Irrinunciabile per ogni escursionista: il Resegone

Una gita classica, una soddisfazione sempre nuova!

In questa primavera fatta di ponti (quello di Pasqua, quello odierno del 25 Aprile e manca all'appello ancora quello del 1° Maggio) si sono create un sacco di opportunità per fare dei bei giri. Siamo alla fine del secondo ponte e dopo una giornata che sembrava (erroneamente) essere all'insegna del pessimo tempo, con Lau e Diana programmiamo una salita nuova al Resegone partendo da Erve, passando per il rif.Monzesi, l'Azzoni, per poi sali-scendere rispettivamente al passo del Giuff, al Piano d'Erna, al passo del Fò e infine ritornare ad Erve.
Un bel giro, non c'è che dire, impegnativo come tempi e dislivelli. Ma ci proviamo.
Itinerario
Partenza all'alba, o quasi, da Erve (556m): sono le 8,30. E' una zona a dir poco splendida, con la primavera ormai sbocciata e una luce magica e radente. Saliamo tranquillamente per la vallata della Gallavessa dopo aver attraversato un piccolo ponticello.
Dopo aver passato il ruscello su di un ponte metallico, in 15 minuti si arriva all'agriturismo “I due camosci”. Le cime cominciano ad illuminarsi al sole. Seguiamo il sentiero n. 11, quello di destra, che porta al Ponte del Bruco, alla fonte di San Carlo, e poi alla Capanna Monzesi o rifugio Alpinisti Monzesi a quota 1173, ancora chiusa in attesa di ristrutturazioni. Lungo il percorso, reso umido dalle piogge di ieri, vediamo qualche salamandra e ad un incrocio incontriamo Silvano, un montanaro di Garbagnate che ci farà da guida per tutto il percorso odierno.
Dall'altra parte della vallata, al passo del Fò, vediamo il Rifugio-ristoro Ghislandi, che rincontreremo nel percorso di ritorno.
Dopo una breve pausa, riprendiamo il cammino con la risalita della Valle Negra: ripido, per sfasciumi, faticoso, ma affascinante per il passaggio tra i torrioni del Resegone. Occorre inserire la ridotta e spingere sui pedali per risalire il canalone, spesso aiutandosi con le mani; il Rifugio Azzoni compare quasi subito in cima, ma rimane un miraggio per quasi un'ora, tanto ci vuole per giungere alla cima.
Sotto di noi la bellissima vallata dove giace il paese di Erve, circondato da boschi. Per fare i 1300 metri di dislivello che dalla partenza ci dividevano dalla cima ci mettiamo 3 ore. Le congratulazioni si sprecano.
Dalla vetta del Resegone (1875m), popolata di numerosi escursionisti provenienti da altri sentieri, abbiamo a portata di mano il Monte Barro, il Moregallo, il Rifugio Azzoni posto qualche metro più in basso. Non resta che farci scattare la più classica foto ricordo.
Con Silvano decidiamo di fare il giro largo per la discesa, passando per i Piani d'Erna. E' un giro lungo, meno spaccagambe di un eventuale ritorno per la Valle Negra, che ci porterà a fare il periplo del Resegone. Prendiamo prima il sentiero n.17 poi il n.7, che attraversando i boschi primaverili ci permetterà di ammirare e, a volte, riconoscere, qualche bella pianta in fiore, come una rosa di Natale (o elleboro), il dente di cane e un'altra specie non riconosciuta.
Dall'Azzoni la discesa è tranquilla, anche se con qualche spruzzo di neve sul sentiero. Arrivati a quota 1370 si risale ai 1531m del Passo del Giuff e da qui si ridiscende verso i Piani d'Erna perdendo altri 250 metri circa.
Altro tiro di fiato e continuiamo lungo il sentiero n.7 fino alla deviazione che da una parte porta allo Stoppani e dall'altra al Passo del Fò a 1284m. Noi seguiremo quest'ultima fino ad arrivare al Ghislandi, un bel punto di ristoro (si beve, ma non si mangia!!!), da dove ammiriamo dei temerari che in parapendio scendono lungo le vallate del Resegone.
Rimaniamo con il naso per aria seguendo le loro evoluzioni.
Un ultimo sguardo alle pareti del Resegone alle spalle del Ghislandi. Qui partono due vie che richiedono esperienza ed adeguata attrezzatura: la Ferrata del Centenario che risale le rupi soprastanti e porta al Pian Serrada da dove si prosegue per la vetta del Resegone e il sentiero attrezzato del Monte Magnodeno. Poi giù a rotta di collo, passando prima per il Monzesi e poi di nuovo per il sentiero 11 che ci porta all'auto, dopo 4 ore e mezza dall'Azzoni.
Morale della favola: 1550m di dislivello in 8 ore e mezza pause comprese, tre rifugi, due passi, un vallone salito con mani e piedi, una vetta, tante fonti e tanti fiori... e una giornata stupenda.
Bello questo giro, vario, panoramico, ma anche impegnativo. Un grazie a Silvano che ci ha fatto compagnia e un "grande" alle due socie, Lau e Diana, che hanno per la prima volta superato il tetto dei 1500 metri di salita in una sola giornata!

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