Ponza su Ponza (parafrasando Paolo Conte...)

Alla scoperta dell’isola, fra cronaca, bellezze, qualche perplessità e parecchia ironia

"Ponza su Ponza, il mare mi ha stressato? No" (al ritmo della musica di Paolo Conte).
Per 40 anni (ne ho 62) sono riuscito ad evitare il mare. Poi, ricattato da un possibile divorzio, ho accettato i 7 giorni fatidici di vacanza, acconsentendo ad un viaggio fatto insieme ad altre 11 persone.
Quindi le prospettive erano (ironicamente) eccellenti per un totale fallimento: casino, disorganizzazione, caldo, gente che non conosci, mal di mare e possibili squali.
Avevo concordato che se avessi sofferto il caldo sarei scappato anche dopo un giorno. Quindi sono andato a Ponza con molto scetticismo, ma davvero senza alcun pregiudizio. Ecco il risultato. Innanzi tutto c'è un video. Ovvio che è video amatoriale e che si vedono un po' di persone, ma è carino (che modesto che sono!) e nei 15 minuti, l'occasione di osservare alcuni angoli dell'isola principale e di Palmarola, è sempre dietro l'angolo. E' in HD. Questo è il link:
http://www.youtube.com/watch?v=WP9rOFPAwHQ

Da non perdere
26 giugno - 3 luglio 2011
Gli è che Ponza ha una sola strada dove anche per fare una conversione ad U bisogna affidarsi a Padre Pio.
I pulmann (leggetelo alla napoletana, anagraficamente è nel Lazio, ma culturalmente è Campana) sfrecciano con orari a caso e spesso sono pieni. Un euro e mezzo + un euro e mezzo per valigia. I motorini sono comodi per girare, ma pericolosi. Pochi usano il casco. Cinture di sicurezza zero. A piedi è uno sfacelo. Sali e scendi, strade e gradini, chilometri e chilometri sotto il sole e l'afa.
I prezzi sono elevati episodicamente (un pantaloncino che può costare a Roma 8 euro? A Ponza 90 euro) e a tratti più normali. Non c'è una regola, ma il costume compratelo nella vostra città. Il pecorino romano per fare una matriciana? Anche 20 euro al chilo. La mozzarella di Bufala invece 12,90. Pesche 2,5 euro. Pizza e cene almeno 15 e 35 euro (parlo sempre di fine giugno inizi luglio), ma se a base di pesce anche più. I prezzi sono esposti raramente. Il rispetto generale delle regole è lontano un miglio dalla normalità.
Il business degli abitanti (che l’inverno si gratteranno da morire) sono le barche, l’affittacamere, il piccolo commercio e poco altro.
Nell'isola manca una politica di sviluppo del turismo che mantenga "alto il livello della qualità dell’offerta senza colpire la bellezza struggente delle coste".
Coste che, fortunatamente, ancora non appaiono del tutto massacrate dal cemento. Forse perchè si sfaldano.
Per la verità non so bene se sia meglio questo tipo di “selvaggità disorganizzata” - che comunque preserva qualcosa - o una migliore organizzazione che guardi anche all’igiene ed alle regole, ma che attrarrebbe fiotti esagerati di persone. In agosto mi dicono che il caos è totale.
L’isola comunque come detto, si sgretola sotto gli occhi (e la schiena) di tutti.
Chiaia di Luna è chiusa, per sicurezza. Ma anche perché se fosse aperta, tutti i turisti a passare sotto il tunnel gratuitamente ed i barcaioli a rigirarsi i pollici senza clienti. Non sia mai.
Come in ogni piccola isola, tutti sono parenti tra loro o quasi. Ma ci sono anche molte rivalità, crisi politiche, gelosie e guerre per la conquista dei migliori spazi economicamente favorevoli.
Il clan e le cooperative dei barcaioli hanno la leadership del business, per cui tutto ruota sul noleggio di barche e delle tratte, soprattutto quelle che portano al Frontone. Nessun investimento per rendere fruibile la costa, anzi, meglio che sia irraggiungibile, così si guadagna di più.
L’isola è piuttosto sporca, anzi più che sporca, poco curata, anzi sembra per certi versi abbandonata.
E questo influenza la vacanza per cui se non si sta in mare, il giro dell'interno dura poche ore e poi si deve giocare a Burraco.
Le case in locazione sono molte. Io consiglio di visionarle attraverso foto affidabili e avere la certezza matematica di cosa si va ad affittare. Una casa attufata o trovata sporca è un incubo. Una che guarda il mare o (dall’alto di Le Forna), Palmarola, è invece un piacere per gli occhi.
Basta però adesso di parlare di soldi e di culture. L’isola come detto, per lo meno per quelli oltre gli anta, è faticosa da vivere, ma la vacanza giusta a Ponza è di non viverla sull’isola. Questa è una vacanza di barca e di mare. Di onde e di maschere. Di pinne ed occhiali. Di fondali e di poche meduse (quest'anno è stata per tutti una sorpresa) visto che fine giugno ce ne dovevano essere a decine. Avevamo un amico (tra i 13) che conosce Ponza a fondo e ci siamo affidati a lui. Abbiamo fatto bene.
Innanzi tutto ci ha portato a Le Forna e non al Porto. Poi, per 5 giorni su 7 siamo andati col Beluga di Silverio. Il video dà l’idea di cosa ci aspetta da queste gite: un mare bellissimo ed angoli che davvero imitano i Caraibi (che non conosco, peraltro) o isole lontane.
Palmarola è secondo me la gita migliore. Gli scorci sono davvero stupendi ed anche se non sia ama il mare, non si può rimanere indifferenti davanti ai colori dell’acqua, alle grotte ed ai ricami che le rocce intersecano con le onde.
Ponza è un isola vulcanica. Il caolino bianco che scende fino all'orlo (ed è quello che si sgretola perchè come una spugna assorbe l'acqua e si spacca) del mare si alterna a formazioni più solide ma sempre instabili. Insomma, secondo me Ponza è condannata a sparire.
Silverio, il capitano del Beluga, dopo queste mie riflessioni, ha condiviso il concetto ma si è toccato, e quindi ha applicato il senso del presente. E che diamine, intanto l'isola c’è, non siamo a Lost, godetevela.
Il Beluga ci ha trasportato anche in anfratti molto ristretti e Silverio ci ha raccontato (pittorescamente e anche con qualche “balla” consapevolmente inventata) storie visionarie. La roccia del gatto che guarda, le tre navate di Notre Dame de Paris, il panettone Motta, le capre e le palme. Insomma con 25 euro al giorno, dalle 10 alle 17,30, ottima spaghettata a bordo, ciambellone e caffè, sono riuscito a riconciliarmi col mare.
Mare che comunque a Ponza è possibile vivere solo con una barca. A nolo, in affitto, propria, rubata, prestata o scroccata. Solo con una barca. Arrivare a piedi in anfratti scogliosi - attufati e senza aria - dopo aver fatto 300 gradini a scendere e dover risalire col caldo sino in cima è una esperienza che non farei mai. Manco se mi pagano.
Per ora mi fermo qui, soddisfatto di questa decisione di tentare un approccio verso un elemento che amo poco (l’acqua) e chissà se fra una paio di anni non ci farò un’altra capatina.
Ultime cose: evitare da metà luglio a metà agosto. Mi hanno raccontato di deliri immaginifici dovuti alla promiscuità ed all’affollamento. Affittare solo case con uso di cucina. Se possibile con aria condizionata (per i periodi più caldi). Noi abbiamo trovato fresco e maestrale, la notte sonno senza problemi, ma se ci fosse stata umidità e calura, le persone meno giovani ne potrebbero soffrire. Attenti alle multe. Portare l’indispensabile, meno valigie borsoni e ammennicoli, significa meno parolacce alla cattiva pianificazione. Pinnette piccole, maschera e olio protettivo totale.
Ciao. Michele

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