I Monti Azzurri

Magia dei Sibillini dal versante maceratese

Visto il sito in cui sto scrivendo potrei chiamare l'opinione www.cisononato.it.
In effetti sono nato nell'entroterra maceratese e dopo aver girovagato per tutta l'Italia mi piace tornare a parlare della mia terra anche se da tempo non ci abito più.
Cosa sono i Monti Azzurri? Sono i monti Sibillini (con l'omonimo parco nazionale) che prendono il proprio nome dal monte Sibilla nel versante ascolano della catena (di cui parlerò a parte).
Perché Monti Azzurri? Provate ad uscire al casello di Loreto - Porto Recanati, salite in direzione della città di Recanati e fermatevi sul colle dell'Infinito. La vista spazierà su un panorama incantevole, spingete allora il vostro sguardo fino all'orizzonte e noterete un contorno ondulato, con dolci sporgenze di un tenue colore azzurro: sono i monti Sibillini e in questa veste azzurra sono apparsi per la prima volta al poeta italiano per eccellenza: Giacomo Leopardi. In realtà non sono stato il primo a prendere in prestito questa definizione, infatti anche la comunità montana con sede a San Ginesio si chiama in tal modo.SARNANO
Sarnano è una cittadina medievale ricca di attrattive:
- la montagna per gli sports invernali e per le escursioni estive;
- le terme per rigenerarsi (anch'io ne approfitto ed il giovamento è sicuro e sperimentato);
- gli impianti sportivi (molte squadre la utilizzano per il ritiro estivo dal Napoli di Maradona, all'Ancona Calcio, al Giulianova per finire quest'anno al Lecce e all'Ascoli dell'indimenticabile e mitico presidente Rozzi );
- l'arte (con un ottimo centro storico, dei musei interessanti e delle abbazie da non perdere). Sarnano risale al 1265 e si contraddistingue per la sua forma conica che attraverso ellissi su più livelli raggiunge il centro politico e religioso del periodo medievale la Piazza Alta. Sotto il profilo artistico la cittadina pur non essendo Assisi ha una struttura medievale ben conservata anche grazie alla povertà storica delle genti di montagna. In effetti la povertà ha consentito al paese di mantenere intatta la struttura originaria in cotto senza apprezzabili e consistenti interventi di manutenzione e modifica postuma tale da modificare l'impianto urbanistico.
Il centro storico ad anelli concentrici degradanti dalla piazza alta centrale è da percorrere quasi interamente per godere di scorci memorabili per appassionati di fotografia e per individuare alcuni particolari davvero interessanti. Uno di questi, individuabile comodamente scendendo dall'unica carrozzabile che raggiunge Piazza Alta, è la cosiddetta porta del morto. La porta, che almeno nella concezione attuale non esiste, si individua attraverso l'avvenuta muratura di un arco di minori dimensioni dell'ingresso principale posto nelle adiacenze dello stesso. La porta veniva aperta per far passare la salma del defunto (da qui il nome) e poi richiusa.
Il centro del centro storico è la già citata Piazza Alta con la Chiesa di Santa Maria Assunta (eccellente il portale, alcune opere all'interno e la cripta ed imponente il campanile), il Palazzo del Popolo che ospita il teatro ed alcune mostre il Palazzo dei Priori e del Podestà. Scendendo sulla carrozzabile prima del Municipio in corrispondenza della chiesa di San Francesco si trova l'ingresso della Pinacoteca che conserva opere di sicuro interesse tra cui spicca la Madonna con Bambino ed angeli di Vittore Crivelli.
Nel centro storico si trovano numerosi interessanti musei: il Museo delle armi, il il Museo dell'Avifauna e Flora degli Appennini, il Museo del Martello, la mostra permanente di Mariano Gavasci. Il centro storico nel periodo a cavallo tra maggio e giugno si anima per la mostra mercato di antiquariato ed artigianato artistico ospitata oltre che nei palazzi presenti a piazza alta in numerose botteghe restaurate presenti all'interno del borgo.
Da non perdere un'escursione all'Abbadia di Piobbico con una deviazione sulla strada che porta a Sassotetto, la zona montana con gli impianti di risalita.
Le acque termali di Sarnano sono conosciute in tutta la regione per la varietà delle acque presenti e la conseguente possibilità di cura di diverse patologie. Sono presenti: la conosciuta S.Giacomo (acqua oligominerale bicarbonato calcica), la Castellane (oligominerale Tre Santi), la Malavolpe (magnesiaca), la Terro (acqua sulfurea, la Sassetto e la Borghetti (ferrose). Il corpo umano soggetto agli stravizi quotidiani ha bisogno ogni tanto di una spurgatina e le acque di Sarnano giovano sicuramente allo scopo. Le acque sulfuree poi giovano (prova provata) per una serie di malanni che non sto ad elencare in quanto conosciuti da tutti.
Per chi arriva nelle due settimane a cavallo di maggio e giugno, segnalo che ormai da oltre un decennio si tiene a Sarnano la Mostra Mercato di Antiquariato ed Artigianato Artistico. Esistono molte altre mostre similari in giro per l'Italia, in special modo nei borghi medievali del centro Italia, ma sul genere della Mostra di Sarnano non ne ho ancora viste. Normalmente esiste un edificio (usualmente storico) dove vengono concentrati gli espositori con la loro mercanzia. Nel caso di Sarnano non esiste solo un edificio, ma tutto il centro storico si anima nelle vecchie botteghe restaurate, in antiche cantine ed in edifici storici pieni di fascino ed accoglie numerosissimi espositori dall'Italia e dall'Estero. Rispetto alle prime edizioni della mostra, quando le disponibilità economiche dell'organizzazione erano sicuramente più cospicue, gli espositori sono calati in qualità e quantità, ma rimane comunque un'occasione da non perdere per visitare il centro storico ottimamente conservato della cittadina e per gustare degli scorci carichi di fascino: per tutti si faccia attenzione agli scorci nella zona della Picassera facilmente individuabile per la presenza di un pittore ligure del genere Flash Art (con rullo e scatoline) che con una chiacchiera micidiale e con una discreta tecnica attira una moltitudine di curiosi. In effetti oltre ai mobili di antiquariato esiste il settore dell'artigianato artistico: c'è chi lavora il vetro, chi i pizzi, chi il legno, chi l'argento, ecc. ecc. Tutte le informazioni necessarie sul sito internet o all'ufficio IAT del paese.

SAN GINESIO
Salendo a San Ginesio dalla SS. 78 si nota immediatamente il perché la cittadina venga chiamata Balcone dei Sibillini. Tutto il centro storico è da visitare, ma occorre segnalare le tappe da non perdere:
- La Collegiata con un eccellente facciata di fondazione romanica ed il resto della facciata di stile tardo gotico;
- L'abside della Chiesa di S.Francesco, splendida Chiesa romanico-gotica;
- Museo Pinacoteca "S. Gentili" sezione antica e sezione moderna;
- L'Ospedale dei Pellegrini con la sua caratteristica forma a portico e loggia.

SANT'ANGELO IN PONTANO
Chi arriva durante le festività natalizie, non dovrà perdere la manifestazione "i cento presepi" di Sant'Angelo in Pontano. Per arrivare, sempre sulla SS 78 in direzione di Sarnano a 15 km dal paese suddetto (in località Passo Sant'Angelo) al semaforo direzione sinistra ed in pochi chilometri di strada tortuosa si arriva a Sant'Angelo in Pontano.
I presepi mi hanno sempre affascinato, sin dalla tenera età, e poterne vedere cento sparsi per il centro storico della cittadina costituisce un richiamo difficilmente trascurabile. Non sapevo che esistesse un Associazione Nazionale Amici del Presepio di cui a Sant'Angelo esiste una Sezione che organizza la manifestazione. Il costo del biglietto per accedere al percorso museale che si snoda lungo le vie del centro storico era l'anno passato di due euro.
Esistono diversi tipi di presepi: il più famoso è sicuramente il presepe napoletano; non da meno è il presepe siciliano (nella zona del trapanese) con l'utilizzo del corallo, di conchiglie e di altri materiali del mare; il presepe romano incentrato sulla sacra famiglia; il presepe pugliese con l'utilizzo della cartapesta e il presepe ligure con le statue d'argilla colorate a mano.
Nell'osservare la via dei presepi si nota immediatamente che il numero dei presepi esposti è decisamente superiore ai cento. Esistevano l'anno passato 28 aree di visita lungo il centro storico, ma in alcune di esse erano esposti decine e decine di presepi. Sinceramente proprio qui sta il limite della manifestazione: non aver fatto una selezione del materiale esposto, per cui a fianco di opere d'arte indiscusse si trova del materiale di bassissimo livello. A mio parere sarebbe necessario eliminare qualche "obbrobrio" per rendere il percorso più snello ed interessante. A fianco di alcuni presepi, che come già detto, non sono propriamente belli esistono dei capolavori indiscussi di fantasia, di creatività e di bellezza. Si partiva (esposizione nr. 2) con un artista di macerata Francalancia Gabriele che oltre ai diversi (eccellenti) presepi esposti ne ha altrettanti nel proprio garage, segno evidente di una passione che dura da tempo. La creatività dell'artista è fuori dal comune e potrete veder realizzati dei presepi negli oggetti e nelle forme più strane. L'area espositiva successiva di maggior interesse era la numero 14 con la Mostra dei Presepi Napoletani (molti dei quali realizzati da un maestro dei presepi). Il presepe napoletano è sempre affascinante e dopo quelli visti alla Certosa di Napoli questa è stata l'esposizione più ricca di opere d'arte mai visitata. Nell'ultimo punto di esposizione, nella cripta della Collegiata del SS Salvatore erano messi in mostra una moltitudine di presepi provenienti da diverse località italiane, europee ed extraeuropee. C'erano gli interessanti presepi in legno dell'Alto Adige, i presepi veronesi, quelli pugliesi ed alcuni presepi provenienti dalla Bolivia, dal Kenia, dalla Colombia e da Santo Domingo. Per qualsiasi informazione "Associazione Amici del Presepio - Sezione di Sant'Angelo in Pontano - via Roma 13 Sant'Angelo in Pontano - tel 0733-663302.

MONTE SAN MARTINO
Come si suol dire, Monte San Martino è un centro di notevole interesse paesistico ambientale in posizione panoramica a circa 600 m. Con queste caratteristiche esistono in Italia una moltitudine di paesini, ma non tutti hanno una chiesa museo che racchiude dei capolavori assoluti. La chiesa, posta sulla sommità del paese, è quella di San Martino e conserva alcune opere d'arte di assoluto rilievo: in primis un polittico completato da Vittore Crivelli ed iniziato dal fratello Carlo raffigurante la Madonna con Bambino e Santi, poi due trittici di Vittore Crivelli (La Madonna in trono tra S. Paolo e S. Pietro e la Madonna con il Bambino in trono tra San Martino e S.Antonio Abate) e un trittico di Girolamo di Giovanni.
Senza nulla togliere a Girolamo di Giovanni colgo l'occasione per parlare del Crivelli, artista insigne (così dicono tutti) per me sicuramente tra i primi dieci in assoluto in una ipotetica classifica. E' ovvio che i gusti sono personali, ma difficilmente rimarrete indifferenti davanti ad un'opera del Crivelli, provare per credere (facendo una breve divagazione anche nell'ambito dell'arte moderna sono per il figurativo ed osteggio l'astratto, nella considerazione che, a mio parere, l'arte non può prescindere dalla realtà che ci circonda).
Ritornando ai due fratelli, il più noto è Carlo con diverse opere conservate nei musei di tutto il mondo, come ad esempio "L'annunciazione" alla National Gallery di Londra. Il Crivelli è nato in Veneto e lavorò inizialmente insieme al Mantegna con alcune opere, come ad esempio l'annunciazione" ispirate da quest'artista. La pittura del Crivelli, anche per un profano, rievoca la magnificenza dei mosaici bizantini e per me che amo la Sicilia quelli della Cappella Palatina e del Duomo di Monreale. Molte delle sue opere sembrano rievocare i mosaici bizantini per il diffuso utilizzo del fondo in oro su cornici dorate.
Le Marche devono molto al Crivelli in quanto proprio in questa Regione ha dipinto le migliori sue opere, molte delle quali ancora disseminate su tutto il territorio, sia nei centri maggiori (Ascoli Piceno, Ancona, Macerata, Camerino, Fabriano, ecc.), sia nei centri minori (Massa Fermana - dove completò la prima opera - , Monte San Martino, ecc.). La notorietà di tale artista è arrivata solo negli ultimi tempi attraverso due personaggi che, pur non attirando le mie simpatie personali, hanno avuto il merito di far conoscere questo maestro al grande pubblico. Mi riferisco a Sgarbi e al Principe Carlo (che è venuto appositamente nei piccoli centri marchigiani per vedere le opere di questo eccezionale artista). Ovviamente dopo che si era mosso il principe Carlo, molti altri hanno seguito le sue orme, se non altro per curiosità. Così molti ora apprezzano le opere del Crivelli e, con un pizzico di presunzione, sono soddisfatto ad essermi sbilanciato in anticipo.
Le opere del Crivelli non stancano mai, la lucentezza dei colori, il tratto, la fantasia nella creazione dei polittici, l'eleganza delle diverse figure fanno dimenticare al visitatore il senso del tempo. Forse mi sono lasciato prendere dalla passione (scrivendo magari qualche boiata), ma quando si ama un'artista non è facile rimanere con i piedi per terra. Di livello leggermente inferiore il fratello Vittore che lo segui nelle Marche, dove ha lasciato molte opere interessanti.

TOLENTINO
Tolentino non è proprio una cittadina montana, ha circa 20.000 abitanti ed è conosciuta soprattutto per la presenza di alcune imprese molto note: Nazareno Gabrielli, Poltrona Frau, Arena, Malagrida e Jeordie's, ecc. Per chi volesse unire l'utile al dilettevole si segnala la presenza di alcuni punti vendita (spacci aziendali) delle predette ditte, molto frequentati per la convenienza dei prezzi (anche se non sempre si riesce a trovare un buon assortimento).
Ho inserito la cittadina sia perché fa parte della Comunità Montana dei Monti Azzurri, sia perché si trova a pochi km dalle altre zone sopra citate. La cittadina ha un numero impressionante di uscite dalla superstrada proveniente da Civitanova Marche (citata in precedenza) con indicazione Tolentino (nemmeno Bologna ha tanti "caselli"!). Non c'è da preoccuparsi in quanto le dimensioni della cittadina rendono il centro raggiungibile comunque in poco tempo.
Dal punto di vista artistico si segnala in particolare la Basilica di San Nicola. San Nicola da Tolentino, da non confondere con l'omonimo di Bari, visse nel convento della cittadina maceratese per trenta anni fino alla morte avvenuta nel 1305. Alla morte del santo, la fama dei suoi miracoli si diffuse rapidamente (la stessa è testimoniata dai numerosi ex-voto presenti nella zona museale del complesso basilicale) e la conseguente ressa di pellegrini che si accalcavano costantemente attorno al suo sepolcro indussero a costruire una chiesa più grande della precedente ed ad affrescare una cappella (più tardi Cappellone) di S. Nicola.
Proprio il cappellone rappresenta il punto di maggior rilievo dell'intero itinerario. Gli affreschi, con riferimenti di tendenze giottesche, sono stati realizzati sotto la guida di Pietro da Rimini nel periodo dal 1310 al 1325. Se incontrate un'entusiasta padre agostiniano (di solito è sempre presente e pronto a chiedervi la vostra città di provenienza) prodigo di attenzioni per i turisti sarà pronto a farvi da guida e così il complesso non avrà più segreti.
Il complesso basilicale si completa con:
- la cripta dove si conservano i resti mortali del santo;
- il museo delle ceramiche, dell'opera e degli ex-voto;
- le mostre presepiche, fra cui un grande presepe visitabile fino a settembre (quando si inizia a costruire quello nuovo) che è realizzato con alta maestria;
- il diorama con una ricostruzione fedele delle scene di vita del santo. Il tutto si presenta come un complesso di notevole rilievo turistico ed appare opportuno precisare che per la fruizione delle bellezze sopra descritte si richiede esclusivamente un'offerta libera. Last but not least vanno segnalati gli orari di apertura: 7/12 - 15.30/19.30 per la basilica; 9.30-12 e 16-19 per i musei. Nei giorni feriali il presepe viene aperto solo per i gruppi.
Interessante nel centro della cittadina il museo della caricatura, unico nel suo genere, ed il castello della Rancia. La Riserva Naturale Abbadia di Piastra è sicuramente una tappa da non perdere in quanto coniuga perfettamente la natura con la storia e l'arte. In effetti in un'area abbastanza vasta il turista trova la Selva di particolare interesse a livello botanico e l'Abbazia Cistercense. In particolare l'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra (XII sec.) e una delle abbazie cistercensi meglio conservate d'Italia. Da visitare la Chiesa, il chiostro, la sala del capitolo, le grotte, , il deposito delle oliere, il cellarium e l'imponente refettorio dei monaci "conversi" (ripeto, una visita da non mancare).
La riserva si trova nel territorio dei Comuni di Urbisaglia e di Tolentino, ma non è proprio vicina al centro di quest'ultima cittadina. Si trova sulla più volte citata SS 78 molto vicino all'uscita Macerata Ovest - Sforzacosta in direzione di Sarnano. Trovandosi sul posto non si può mancare una sosta alla "Foresteria" Hotel Ristorante davanti all'Abbadia. Il ristorante funziona anche da self service, ma la qualità è garantita dalla presenza del campione del mondo dei cuochi (non mi ricordo in che anno).
In quella zona, poco più avanti sempre in direzione Sarnano, si trova l' Area archeologica di Urbs Salvia. Urbs Salvia (il paese attuale si chiama Urbisaglia) fu infatti prima municipio romano e poi colonia nei primi anni del I sec. d.C. Da visitare: il Teatro, l'Anfiteatro, riconoscibile percorrendo la statale per la non comune corona di querce sul perimetro; l'area sacra con il Tempio e il Criptoportico.

CALDAROLA
A Caldarola si va per vedere il Castello Pallotta. Se arrivate di mattino ricordatevi che il castello chiude alle 12, per cui se vi presentate alle 11.45 (come noi) potreste sentirvi dire dal custode: "Sempre così, ancora non si era visto nessuno e tutti arrivano all'ora di chiusura”. Poi, comunque, vi accompagnerà prolungando ben oltre le 12 la visita del castello.
Il custode si presenta come una figura ben inserita nel contesto del castello tanto da apparire un personaggio di altri tempi. Molto spesso accade di trovare delle guide che molto meccanicamente (come dei registratori) ripetono la stessa cantilena provocando (almeno nel mio caso) fastidio nel visitatore. In questo caso, forse mancherà qualche indicazione rispetto ai "registratori", in compenso, sarà per la cadenza tipica del dialetto marchigiano, sarà per la natura propria del custode, la visita si snoda piacevolmente nelle sale del castello.
Occorre comunque precisare che quello che denominiamo castello storicamente non era tale in quanto si trattava della residenza estiva dei cardinali Pallotta. La merlatura superiore fu inserita nel secolo scorso e questa aggiunta le dà le sembianze tipiche del castello. In ogni caso alcune caratteristiche proprie del castello non mancano anche in questo caso: ponte levatoio, sala delle armi, stalle e sala delle carrozze. La caratteristica più importante che balza immediatamente alla vista di chi ha visitato altri castelli è la completezza e la dotazione degli arredi, forse perché fortunatamente Napoleone (e di conseguenza le razzie dei francesi) passò a qualche chilometro da Caldarola. In particolare si segnala:
- la sala da pranzo nella quale è conservata una ricca collezione di ceramiche del '700 e cristalli di Boemia;
- la cucina dove sono custoditi piatti, utensili, vasellame ed un curioso un registro per la biancheria (non esistendo l'acqua corrente i panni venivano lavati al fiume da esterni. Per evitare spiacevoli furti venivano segnati con dei chiodi i capi di biancheria consegnati per la lavatura che dovevano essere restituiti);
- il bagno, dove al posto degli attuali rubinetti, esisteva un servo che dal piano superiore, al comando vocale, faceva scendere l'acqua;
- una curiosa urna usata dalle monache del convento di Santa Caterina per le votazioni all'interno dell'istituto;
- la camera da letto, dove fa bella mostra di sé un prezioso "trumeau" francese del 1600;
- nella sala d'armi, una spingarda del 1500 lunga quattro metri e mezzo del peso di circa cinquanta chili.

ESCURSIONI SUI SIBILLINI

BOLOGNOLA
Il comune è piccolo (164 abitanti nel 1997) e si trova a 1070 m. in una zona senza criminalità e lontana dai grandi flussi turistici. La cittadina è in pieno parco dei Sibillini ed offre delle interessanti escursioni. Vi segnalo la prima e forse la migliore. Dopo Bolognola si arriva in macchina dalla Pintura di Bolognola e da qui con una strada non asfaltata al rifugio del Fargno a quota 1811. Anche nelle giornate più afose l'arietta è garantita e per gli amanti dell'abbronzatura c'è solo il rischio di ustionarsi. Il luogo è pertanto ideale per una comitiva con diversi interessi: i poltroni si ustioneranno al sole (unico problema a volte la presenza di fastidiosi moscerini) ed i camminatori godranno di magnifici panorami. Dal rifugio si prende il sentiero a sinistra e dopo meno di un'ora di cammino si arriva in cima al Pizzo Tre Vescovi a quota 2092 m ( il nome del monte si deve al confine esistente sullo stesso tra tre diocesi). Da qui si scende e si prende il sentiero che porta alla Priora, dal caratteristico profilo. Il tempo di percorrenza varia a seconda delle singole capacità motorie, ma comunque è un bel viaggetto. Comunque la partenza in quota non rende particolarmente faticosa l'ascesa per il modesto dislivello da superare. L'itinerario anche in questo caso è in cresta ed il panorama è particolarmente interessante. Il ritorno per lo stesso sentiero che, senza risalire a Pizzo Tre Vescovi, porta al rifugio del Fargno.
Dopo tutte queste passeggiate uno si aspetta di diventare un figurino: purtroppo no perché l'aria di montagna fa venire appetito così al rifugio del Fargno (prenotare prima dell'escursione) troverete dei rigatoni alle erbette di montagna memorabili.
Nei dintorni di Bolognola possono essere segnalate molte altre escursioni adatte per i più esigenti e per i neofiti della montagna. In primis segnalo le Cascate dell'Acquasanta (m. 937), che si raggiungono dal centro del paese con una strada sulla destra (segnalata) attraversando un bosco ricco di fragoline e lamponi, ovviamente chi prima arriva meglio alloggia!
Altre escursioni da poter fare:
- "Fonte dell'aquila" - Dislivello: 260 metri circa. Tempo di A/R: 3,30 ore circa Difficoltà: nessuna. Segnalato dal colore arancione.
- "Fonte dell'Efre" - Dislivello: 900 m circa. Percorrenza tempo complessivo 7 ore. Difficoltà: adatta a tutti. Segnalato dal colore azzurro.
- "Forcella delle bassette" (Strada delle catene) - Dislivello: 700 m circa. Tempo di percorrenza circa 3,30 ore. Difficoltà: nessuna. Segnalato dal colore: rosa.
- "Sentiero Pineta per la Maddalena" - Dislivello: 300 m circa. Tempo di percorrenza 2,30 ore circa. Difficoltà: nessuna. Segnalato dal colore marrone.
- "Macchia tonda" - Dislivello: 100 metri circa. Tempo di percorrenza 1 ora. Difficoltà adatta a tutti. La Macchia, chiamata "Tonda" a causa della sua forma, è protetta dalla Sovrintendenza ai beni ambientali ed architettonici di conseguenza può essere visitata solo previa autorizzazione.

SAN GINESIO
Questa è un'escursione che i pigri possono fare per la quasi totalità in auto, gli audaci in mountain bike e gli amanti della natura a piedi. Poco dopo l'abitato di Pian di Pieca (vedi sopra "Caseificio Picenum") si trova la deviazione per San Liberato. In questa località si trova un monastero fatto costruire dai signori di Brunforte nel 1274 per ospitarvi le spoglie mortali di San Liberato da Loro Piceno. La località è affollatissima in tutti i giorni festivi. In tale località si trovano ricchissimi boschi ed acque freschissime provenienti dalla soprastante montagna, ma sinceramente l'affollamento nei festivi è perfino fastidioso. Partendo quindi da San Liberato con i diversi mezzi scelti si percorre una strada panoramica che si inerpica sui Sibillini con paesaggi e scorci degni delle più celebrate Dolomiti. Poi la strada si addolcisce in località Montioli, il paradiso nella zona per il volo con deltaplano o parapendio. Esiste anche una scuola per i neofiti, ma lo spettacolo che si gode vedendo questi temerari che dopo una breve corsa si gettano nel vuoto è davvero unico.
Ancora più in alto, ampi prati con fioritura da non perdere in questo periodo ed eccellenti per organizzare una partitina di calcio con gli amici: occorre però fare attenzione perché in altitudine il fiato crolla improvvisamente e chi non è allenato rischia solo di fare magre figure.

SARNANO
Segnalo due escursioni facilissime da poter fare anche con i bambini.
La prima parte dalla frazione Giampereto che si raggiunge percorrendo la strada provinciale che dal paese porta in montagna a Sassotetto. Oltrepassata l'Abbadia di Piobbico (non perdere la visita) e superato l'abitato della frazione si imbocca la seconda strada sulla destra (basta chiedere per l'acquedotto) dopo un paio di km si lascia la macchina e si prosegue a piedi fino a giungere alle sorgenti del Tennacola.
La seconda parte da Santa Maria Maddalena (impianti di risalita) in corrispondenza dell'incrocio che porta ai Piani di Ragnolo. Con una breve strada in salita sulla destra si raggiunge un pianoro che si percorre sempre diritti rispetto alla strada. Davanti a voi troverete un boschetto ed un monte riconoscibile dalla croce in vetta denominato Pizzo Meta. L'ascesa è veramente breve e poco faticosa, ma il panorama è davvero notevole.
Per tutte le escursioni basta una minima raccomandazione: in montagna si va con l'abbigliamento adeguato e non con quello con cui si va a fare shopping in centro. Un paio di scarpe da montagna (o da tennis se il fondo non è liscio), pantaloni, maglietta, cappello, e K-Way di scorta sono il minimo indispensabile insieme ad una buona scorta di acqua.Considerando che si può abbinare anche la visita del versante ascolano (di cui parlerò a parte), la soluzione migliore appare quella di soggiornare a Sarnano. Sarnano non è inclusa nel parco dei Sibillini, ma si trova in zona centrale a pochi km da tutte le mete del nostro viaggio. Poi è anche gradevole e non credo che ciò guasti. Per dormire quattro soluzioni:
- MONTANARIA per un ambiente particolare di livello medio alto;
- IL SASSETTO per stare in alto;
- HOTEL AI PINI per un ambiente informale ad un buon prezzo (discreta ed a buon prezzo la cucina decisamente tradizionale su cui eccelle il maialino arrosto);
- HOTEL BRUNFORTE per essere tra i primi clienti (con un ottimo ristorante - stessa gestione della Marchigiana (vedi sotto).A questo punto arriva il lato migliore del viaggio. In questa zona praticamente si mangia bene ovunque con l'aggiunta, non di poco conto, di spendere il giusto (e forse ancora meno). Avendo girato in lungo ed in largo l'Italia il mio è un giudizio obiettivo non legato a campanilismi verso la propria zona d'origine.
Non esistono molte zone in cui potete fermarvi anche a caso senza rischiare di essere spennati o di aver di fronte pietanze preparate con materie prime non eccelse. Non posso escludere in assoluto la possibilità di prendere comunque una fregatura, ma oggettivamente la probabilità è davvero bassa. Forse non troverete l'eccellenza (i ristoranti celebrati dalle specifiche guide con forchette, punteggi, ecc.), ma se il vostro obiettivo è mangiar bene e spendere poco siete capitati nel posto giusto.
Ovviamente la convenienza sarà maggiore o minore a seconda della vostra provenienza: se venite dalla Lombardia al momento del conto vi sembrerà quasi di aver avuto un regalo, mentre se venite dal meridione vi sembrerà un prezzo abbastanza normale.
Per quanto riguarda Sarnano questi sono indirizzi sicuri:
- IL SASSETTO, agriturismo/ristorante in Loc. Sassetto, tel. 0733/658196. Per mangiare si spendono meno di 20 euro per un ottimo primo, un ottimo secondo, un contorno, vino, acqua, caffè e diversi liquori offerti. Viste le porzioni si consiglia di saltare l'antipasto. Noi abbiamo mangiato degli ottimi gnocchi alle erbe di montagna e un delicatissimo agnello da latte. Forse l'unico difetto può essere individuato nei tempi di attesa nei periodi di pienone. Correttamente all'ingresso si viene avvertiti che utilizzando solo prodotti freschi i tempi di attesa possono essere abbastanza lunghi. Il locale è anche pizzeria. Una buona scelta anche per pernottare.
- LA MARCHIGIANA, tel. 0733/657211. Locale di sicuro affidamento testimoniato dalla presenza di numerosissimi commensali. Ottimi i ravioli al tartufo e funghi porcini e le pappardelle al cinghiale. A livelli di eccellenza il cinghiale in salmì (difficilmente se ne trova di migliore) e la grigliata. Da non perdere. Abbuffata sicura ad un prezzo introvabile (sui 20 euro mediamente).
- OSTERIA SCHERZI A PARTE, loc. Margani a tre km da Sarnano in direzione Sassotetto in corrispondenza della deviazione per l'Abbadia di Piobbico. Un locale ideale per i giovani con una cucina creativa a prezzi interessanti.
Altri locali sicuri sono l'Agriturismo il Jolly e il Ristorante La Castellana entrambi in direzione Amandola. A Sarnano poi esistono ancora i veri agriturismi, non quelli che si professano tali senza averne le caratteristiche tipiche. Provate ad esempio la cucina dell'agriturismo Pennesi o di quello Biaggi e vedrete qual è il vero agriturismo.
Come in altre zone esistono negozi di artigianato dove acquistare prodotti (ceramiche, prodotti in legno, in ferro, ecc.). Però tornando all'aspetto gastronomico del tour non mancherei una sosta in questi posti:
- Caseificio Picenum. In località Pian di Pieca tra San Ginesio e Sarnano lungo la SS. 78. Proprio lungo la strada troverete la deviazione per il caseificio, vero tempio del formaggio pecorino. Ottima la ricotta (freschissima), il pecorino di latte crudo, il formaggio di capra e conveniente il pecorino "spaccato" venduto in saldo. Rapporto qualità-prezzo davvero eccellente;
- Norcineria Monterotti sulla strada tra Sarnano ed Amandola (2 km da Sarnano) con il trionfo del maiale e di tutti i suoi derivati (eccellente il prosciutto venduto anche sottovuoto);
- D'estate baita in montagna tra Sassotetto di Sarnano e Pintura di Bolognola per una ricotta di pecora davvero indimenticabile (per trovarlo basterà individuare il gregge delle "produttrici"). A questo punto si spiegano i valori alterati dei miei trigliceridi!Arrivare nell'entroterra maceratese risulta abbastanza agevole dalla costa adriatica, mentre presenta qualche difficoltà dal Tirreno. Dalla costa adriatica si esce dall'A14 a Civitanova Marche, al rondò si svolta sulla sinistra e dopo un breve rettilineo si imbocca la superstrada direzione Macerata - Foligno. Si esce a Macerata Ovest - Sforzacosta e si prende la SS. 78 in direzione di Sarnano. Dalla costa tirrenica esistono maggiori difficoltà dovendo attraversare la "zona terremoto" dove, alla già precaria viabilità, il sisma ha aggiunto ulteriori disagi, per l'istallazione di alcuni semafori su tratti di strada con edifici pericolanti.

4 commenti in “I Monti Azzurri
  1. Avatar commento
    luplay
    02/04/2007 13:32

    Bando da me ogni campanilismo, solo che ho cercato di interpretare lo spirito del sito e come giustamente ha indicato lo staff mi sono soffermato con maggior dovizia di particolari sui luoghi che conosco meglio.

  2. Avatar commento
    Lo Staff
    01/04/2007 13:43

    Per Gianni. Può essere, semplicemente, che l'autore conosca poco San Ginesio e ne abbia quindi potuto scrivere solo 7 righe. Perchè non provi a scriverne tu 70 (o anche di più se vuoi...) righe, se lo conosci bene? Questo sito dà spazio a tutti, sarebbe un piacere pubblicare un tuo resoconto. Ciao!

  3. Avatar commento
    Gianni
    31/03/2007 00:18

    Solo un piccolo appunto.Perchè hai liquidato SanGinesio con 7 righe?HA Tutto da farsi invidiare dagli altri paesi vicini,forse che chi ha scritto l'articolo è un Sarnanese??

  4. Avatar commento
    claudio
    15/05/2006 08:54

    Abbiamo passato un piacevolissimo week-end sui monti Sibillini. Come ho anche scritto nel forum, abbiamo seguito parte dell’itinerario descritto nel resoconto. Luoghi meravigliosi! Ci sono piaciuti davvero molto. Mi sa che questa estate completiamo tutto quello che non siamo riusciti a vedere in questo week end! Grazie per tutte le indicazioni che ci hai fornito! n.b. Unica riserva: l’agriturismo “Il Sassetto”. Non ci siamo trovati un granchè bene.

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