Alla scoperta dell'Argentina del nord

Buenos Aires, Cordoba, Rosario, Salta, Iguaçù: quante meraviglie!

DIARIO DI VIAGGIO

28/10/2006 sabato
Buenos Aires
Arriviamo a Buenos Aires alle 9 del mattino a conclusione del lungo viaggio iniziato ieri mattina a Milano, attraverso New York e Houston.
Cambiamo un pò di euro all’ufficio cambio nell’area di ritiro bagagli, ma il tasso è molto sconveniente (1€ = 3.5Ar$). Prenotiamo un taxi (taxi bianco) nella zona arrivi per farci portare all’ostello. Anche in questo caso la tariffa è più cara (55Ar$) rispetto ai remis che si trovano all’esterno.
Il trasferimento all’Ostinatto Hostel dura circa mezz’ora.
L’ostello che abbiamo scelto è in zona San Telmo (avenida Chile 680), è carino ma poco pulito e la stanza doppia con bagno (80 Ar$ a notte con colazione) ha i soffitti molto bassi, ci stiamo giusti giusti con la testa.
Il resto della giornata lo trascorriamo passeggiando per la città, tra avenida Florida, Plaza de Mayo, Puerto Madero. Facciamo i primi acquisti in Galeria Pacifico e la sera ceniamo in uno dei tanti localini di San Telmo.

29/10/2006 domenica
Buenos Aires
Stamattina ci svegliamo con la pioggia. Dopo colazione prendiamo un taxi fino al Cemeterio de Ricoleta, visitiamo la chiesa e il cimitero. La pioggia cessa di scendere e le bancarelle del mercatino dell’artigianato antistante il cimitero cominciano a riempirsi. Passeggiamo per il mercatino e per il quartiere, anche se tutti i negozi la domenica sono chiusi.
Riprendiamo il taxi e ci facciamo portare a La Boca. Trascorriamo un paio d’ore passeggiando tra gli edifici colorati di Caminito e delle altre vie del quartiere, non possiamo visitare lo stadio della Bombonera perchè tra qualche ora ci sarà la partita del Boca.
Torniamo a San Telmo, pranziamo da El Balcon e per tutto il pomeriggio gironzoliamo tra le meravigliose bancarelle del mercatino dell’antiquariato. Esce anche il sole e un’ora buona la trascorriamo ad osservare i ballerini di tango che si esibiscono il Piazza Dorego.
Per cena solo qualche empanadas.

30/10/2006 lunedi
Dopo colazione ci dirigiamo in centro in cerca di un autonoleggio. Chiediamo un preventivo per noleggiare un’auto compatta per 14 giorni a km limitato (3000 km) a Bue e lasciarla a Salta. La Hertz ci chiede 1560AR$, la Europcar 2300, ma in entrambi i casi ci sono da pagare 1800 Ar$ di drop-off. Decidiamo allora di cominciare il tour con gli autobus e valutare più avanti.
Torniamo all’ostello a ritirare le valigie e ci dirigiamo in taxi a Retiro, alla stazione degli omnibus. E’ in questa occasione che dimentichiamo sul taxi uno zaino contenente videocamera e parte della biancheria.
Il bus della compagnia El Rosarino che in 4 ore ci porta a Rosario (39 Ar$) è decisamente confortevole (coche cama).
Dalla stazione dei bus di Rosario raggiungiamo l’hotel Plaza del sol in taxi. Per rincuorarci della perdita scegliamo un 4* (180 Ar$ a notte con colazione). Nel pomeriggio giriamo per le vie pedonali della città in cerca di biancheria da comprare.
Per cena proviamo al Rich, consigliato dalla guida e proprio accanto al nostro hotel, ma è chiuso e ripieghiamo su un’insalata da Munich.

31/10/2006 martedi
Dopo l’abbondante colazione offerta dall’hotel passeggiamo per la città, tra le vie pedonali e il lungo fiume. Non possiamo fare la gita in barca lungo il fiume perchè i battelli sono operativi solo nel fine settimana, però assistiamo alla cerimonia di inaugurazione della nuova autoscala dei vigili del fuoco davanti al monumento alla bandiera. Visitiamo la basilica e i negozi del centro. Per cena riproviamo al Rich, ancora chiuso quindi ci sediamo ad uno dei tanti tavolini all’aperto nella zona pedonale per un ottimo filetto al pimiento.

1/11/2006 mercoledi
Colazione molto presto e via alla stazione degli autobus per il trasferimento a Cordoba. Il viaggio con la compagnia Sierras de Cordoba (42 Ar$) dura circa 6 ore, non troviamo il coche cama, ma semi-cama, un po’ meno comodo.
Lasciando Rosario attraversiamo la zona periferica molto elegante con casette indipendenti curatissime. Il viaggio prosegue attraverso un paesaggio piatto fatto solo di campi coltivati e bestiame; è prevista una sosta di 30’ in una sorta di stazione di servizio dispersa in mezzo al nulla, dotata di servizi (bellissimi, anche se risalenti probabilmente agli anni ’20), self service e negozio di souvenir, dove acquistiamo i primi alfajoles.
Arrivati a Cordoba ci sistemiamo all’hotel Alex (90 Ar$ a notte), proprio di fronte alla stazione degli autobus, comodo anche per il centro (7 quadre).
Facciamo subito un giro in centro. La città è ricca di giovani, anche perchè sede di 7 università ed è ricca di luoghi dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. In giro ci sono prevalentemente studenti. Visitiamo la cattedrale, le chiese, la cripta e le vie pedonali del centro, dove compriamo dulce de leche e alfajoles in grande quantità.
Per cena facciamo un’ottima scelta andando al Las Tinajas, un all you can eat (qui chiamati tenedor libre): per 16 Ar$ bevande escluse possiamo mangiare qualunque cosa nelle quantità che vogliamo!
Tramite l’hotel prenotiamo anche l’auto per i prossimi tre giorni.

2/11/2006 giovedi
L’auto ci viene consegnata direttamente in hotel. Si tratta di una Suzuki Fun, una via di mezzo tra una corsa e una swift, per 130 Ar$ al giorno con limite a 600 km totali.
Dopo la colazione piuttosto scarsina siamo pronti a partire. Nei prossimi tre giorni seguiremo parzialmente il camino delle estancias. Prendiamo la route 9 verso Jesus Maria. La strada è buona ed è facile arrivare al piccolo paese dove sorge la estancia gesuitica patrimonio Unesco. L’ingresso costa 2 Ar$ a testa senza guida e non è consentito portare borse né macchine fotografiche.
Terminata la visita proseguiamo per Santa Catalina, altra estancia. La strada da ora diventa sterrata anche se abbastanza in buono stato. Quando arriviamo alle 13.30 l’estancia è chiusa, riaprirà alle 15. Ci guardiamo attorno: il poco che c’è comprende un negozio di artigianato e una locanda, praticamente uno dentro l’altra! Ci accoglie una elegante e gentilissima signora che ci prepara il miglior bife de chorizo di tutta la vacanza! E’ un posto meraviglioso, fuori da ogni immaginazione... persino il bagno, seppur rustico, è curato nei minimi dettagli. Non me ne andrei mai più! Mentre pranziamo possiamo anche dare un’occhiata alle riviste turistiche della signora, da cui trarremo molte informazioni utili per i prossimi giorni.
Alle tre riapre l’estancia, compriamo i biglietti per tutte e tre le aree (chiesa, convento e noviziato, in totale 6 Ar$). Il prezzo comprende anche la guida: un ragazzo molto simpatico ci spiega accuratamente la storia e le caratteristiche di questo luogo.
Proseguiamo nell’itinerario e dopo circa 50 km di strada sterrata tra le sierras, dove incontriamo solo qualche locale a cavallo, arriviamo a Capilla del Monte (non ci saremmo mai fermati se non avessimo visto le foto sulla rivista a pranzo!), un piccolo paesino di montagna. Alloggiamo all’hotel Petit Sierras (90 Ar$ a notte), dove ci accoglie il simpatico proprietario.
Per cena solo uno spuntino al centro commerciale Le Cascade, lungo la via pedonale.

3/11/2006 venerdi
Facciamo colazione, ritiriamo la biancheria lavata alla lavanderia (12 Ar$ per due lavatrici e una asciugatura) e partiamo. Non potremo fare la prevista escursione di oggi al parco dei condor a causa della forte pioggia scesa nella notte e del cielo minaccioso. Ci dirigiamo a La Cumbre, paese piccolo ed accogliente, dove percorriamo il camino de los artisanos, ma la maggior parte delle botteghe apre solo nel fine settimana, ci fermiamo a pranzo in paese e riprendiamo la strada per La Falda. Attraversando piccoli paesi in stile montagna arriviamo a Villa Carlo Paz, una brutta copia di Rimini in riva al lago. Troviamo una camera all’hotel Augustus Imperator (50 Ar$), poco accogliete e proprio di fronte al luna park!
In serata facciamo una passeggiata per il paese, affollato di negozi per turisti e di ragazzini venuti a trascorrere il fine settimana sul lago.

4/11/2006 sabato
Dopo colazione riprendiamo il giro in auto per rientrare questa sera a Cordoba. Il tempo continua a non essere buono e arriviamo ad Alta Gracia sotto la pioggia. Visitiamo la chiesa e la estancia, patrimonio dell’umanità Unesco, come tutto il paese di Alta Gracia, brevemente visitiamo anche la casa di Che Guevara, una delle tante case museo dedicate a questo personaggio sparse per il nord dell’Argentina. Quindi proseguiamo fino a Villa General Belgrano, un paesino in stile tedesco fondato proprio da un gruppo di tedeschi. Pranziamo al Viejo Munich, un ristorante con annessa fabbrica di birra. Prendiamo gulash, strudel e spatzle e naturalmente l’ottima birra, forse la migliore bevuta in Argentina.
Dopo pranzo riprendiamo la ruta 5 per tornare e Cordoba. Arriviamo alle 18, consegniamo l’auto davanti all’albergo e prendiamo il bus delle 20.15 per Salta. (83 Ar$ compagnia Chevallier).

5/11/2006 domenica
Alle 8.30 siamo a Salta. Il clima è più fresco e ai bordi della pianura si intravedono le alte montagne. E’ domenica e in giro non c’è quasi nessuno. Raggiungiamo il centro con il taxi e prendiamo una camera all’hotel Posada del Sol.
In mattinata contattiamo qualche agenzia per organizzare le gite dei prossimi giorni. In città sono moltissime le agenzie turistiche e quasi tutte propongono gli stessi itinerari a prezzi simili. Al terzo tentativo ci lasciamo convincere dall’impiegata di una agenzia un pò più abile dei suoi colleghi a procacciare clienti! Prenotiamo così un primo tour di due giorni al sud (240 Ar$ a testa) per martedi e mercoledi e un altro giro i due giorni successivi al nord (310 Ar$ a testa). I tour sono per 4 persone, quindi con noi ci saranno altri due passeggeri a condividere l’auto con autista che ci farà fare il giro concordato.
Nel pomeriggio facciamo una passeggiata per Salta, città molto bella e pulita.
Per pranzo uno spuntino, visita alle due cattedrali della città, al convento, alla piazza e alle vie pedonali del centro.
A cena andiamo da Calixto (42 Ar$).

6/11/2006 lunedi
Oggi giornata dedicata ad approfondire la conoscenza della città. Fa freschino e il cielo è coperto; torniamo al convento, compriamo qualche souvenir visto che oggi i negozi sono aperti e prendiamo la funicolare fino al Cerro San Bernardo da dove si gode una bellissima vista della città. Sarebbe stato bello salire a piedi lungo la passeggiata che interseca la strada asfaltata, ma non ne conoscevamo l’esistenza. Però decidiamo di scendere a piedi.
Per cena proviamo La Posta che si rivela davvero un ottimo posto!
Prima di andare a dormire prepariamo gli zaini: uno con il necessario per il tour, l’altro lo lasceremo in custodia all’hotel dove torneremo tra due giorni.

7/11/2006 martedi
Alle 7.15 arriva Victor con il suo Kangoo. Passiamo a prendere Miguel, un signore svizzero di circa 60 anni che condividerà con noi i prossimi due giorni e partiamo in direzione Cachi.
Victor è una guida molto valida, anche se non perde occasione per fermarsi e, con la scusa di farci fotografare il paesaggio, di fumare una sigaretta e masticare qualche foglia di coca, secondo l’usanza del posto.
Attraversiamo le piantagioni di tabacco (a Salta non esiste divieto di fumo nei locali pubblici). Dopo pochi kilometri abbandoniamo l’asfalto per il ripio, che ci accompagnerà per quasi tutto il viaggio. Il paesaggio è bellissimo e Victor conosce tutti gli scorci migliori da fotografare!
Arriviamo a Cachi per l’ora di pranzo e ci fermiamo in un locale che all’apparenza non fa un’ottima impressione ma dove mangiamo un buonissimo bife (32 Ar$ in due). C’è tempo per una rapida passeggiata in paese, il sole è caldo ma l’aria è fresca. Visitiamo la chiesa e il museo quindi ripartiamo per Cafayate. Continua il ripio tra il paesaggio meraviglioso della quebrada de las fechas, che a tratti sembra lunare. A Cafayate alloggiamo all’hospedaje Don Emilio per 60 Ar$ a camera e ceniamo nell’elegantissimo ristorante Macacha (150 Ar$ in tre).

8/11/2006 mercoledi
Riprendiamo il viaggio. Prima tappa Quilmes, sito delle rovine incas. Il biglietto di ingresso costa 2 Ar$. La visita non è guidata per cui attraversiamo da soli l’area delle rovine popolata di cactus e lama e saliamo lungo il sentiero fino alla cima della collina per osservare il sito dall’alto. La visione d’insieme è molto suggestiva, peccato siano fornite poche informazioni.
Dopo la visita torniamo a Cafayate per visitare un paio di aziende vinicole, attualmente ferme in attesa della vendemmia di marzo. Purtroppo non possiamo acquistare vino a causa del transito negli Stati Uniti. Pranziamo e proseguiamo attraverso la meravigliosa valle di Cafayate, anche se il cielo nuvoloso minimizza in parte la bellezza del luogo.
Lungo la via di ritorno a Salta ci fermiamo a La Digue, una località su un lago artificiale, dove molti saltegni trascorrono le vacanze, per la verità niente di che.
Rientrati a Salta torniamo a cena a La posta.

9/11/2006 giovedi
Anche oggi appuntamento alle 7.15 per il secondo tour di due giorni. Non ci sarà Victor, ma Christian, 23 anni. Subito sembra più serioso e formale di Victor, ma poi si rivela altrettanto simpatico.
Ci dirigiamo a nord, breve sosta ad accendere una sigaretta per Gaucho Gill e arriviamo a Jujuy, grande città che attraversiamo solamente in auto. Proseguiamo fino a Tilcara, un piccolo paesino dove visitiamo le rovine Inca. Arriviamo quindi a Humahuaca, dove cominciamo a risentire dell’altitudine. Dopo pranzo facciamo una breve passeggiata per il paese, sotto uno splendido sole contrastato da aria alquanto fresca!
Per il pomeriggio è previsto di raggiungere Iruya e tornare a dormire a Tilcara, ma la guida ci propone di proseguire fino al confine con la Bolivia. A parte il percorso, che offre scenari davvero suggestivi, specie quando attraversiamo la Quebrada di Humahuacha, non ne valeva proprio la pena, infatti facciamo un brevissimo giro per Villazon e torniamo indietro. Riprendiamo la strada per Iruya: 57 km di ripio panoramicissimi, tra guadi e scenari spettacolari che ci portano fino a 4000 m di altitudine per ridiscendere a picco verso un paesino incastonato tra le montagne dove vivono 1300 persone. Arriviamo che è già buio e fa molto freddo. Prendiamo una camera alla bellissima locanda Federico III (130 Ar$) dove ceniamo anche. Dopo cena andiamo dritti a dormire soprattutto a causa del freddo e dell’inadeguatezza del nostro abbigliamento, che non prevede giacche pesanti.

10/11/2006 venerdi
Ci alziamo all’alba per fare un giro in questo posto meraviglioso prima che la guida ci porti via... sarebbe un peccato andarsene senza averlo visitato!
Arriviamo al mirador risalendo le strade acciottolate con molta fatica (siamo a 2900 m!). Alle 8 abbiamo appuntamento per la colazione (ottima e abbondante), quindi risaliamo in macchina e ripercorriamo il ripio tornando a Humahuacha. Oggi la strada fa meno impressione rispetto a ieri sera, forse sarà la luce del sole!
Superata Humahuacha giungiamo a Purmamarca, famosa per il cerro dei 7 colori, passeggiamo per il paese, non pranziamo visto che siamo ancora pieni per la colazione, una visita alla chiesa e al mercato artigianale e ripartiamo. Arriviamo oggi fino a quota 4200m e ridiscendiamo verso Salina Grande, una distesa di sale bianchissima sovrastata da un cielo azzurro splendente: spettacolo meraviglioso! Qui incontriamo anche Victor con i suoi nuovi clienti.
Proseguiamo attraverso la puna lungo una strada drittissima e mai asfaltata per più di 100 km e giungiamo a San Antonio de Los Cobres, città fantasma abitata dalle famiglie dei minatori delle vicine cave e punto di arrivo del Tren a las nubes. Mangiamo un panino e proviamo a fare quattro passi, ma a parte i soliti cani non c’è un’anima e fa anche parecchio freddo, visto che il sole ha lasciato il posto a nubi minacciose.
Da qui prendiamo la strada che costeggia i binari del treno, attualmente fuori servizio (pare che la società che lo gestiva sia fallita e sia in atto l’acquisizione da parte di un’altra società cinese-americana che lo rimetterà in sevizio nel 2007) fino a rientrare a Salta.
Quando arriviamo scopriamo che il clima è molto cambiato rispetto a due giorni fa: l’aria fresca ha ceduto il posto ad aria umida e molto calda, si boccheggia quasi dal caldo!
Per cena torniamo a La Posta.

11/11/2006 sabato
Oggi avevamo in programma il trasferimento a Iguazù, ma siamo un pò stanchi per i 4 giorni di tour e visto che il viaggio dura 24 ore, abbiamo preferito prenderci una giornata di riposo e rimandare la partenza a domani pomeriggio.
Facciamo un giro in città, eccezionalmente animata (il sabato sono tutti in giro), andiamo al mercato comunale e visitiamo il bellissimo museo del Cabildo. Per cena torniamo a La Posta, dove oramai ci considerano clienti affezionati, e visto che oggi è anche il compleanno di Fabio ci offrono un meraviglioso dolce di frutta e gelato con tanto di candeline!

12/11/2006 domenica
Questa mattina mi alzo che non sto bene. Spero che passi con una passeggiata fino al mercato artigianale alla periferia di Salta. Il mercato è davvero molto interessante, ma il mio malessere persiste. Anzi, a metà giornata mi sale la febbre, così siamo costretti a rimandare la partenza un’altra volta. Il resto della giornata lo trascorro a letto! Intanto la domenica questo paese non si riconosce: è tutto chiuso e in giro non si vede nessuno!

13/11/2006 lunedi
Finalmente stamattina riusciamo a partire! Non sto ancora benissimo, ma almeno la febbre è passata.
Alle 7 prendiamo il bus de La Veloz del Norte fino a Tucuman, dove alle 12 parte la coincidenza della Andesmar per Iguazù.
Purtroppo non abbiamo prenotato con sufficiente anticipo per trovare i posti cama e ci accontentiamo del semicama. Comunque il servizio si rivela eccellente: durante il viaggio (puntualissimo, come avviene quasi sempre in Argentina) ci servono pranzo, merenda, cena calda e colazione, oltre a proporci tre film, musica e una partita a Bingo con tanto di premio per il vincitore! Per tutto il viaggio siamo assistiti da due steward gentilissimi che si fanno in quattro per offrirci tutto ciò che ci può essere utile, soprattutto bevande, caffè e tè.
Tra tutte le compagnie provate questa è decisamente la migliore!

14/11/2006 martedi
Il bus arriva a Puerto Iguasù alle 9.15, chiediamo al terminal informazioni per la visita alle cascate. Oltre agli orari dei bus ci indicano un residencial poco distante a 50 Ar$ per notte (residencial Elena). La proposta di accompagnarci in auto gratis ci convince a dare un’occhiata. Il posto non è il massimo, ma decidiamo di fermarci. Dopo un'osservazione più attenta però il posto ci delude alquanto. In ogni caso ci fermeremo fino a domani, poi vedremo.
Torniamo alla stazione dei bus e già nel pomeriggio facciamo la prima visita alle cascate (bus ogni 30 minuti, ogni corsa 4 Ar$).
In venti minuti siamo all’ingresso del parco. Oggi ci limiteremo ad una passeggiata, eventuali escursioni le rimandiamo ai prossimi giorni. Quindi facciamo il biglietto per due giorni ed entriamo. Percorriamo sotto il sole cocente tutto il paseo superiore fino alla maestosa Garganta del Diablo... e pensare che in questo periodo c’è bassa portata!
Al rientro cerchiamo una soluzione alternativa al noto residencial per le prossime notti. Dopo un paio di tentativi scegliamo l’hotel Lilian, carino con bagni molto grandi per 90 Ar$ a notte.
Il paese di Puerto Iguazù, che a prima vista sembra molto curato e accogliente, in realtà non offre molto, ci sono solo hotel, residencial, ristoranti e agenzie turistiche. In realtà si è sviluppato in funzione dei turisti che si recano qui per le cascate.
Per cena proviamo Charo: pesce alla griglia, bife e due dolci per 65 Ar$, un prezzo sensibilmente superiore a quanto abbiamo pagato fino ad oggi.

15/11/2006 mercoledi
Dopo colazione lasciamo il residencial e ci trasferiamo all’hotel Lilian. Dopo esserci sistemati prendiamo un taxi che ci fa fare un breve tour per il paseo Tres fronteras e il porto e infine ci porta alle cascate (57 Ar$). Prendiamo con il tassista anche accordi per domani per andare a visitare le cascate dal lato brasiliano.
Al parco ci fermiamo a mangiare un panino tanto per far passare le ore più calde e l’ondata di gruppi organizzati prima di percorrere il paseo inferiore. Purtroppo però viene un pò tardi e non abbiamo tempo per visitare l’isola san Martin, visto che l’ultimo gommone rientra alle 16.15.
Il paseo inferior è davvero bello e porta sotto i salti più spettacolari, è anche più faticoso del superior ma offre punti molto panoramici!
Torniamo a piedi al centro visitatori e riprendiamo il bus per rientrare in paese.
Per la cena seguiamo il suggerimento del tassista e andiamo da Victoria in avenida Brasil, una delle poche vie di negozi. Il bife de lomo è ottimo (e abbondante!).

16/11/2006 giovedi
Alle 8.15 in punto arriva il tassista con cui abbiamo concordato la giornata di visita al lato brasiliano.
Passata la frontiera proseguiamo per la centrale idroelettrica di Itaipù, la più grande del mondo. Qui fanno visite guidate alle 9, 10 e 11 (in Brasile è avanti un’ora rispetto all’Argentina). La visita consiste nella proiezione di un filmato sull’acqua e la costruzione della centrale in una sala del tutto simile ad un moderno cinema, poi con si fa un giro di tutto il sito a bordo di un bus. In tutto la visita dura circa un’ora e mezza.
Al termine della visita riprendiamo il taxi e ci dirigiamo in centro a Foz de Iguazù, città molto carina e ordinata e molto più pulita e curata del lato argentino, nonostante siano tutti concordi nel dire che qui c’è un alto livello di pericolosità.
Facciamo una breve passeggiata in centro e poi ci dirigiamo alle cascate.
L’ingresso alle cascate da questo lato costa 29 Ar$. Dal centro visitatori parte un bus bipiano che ferma varie volte in corrispondenza delle attività da fare nel parco. All’ultima fermata parte il percorso a piedi lungo circa 1500 m fino all’ascensore panoramico. Questo lato del parco è meno organizzato di quello argentino e forse anche meno rinnovato, ma offre una panoramica migliore restando ad una maggiore distanza dalle cascate.
A metà pomeriggio rientriamo. Oggi il caldo è a dir poco torrido, ci sono 39°, ma un’umidità insopportabile!

17/11/2006 venerdi
Oggi è il giorno della partenza, se non fosse per il clima divenuto insopportabile direi che sono proprio dispiaciuta!!
Alle 10 arriva il nostro tassista di fiducia per portarci all’aeroporto, dove prenderemo il volo della LAN per Buenos Aires acquistato qualche giorno fa via internet a circa 100 €. A Buenos Aires cambieremo aeroporto e partiremo per l’Italia; ultima fatica i controlli doganali per il transito negli Stati Uniti e quelli infiniti nel corso del transito a Houston.

Un commento in “Alla scoperta dell’Argentina del nord
  1. Avatar commento
    funny
    22/04/2011 16:45

    la mia citta di origine se3mpre bella e kissa se un giorno potro ritornaqrci x visitare la tomba della mia dolce mamma te quiero argentina

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