Islanda, terra di ghiacci, di mare, di cascate, di vulcani, di fiordi, di animali

Un viaggio stupendo, alla scoperta di una terra incontaminata e sconfinata

Prima di tutto, un pò di consigli pratici ed utili:
VOLO: prenotato tramite Expedia, circa 2 mesi prima e quindi un pò caretto
ALLOGGI: siti utili: Booking, Hihostels, Fosshotel
GUIDA: Bradt
MACCHINA: se volete fare escursioni sul Landmannalaugar e sull'Askja, assolutamente un 4x4 o quantomeno un 4wd. Noi abbiamo preso un RAV 4 e siamo riusciti a fare tutto, ma forse sarebbe stato meglio un Grand Cherokee, più che altro per affrontare i guadi presenti sulla strada verso l'Askja.
CAR RENTAL: ci siamo appoggiati al Car Rental consigliato dal B&B dove abbiamo alloggiato a Keflavik, cioè City Car (citycar.is), ma lo sconsigliamo vivamente, ci hanno noleggiato un RAV 4 con le gomme completamente liscie, nonostante avessimo detto espressamente (e con largo anticipo) che volevamo recarci su Askja e Landmannalaugar, e solo dopo una settimana di peripezie siamo riusciti a farci cambiare le gomme, grazie all'aiuto di due gentilissimi meccanici, uno di Hofn, e uno di Egilsstadir, che hanno confermato al titolare del car rental che effettivamente le gomme erano in pessime condizioni.
SPESA: supermercati BONUS (quelli con il maialino), c'è un pò di tutto, anche panini già pronti, e i prezzi non sono male.
BENZINA: tenete d’occhio sulla cartina dove sono indicati i distributori. Non ce ne sono tantissimi e a volte accettano solo carta di credito.
VESTIARIO: assolutamente a cipolla! Magliette leggere, maglioni pesanti, giacca a vento, guanti, berretto, scarpe da trekking (quella da ginnastica nelle zone vulcaniche si rovinano) e possibilmente calzamaglia e copri pantaloni impermeabili. Al sud quando c’è il sole fa caldo e si sta in maniche corte, ma appena arriva una nuvola ci vuole la felpa. Al nord sembrava già inverno (0-2 gradi di sera, 5 gradi di giorno); se avete difficoltà a dormire con la luce che entra dalla finestra (in estate il buio dura dalla mezzanotte alle 4 circa e non ci sono persiane ma solo tende da cui filtra un po’ la luce) portatevi una benda per gli occhi.DIARIO DI VIAGGIO
7 agosto: partenza da Venezia verso Keflavik. Alloggiamo a Keflavik, al Gistihus Keflavikur (http://www.bbkeflavik.com), il titolare è molto gentile, la colazione abbondante e le camere, seppure semplici, sono ampie e con bagno privato (era un ex base militare).

8 agosto: la giornata inizia con i primi problemi creati dal car rental, che avrebbe dovuto farci trovare l'auto davanti al B&B alle 9.00 di mattina... e invece alle 9.20 non si vede ancora nessuno! Il titolare del B&B chiama allora il Car Rental, e ci vengono a prendere 2 ragazzini che ci portano nel loro ufficio e ci dicono che la macchina che ci è stata messa a disposizione è una Yaris e non il concordato RAV4! Dopo aver fatto loro vedere le mail in cui veniva confermata la prenotazione del RAV 4 (per fortuna mi ero stampata tutto da casa!), finalmente ci consegnano il RAV 4 e alle 11.30 il nostro viaggio può finalmente iniziare. Stupidamente non controlliamo subito lo stato di usura delle gomme, e solo in serata ci accorgiamo che sono in pessime condizioni, ed una in particolare è completamente liscia! Sorvolando sul fatto che l'impiegata che ci risponde al telefono si mette a ridere quando esponiamo il problema e che il titolare ci autorizza a cambiare una sola gomma, ed a condizione che gli riportiamo indietro quella vecchia (!), solo il sabato successivo riusciremo a cambiare tutte e 4 le gomme ad Egilsstadir (la tipologia di gomma che ci serviva non si riusciva a trovare da nessun'altra parte), grazie al supporto del meccanico dell'officina che confermerà al titolare del Car Rental che le gomme erano tutte usurate e da buttare.
Nonostante i disagi legati all'auto, devo dire che sin dal primo giorno l'Islanda si rivela una terra stupenda, caratterizzata da una natura incontaminata e selvaggia, da sconfinati paesaggi variopinti, che cambiano continuamente a distanza di pochi chilometri. Quando c’è il sole il cielo islandese è stupendo, più luminoso del nostro!
Prima tappa del nostro viaggio, il classico Golden Circle: parco del Thingvellir (abbiamo pranzato sulle panchine in riva al lago che si trovano venendo dalla Ring Road, molto carino), Geysir e infine la cascata Gulfoss... che emozione! Un’enorme cascata in una splendida vallata e che crea dei bellissimi arcobaleni!
Pernotto alla fattoria Efstidalur a Laugaras (trovata tramite Booking), camera piccola ma carina, bagno in comune, colazione abbondante… e vista bellissima!

9 agosto: oggi si parte per andare a Landmannalaugar! La strada per arrivarci è veramente stupenda, ma moooolto dissestata (nell’occasione sostituiamo, in via preventiva, la gomma più usurata con quella di scorta, che però scopriamo essere di dimensione diversa dalle altre…). Abbiamo preso la F208 provenendo da Laugaras, in quella direzione non ci sono guadi, tuttavia la eviterei se non si ha almeno un 4wd… in alternativa c’è un autobus che organizza gite credo da Reykjavik e da Hosvollur, ma vuoi mettere essere indipendente ed autonomo!
Arriviamo a Landmannalaugar verso le 16.00, ed andiamo a fare una bellissima passeggiata di 4 ore.. il paesaggio è stupendo, i colori meravigliosi, passi da prati verdi, a distese di lava luccicante al sole, a montagne grigie, rosse, verdi e infine terra fumante, uno spettacolo! Per chi vuole vicino al rifugio ci sono delle pozze di acqua calda dove si può fare il bagno, ma sono piuttosto affollate.
Pernotto nel rifugio in sacco a pelo (in alternativa ci sarebbero stati il rifugio ed il campeggio a Landmannahellir, che abbiamo scoperto essere meno affollati).

10 agosto: partenza da Landmannalaugar, per vedere le stupende cascate di Seljandsfoss, Skogafoss e il promontorio di Dyholaey (dove troviamo un sacco di pulcinelle di mare).
Pernotto in sacco a pelo all’interno del parco nazionale di Skaftafell, alla fattoria Bolti, consigliata dalla nostra guida e che si è rivelata effettivamente coccolissima! Bagno e cucina in comune (la cucina in comune si è rivelata, a dispetto dei nostri pregiudizi, molto comoda e soprattutto una bella occasione per fare amicizia e chiacchierare con gli altri turisti e condividere le proprie esperienze…).

11 agosto: iniziano le prime nuvole… cominciamo con la visita alla Svartifoss, la cascata all’interno di Skaftafell, per poi dirigerci verso lo Jukursarlon, dove facciamo l’uscita in laguna con il gommone… Meraviglia delle meraviglie, su di un iceberg troviamo una simpatica foca che non sembra intimidirsi dalla nostra presenza! entusiasti della cosa, non sapevamo ancora
che qualche giorno dopo sul fiordo di Hvammastangi ne avremmo viste un centinaio! Il nostro programma prevedeva poi la gita in motoslitta sul Vatnasjokull, precisamente nella zona di Joklasell, ma il tempo comincia a diventare pessimo… così andiamo ad Hofn e incontriamo il primo meccanico che per noi si rivelerà provvidenziale per riuscire finalmente a cambiare le agoniate gomme!
Al ritorno ci fermiamo sulla spiaggia nera di fronte a Jokursarlon, che scopriamo essere piena di piccoli iceberg trascinati a riva e che luccicano come tanti swarosky!
Lungo la strada di rientro in direzione Skaftafell, ci fermiamo per vedere da vicino la lingua di ghiaccio “Fjallijokul”, meno famosa di Jokursarlon ma che ha formato anch’essa una piccola laguna davanti a sé… Beh lo spettacolo che questa lingua di ghiaccio, circondata da montagne verdi, e contornata dalla splendida laguna, crea all’ora del tramonto ti lascia a dir poco senza parole!
Pernotto in sacco a pelo alla Guesthouse Svinafell, in una nuova struttura (adiacente la grande cucina comune a disposizione dell’affollato campeggio) composta di sole 3 camere che condividono bagno e cucina, molto semplice, ma a buon prezzo.

12 agosto: fiduciosi nell’intravedere qualche raggio di sole, ci alziamo presto e torniamo a Joklasel, dove finalmente facciamo l’escursione in motoslitta! Il paesaggio è semplicemente mozzafiato, anche se, purtroppo, non ci si addentra in profondità nel ghiacciaio per cui non ci si rende realmente conto di essere sul terzo ghiacciaio più grande del mondo (140 km di diametro, inferiore solo ad Antartide e Groenlandia!).
Il viaggio riprende alla volta dei fiordi orientali, con sosta a Djupivogur (molto carino), anche se ci sono molte nuvole e quindi non riusciamo ad apprezzare appieno il paesaggio, che comunque appare molto suggestivo ed alla fine pernotto a Seydjsfiordur (fiordo molto carino!), nell’ostello prenotato dal sito della Hihostels. Camera spaziosa, cucina all’ora di cena superaffollata (per cui andiamo a cena Skaftfell, un locale descritto “da artisti” dalla nostra guida), mentre nessuna coda per il bagno né la sera, né la mattina seguente (anche la cucina all’ora di colazione era tranquilla).

13 agosto: si parte per andare a vedere le cascate di Dettifoss, Selfoss ed Hafralgifoss (la Dettifoss, se la si vede dalla strada che percorre il parco, la F862, è sicuramente più vicina e quindi molto più maestosa ed imponente… mentre la Selfoss manifesta tutto il suo splendore vista dall’altra strada, la 864), Asbirgy, penisola di Tjornes (molto carina) e pernotto in centro ad Husavik (villaggio molto molto carino), presso Visir Guesthouse, struttura molto carina, camera ampia con vista sul porto, bagno e cucina in comune, tutto comodo e pulito.
Cena di pesce al ristorante di legno di fronte al porto veramente buona!

14 agosto: oggi avremmo dovuto fare l’uscita in barca per vedere le balene… ma il tempo è a dir poco pessimo, per cui rinunciamo (senza essere particolarmente dispiaciuti dato che, dai racconti dei turisti conosciuti lungo il viaggio, se si è molto fortunati si riescono a vedere da vicino le balene, la maggior parte delle volte intravedi la schiena a diversi metri di distanza), e partiamo in direzione Myvatn, dove trascorreremo 2 notti.
Il tempo continua ad essere inclemente, ma ogni tanto ci dà qualche tregua per cui riusciamo a vedere Namafajall e fare il percorso sul promontorio (veramente suggestivo vedere la terra fumante tutto intorno, rossa, grigia, gialla, verde… è surreale!), andiamo sullo Stora Viti (la caldera formatasi vicino al Krafla), alla grotta di Grottagja (niente di chè) e sulla zona lavica di Dimmuborgir (anche questa deludente).
Volendo c’è la possibilità di fare il bagno nelle belle pozze termali del Mytatn.
Pernotto a Dimmoborgir Guesthouse (molto cara, scelta unicamente per avere il bagno privato almeno una volta durante la vacanza), che si è rivelata un posto più turistico rispetto a tutte le altre strutture del viaggio (e per questo ci è piaciuta di meno), e che, fatalità, ci ha addebitato 2 volte il costo della camera sulla carta di credito! Per fortuna appena rientrati in Italia ce ne
siamo accorti, e dopo averglielo comunicato via mail, ci hanno rimborsato.
Sicuramente comodo il bagno in camera e comoda anche la cucina in comune.

15 agosto: nonostante il tempo continui ad essere assolutamente pessimo, fiduciosi partiamo alla volta dell’Askja, dato che le previsioni il giorno prima parevano essere non completamente disastrose in quell’area… a detta di tutti il posto avrebbe dovuto essere meraviglioso… Ed è stato proprio così!
Occorre mettere in conto circa 100 km per andare e 100 km per tornare di strada completamente sterrata: abbiamo scelto la F910 perché ha solo 2 guadi da attraversare piuttosto semplici, mentre la F88 ha un paio di guadi in più ed in teoria più fondi… tuttavia tutte le persone incontrate sono riuscite a percorrerla (in alternativa ci sono le escursioni in autobus..).
Fatta questa premessa di carattere tecnico, L’ASKJA MERITA SICURAMENTE DI ESSERE VISTO! A parte il paesaggio sconfinato ed apocalittico che si incontra lungo il percorso, la sensazione che si prova quando si arriva sul cono del vulcano, lo si percorre a piedi (mezz’ora circa) in uno scenario di roccia lavica e neve (il giorno prima aveva nevicato) sentendo il terreno sotto di sé suonare “sordo” è a dir poco surreale… per non parlare di quando si arriva alla famosa caldera di acqua calda (25° gradi, non poi così calda a mio avviso) dove si può fare il bagno, e si scopre che, in realtà, questa caldera è adiacente ad un altro lago grandissimo, profondo 200 m e che riflette perfettamente (e con perfettamente intendo proprio perfettamente! Mai visto un riflesso così preciso da non distinguere ciò che è vero da ciò che è riflesso) la cresta del vulcano sopra di sé, e che a sua volta alterna al nero perfetto della lava il bianco candido della neve creando un gioco di colori indescrivibile…
Beh, di fronte a questa meraviglia della natura, non puoi non pensare che questo spettacolo è stato creato da un’eruzione infernale e devastante… E lo stupore è tale da lasciarti senza parole, e quasi inquieto… Come se tutta quella meraviglia, così calma, ti ammaliasse… BELLO, BELLO, BELLO… LETTERALMENTE DA PAURA!
Bene, dopo tre ore e mezza spese sul cono del vulcano, ci accingiamo a riprendere la lunga via del ritorno… pernotto ancora a Dimmuborgir Guesthouse, con cena di dolci buonissimi al Voga’s Cafè, un locale molto carino separato dalla confinante stalla da un muro di vetro trasparente!

16 agosto: mattinata dedicata a vedere ciò che ci mancava del Myvatn, ossia la zona apocalittica di Leirhnjúkur (merita), poi salita sul vulcano Hverfell (carino, oltre che per la forma conica perfetta, per la splendida vista che offre sul Myvatn), visita ai giardinetti lungo il lago (vi è l’indicazione di zona turistica lungo la strada principale venendo da Dimmuborgir ed andando in direzione Skustadir) ed ai crateri di Skustadir (finalmente con il sole!).
L’avventura riprende quindi alla volta della Godafoss (STUPENDA!!!), sosta ad Akurery e poi via verso l’ostello Osar (prenotato sul sito Hihostels), in fondo al fiordo di Hvammastangi… E quando dico in fondo al fiordo, intendo proprio in fondo in fondo al fiordo, in un’area assolutamente isolata, con splendida vista sulla spiaggia (a noi viene dato un cottage tutto di legno per 7 persone – ma quella sera ci siamo solo noi!, tutto di legno, completo di cucina e
bagno, veramente carino!!!), unica pecca il freddo atroce, nonostante ci fossero due termosifoni ad olio… ma la mattina dopo del freddo non ce ne importa più nulla, perché sulla spiaggia davanti a noi scopriamo un centinaio di FOCHE!!! Un’altra, delle tante, emozioni e sorprese che ci ha regalato questa terra meravigliosa!
Si parte quindi per vedere la penisola di Snaefellsnes, con sosta a Stikkisholmur e nei vari paesetti successivi… Visita alla spiaggia di Sandvik ed al faro lì vicino, salita sul vulcano Saxholl (niente di chè...), visita alla spiaggia di Djupalonssandur (carina, ma a mio avviso la parte più bella della penisola è la costa nord), al faro poco più avanti, ed infine arriviamo ad Arnastapi (molto carina), dove abbiamo prenotato alla Guesthouse Snjofell.
Qui apprendiamo, con delusione, che non è possibile fare gite in motoslitta al ghiaccio Snaefellsjokull (come speravamo) perché in estate è troppo pericoloso per via dei crepacci e che la nostra stanza è all’hotel Hellnar, albergo lì vicino, più turistico ma con bagno in camera.
Cena di pesce al ristorante Snjofell, molto buona!

17 agosto: dopo una visita ai piedi del ghiacciaio Snaefellsjokull, partiamo in direzione Reykjavik, con sosta alle cascate di Barnafoss e Hraunfossar (carine, bei colori, se avete un po’ di tempo può valere la pena). A Reykjavik pernottiamo alla Gallery Central Guesthouse, dove ci viene dato un piccolissimo appartamento, completo di bagno microscopico (impossibile farsi la doccia senza lavare tutto!) e cucina, tutto sommato comodo, considerato l’utilizzo della
cucina e la posizione centrale a buon prezzo.
Giro turistico per Reykjavik, che scopriamo essere molto carina… se avete tempo una mezza giornata può valere la pena.

18 agosto: visita alla Cattedrale di Reykjavik e partenza per la Laguna Blu, con sosta a Reykjanesta, una zona vulcanica forse ancora più suggestiva di Namafajall, se si considera il fischio terribile che emette il fumo uscendo vorticosamente dalla terra; ulteriore sosta al bel faro lì vicino (il più bello del viaggio!) e poi finalmente relax alla Blue Lagoon. Per finire, visita alla Viking Ship di Keflavik, dentro ad un museo vicino al B&B.
Pernotto a Keflavik, nello stesso B&B della prima notte ed il giorno dopo, purtroppo, rientro in Italia.

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