Impressioni portoghesi

Nove giorni in Portogallo, fra la capitale e brevi puntate nelle altre località

Agosto 2006: 9 notti in Portogallo, in quattro persone.
Lo so, agosto e’ ovunque un mese infernale, ma il Portogallo e i portoghesi riescono ad attutire molto bene il colpo dei turisti. La gente non ha la frenesia esosa del guadagno a tutti i costi. I ritmi rimangono a misura d’uomo. Un popolo veramente civile e dignitoso.
Nel breve racconto troverete solo impressioni e qualche consiglio. Le descrizioni le troverete su ogni guida.I-VI giorno: LISBONA
No. Sei giorni non sono troppi. Lisbona e’ varia e nello stesso tempo ha un carattere unitario. Molto bella nei vasti spazi pubblici e civettuola nelle viuzze del centro o nelle salite ai colli. I numerosi miradores danno ragione di cio’ che, maligni, dicono di lei gli abitanti di Porto: “mentre Porto lavora, Lisbona si specchia”. La definirei una ‘Napoli col filtro’, perche’ la microcriminalita’ e’ scarsa, ma l’autentica vita popolare e’ evidente in ogni quartiere.
Unica delusione: l’Alfama non mi e’ sembrato un quartiere cosi’ fascinoso come descritto. Sara’ stata la controra (l’abbiamo visitato tra le 1 e le 2 pm) o il mese estivo, ma appariva semideserto e un po’ anonimo (qualsiasi paesino dell’Italia meridionale ha quegli scorci tipici).
Il cielo della citta’ e’ speciale, con una luminosita’ che ti fa intuire la sua non appartenenza alle longitudini mediterranee e cio’ contrasta col carattere latino del popolo e dell’architettura. Il multiculturalismo poi, e’ radicato in ogni luogo.
Noi avevamo adottato a pranzo un bar-locanda multietnico (pieno di angolani e caboverdiani) in Praça da Figuera (lato nord) che variava menu’ tutti i giorni.
A Lisbona si mangia bene. Persino nelle le vie piu’ turistiche (rua do ouro, per es.) piene di locali in fila, il livello e’ accettabile.
Da provare assolutamente e’ Bonjardim, il re del pollo arrosto (eccezionale). Il ristorante Papacorda, assai rinomato, purtroppo era inopinatamente chiuso per tutto il mese di agosto.

Soggiorno a Lisbona diviso in due: tre giorni in pensione (Pensao Figuera, dietro la piazza omonima, 45 euro/notte) e tre giorni in appartamento (si erano aggiunte altre 2 persone). L’appartamento era di Deborah, un’americana straordinaria, efficiente e flessibile. L’abbiamo trovato per caso sul web (visitingportugal.com), e ci ha dato la possibilita’ di vivere in una casetta curatissima, centrale e con un panorama che rivaleggia con i migliori miradores della citta’. 150 euro/notte (eravamo due coppie):per quello che offre, e’ da consigliare vivamente.
Altri consigli sparsi: la piazzetta di fronte il Museo do Carmo (da li’ si accede agevolmente al mirador piu’ gettonato, per il quale molti fanno la fila dal basso!); il Museo do Azulejo; la crociera sul Tago; il giro sul tram circolare bisognerebbe farlo di sera, con la luce piu’ dolce; arrivate alla famosa Cervejeria da Trinidade verso le 20,00: niente fila e servizio a vostra disposizione.

Affittata una macchina, abbiamo speso l’ultimo giorno con una gita fuori porta: Belem e Cascais.

VII-VIII giorno: PORTO
Al mattino, partenza verso Porto. Sulla strada abbiamo visto Sintra (dove abbiamo pranzato e, pressati dalla fame, preso l’unica fregatura culinaria del Portogallo in un locale iperturistico) e Obidos.
Sintra varrebbe 2 giorni solo per potersi rilassare immersi nel suo paesaggio. Noi abbiamo solo visitato il Palacio Nacional.
Obidos e’ imperdibile, nonostante la folla di turisti.
Anche Porto e’ una bella citta’. Bellissima se vista da Vila Nova da Gaia, dove abbiamo dormito per colpa dell’inefficienza dell’organizzazione degli Estalagem del Portogallo (ATTENZIONE!). Gli estalagem sono residenze a meta’ tra l’albergo e le posadas (piu’ care e lussuose). Dalle foto, quello scelto da noi sembrava magnifico. Si e’ invece rivelato cadente, fuori mano e sotto una gigantesca tangenziale autostradale. Per fortuna non avevano nemmeno correttamente registrato la nostra prenotazione! Abbiamo quindi ripiegato su un comune albergo.
Consiglio: invece di fare il pellegrinaggio enologico da cantina a cantina, potreste sedervi comunemente nelle varie enoteche sparse per la citta’ e scegliere, fior da fiore, gli assaggi dalle bottiglie di Porto che piu’ vi ispirano (ogni bicchiere costa circa 1 euro).
Il giorno dopo abbiamo effettuato una splendida escursione, guastata in parte dalla pioggia, sulle rive del Douro, la’ dove si coltivano le famose uve. Vi potrete anche fermare qua e la’ nelle tenute che offrono assaggi e visite gratuite agli stabilimenti.

VIII giorno: Ritorno
Da Porto ci siamo diretti verso Lisbona dove avevamo il volo di ritorno.
In questo modo abbiamo potuto vedere Aveiro (interessante citta’ lagunare. Comprate il suo famoso sale da cucina), Tomar e Fatima.
A Tomar abbiamo avuto la disgraziata idea di prendere il trenino che fa capolinea alla Praça da repubblica e porta in alto al convento do Cristo. 1) abbiamo capito solo dopo che si poteva arrivare direttamente in auto; 2) al ritorno, il trenino ci ha praticamente sequestrati per 40 minuti, scorrazzandoci dentro e fuori Tomar per farci vedere praticamente tutto, dal municipio all’asilo comunale, dall’ospedale nuovo al polo commerciale!
L’ultima sera l’abbiamo passata nuovamente a Lisbona e arrivederci Portogallo.

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