Da non perdere
Claudio se n'è andato nel luglio del '96.
A modo suo, come sempre, sapendo sorridere anche nella sofferenza.
Se n'è andato e m'ha lasciato tanto: tanti insegnamenti regalati senza mai dare l'impressione di insegnare, tanti ricordi, tanti bei momenti trascorsi assieme.
Da tutto traspariva l'amore per la Sua terra, l'amore per la Toscana e per Pisa in particolare: ricordo le sue salaci battute sui rivali di sempre, Livornesi e Fiorentini; ricordo le dispute con la moglie, originaria di Pietrasanta; ricordo i viaggi, le scorribande fatte attraverso la Toscana, sempre alla ricerca di nuove mete, sempre a far nuove scoperte.
Ricordo soprattutto, con piacere e commozione, i soggiorni passati nella sua casa appena fuori Pisa, a San Sisto, in un angolo di campagna che aveva saputo ritagliarsi a misura.
Claudio mi ha saputo insegnare una Pisa diversa, fuori dagli schemi consueti: Pisa dei lungarni; Pisa della goliardia con le sue mille sfaccettature, i poemi studenteschi e gli scherzi a volte anche crudeli e pesanti; Pisa di altri studenti, quelli del '68, con quel fermento nuovo che attraversava la città; Pisa delle taverne,Pisa dalle mille opere d'arte che vengono quasi scordate a fronte della sfavillante Piazza dei Miracoli.
L'ultima volta che lo vidi fu nel giugno '96, di ritorno da una vacanza dall'isola d'Elba.
Stava già malissimo eppure ebbe ancora una volta la forza di sorridere, di chiedere a Marisa che stappasse una bottiglia per brindare agli amici che erano venuti a trovarlo ed infine di dirmi:"e poi vi DOVETE fermare da noi.... domani è San Ranieri!"
SAN RANIERI
Bifore e trifore d'oro tremanti
stanotte in Arno.
Scorrono lucciole d'acqua,
scoppiano ampolle d'aria.
Ancora ignoravo /quanto Pisa donasse
di sogni aggrappati ai Lungarni.
Dal crepuscolo a notte
fantasmi di moltitudini
ho visto attaccati ai palloni
passare appena sfiorando /i triti selciati.
"Passate, Pisani... passate!"
Nell'occhio calante
si spezzano pietre preziose.
E' San Ranieri
che sprizza pannocchie di fuoco,
frammenti di vetro fuso.
(Poesia di Alberta Rossana Bianchi,1986)
San Ranieri è il Santo Patrono di Pisa.
Nel 1688, il 25 di marzo, venne collocato nel Duomo di Pisa, in una apposita urna,il corpo di Ranieri degli Scaccieri, morto nel 1161.In occasione del trasferimento della reliquia dall'antica urna a quella nuova, fatta confezionare da Cosimo III, si fece in Pisa una festa solenne.
Da qui, secondo quanto tramandato, ebbe inizio la tradizione dell'antica "Illuminazione" della città, poi divenuta più familiarmente la "Luminara" (luminaria);addirittura,tuttavia, alcuni fanno risalire questa usanza a riti liturgici che ebbero inizio dopo il 1330.
Questa festa è sentita in maniera particolare dai Pisani che portano per San Ranieri un'autentica venerazione (anche se....Pisani come sono, definiscono scherzosamente Ranieri come "il ganzo di Santa Giulia!!!").
Tradizionalmente la Luminara si svolge il 16 giugno, al calar della sera, il giorno antecedente San Ranieri, che si festeggia appunto il 17.
Non so chi di voi sia stato a Pisa, e, se c'è stato, abbia dedicato tempo oltre che alla splendida Piazza dei Miracoli anche al resto della Città.
Bene... immaginate le sagome dei Palazzi, le spallate degli imponenti ponti sull'Arno, le forme delle Chiese e delle case che costeggiano i lungarni, incendiarsi verso sera delle fiammelle di più di settantamila lumini che brillano nella notte.
Lo spettacolo è di quelli da mozzare il fiato, commovente ed esaltante al tempo stesso: le fiammelle,contornando le finestre, sottolineano le eleganti architetture; il riverbero che si crea nelle scure acque dell'Arno sollecita suggestioni difficilmente descrivibili.
I lumini a cera sono contenuti in bicchierini di vetro smerigliato e vengono disposti su stecche in legno bianco, che vengono denominate "biancheria".
Ancora più incredibile, a mio parere, è l'effetto scenografico che viene creato facendo trasportare dalle acque dell'Arno, solitamente in questo tratto abbastanza placide, migliaia di lumini galleggianti: il cuore di Pisa si infiamma e senti la commozione e la partecipazione di tutti; l'Arno rifulge in tutto il suo splendore accendendosi dal Ponte della Cittadella al Ponte della Fortezza.
Certo, la calca è impressionante, tuttavia l'evento è assolutamente da non perdere;verso le 23 altre luci,altri rumori: è lo spettacolo pirotecnico che conclude la magica serata, colorando tra festosi scoppi il cielo sopra Pisa.
.................. Io so che qualcuno, lassù, sta sorridendo ......................................
racconto emozionante.