Quando visitare Roma?

Cultura e tradizioni popolari

Feste religiose e feste pagane. Al di là di una città dall'assoluta bellezza artistico-monumentale, sopravvive in parte anche "una certa Roma". Quella delle tradizioni e del folclore, degli umori popolari, di uno straordinario arredo che conferisce sapore ed un fascino particolare ad un paesaggio urbano senz'altro unico nel suo genere.
Con il passare del tempo sono state sempre più emarginate, o spesso definitivamente scacciate, molte memorie storiche; ma alcune feste, appartenenti sia al mondo laico sia a quello religioso, sono ugualmente rimaste refrattarie a qualsiasi mutazione e contrassegnano tuttora, a varie scadenze, il cosiddetto "ciclo dell'anno".

Le feste natalizie hanno il loro epicentro nella Basilica di S. Pietro, per le solenni funzioni previste dalla liturgia e nella chiesa di S. Maria in Aracoeli, dove (prima che venisse rubato) la celebre statuetta del Bambin Gesù decorato con pietre preziose ed oro, era oggetto di venerazione di tutti i fedeli.
Magnifici presepi si trovano un po' in tutte le chiese ed in speciali mostre tenute in città. Da qualche anno, uno di dimensioni monumentali è allestito non solo in piazza S. Pietro, ma anche sulla scalinata di Trinità dei Monti ed in Piazza Navona, che è a sua volta popolare ritrovo natalizio. Qui vengono allestite le "baracche", ossia i casotti provvisori dei venditori ambulanti, che vendono tutti gli oggetti necessari per realizzare il presepe, l'albero di Natale, i giocattoli ed i dolciumi.
In tutta la città è immancabile la presenza degli zampognari, che vengono dalla Ciociaria o dall'Abruzzo.
La notte dell'antivigilia si teneva, invece, un mercato all'ingrosso del pesce (detto "Cottìo) presso l'antica pescheria al portico d'Ottavia.
Allo scoccare dell'anno nuovo, i "botti" non si arrendono ancora, mentre sta decisamente scomparendo (fortunatamente) l'incivile spettacolo degli oggetti lanciati dalle finestre nelle strade, in segno scaramantico.
Il 6 gennaio, L'Epifania (Befana, in romanesco) arriva nell'emblematico scenario di Piazza Navona ancora contornato di "baracche", per la gioia di grandi e piccini.
Il 17 gennaio, presso la basilica di S. Maria Maggiore si celebrava la cerimonia di benedizione degli animali, trasferita poi ed impartita tuttora nel portico di S. Eusebio in Piazza Vittorio Emanuele II.
Il 21 gennaio, in occasione della festa di S. Agnese, nella basilica omonima situata sulla Via Nomentana, si svolge un'altra cerimonia importante, durante la quale vengono benedetti 2 agnelli, la cui lana verrà utilizzata per confezionare i "palii", cioè le stole che il papa e gli arcivescovi porteranno nel corso di particolari cerimonie liturgiche.
Il 2 febbraio, giorno della purificazione della Vergine, è anche la festa della Candelora (benedizione delle candele). La sapienza popolare vuol vedere in questa giornata il segno che l'inverno sta passando ... sia pure con qualche dubbio!
Per la giornata delle palme vengono distribuiti in tutte le chiese dei ramoscelli d'ulivo benedetti, ma in Piazza S. Pietro si trovano, in cambio di un'offerta, delle vere e proprie foglie di palma intrecciate ad arte dalle suore, secondo un particolare privilegio concesso loro dal Papa.
Il Venerdì Santo avviene la solenne Via Crucis dal Colosseo al Palatino, con l'intervento del Pontefice; la manifestazione viene trasmessa in mondovisione.
La Pasqua viene celebrata soprattutto nelle 4 basiliche principali, secondo rituali antichissimi; il Papa, inoltre, impartisce la benedizione "Urbi et Orbi" da Piazza S. Pietro. In questa festa, sulla tavola familiare si ritrovano ancora alcuni piatti d'obbligo: salame, pizza e uova sode per la colazione del mattino; cappelletti o agnolotti in brodo ed abbacchio (insieme a tutto il resto) per il pranzo.
Il 9 marzo c'è la celebrazione di S. Francesca Romana (chiamata familiarmente "Ceccolella" dai contemporanei). Per l'occasione si è ammessi a visitare gli ambienti delle Nobili Oblate di Tor de' Specchi (in via del Teatro di Marcello), nei quali visse la santa.
Il 19 marzo si svolgono i festeggiamenti religiosi in onore di S. Giuseppe soprattutto nel quartiere Trionfale, nella moderna chiesa a lui dedicata. Il risvolto profano della manifestazione è costituito dalle rinomate "frittelle", offerte dai "friggitori" affaccendati alle padelle nelle loro variopinte "baracche", che popolano durante la giornata le strade della zona.
Il 21 aprile si celebra il Natale di Roma fatto risalire al 754-753 a.C., sebbene gli scavi archeologici di questi ultimi anni abbiano retrodatato questo limite cronologico almeno fino al X-XI sec.
Il 25 aprile cade invece, come in tutta Italia, l'anniversario della Liberazione: particolari cerimonie si svolgono alle Fosse Ardeatine, dove riposano le salme di 335 giustiziati dalla rappresaglia nazista.
Pure nel mese di aprile, ai gradini di pietra della celeberrima scalinata di Trinità dei Monti si sovrappone una cascata di azalee: uno spettacolo indimenticabile.
Dalla fine di aprile ai primi di maggio, in un'impareggiabile cornice di verde e di pini secolari, si svolge in Piazza di Siena, a Villa Borghese, il Concorso Ippico Internazionale.
Qualche giorno più tardi si aprono invece, al Foro Italico, i Campionati Internazionali di tennis.
Tra maggio e giugno si svolge la mostra delle rose nel roseto comunale: una mostra-concorso internazionale, dedicata a nuove varietà di rose; in queste giornate il roseto resta aperto al pubblico.
Il 23 giugno si celebra la natività di S. Giovanni Battista, santo particolarmente caro ai romani. Oltre alle cerimonie religiose, vi sono altre caratteristiche manifestazioni popolari che animano sin da tempi lontani i dintorni della Basilica Lateranense. Non dimentichiamo, infatti, che alla radice si festeggia il solstizio d'estate. In questa occasione, le bancarelle invadono ancora la spianata davanti alla basilica: si vendono "campanacci" di terracotta, agli fioriti (contro il malocchio e le streghe) e si mangiano pure tante lumache in umido (dette alla romana); a tarda notte, non possono mancare i fuochi d'artificio!
Il 29 giugno, Ss. Pietro e Paolo, altra festività prettamente romana, poiché S. Pietro è il grande patrono della città, che vede pure una solenne processione (con intervento del Santo Padre), partire dalla basilica di S. Giovanni in Laterano per raggiungere quella di S. Maria Maggiore.
A metà luglio la festa de' Noantri (noialtri in romanesco) mobilita il rione Trastevere, con fulcro nella chiesa di S. Crisogono e di S. Agata. Si tratta della sovrapposizione profana, voluta negli anni 20, alla tradizionale festa religiosa che prevede tuttora la processione della Madonna del Carmine (16 luglio).
Il 5 agosto si celebra a S. Maria Maggiore, la Madonna della Neve. Si narra che la notte tra il 4 ed il 5 agosto del 352, la Vergine apparve in sogno ad un patrizio di nome Giovanni, indicandogli il luogo dove sarebbe dovuto sorgere un oratorio a lei dedicato. Anche papa Liberio fece il medesimo sogno e la mattina dopo trovò che una miracolosa nevicata aveva delimitato quel terreno. La chiesa venne costruita e sia pure impropriamente, ebbe l'attributo di "Liberiana". Ogni anno, in questa giornata, cade una pioggia di fiori bianchi mista a neve artificiale, per rammentare l'accaduto.
Il 29 agosto si apre ai visitatori la chiesa dell'arciconfraternita di S. Giovanni Decollato; istituzione che ha avuto per 4 secoli il compito di confortare e seppellire i condannati a morte. In questa ricorrenza è possibile accedere al chiostro, alle tombe, alla camera storica e agli interessanti affreschi dell'oratorio.
Per il 2 novembre, commemorazione dei defunti, particolari funzioni si svolgono in alcune chiese romane, come quella di S. Maria dell'Orazione e Morte in Via Giulia. Protagonisti della giornata sono i cimiteri.
Ad esempio, il Campo Verano, che dopo la costruzione del cimitero Flaminio, si avvia a diventare il camposanto storico-monumentale della città. Fra i tanti, vi sono sepolti alcuni romani illustri come Giuseppe Gioacchino Belli, Cesare Pascarella, Leopoldo Fregoli, Trilussa (Carlo Alberto Palustri), Ettore Petrolini.
Per il 2 dicembre, giorno di S. Bibiana (si consiglia visita alla chiesa, con facciata e statua di Bernini) il popolo si porta dietro, con estrema sicurezza, eventi metereologici: "se piove a S. Bibiana, piove pe' 40 giorni e 'na settimana".
L'8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione, omaggio alla colonna eretta vicino a Piazza di Spagna. I vigili del fuoco arrivano con la scala fino alla statua della Madonna e la incoronano. Un appuntamento al quale non manca il Pontefice.

A corredo delle feste tradizionali, delle leggende miracolose e delle sicure ricorrenze storiche sono a disposizione di tutti anche altre curiosità. Queste, insieme alle piccole-grandi cose di "quella certa Roma" costituiscono un po' il sale del turismo e non di rado finiscono per rappresentare un aspetto non marginale della conoscenza stessa della città!

Un commento in “Quando visitare Roma?
  1. Avatar commento
    dnfroutck fuyr
    01/07/2007 18:21

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