Irlanda: alla ricerca dei folletti!

All’avventura nella Verde Irlanda

Improvvisazione. Questa è la parola che può descrivere il viaggio che ho fatto in Irlanda. Ho preso il primo aereo e via. Niente prenotazioni in alberghi, solo una macchina a nolo per 5 giorni. Queste sono state le basi di partenza per le mie vacanze lampo in Irlanda. Ho comprato un libricino il giorno prima di partire, e sull’aereo ho deciso l’itinerario. All’avventura, attraverso la brughiera, fiancheggiando il mare, oltrepassando cittadine, porti, pascoli, verde, pub…di quest’ultimi però sono stato un assiduo frequentatore, alla ricerca dei folletti, dei segreti, delle magie, della simpatia, della pioggia, della birra scura, della vita notturna, dei ramblers, dell’oceano, delle scogliere, delle baie…Da mettere in valigia c’è un sorriso da regalare a tutti quelli che si incontrano, alla vecchietta che mi ha indicato la strada per le isole Aran, alle persone che mi hanno ospitato nei B&B, a quelli che mi hanno insegnato scorciatoie e mi hanno dato consigli su dove andare e su cosa evitare.Il mio viaggio è iniziato e terminato all’aeroporto di Dublino. Le prime due notti le abbiamo trascorse proprio nella capitale, sotto una leggera pioggerellina, levigati da un pungente venticello. Arrivati nel tardo pomeriggio, abbiamo trascorso la prima serata a vagare per le vie del centro, rimanendo affascinati dalla tantissima gente in giro per le strade, percorrendo Grafton Street, la via dello shopping, fermandoci ad ascoltare gli artisti in Temple Bar, attraversando l’ O’Connell Bridge, il ponte che dall’omonima via permette di attraversare la Liffey, il fiume che taglia in due la città. Meta obbligata per brindare all’inizio di questo viaggio è un qualsiasi pub di Temple Bar, dove la birra scorre a fiumi, e la musica accompagna la lunga bevuta…
Il secondo giorno è stato interamente dedicato alla visita ai più importanti monumenti della città: il Trinity College, con i suoi manoscritti, il castello, l’immensa Christ Church Cathedral e la famosissima St. Patrick’s Cathedral, la cattedrale protestante nazionale irlandese.
A sud del centro, alla fine di Grafton Street, si trova il polmone della città, il bellissimo St. Stephen Green, uno stupendo parco con prati e fontane.
Non si può lasciare Dublino senza attraversare la Liffey utilizzando l’ Ha’ penny Bridge, il suo famoso ponte pedonale.
Il terzo giorno ci ha visti partire da Dublino con la nostra macchina a nolo; direzione verso la costa atlantica a sud ovest dell’isola. Viaggiando attraverso l’interno si possono ammirare il paesaggio sempreverde, i pascoli, la gentilezza degli automobilisti. La prima tappa è stata Kilkenny, stupenda cittadina, con il suo castello ed il suo parco, con i tanti turisti, la musica, i negozi colorati.
Ripartiamo per il sud, e nel tardo pomeriggio arriviamo a Killarney, cittadina molto turistica ma carina, e soprattutto base ideale per risalire la costa e ammirare lo spettacolo dell’Irlanda.
Al mattino ci attende una costante pioggia, a tratti torrenziale, con una dannata nebbiolina che ci occlude molte delle visuali più suggestive del percorso. Oggi infatti è la giornata dedicata ai laghi del Killarney National Park, e al Ring of Kerry. Lo spettacolo di queste zone è fantastico anche se il tempo non è dei migliori. Incontriamo tanta gente, tanti pullman, ma tutti fanno il giro al contrario rispetto a noi, così possiamo ringraziare la signora del B&B di Killarney che ci aveva dato preziosi consigli, come quello di prendere il Ferry Boat per attraversare la Shannon Bay evitando la visita di Limerick. Pernottiamo quindi a Ennis, dove non ci sono turisti e possiamo intrufolarci in un pub con molta gioventù e musica a tutto volume…e Guinness naturalmente.
Ennis è la base ideale per visitare le Cliffs of Moher, infatti in meno di un’ora siamo sul posto. La giornata è splendida, e la vista mozzafiato!!!!
Nelle vicinaze si trova la regione del Burren, un tavolato calcareo che ricopre un’intera zona dell’Irlanda. Qua possiamo ammirare uno dei tanti Dolmen che spuntano nei campi a tutte le latitudini. Cosa sono?? Boh!! Probabilmente tombe.
Arriviamo nel primo pomeriggio a Galway e veniamo rapiti dall’allegria generale che si respira per le vie del centro. Questa cittadina racchiude la caoticità della grande metropoli e il fascino della festa di paese. Gli artisti di strada la fanno da padroni ad ogni angolo, negozietti colorati, tanta e tanta gente in piedi, che cammina, sdraiata nel parco…
Galway è la base ideale per visitare le isole Aran, infatti ad ogni angolo vi sono agenzie che organizzano l’escursione alle isole.
Cerchiamo poi un B&B, e lo troviamo subito, tanta è l’offerta di letti. Una simpatica signora ci apre e ci offre the e biscotti…non sono le 5, ma come si fa a rifiutare???
La sera per le vie del centro ci regala forti emozioni, tra birra e spettacoli, gente strana, ubriaconi…
Il giorno che viene è interamente dedicato alla escursione alle isole Aran. Partiamo infatti di primo mattino per Rossaveal, da dove partono i traghetti, e ci arriviamo non senza sbagliare strada e dover chiedere aiuto ad una gentilissima signora.
Un’ora abbondante di traghetto ci porta sulla più grande delle isole. Qua si possono noleggiare biciclette per €10, una cifra esorbitante per le nostre finanze, quindi optiamo per la passeggiata a piedi. Tagliamo a metà l’isola ed arriviamo, non senza perderci, sulla costa oceanica. Lo scenario è mozzafiato: scogliere, gabbiani, il canto del mare, il profumo. Ci fermiamo qui per un paio di ore, affascinati dallo spettacolo, paralizzati e a bocca aperta.
La sera siamo ancora a Galway, e ancora ci ritroviamo in cerchio con molte altre persone a seguire lo spettacolo di un bravissimo artista.
Ed è ora di ritornare verso Dublino per riconsegnare l’auto, per salutare la vecchia Liffey, per comprare alcuni souvenir, per bere le ultime pinte di scura, per salutare con le lacrime agli occhi i folletti che ci hanno accompagnato per tutta questa settimana prendendosi gioco di noi e senza farsi, purtroppo, vedere…Sicuramente non si possono non visitare le isole di Aran, soprattutto le scogliere su cui si infrangono le onde dell’Atlantico. Uno spettacolo impedibile!!!
Galway mi è rimasta nel cuore, molto più della caotica Dublino, grazie alla sua allegria e al suo non essere grande città nello spirito.
Le Cliffs of Moher sono uno spettacolo unico, così come i paesini che abbiamo incontrato per strada.L’offerta di posti letto è infinita ad ogni latitudine. I B&B sono molto accoglienti, e, anche se non così economici come si dice in giro, sono un’ottima soluzione. Tutto questo vale per tutta l’isola, tranne che per Dublino. Qui infatti trovare da dormire in centro è un’impresa, soprattutto dopo le 3 del pomeriggio una camera è pressoché introvabile. Poi i prezzi sono assurdi, il doppio che dalle altre parti, e le stanze sono veramente pessime.L’Irish Breakfast è una colazione nutriente che permette di tirare avanti per molte ore, e che dà la carica per affrontare la giornata.
Una sera abbiamo cenato a base di Irish Stew e Irish Chicken & Ham, assaggiando anche il salmone. Una prelibatezza!!*La gentilezza delle persone non potrò mai dimenticarla, come i sorrisi che nascevano sui nostri volti quando qualcuno ci sorpassava in macchina: per ringraziare l’aver favorito il sorpasso tutti, dico tutti, azionano le quattro frecce…in Italia si aziona solo il dito medio!!!
*In Irlanda c’è l’Euro, il che è molto positivo!
In Irlanda si guida al contrario, il che è molto negativo! A parte gli scherzi, si impara subito a guidare al contrario, basta alzare le antenne le prime volte, e chiudere gli occhi alle rotonde.
Come Inghilterra eScozia, anche l’Irlanda è molto cara, un 20% in più dell’Italia.Noi non abbiamo praticato alcuna attività sportiva, a parte sollevare il bicchiere, ma assistere ad una partita in TV in un qualsiasi pub è eccitante…tanta birra così l’ho vista solo a Monaco all’ OktoberFest!!

3 commenti in “Irlanda: alla ricerca dei folletti!
  1. Avatar commento
    Errico
    29/01/2003 07:08

    Una bella descrizione, non c'è che dire. Io vorrei tornare in Irlanda e avevo deciso di farlo noleggiando una macchina. Mi puoi dire quanto hai speso? Che problemi hai incontrato? Etc.. Grazie. Ciao PS se vuoi rispondermi la mia email è errico_vitiello@inwind.it

  2. Avatar commento
    francesco
    29/01/2003 07:08

    Grazie per il suggerimento! mi piacerebbe tornare, ma prima voglio visitare altri luoghi, ma se capiterà terrò conto dei tuoi consigli.

  3. Avatar commento
    Eva
    29/01/2003 07:08

    Ho rivissuto il mio viaggio della scorsa estate... che in più prevedeva la penisola di Dingle: un vero incanto!! Se non l'hai vista... devi tornare!

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