Un soggiorno alle Tremiti, tra luci e ombre

Una vacanza sul mare di Puglia, fra pregi e perplessità

Il viaggio è cominciato alle 8.00 con la partenza da Ortona del nostro aliscafo, via Vasto per le isole Tremiti.
Alle 10 siamo sbarcati sull’isola di San Nicola, quindi dopo abbiamo dovuto prendere un'altra barca e pagare altri € 2,50 per farci portare sull’isola di San Domino. Il tempo era incerto il sole coperto da una foschia di nuvole e il vento che tirava forte non spazzava il cielo e non faceva presagire niente di buono.
Al porto naturalmente regna il casino, il viavai, la confusione, uomini della capitaneria, della guardia di finanza, pescatori, lavoratori delle compagnie di navigazione, affittacamere, affittagommoni e barche, faccendieri, traghettatori e orde di turisti, chi con valigia, chi per una visita mordi e fuggi si accalcano tra la banchina, i banchetti, i gazebo e le biglietterie.
Ma il mare è di un blu oceano bellissimo; l’acqua fresca o fredda molto limpida ti fa sentire che stai facendo il bagno in un oasi protetta, i pesci anche quelli di dimensioni mangibili ti nuotano vicino senza paura e con una maschera è divertentissimo nuotarci vicino.
La cala più vicina al centro e quindi la più affollata è chiamata Cala Matana: è una parete rocciosa liscia molto ripida, quindi non il massimo della comodità, necessita di scarpette da scoglio anche perché i ricci sono numerosi in mare e si deve camminare sugli scogli per andare a fare il bagno.
Da una parte la baia è protetta dai gommoni selvaggi, da una fila di boe, dall’altra è più esposta al vento e alle correnti ma per questo l’acqua potrebbe avere un colore di blu più intenso.
Cala delle rondinelle e dei Benedettini sono spiagge simili fatte da pareti rocciose più o meno lisce dove bisogna scegliere bene il posto dove stendere l’asciugamano, meglio se con un materassino (quello da palestra va benissimo) molto esposte al vento.
Si arriva alla Cala delle roselle dopo un 10 minuti di sentiero ed è una baia molto carina esposta al sole fino alle 19: il vento ci soffia quanto basta per non far sentir troppo caldo e la discesa a mare è comoda sia per tuffarsi che per scendere gradatamente.
I souvenir tipici sono quelli che potete trovare ovunque, articoli di legno, di porcellana e tutti i ricordi turistici, quindi meglio puntare sugli articoli gastronomici: portar via un barattolo di capperi è d’obbligo, mangiare il dolce tipico da gusto un bel po’.
I posti che ho frequentato nei miei tre giorni gremitesi sono: il bar in piazzetta “era ora” gestito da persone indaffarate ma gentili sia per una colazione con dolci fatti da loro o confezionati o un aperitivo verso sera, sedie e tavoli in paglia, divanetti e musica leggera li distinguono dagli altri bar che usano ancora tavoli e sedie di plastica scomode.
“La formicola” da evitare a pranzo perché l’unica signora che fa da cameriera tuttofare non può servire tutti i tavoli da sola quindi l’attesa è lunga, ho visto facce sconsolate dalla fame e tavolate in silenzio affamate, io sono andato via dopo essermi seduto e guardato in giro ho capito l’andazzo; meglio la sera con la discoteca poco frequentata, magari meglio per una bevuta prima di andare all’altra discoteca dell’isola “diomede” che è sicuramente più affollata e movimentata ma il giorno dopo il mal di testa è d’obbligo perché la qualità degli alcolici mi sa che non è il massimo.
Per cena consiglio con tutto il cuore il ristorante “Il Faro”, ottimo veramente dal servizio veloce e preciso alla locazione sia all’aperto che al chiuso, alla qualità del pesce e del modo di cucinarlo, veramente buono a prezzi normali che si è ben felici di pagare dopo esser stati così bene.
Il consiglio più spassionato è di evitare l’hotel La tramontana: è tanto carino, le camere e l’arredo dei bagni, una bellissima doccia larga un metro con mosaici colorati come piastrelle, ma il servizio non si improvvisa e per 200 euro al giorno si deve pretendere di più. Un giorno non mi hanno cambiato per niente le asciugamani del bagno e quando il giorno dopo sono andato a reclamare il cambio non ancora avvenuto mi ha risposto di non insistere con le paranoie; sanno che non ci tornerai a breve, quindi la cortesia non è proprio di casa. Il ristorante dell’albergo è carissimo: un pranzo con un antipasto di bruschette e un primo costa come un matrimonio e una volta finito di mangiare non si rimane del tutto soddisfatti.

Un commento in “Un soggiorno alle Tremiti, tra luci e ombre
  1. Avatar commento
    Eldorado
    26/02/2007 17:41

    Vorrei tranquillizzare i potenziali visitatori di questa bella regione: per fortuna la Puglia non é le Isole Tremiti, che infatti sono più vicine al Molise, in ogni senso. Forse l'isolamento, la collocazione periferica ed il "non sentirsi appartenenti a nessuna regione o comunità" hanno giocato brutti scherzi al senso di ospitalità che si respira nelle Isole. Peccato, perchè sono magnifiche e uniche; forse proprio questa unicità, che non fa mai mancare i flussi turistici, rende meno disponibili e felssibili gli operatori isolani.

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