la riapri e sono gia' le cinque! L'altro giorno dovevo prendere appuntamento con un tipo per un appartamento:
-"A che ora facciamo?", mi chiede.
-"Va bene verso le nove?", silenzio.
-"No, facciamo verso le undici, ok?"
-"No, sono occupato possiamo fare nel pomeriggio?"
-"Certo", dice lui "facciamo prestino che cosi' abbiamo tempo" -"Ok, le due?"
-"alle due mangio, facciamo alle cinque".
Ve la immaginate la vita di un rappresentate con i negozi che lavorano 8 ore, dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 21? Che fa in quelle 4 ore di pausa?? Altre culture.
Comunque e' bellissimo che c'e' luce fino alle 10 di sera, adesso per esempio sono le 8 e sembrano le 4 da noi! E ho un po' di sonno... F

Finestrat, 9 Giugno, 5 di mattina
Serata strana, molto spagnola. Ana (la mia coinquilina) e' tornata a casa mentre smanettavo sul computer e mi ha chiesto di mangiare gli spaghetti. Io da bravo italiano stereotipo vivente glieli ho fatti, da bravo padano single glieli ho fatti male e lei da brava straniera li ha apprezzati lo stesso. E' una ragazza molto dolce, pittrice. Poi non so come il discorso e' caduto sul ballo e mi ha improvvisato del flamenco e altri tipi di ballo che io ho opportunamente documentato !!!!!
Mentre si muoveva nel vestito indossato apposta sentivo che stavamo sprofondando nella Spagna in senso verticale, non tanto, ma almeno fino ai calzini. Poi mi ha invitato ad andare ad un concerto dove naturalmete non siamo mai arrivati perche' (hey...c'e' un gallo che canta!) all'una e mezza eravamo ancora al bar sotto casa a parlare con dei tipi che lei conosce quasi di vista. Verso le due abbiamo optato per andare al bar del suo ragazzo (un tipo ultimamente molto geloso perche' pensate un po' Ana si e' portata a casa un italiano...che sarei io!) dove ho fatto la conoscenza con un po' di gente sulla 30-40ina molto interessanti. La sensazione e' quella di essere in una citta' italiana, tanta e' la vicinanza culturale.
Una birra e un birrino, abbiamo tirato le 4 quando ho deciso di tornare nel villaggio di Heidi. Una tipa moglie-morosa di un tipo molto viaggiatore, quando l'ho salutata mi ha detto: "mi piace come sei". Vabbe', anche tu, ho pensato ma come interpretare queste parole?
Cosi' mi sono ritirato nella mia solitudine senza dubbi e lanciato verso casa un po' brillo e infatti mi sono sparato due film assurdi: uno guidando con una mano, i Talk Talk ("It's a shaaaameee !!") a manetta e l'altro con "C'est si Bon" di Armstrong mentre riprendevo la luna, la macchina, lo specchietto e ancora la luna. Vabbe' c'e' gente che si spiaccica guidando con l'LSD in corpo, io mi spiaccichero' con un MPG o un JPG, che devo dire?
Pensate che uno dei tipi del bar sapeva gia' che Ana si era portata a casa uno con gli occhi azzurri (che sarei io modestamente) e lei non si capacita di come lo abbia saputo. Io nemmeno. Adesso mezzo paese pensa che abbia una relazione con me e l'altro continua a pensare che sia lesbica in quanto ha un'amica lesbica che ogni tanto viene a trovarla. Insomma anche qui il paese piccolo e la gente mormora e anche qui lascia che mormorino che almeno non fanno le parole crociate. Oggi e sabato, ieri era venerdi e adesso mi sa che me ne vado a letto fino a domenica.

Finestrat, 8 Luglio
Un mese! Un mese senza report! Ma come avete fatto a resistere? Beh, avete resistito bene a quanto pare perche' nessuno si e' lamentato! Come sono lontani i tempi di Cairns quando se non facevo un report a settimana mi sommergevano di e-mail...probabilmente il fascino dell'Australia supera di gran lunga quello della Spagna. E poi ditelo che tutto quello che vi interessa sono le foto e i video e che della letteratura d'autore non vi importa nulla.
Ma ve ne accorgerete un giorno di aver snobbato un nuovo Hemingway!
Per ricapitolare cosa e' successo in questi trenta giorni lontani dagli schermi mi guardo le foto che ho scattato e dopo un po' di spiagge e montagne ecco che mi vedo vestito da cameriere dietro un banco di reception. Ebbene si, ho iniziato a lavorare. Dopo 18 mesi di liberta' dal giogo del patronato rieccomi dipendente a stipendio fisso. Lavoro all'Hotel Villa Venecia, piu' per meriti di provenienza (sono di Venezia) che di professionalita'.
Cosi' la mia carriera fa un salto all'indietro di cinque anni e mi ritrovo, come a Parigi, a dare chiavi, spiegare dov'e' la spiaggia (no, a Parigi no) e rispondere ad un telefono dal quale escono suoni incomprensibili.
A Parigi rischiai il licenziamento per non capire mai che "Bonjourjesuisfransuamartanpassemuarisciargagliadi" era "buongiorno sono Francois Martin mi passi Richard Gagliardi", qui mi sparano cose tipo "olachetalquieriasabersitienesabitaioneslibresporelmesdeagosto", frase che non sono ancora riuscito a tradurre.
Comunque a forza di errori e full immersion il mio spagnolo migliora nonostante le umiliazioni e credo proprio che a fine agosto potro' orgogliosamente aggiungerlo al curriculum. Questo era lo scopo, no?

Ma la movida e' tutto? Non lo so ragazzi, sto talmente bene che ho paura di ributtarmi nel mondo crudele dei rapporti interpersonali, non sono piu' uscito da quella volta con Ana, immerso in vibrazioni positive che mi danno l'illusione dell'autosufficienza emotiva. Sono completamente preso da un sogno che comincia a dimostrarsi possibile e quasi non riesco a pensare ad altro in questi giorni. Cos'e'? Guadagnare senza lavorare! Cosa?!!! Ebbene si...credo che sia possibile.
In realta' non e' che non voglia lavorare, anzi. Ma l'idea di vedermi entrare in cassa ogni mese una quantita' di denaro sufficiente per mangiare, dormire, comprare un biglietto aereo ed andarmene a Bangkok e girare l'Asia, scrivendo, fotografando e conoscendo gente...mi fa' l'effetto di una cisterna di adrenalina in via endovenosa.

Qua la gente mi parla di cocaina, pare che la prendano tutti, e io penso che mi ci vorrebbe una camomilla, altro che coca!
Prima di dirvi di cosa si tratta, ripensateci bene...la cosa potrebbe rovinare anche voi! L'idea di base non e' avere piu' soldi, ma avere piu' tempo. Lo dico giusto perche' si capisca che non sono un esoso. Nella nostra societa' chi vuole fare soldi deve vendere il proprio tempo, giusto? E che vuole avere tempo deve rinunciare ai soldi. Bene, e chi vuole viaggiare? Un'opzione e' lavorare un tot e poi viaggiare un altro tot. Ma guadagnare viaggiando? Beh, si puo' fare, come facevo io quando ero commerciale e giravo il mondo a vendere pompe. Pero' non e' un viaggiare vero. E allora?
L'intuizione la ebbi in Australia: internet. In un primo momento pensavo che avrei potuto fare siti internet girando, ma si trattava di essere professionisti e avere sempre lavoro da compiere. Poi mi sono buttato sull'ecommerce, e ne e' nato www.didgeurope.com che mi lascia libero ma che non comporta grosse entrate.
E poi...la luce! Le prenotazioni on-line. Cioe' i viaggi.
La gente non compra on-line, pero' le prenotazioni, specialmente se gratuite, le fa! Adesso non sto a spiegarvi perche' sono sicuro che funzioni ma piuttosto vi rimando a tra qualche settimana quando mettero' on-line un sito dimostrativo.
Questo sito potrebbe portarvi molto lontani, perche' inaugurera' la possibilita' di farsi, per esempio, un mese in Asia con due milioni, tutto compreso. Curiosi? Aspettate e vedrete, c'e' una rivoluzione alle porte!

E intanto mi ha contattato una delle cape di Nomadcommunity.com, la conoscete? Puo' darsi che finiro' a girare con loro. Sarebbe un po' il coronamento del sogno di due anni fa. Staremo a vedere.

Giusto per tornare alla Spagna, in effetti devo dire di essere uscito una volta: san Juan. Sarebbe una festa in spiaggia tipo il redentore a Venezia, dove la gente va in acqua ed esprime un desiderio.
Ci sono andato con Ana, lei con la sua macchina io con la mia, perche' dopo si recava dal ragazzo. Mentre scendevamo le montagne ecco che, nel bel mezzo della notte, vedo una figura che fa l'autostop. Mi fermo, lo faccio salire, e dopo due parole capisco che e' ubriaco e slavo:
-"Russo?"
-"Ucraino", sorride un po' rinco.
Ci mettiamo a parlare in polacco-russo-genovese-ucraino e insomma il tipo va alla festa pure lui. Muratore sfruttato da un moldavo magnaccia che gli si mangia meta' stipendio, manda i soldi alla moglie e i figli giu' nel paese del grano. In spiaggia balla mentre io faccio un po' di foto e dopo andiamo tutti e tre a bagnarci. Mi chiede quattro volte se sta disturbandoci, perche' non crede che io e Ana non siamo assieme. Lo invito a restare, resta.
E' il primo a buttarsi nell'acqua piena di petali bianchi e mi sembra di vedere un cartone animato giapponese di quelli che uno zoom su di un'immagine fissa ci fanno due minuti di cartone. Li' non mancano mai i fiori sull'acqua ed in effetti e' una cosa carina.
Mi viene in mente quella cosa che non vidi ma che mi emoziono' molto a Gili, Indonesia, quando Giuseppe e Umberto presero la barca di notte per tornare alla loro isola e si videro nel mezzo di un mare che era un cielo stellato dalle fosforescenze di qualche alga e quasi piansero tanto che ancora oggi continuano a parlarne e a stressarci con 'sta storia. Soliti meridionali sentimentali.
Immerso in questi pensieri e con l'illusione di essere a Gili mi butto nell'acqua calda con i jeans e per un attimo il "dove vorrei essere" e il "dove sono" si uniscono in una sensazione di abbandono totale. Torno a riva e vedo Ana che ha negli occhi la voglia di un bagno e nella mente il freno del suo vestito da sera non concepito per immersioni in acqua salina.
Convinto di essere il ponte tra il "dove vorrei essere" e il "dove sono" la sollevo e la porto in acqua a ricongiungerla con madre natura che la chiamava. In quel momento mi prende la famosa sensazione di gola secca e sento che sto per fare quello che non dovrei fare. Me ne torno a riva da Misha e mi siedo sulla sabbia a sbollire i bollori nella frescura della brezza notturna.
Lui, testimone di quella scena hollywoodiana, mi chiede ancora se disturba,
-"No, anzi". Mi ha salvato, altro che disturbato.
Ana se ne va tutta bagnata dal suo ragazzo, io me ne torno a casa pieno di sabbia sulla collina di Heidi, con un ucraino muratore al mio fianco che casca dal sonno.

Tra una notte all'Hotel e qualche ora di internet da Andrea, e' arrivata l'estate. Quella vera. Le spiagge si sono riempite di giovani e le notti del lungomare sono un carnevale di gente vestita alla moda, cubisti che ballano all'entrata dei locali, tipi della public relation che ti regalano una consumazione. L'altra sera mi sono armato di macchina fotografica e volevo andarmene a fare foto nella movida spagnola. Ho fallito. Mi sentivo osservato e fuori posto. Cosi' mi sono limitato ad osservare e mi e' venuta voglia di provarla anch'io questa movida. Una di queste sere ci vado e poi vi racconto.

Martedi 17 Luglio 2001 Sabato sera, ore 10:45 Hotel Villa Venecia.
Alberto viene a fare la notte all'Hotel e mentre me ne vado mi dice:
-"Che fai stasera, vai di "marcha" (festa)?
Avevo pensato tutta la giornata che era ora che cominciassi ad uscire un po'.
-"Vediamo, se la tipa e' a casa e vuole uscire...".
Lo saluto e mi incammino verso il "coche" (macchina) pensando che l'estate e' arrivata e rischia anche di passare senza che mi renda conto di cosa sia la famosa "movida" spagnola.
Quando arrivo a casa c'e' Ana. La prima cosa che mi dice e': -"Pensavo di andare ad Altea stasera, vuoi venire?"
- "Si...si', dai che andiamo", le rispondo.
Mentre mi preparo la chiama il ragazzo e cambiano i piani. Si va a Benidorm.
-"Perche' non andiamo al Penelope Beach?", le chiedo.
E' un locale che ho visto varie volte e avevo voglia di andarci.
A Benidorm cerchiamo un parcheggio e passeggiando in mezzo a gente con bottiglie e bicchieri in mano andiamo al bar di Rafa.
Li' c'e' Susana con il suo amico Pepe, un tipo che ha viaggiato molto e vive di rendita. E' simpatico ma un po' ubriaco, lo guardo e vedo il rischio di vivere di rendita. Ci si rilassa.
Diventero' anch'io cosi se dovessi riuscire a portare a compimento i miei piani? Dopo una birra decidiamo di andare al Penelope, Pepe non viene, Rafa lavora e mi ritrovo io con due chique in mezzo alla strada, camminando verso il Penelope.
Non mi faccio sfuggire la foto alla quale le due si prestano volentieri.
Andiamo a vedere la movida. Entriamo nel locale accolti da una musica soft tutto sommato piacevole come la cubista bionda con le tette di silicone che faccio l'errore di filmare in verticale dimenticando che i file mpg non li so girare come faccio con le foto.
Andiamo a prendere una birra, quella del guado. Adesso sono ancora di qua, dopo questa birra saro' a meta' strada, lo so gia'. Andiamo verso il centro della pista, Ana e Susana cominciano a ballare e sculetto un po' anch'io.
Ma ho sempre l'occhio vigile per catturare qualche immagine.
Dopo due minuti ci spostiamo verso i tavoli.
-"Ci sediamo gia'?", chiedo.
No, il fatto e' che c'e' uno specchio e ad Ana piace guardarsi quando balla. Reminescenze da scuola di Flamenco.
Mi siedo a sorbirmi la birra. Rubo immagini e suoni.
Facendo finta di fotografare le mie accompagnatrici ormai inflazionate immortalo e trasporto virtualmente su centinaia di schermi italiani una bionda dall'aria scandinava seduta a qualche metro da me. Bella. Il bicchiere e' vuoto, Ana raccoglie i soldi e va a prendere un'altra Cerveza (birra), quella dell'altra sponda.
Il mio cervello comincia a pensare. Ragionamenti strani. Globalizzazione...neanche McDonalds e' cosi globalizzato come una discoteca. Una cubista con la mascella da Schwarzenegger porta un cappello da cowboy e veste di mucca. Madonna. New York. Un giorno si e' svegliata (lei o il suo staff commerciale) con questa idea e ha deciso il destino estivo della testa di milioni di giovani coperta in seguito alla geniale trovata da un cappello da Far West. Per non parlare dei milioni di mucche scuoiate. Vuoi vedere che c'entra la mucca pazza?! La moda.
La musica, la stessa in tutto il mondo. Da Sydney a Jakarta, da Bangkok a Signoressa di Treviso. Gli occhiali colorati anni settanta che adesso portano le modelle. Mi guardo attorno, getto un'occhiata alla terza birra ormai a meta', e provo ad esprimere il concetto in castigliano. Senza fortuna.
Ana e Susana se ne vanno ai rispettivi cavalieri. Io sono inchiodato alla sedia.
-"Attento alle lupe", dice Susana andandosene. Le lupe...
La posizione e' ottima per osservare e l'alcool che ho in corpo elimina il problema di sentirsi stupidi quando si e' in discoteca da soli.
Finora mi hanno visto con due tipe che mi ballavano davanti e ho ancora un'aureola di magnaccia. Vedo corpi atletici, bei vestiti. Forza, efficienza, ricchezza. Fascista? La discoteca e' fascista? Gli handicappati ci vengono raramente. I deboli fuori. Chi ha i soldi si veste bene e viene col macchinone. I poveri fuori. Il look e' standardizzato. I diversi fuori. Fascista? Non lo so, butto giu' la birra e decido di andarmene, ormai l'aureola se n'e' andata.
I nuovi entrati cominciano a chiedersi chi sara' quel tipo solo con la macchina fotografica? Esco in spiaggia, centinaia di persone. Faccio un po' di foto. Poi vado all'Hotel a trovare Alberto. Mentre busso alla porta faccio di tutto per non sembrare ubriaco ma lo capisce gia' attraverso il vetro grosso della che lo sono. Entro, gli faccio vedere qualche foto e filmino, vado in bagno, rubo un'ottima nocepesca nel ristorante e me ne vado.
Fuori c'e' Paco, ricezionista di notte dell'Hotel in fronte appassionato di storia della seconda guerra mondiale.
Gli mostro qualche foto mentre le tre tipe sedute sulla panchina ci guardano. Vogliono vedere anche loro. Mi siedo in mezzo a loro e mi si stringono attorno. Sento il calore delle loro cosce vicino alle mie. L'alcool rafforza i sensi. La macchina digitale e' stata un ottimo investimento. Parliamo del piu' e del meno. Sono di un pueblo (villaggio) vicino a Madrid e stanno aspettando un taxi (taxi) per andare in disco. Sono le 5 della mattina.
-"Vuoi venire?" La movida mi sembra un'olimpiade e sono un po' fuori allenamento. In piu' ho finito i soldi. 2000 pesetas, 24.000 Lire, due giorni in Asia potevo viverci. No, grazie.
Il mio desiderio piu' grande in quel momento non sono le cosce delle ragazze ma le forti gambe del mio letto che sorreggono un morbido materasso nel pueblo di Heidi di Finestrat. Mi trascino verso il coche (macchina) e passo davanti ad una pizzeria al taglio. Mi mangio un bel trancio, buono.
Arrivo al coche e trovo Ana con Rafa. Foto nella notte, molto dolce.
-"E' pericoloso guidare un po' alticci?" Capiscono la domanda e mi suggeriscono la strada per evitare la polizia.
Penso che con la fortuna che mi ritrovo trovero' il poliziotto che mi ha beccato qualche anno fa Varsavia, in vacanza a Benidorm. Mi inerpico a Finestrat, sono le sei del mattino. Fine della movida, inizio di due giorni di testa rincoglionita. La prossima volta durero' di piu'. E' questione di allenamento.

Finestrat, 18 Agosto 2001
Oggi mi sento in vena di frasi storiche. "Come passa il tempo!".?
Ho lasciato le tranquille valli padane ormai 3 mesi fa e tra meno di un mese tirero' le briglie alla fedele Tipo indicandole il tramonto e dicendole:"si torna a casa, ronzinante!".
Lei sara' ormai arrivata ai 200.000 km senza avermi mai lasciato a piedi contribuendo cosi' a rafforzare la mia fede in Dio e nell'uomo.
E' stata qui Shizu (vedi "Tin Tin nel paese dei canguri") per due settimane e giuro che il giorno che se n'e' andata non riuscivo a credere che fossero passati 14 giorni. Come passa il tempo. Un'altra estate e' finita e io sono ancora povero, single e soprattutto sempre meno desideroso di mettere la testa a posto.
Ho riscoperto l'immenso piacere del fumetto. Sono ormai utente abituale della biblioteca di Benidorm dalla quale ho preso a prestito tutta la collezione di Tin Tin. Avrebbero dovuto dargli il premio Pulitzer a Herge' (lo scrittore di Tin Tin). Mortadello e Filemon ormai non hanno piu' segreti e Asterix non lo leggo perche' lo so a memoria.
L'immagine piu' perfetta della felicita' umana e' il mio divano dal quale sento l'odore della montagna e del mare, una scodella di arachidi e un bel fumetto. Un bel caffe' a meta' fumetto e sono in pace col mondo. Ogni cosa in piu' e' una variabile potenzialmente negativa.
Specialmente le donne che in queste settimane vedo come pozzi di serpenti camuffati da cespugli in fiore. Altra metafora: frutti indigesti dall'aspetto invitante.
Risultato: evito accuratamente. La cosa mi risulta facile in quanto all'Hotel sono quasi tutti gay e di donne solo l'ombra.
Per il resto basta non uscire e il gioco e' fatto. Il pericolo rappresentato dalla mia coinquilina e' passato in quanto si e' definitivamente trasferita dal ragazzo lasciandomi unico abitante di un appartamento a 300.000 Lire al mese.
Insomma sto da Dio e quindi e' il momento migliore per andarsene. Non lo sapevate? E' il trucco migliore. Ho sempre fatto cosi e non mi sono mai pentito di essermene andato. Lasciare sulla cresta dell'onda e saltare su di un'altra. Cosi' sei sempre al top e non ti annoi mai.

Ci credete ai segni del destino? Io non troppo. Pero' e' successa una cosa strana, molto strana che per un momento mi ha fatto guardare fuori dalla finestra, verso il cielo, e cogliere uno sguardo burlone e compassionevole che veniva dall'infinito (o comunque da quelle parti, forse qualche km prima).
La cronaca: torno a casa e cosa vedo per terra in mezzo alla strada? Un libro. Se ne stava tranquillo e nuovo tra le decine di carrube cadute dall'albero. Ero con Shizu, il giorno che doveva partire.
Lo raccolgo e leggo il titolo:"L'alchimista" di Paul Coelho. Dopo una doccia e una pasta mi metto a leggere un po'. E' la storia di un pastore che sogna un tesoro vicino alle piramidi d'Egitto e decide di andarlo a cercare. Incontra una persona, un re, che gli dice che quando qualcuno cerca la propria Storia Personale, tutto l'universo cospira perche' la trovi. Il ragazzo va in Africa, impara l'arabo, lavora in un negozio di cristalli, lo fa prosperare, poi incontra l'amore, lo lascia per non fermare la propria ricerca, attraversa il deserto, arriva alle piramidi e scopre che il tesoro e' tutto quello che ha trovato per strada. Inoltre il re gli disse di fare molta attenzione ai segni, e lui interpreta i segni in funzione della propria Storia Personale.
Leggendolo, mica per darmi delle arie, mi sembrava di leggere a grandi linee la mia storia. Mettete al posto delle pecore delle pompe per acquario (non che ne allevassi un gregge, le vendevo). Al posto del "prosperare", mettete "andare avanti". Al posto delle piramidi metteteci Londra, Parigi, l'Australia ecc..insomma mica ve lo posso spiegare in poche righe. Il fatto e' che sono restato molto sorpreso da vari dettagli. E poi tutta quell'insistenza sui segni. Non e' un segno trovare un libro per terra e vedere che sta parlando di te e ti sta dando nuove motivazioni per continuare a seguire la tua strada e non quella della "normalita'"? Che ti dice di ascoltare il tuo cuore e non la mente? Qualcuno dira' "se trovava il Vangelo si metteva in testa di essere un apostolo" (coniugazione del tempo semplificata per screditare chi pronuncia questa frase), ma non e' cosi. Non sono affatto portato a lasciarmi andare a questo tipo di ragionamenti. E' che la cosa mi e' parsa proprio strana.
Ve l'ho raccontata la teoria di Dio che mi ama talmente tanto che ogni volta che sgarro mi mette un poliziotto davanti? Si, forse in effetti, c'ho proprio qualche fissa religioso-divinatoria. Lasciamo stare (che forte il "lasciamo stare", cosi' dici e non dici e nessun ti puo' rompere le scatole).

L'altro giorno ho ricevuto una e-mail di uno che dice solo:"Sei un glande". Una e-mail del genere distrugge tutta le felicita' di decine di altre che ti fanno i complimenti. Ne deduco che il male e' piu' forte del bene e che per questo il mondo e' una valle di lacrime. Comunque il tipo si e' gia' beccato un virus. La violenza genera violenza, e' la dura legge della giungla della vita virtuale. Che belli questi report sulla Spagna, vero? Proprio a tema.

Adesso beccatevi questi vaneggiamenti causati dall'alcol scritti, per una volta, non al computer ma direttamente sul Moleskine come faceva Chatwin:

Benidorm 22.8.01
E' a meta' birra che succede di solito, anzi sempre. L'alcool, quel poco che entrato, pulisce ed elimina i pensieri piu' grossolani. Ed inizia cosi' a farsi sentire la musica. E' sempre rock. E' sempre di giorno.
Vedo, li' sulla scogliera, l'Hotel Villa Venecia dove lavoro, la spiaggia in fronte e gente che passa. Mi accarezza una brezza fresca. Perfetto. Basta cosi' poco perche' sia perfetto quando sei dove volevi essere.
Mi piace questo posto. C'e' rock, quello vero, quello fatto di chitarra, basso e batteria che sembra ci sia qualcuno che la sta suonando davvero. E guardare la gente passare, ognuno e' un libro aperto. Prima sono passati i Turisti per Caso. Lui, barba e occhialetti in pattini a rotelle superequipaggiato che sembrava una teenager newyorkese. Lei, in bicicletta, capelli neri, piccola e in carne. Si sono fermati, lei beveva dell'acqua da una bottiglietta mentre lui faceva evoluzioni con i pattini. Ha perfino salutato un tipo che passava e che evidentemente non conosceva. Tipo Robin Williams!
Un vecchio gay olandese mi sta guardando. Immagino sia gay e mi pare olandese. Batte i piedi a ritmo del giro blues. Immagino sia il suo penultimo giorno di vacanza e non abbia trovato quello che cercava. Non troverai mai quello che cerchi se non ti giochi tutto. Devi sempre giocarti tutto. A meno che non abbia fatto un patto col diavolo che ti assicura che non morirai domani.
Non giudicare dalle apparenze. Perche' no? Se bastano due minuti e quaranta passi per osservare una persona e capire da dove viene, se e' felice, in cosa crede, cosa cerca e cosa non ha trovato. Si, poi magari ti sbagli, ma la maggior parte delle volte indovini. E' un gioco facile quando incontri molta gente, ci fai l'abitudine. Prima osservi, provi a indovinare e poi, parlando capisci. La maggior parte delle volte ci azzecchi.
L'avete mai notato? La gente quando cammina muove le braccia e le fa pendolare. Perche'? Le gambe d'accordo, e' per avanzare, ma le braccia? Cioe', non serve a niente, mica cadi o fai piu' fatica se le tieni ferme. Che storie. Il braccio destro segue la gamba sinistra, e viceversa. Che incoerenza.
Che forti le ragazze. C'e' n'e' alcune che quando camminano si immaginano una telecamera che le segue e le ritrasmette in diretta. Studiano i propri movimenti fino all'ultimo dettaglio. Alcune facendo cosi' perdono il fascino che avevano e diventano dei burattini ambulanti che si dicono:"sono figa, sono figa, sono figa". L'olandese forse non e' gay, guarda le donne. Si sta cuocendo al sole in un atteggiamento molto nordico da "sole, sole, sole che domani torno al freddo e alla pioggia".
Gli spagnoli il sole se lo godono all'ombra che gia' a giugno ne hanno los cojones pieni.
E le coppie, che forti le coppie. Sono un CD Rom di informazioni.
Qua' davanti ne ho una DOC: lui sembra un vichingo in pensione, capelli lunghi alto e possente con baffi alla D'Artagnan. Lei stazzatella, piccoletta, occhialetti tondi di sinistra, trecce PippiCalzeLunghe, rockettara. Si sono proprio trovati.
Dietro ne ho un'altra: Big Gym e Barbie. Barbie ha il naso un po' troppo lungo per gli stampi della Mattel ma con quella minigonna chi fa in tempo a vederglielo il naso? Lui, Big Gym, biondo, muscoloso, semplicemente Big Gym. E come un segno del destino (da quando ho letto l'Alchimista vedo segni dappertutto) arrivano "lotta contro il tempo": ormai 50enni mi si presentano in Harley gialla. Lui e' biondo, codino, tatuaggi da perferia est di Liverpool. Lei, piu' tranquilla, voleva fare la casalinga. Ma e' lui il trascinatore. Lei lo ama e lo segue, adeguandosi. E' finita la birra, vado a lavorare. Oddio! Chissa' cosa si immagina la gente quando mi vede dietro la reception!!!

16 commenti in “Racconti dalla Spagna
  1. Avatar commento
    stich
    27/08/2005 22:34

    Hai tagliato le unghie dei piedi? Me gusta mucho lo que escribes es muy divertido y la Espana es verdademente asi'...tiene encanto!

  2. Avatar commento
    stich
    27/08/2005 22:15

    Hai tagliato le unghie dei piedi? Me gusta mucho lo que has escribido,es muy divertido!La espana tiene mucho encanto!

  3. Avatar commento
    stich
    27/08/2005 22:10

    Hai tagliato le unghie dei piedi? Me gusta mucho lo que escribes es muy divertido y la Espana es verdademente asi'...tiene encanto!

  4. Avatar commento
    annikka
    01/10/2004 10:42

    bella esperienza questa fatta da luca.. ed e stato carino anke il suo modo di raccontarlo.. bhe e una sorta di hemingway....simpatico, mi ha fatto ridere ma a volte avevo l impressione ke era troppo forzato, scusa cioe ke voleva far ridere per forza,..cmq mi ha fatto ridere la maggior parte delle volte.. cmq... io sono stata a siviglkia 10 giorni.. pochi per avere un idea della spagna..... a gennaio vado a burgos per 8 mesi.. alllora vi potro dire cosa ne penso.. ma per me la spagna a pelle e da vivere per un po...... kissa ke impazziro e rimarro li.. bho..lo sapremo solo vivendo o meglio lo sapro solo andandoci..ciao poi vi diro....

  5. Avatar commento
    anto
    01/10/2004 10:32

    salve, ciao, si, carino il suo viaggio e il modo di raccontarlo-.....simpatico, mi ha fatto sorridere ma, a volte rischiava di essere troppo forzato in quello, cioe, nel voler far ridere per forza...puo essere solo una mia impressione.... ho interpretato solo le parole scritte quindi..... comunque.. anke a me spetta un viaggettoin spagna...si, un viaggio come quello dell alchinista o di luca.. solo che e nel nord della spagna : burgos....luva, tu ne sai qualcosa di burgos?' dovro starci 8 mesi... volontariato.....comunque complimenti luca, sembri un bel tipo, da come vivi... ecc.... ciao..

  6. Avatar commento
    Giulo
    11/08/2004 19:45

    Io in Spagna ci vivo. Qui mi piace, anche se gli orari sono un po' esagerati. Però contro noi italiani ci sono di pregiudizi: secondo loro persino il gelato e le lasagne migliori del mondo si fanno sulla penisola iberica. W la Spagna ma no al nazionalismo stupido di alcuni spagnoli

  7. Avatar commento
    tripluca.com
    08/07/2004 01:25

    tutti i miei diari sono su tripluca.com !

  8. Avatar commento
    polly
    22/06/2004 19:46

    Mi piace questo viaggio scritto così di getto, scorrevole, si commenta da sè. Mi sarebbe piaciuto anche leggere il viaggio di ritorno. Lo scriverai?!

  9. Avatar commento
    ste
    14/02/2002 11:13

    oddio....no andre non andarci che ti rubano le vocale poi parli tutto cosi: m km kzz 6 messa khdddt bfg wolf wow k qt!"£$%&/()

  10. Avatar commento
    Andre
    14/02/2002 11:13

    anch'io devo andare in erasmus a Lleida ma com'è sto posto c'è del divertimento o no? Manu dimmi qualcosa ciao...

  11. Avatar commento
    walter55
    14/02/2002 11:13

    E' certamente così: anni luce di distanza, anche nel modo di comunicare! Sempre buena suerte!

  12. Avatar commento
    Manu
    14/02/2002 11:13

    piú ke sfortunata, (giá, s da il kaso ke la qui presente sia 1 donzella), kredo ke stiam parlando d penisole situate su pianeti d differenti galassie..

  13. Avatar commento
    walter55
    14/02/2002 11:13

    Scusate, ragazzi, ma non capisco: qs, nn, ke, qst, pantecane, vokali, forse sono vecchio ma è un linguaggio che non capisco. Restando in argomento, concordo con Wolfenstein: sono stato tre volte in Spagna ed ho ottimi ricordi degli Spagnoli e della cucina. Anch'io penso che Manu sia stato un po' sfortunato nelle sue esperienze. Mi associo nell'augurargli "Buona Suerte!"

  14. Avatar commento
    Manu
    14/02/2002 11:13

    ..la civiltá spagnola: nel mio primo "albergo", quando alla reception eran tutti okkupati, t servivan direttamente le pantecane.. PS. qst delle vokali scippate nn l'ho kapita.. Urge 1 konsulto.. BYE

  15. Avatar commento
    Wolfenstein
    14/02/2002 11:13

    Mi spiace che ti abbiano rubato le vocali... :-D Credimi, gli Spagnoli sono gente meravigliosa, in Spagna si mangia benissimo, secondo me sono anche ben + civili di tanti di noi... comunque non scadiamo nei luoghi comuni! Vedo che la tua esperienza va male, forse sei solo sfortunato e non hai conosciuto gente "giusta". Auguri e Buena Suerte!

  16. Avatar commento
    Manu
    14/02/2002 11:13

    bene, senti questa: son in Spagna, (a LLeida), in Erasmus da qs 2 settimane. E ho gia`il mio carnet d certezze: 1.gli spagnoli sono zozzi. E per "zozzo, intendo dire esattamente cio`ke l'etimologia della parola esprime.. 2.I vari"curso intesnivo de catalano", nn servono ad 1 accidente. Son 2 settimane ke nn faccio altro ke nutrirmi di tortillas e coca kola, visto ke:l'acqua nn e`potabile e qlla della bottiglie al supermercato equivale ad 1 litro d cloro; gli spagnoli kucinano QUALUNQUE tipo d organismo pluricellulare aerobio.. 3.VOGLIO TORNARMENE A KASAAAAAAA!!!! Ma nn ho piu´soldi. Ole´.

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