Era da un po’ che volevo intraprendere questo tour che comprende la Provenza e la Camargue, così quest’anno mi sono deciso e sono andato.
Con un volo low-cost sono arrivato a Nizza e presso la stazione ferroviaria ho ritirato la macchina che avevo noleggiato via Internet, così come gli alberghi.
Da Nizza ho raggiunto Draguignan, in piena Provenza, la cittadina non è un gran che, ma l’ho scelta perché era un punto strategico per il mio tour provenzale. Una cosa particolare di Draguignan è che nelle 3/4 viuzze del centro storico ci sono degli altoparlanti che diffondono musica.
Raccomando l’Hotel Victoria, tranquillo e facilmente individuabile, doppia uso singolo € 51.
Itinerario
Primo giorno
Nei dintorni di Draguignan ci sono molti paesini tipici della Provenza, tutti distanti tra loro 15/20 km e per tutti vale lo stesso discorso: passeggiata nel borgo medievale e visita al mercatino locale.
Tra tutti i citati paesini ricordo Tourtour, splendido borgo medievale, interamente a isola pedonale, con panorami mozzafiato e Silence Le Cascade, dove dopo un breve tratto a piedi nel bosco si giunge ad una cascata, abbastanza alta, di acque freschissime che formano un piccolo ed incantevole laghetto dalle acque blu, dove i locali usano fare il bagno.
Da qui altri 20 km circa ed arrivo all’Abbazia di Thoronet, imponente insediamento circense dell’anno 1100 circa, abbandonata ma in ottimo stato, la si può visitare gratuitamente in lungo e in largo da soli.
Secondo giorno.
Le Gole del Verdon. Nell’accingermi a scrivere mi accorgo che non riuscirò a spiegare la bellezza assoluta del posto. Ricordo che le Gole del Verdon sono il Canyon più grande d’Europa (21 km di gole strettissime a strapiombo sul fiume Verdon dalle acque color verde smeraldo) e nel mondo secondo soltanto a quello dell’Arizona.
Le Gole sono percorse da una specie di “anello stradale” e, ovviamente, lo si può percorrere sia da destra verso sinistra che al contrario, tornando sempre al punto di partenza.
Io ho iniziato da Point Sublime, lasciandomi, come ciliegina finale la “Corniche Sublime”.
Point Sublime… il nome già la dice lunga di come è il punto d’osservazione, è il belvedere in assoluto più conosciuto. In effetti la vista che regala il posto è indimenticabile: il fiume è una striscia di smeraldo a 800 metri a strapiombo sotto i piedi e dall’alto lo sguardo spazia tra colline e altopiani a perdita d’occhio. La strada prosegue lungo le Gole ed è un stradina tipo quella della Costiera Amalfitana. Avete presente´ Beh c’è posto per una macchina sola o quasi così si viaggia a 25/30 kmh, anche perché di strada diritta se ne incontra forse 20 metri al massimo… ogni tanto.
Ho preso poi la D23, che mi porta fino a 1300 metri di altitudine, a picco sulle verdi acque del Verdon. La D23 finisce dove inizia - altro “anello stradale” - riprendo così la strada che tra curve strettissime e panorami choc mi porta ad Aiguines dove il fiume Verdon entra nel Lago di Sainte-Croix dalle acque cristalline, dove si possono affittare pedalò e canoe per risalire il fiume.
Le acque sono così azzurre e chiare che i pedalò, visti dall’alto, sembrano sospesi sull’acqua.
Pranzetto ristoratore dopo mille curve ad Aiguines e da lì riparto prendendo la mitica D71: la “Corniche Sublime” che mi riporterà al punto di partenza e cioè Point Sublime.
Beh, che dire´ I panorami della Corniche Sublime sono di una bellezza assoluta, onirica, maestosa, lo spettacolo che si ha davanti è strabiliante e la pelle d’oca è assicurata.
Ci si ferma nelle piccole piazzole per ammirare la superba bellezza della natura che lascia senza fiato, il silenzio è assoluto, solo il rumore del vento spezza l’incantesimo, come pure il bzzz della macchina foto-digitale di chi sta accanto ed in silenzio ammira il paesaggio. E si perché non ti viene proprio da parlare, tanta bellezza non si riesce nemmeno a commentarla.
Proseguendo sulla Corniche si passa il Ponte d’Artuby, credo sia il ponte più alto d’Europa, dove, se avete coraggio, potete fare bungee jumping per € 10.
Lungo tutto il percorso ci sono tanti belvedere con piccole piazzole per lasciare l’auto, utili per fermarsi un po’, ammirare, fotografare e ripartire.
Terzo giorno.
Partenza da Draguignan direzione Avignone. Dopo essermi perso ben bene negli svincoli autostradali di Aix-en-Provance arrivo ad Avignone.
Alloggio al Kyriad Hotel che sta sulla strada d’ingresso alla città, ad 1 km dalle mura di cinta, doppia uso singola € 49, anche questo è un confortevole Hotel.
Il pomeriggio stesso sono andato a vedere prima il Pont du Gard, un acquedotto romano a tre arcate altro quasi 50 metri e lungo 275, ben conservato, magnifica costruzione; poi il Castello di Tarascona, ticket e giro libero, imponente maniero sul Rodano, vale veramente la pena visitarlo. Dentro il Castello si respira un’aria austera ma al contempo sfarzosa è non è difficile immaginare come poteva essere la vita di corte, anche perché il Re Renato I° d’Angiò, che vi abitò per un lungo periodo, oltre ad essere duca d'Angiò e conte di Provenza, conte di Piemonte e duca di Bar, duca di Lorena, re di Napoli, re titolare di Gerusalemme, nonché re di Aragona (incluse Sicilia, Maiorca e Corsica) era contemporaneamente sia cognato del Re di Francia che suocero del Re d’Inghilterra, quindi…
Quarto giorno.
Full immersion nella Camargue profonda.
Sono arrivato fino ad Aigues Mortes, nel profondo sud, città fortificata che affaccia sugli stagni, da dove partirono le ultime crociate nel 1240. Ci si arriva passando attraverso le coltivazioni “doc” del Vin de Sable, è un’uva particolare che cresce direttamente sulla sabbia, e tutti i poderi, che si incontrano lungo la strada, offrono degustazioni.
La città, che poi è un borgo dell’anno 1000, è chiusa in un quadrilatero di mura di cinta alte oltre 10 metri
Si può/si deve fare il giro delle mura (1650 metri, ticket e giro libero) dove, anche da lì, lo sguardo spazia a sud verso gli stagni e più giù verso il mare ed oltre, a perdita d’occhio.
Non può mancare il classico giro nel borghetto medievale con l’immancabile mercatino.
Da lì sono andato a Les-Saintes-Maries-de-la-Mer per visitare il Parco Naturale della Camargue, ticket e giro libero, per riempirmi gli occhi di fenicotteri rosa, aironi, anatre, gabbiani, cigni, falchetti, lontre ed altri centinaia di uccelli, tutti vicinissimi da vedere (2/3 metri) per farsi fotografare liberamente. Ci si sposta attraverso piccoli sentieri e ponti sospesi tra stagni e paludi. Non ricordo insetti o zanzare.
Quinto giorno.
Avignone la città dei Papi.
Il Palazzo dei Papi è stupendo, ticket e giro libero, dove si coglie tutta la potenza del Clero a quei tempi, immancabile la visita al ponte romano ed un giro per il centro storico, dove le stradine sono lastricate in marmo.
Nel pomeriggio sono andato a Gordes, non tanto per visitare il sito archeologico di Villane des Bories, che pure vale la pena (le “capanne” sono una mezza specie di igloo fatti di pietra lisca e posta a secco una su l’altra) ma soprattutto per visitare l’Abbazia di Notre Dame de Senanque. Fondata da monaci circensi nel 1100, inquietante e superba l’Abbazia è immersa in una piccola valle, tra coltivazioni di lavanda, sicuramente il complesso più bello di tutta la zona. La strada per arrivarci è stretta che giuro di più non si può, ma vale la pena di farsi quei 2/3 km a 5 kmh per visitarla.
Purtroppo l’ho trovata chiusa, comunque c’è una visita che dura un'ora, con obbligo di guida francese, a € 5,00, da soli non si va da nessuna parte poiché è attualmente abitata dai monaci, e le regole sono ferree.
Proseguo per Roussillon, ennesimo borghetto medievale arroccato su una collinetta e lì ho visitato il “Sentiero dell’Ocra” e sì perché Roussillon sta su un basamento di roccia con falesie color ocra, anzi è un susseguirsi di sfumature cromatiche dal rosso al giallo, sembra di stare su Marte.
Sesto giorno.
Nizza mi aspetta e porto con me tanti bei ricordi nel cuore, nell’anima e negli occhi.
Torno nella città natale di Garibaldi che personalmente adoro, non tanto per la magnifica Promenade des Anglais o la parte genovese con il vecchio mercato dai caratteristici caffé e ristorantini all’aperto, o il mare azzurro-cangiante, o la vista che offre Mont Baron, ma per l’atmosfera disincantata che si respira e per il clima temperato ed asciutto tutto l’anno.
La vacanza è stata bella, per i posti, per le persone che ho incontrato, per gli alberghi e la loro ospitalità, ma sopratutto per la tranquillità ed il profumo di lavanda che tutto avvolge.
Arrivederci al prossimo viaggio.
Roma, 12 settembre 2006
Curiosità
Ulteriori indicazioni di viaggio
Abbastanza economico il mangiare ed il dormire.
A pranzo la classica baguette e dovunque l’ho presa e comunque era fatta, l’ho sempre e solo pagata € 6,00, lattina di birra/coca compresa.
La sera andavo in uno dei tanti ristorantini che si trovano dappertutto, dove si può mangiare con menù fissi o piatti della casa/del giorno, che vanno da un minimo di € 8,00 ad un massimo di € 15,00.
Tutti i posti che ho visitato, siti archeologici, naturali, borghi, abbazie ecc. sono forniti di comodi parcheggi liberi, quelli custoditi (€ 3/5,00) sono tutti serviti con acqua potabile, bagni e diversi modi di ristorazione.
Il fondo stradale che ho percorso è in buono stato, le indicazioni sono buone, benzina a € 1.390/1.400, prezzi autostradali più o meno come da noi.
Infine, non esistono semafori né attraversamenti a raso, ma solo rotatorie.
Per ultimo, se andate a visitare le Gole del Verdon, portatevi un cannocchiale!
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non riesco a digitare l email di Corosu. Dite di trovarlo sotto il titolo di ogni suoi viaggi ma ... niente. Grazzzzzzie
senti, scusami, con una cosi' accattivante descrizione del tuo viaggio.....quel "circense" a posto di circestense stona moltissimo dai correggi! io questo viaggio l'ho fatto parecchi anni fa.....e mi ci sono ritrovata in pieno. ciaoooooo ninfea
racconto favoloso mi hai fatto venire la voglia di andarci subito!