Londra: 12 mila passi al giorno

Una valutazione originale: la metropoli britannica misurata… con i piedi!

Marzo 2009: Prenotiamo il volo con British airways da Bologna a prezzo molto conveniente.
Aprile 2009: Prenotiamo un appartamento per 7 persone, tramite www.homeaway.it.
Maggio 2009: Notizie allarmanti sull’influenza “A”
Luglio 2009: “Ragazzi cosa facciamo? Partiamo o no?”
Per tutto Luglio è d’obbligo l’appuntamento quotidiano con i vari forum di viaggio per captare pareri, consigli e notizie da chi c’è già stato. Ebbene dopo 1000 se…1000 ma…
18 Agosto 2009: SI PARTE!
Armati di guide, macchine fotografiche, ma soprattutto di Amuchina, partiamo alla volta di questa entusiasmante città con il proposito di godercela appieno e di evitare il caldo, i virus e i batteri della metro, usando preferibilmente i bus, ma soprattutto girando a piedi.
Grazie al tempo che, a detta di tutti i giornali, ci ha riservato l’unica settimana veramente estiva di Londra, abbiamo scoperto angoli particolari ed incontrato persone sempre gentilissime disposte a darci un’indicazione o un consiglio. Con la scusa poi di riposarci prima di proseguire nelle nostre camminate, ogni giorno ci si fermava nei tavolini all’aperto dei pub per gustarci una birra e grazie al cellulare di Fabiano con il contapassi, si ripartiva convinti e con il proposito di “battere il record di passi fatti il giorno precedente”.
Naturalmente con la nostra Oyster card caricata con una travelcard settimanale, abbiamo utilizzato molto anche i bus rossi a due piani, perfetti per ammirare la città comodamente dall’alto.
La scelta di prenotare un appartamento ci ha permesso di stare assieme anche nei momenti tranquilli della giornata, chiacchierando la sera, chi sul divano, chi attorno al tavolo con cartine e guide per preparare l’itinerario del giorno dopo; alcune sere abbiamo anche cenato in casa facendo tirare un sospiro di sollievo sia al portafoglio che al fegato, in più noi mamme ci siamo divertite a scegliere i prodotti tra le corsie dei vari supermercati sempre ben riforniti di tutto.
Naturalmente non mi addentrerò nella descrizione dei monumenti visitati per i quali esistono guide e tanti altri racconti di viaggio, ma racconterò il nostro itinerario che potrà forse essere di aiuto a qualcuno che come me al momento di organizzare un itinerario si chiede: “Ma questo, si potrà fare tutto in una giornata?”

Itinerario

18 agosto: 8.500 passi
L’arrivo a Gatwick è perfettamente in orario. Dopo treno e metro raggiungiamo l’appartamento in Camden Town, dove per ora scarichiamo i bagagli poi pranziamo nei dintorni. Il nostro tour di Londra comincia con la statua dell’ammiraglio Nelson in cima alla colonna in Trafalgar Square. Qualche foto d’obbligo ma la visita alla National Gallery la lasciamo a domani. Proseguiamo lungo le strade del centro, percorriamo tutto The Mall e arriviamo a Buckingham Palace; poi la stanchezza inizia a farsi sentire (siamo in piedi dalle 4.30 di questa mattina) e la soffice erbetta dei giardini di St. James’s Park è più allettante di qualsiasi monumento. Qui facciamo il nostro primo incontro con gli scoiattoli che fotografiamo a più riprese e dopo il meritato pisolino, attraversiamo il parco e ci incamminiamo alla volta della Westminster Abbey, del parlamento, del Big Ben e del Tamigi. Ormai sono le 18.00 ed è ora che andiamo a prendere possesso del nostro appartamento. Ci sistemiamo e dopo una doccia ristoratrice usciamo per cena, rimanendo nella zona di Camden piena di locali e molto frequentata anche di sera.

Mercoledì 19 Agosto: 12.500 passi
Partiamo da Leicester Square dove rinunciamo alla fila (oltre 1 ora di attesa) per accaparrarci i biglietti di musical a prezzi scontati e ci dirigiamo verso Piccadilly Circus. E’ strano pensare come questo incrocio di vie che quasi non si nota fino a che non ci arrivi in mezzo, sia famoso in tutto il mondo! Da bravi lettori dei diari di viaggio di altri TPC anche noi ci catapultiamo nel negozio di Lillywhite e naturalmente usciamo con acquisti a prezzi stracciati di maglie, short, canotte e scarpe da calcio.
La giornata è splendida e così andiamo a mangiare i nostri panini in Trafalgar Square, allietati da alcuni artisti di strada, prima di tuffarci…nella fontana? No!! Tra le meraviglie artistiche esposte nelle sale della National Gallery. Per le 15,30 dobbiamo trovarci in zona London Eye perché abbiamo prenotato il giro per le 16.00. Per fortuna che arriviamo un po’ prima, perché la fila per salire è veramente lunga, ma una volta lassù il panorama è veramente fantastico. Alla fine del nostro giro percorriamo il lungofiume e ci confondiamo tra la folla che cammina tra gli alberi addobbati con carta rossa a pois bianchi, oppure ci fermiamo a guardare le esibizioni dei numerosi artisti di strada o dei ragazzi con lo skate o le bici che fanno salti strampalati. Proseguiamo poi nel nostro giro fino a che non decidiamo di prendere un bus per arrivare in un’altra zona molto famosa di Londra: Covent Garden. Andiamo nella zona coperta, sbirciamo tra negozi e bancarelle e decidiamo poi di riposare le nostre membra ad un tavolo nei locali della piazza per gustarci una birra e uno spettacolo di un mimo… ma non abbiamo fatto i conti con la folla!!! Non troviamo un posto per sederci tutti e 7 insieme, così decidiamo di spostarci lungo le stradine attorno piene anch’esse di localini.
Dopo una birra ristoratrice, vediamo un market Tesco e così decidiamo che la nostra prima giornata intera a Londra si può concludere con una bella cenetta in casa.

Giovedì 20 Agosto: 13.700 passi
Oggi, finalmente ci si dedica alla zona dove soggiorniamo. Per la gioia dei ragazzi si gira per Camden, tra i vari mercati alla ricerca di occasioni o stranezze da acquistare come ricordo delle vacanze.
Già lungo Camden High Street, l’atmosfera è “alternativa” e allegra; enormi insegne colorate sovrastano le entrate dei negozi che hanno piccolissime vetrine ma che all’interno si sviluppano in lunghezza o addirittura su più piani. Ma è nelle parti più a nord e lungo il canale che lo scenario cambia completamente. Attraverso il Camden Lock con bancarelle soprattutto di bigiotteria e abbigliamento, si arriva poi agli Stables Market, inoltrandosi in un labirinto di vicoletti sia a cielo aperto che all’interno delle vecchie scuderie e ricoveri per cavalli, tanto da sentirsi come in un suk arabo. I tanti punti di ristoro con cibi di tutte le parti del mondo, ti ricordano però, che ti trovi nella città più multiculturale d’Europa. Allora come non approfittarne? Mentre Bea ha pranzato cinese, Leo, Jacopo e Fabiano hanno mangiato turco, Giampa ha provato un qualche cibo africano, mentre Roberta ed io ci siamo lanciate sul falafel eritreo.
Dopo pranzo, sempre all’interno degli Stables Market, ci siamo diretti verso… il futuro! Il contrasto tra l’antico e il moderno lo si nota già dall’entrata, dove troneggia un robot gigante che anticipa l’ambiente all’interno: luci psichedeliche, musica a volume altissimo e commessi tutti in versione punk con cresta gialla o verde fosforescente. Mentre convincevo mio figlio a non comprare una mega cintura con scritta lampeggiante che scorre lungo la fibbia, mio nipote si è comprato lo zaino con le casse esterne alle quali collegare l’Ipod…!
Nel pomeriggio con il bus ci siamo poi diretti verso Regent’s park, senza però entrarci; abbiamo invece percorso le strade dei negozi: Regent’s street, Oxford street e dintorni e quando è arrivata l’ora… ci siamo presentati all’entrata del Museo delle cere di Madame Tussaud. Avevamo preso in internet il biglietto a metà prezzo (12.5 sterline) che vale dalle ore 17.00 e poiché in Agosto il museo chiude alle 19.00, avevamo tutto il tempo di visitarlo ad un prezzo tutto sommato giusto. Naturalmente ai ragazzi è piaciuto molto anche se non sono riusciti a fare la foto con Michael Jackson (scomparso da poco) per la troppa fila!
Usciti dal museo siamo andati verso le zona centrale, abbiamo girato per le strade di Soho e ci siamo poi ritrovati in Carnaby Street, dove a mio nipote si è accesa la lucina dello shopping che siamo finalmente riusciti a spegnere per le 20.30 andando a cenare in un ristorante di una qualche catena, senza infamia e senza lode. Dopo cena, abbiamo ancora gironzolato per le stradine di Soho sbirciando all’interno dei tantissimi pub nei quali non potevamo entrare per via dei ragazzi minorenni ed infine è stato il momento delle insegne e delle luci coloratissime di Piccadilly. Ore 23.00 prendiamo un bus che arriva a casa e… a domani.

Venerdì 21 Agosto: 19.800 passi!
Oggi abbiamo dato il nostro massimo e ne abbiamo avuto la riprova guardando le foto che ci siamo fatti in metropolitana al ritorno!
La giornata è dedicata alla zona della City. Siamo partiti con la metro alla volta della Tower Bridge e da lì siamo andati subito al London Dungeon (attrazione acquistata in sconto assieme al biglietto del London eye).
I ragazzi ci tenevano e per loro è stata carina ma non è che ne valga particolarmente la pena. Comunque abbiamo fatto bene a presentarci di prima mattina (ore 10.00 circa) perché quando siamo usciti verso mezzogiorno, l’attesa per entrare era almeno di un’oretta.
Ci siamo fermati a mangiare a un Pret a manger per far passare l’acquazzone che si era scatenato in quel momento e poi appena finito, ci siamo diretti verso il Tower Bridge. Non l’avevamo preventivato ma ci siamo trovati in zona proprio verso le 14.00 e cioè nel momento in cui, come avevo trovato su internet (www.towerbridge.org), si sarebbe aperto il ponte per far passare le imbarcazioni. Infatti appena sentita la sirena, ci siamo affrettati alla volta del ponte e abbiamo assistito a tutte le fasi di apertura, passaggio e chiusura. Attraversato poi il ponte, è tornato anche il sole e il caldo per cui ci siamo diretti alla Tower of London. Non avevamo comprato i biglietti su internet ma in realtà è stato meglio perché la fila non era esagerata e inoltre abbiamo fatto per 5 di noi (2 adulti e 3 ragazzi) il biglietto famiglia particolarmente scontato, suddividendo poi la spesa totale tra tutti e 7. La torre di Londra merita assolutamente una visita, sia per i gioielli della corona, che per il resto. Noi siamo capitati in un momento in cui c’era la mostra di Enrico VIII e tutte le sue armature e inoltre nel prato, c’erano ricostruzioni di accampamenti e rappresentazioni in costume di tornei, battaglie e duelli.
Finito il giro della torre, ci siamo diretti verso i St. Katharine’s dock. Proprio sotto il ponte, si intravede un arco che si apre su un vialetto, oltrepassato il quale, si entra in un’altra dimensione. Anse, porticcioli, barche, piccoli yacht, stradine pedonali piene di lampioncini e fiori e in fondo alla piazzetta il famoso pub The Dickens Inn, che peraltro è uno dei pochi che accetta i minori. Visto che non era ora di cena ma di merenda, siamo entrati per riposarci e rifocillarci e mentre i ragazzi si sono bevuti una cioccolata e noi un tè, gli uomini si sono seduti nella zona con poltrone e, bevendosi una birra, hanno seguito in tv una partita di Cricket. Non hanno capito niente ma faceva molto, molto english!
La giornata comunque è ancora lunga e con un bus ci dirigiamo verso St. Paul, che non visitiamo all’interno e optiamo quindi per il Millenium bridge. Attraversare il famoso ponte pedonale inaugurato per il nuovo millennio, ti permette di avere una visuale bellissima di Londra e della cupola di St. Paul, dal fiume. Arrivati dalla parte opposta ci siamo trovati di fronte alla vecchia centrale elettrica recuperata, che ospita oggi la Tate Gallery. Visto che è venerdì e la Tate chiude alle 22.00 che si fa…non entriamo? Sì dai, diamo un’occhiata!
L’ambiente è vastissimo, le opere sono enormi occupano spazi molto ampi e così anche solo per vederne alcune bisogna camminare… camminare… camminare… Come se non bastasse l’ascensore che dal sesto piano va all’ultimo, non funziona! Alcuni di noi stoicamente decidono di salire a piedi e la scelta è azzeccata perché in cima, dalle vetrate del bar ristorante si gode di un panorama bellissimo.
Distrutti e affamati usciamo e andiamo verso un bus e poi in metro fino a casa. Alle 10 di sera usiamo le nostre ultime forze per farci un piatto di spaghetti e ci trasciniamo verso i nostri letti con la consapevolezza che domani… ci sarà da camminare!

Sabato 22 Agosto: 17.800 passi
Il Sabato è d’obbligo andare a Portobello ma in Agosto lo sconsiglio vivamente! Già dall’autobus vediamo una marea di gente sui marciapiedi e nella strada che si accalca tentando di conquistare un posticino in prima fila in una bancarella qualsiasi, pur di vedere qualcosa. Buttatici nella mischia, la sensazione è di soffocamento. Il caldo… il caos… centinaia di telefonini che squillano e centinaia di italiani e spagnoli che rispondono! Dopo un tentativo riuscito di comprare qualcosa come tutti gli altri (io e Roberta ci compriamo una maglietta), delusi, stanchi e affamati, scappiamo letteralmente via e con un bus ci dirigiamo verso il Natural History Museum.
Il museo è straordinario, meriterebbe l’intera giornata. Abbiamo fatto la fila per la zona dei dinosauri, ma è effettivamente da non perdere, per la varietà dei reperti e per la completezza delle spiegazioni; inoltre trovarsi faccia a faccia con il T-Rex animato che ti “ruggisce” e mostra i suoi “dentini”, fa un certo effetto anche a noi adulti e non solo ai più piccoli.
La parte del museo relativa alla biologia e al corpo umano è un susseguirsi di postazioni interattive davvero entusiasmanti ed esplicative e abbiamo dovuto a malincuore trascinare fuori nostro figlio, ma il tempo è tiranno e il museo stava per chiudere.
Dopo una pausa ristoratrice in un bar lungo la strada, la camminata prosegue con la visita ai magazzini Harrods e qui ci dividiamo dandoci appuntamento a un’ora dopo. Noi visitiamo il meraviglioso reparto degli alimentari, compriamo regali (tea, biscottini, borse, ecc.) e poi dopo essere andati su e giù per la scala mobile in stile egiziano (sembra Las Vegas!) con Roberta ci facciamo un giro nel reparto degli abiti da sera… incredibile!
Ok! Torniamo alla realtà. I ragazzi reclamano la cena e così decidiamo di passare la serata tra Soho e Chinatown e qui ci fermiamo a mangiare in un ristorante cinese dove riusciamo a prendere una quantità di portate che avrebbero sfamato un esercito!
Finiamo la giornata con una passeggiata per digerire la sontuosa cena e poi ce ne andiamo a casa con il nostro amato bus a 2 piani.

Domenica 23 Agosto: 11.000 passi
Oggi Greenwich. Con la metro fino alla fermata Embankment dove prendiamo il traghetto di linea e non quello turistico e per poche “sterle” facciamo il biglietto fino a Greenwich. Comodamente seduti per 45 minuti vediamo scorrere ai nostri lati tutti i palazzi e i monumenti più famosi che si affacciano sul Tamigi; oltrepassiamo la zona dei docklands e scendiamo a Greenwich, al Cutty Shark. Da qui una bella passeggiata fino al parco e poi su per la collina fino all’osservatorio. E’ quasi l’una e tra un po’ vedremo la “palla rossa” scendere, allo scoccare delle 13.00, come la vedevano una volta i marinai, regolando così i loro orologi.
Rimaniamo poi a visitare il museo e i vari locali e appartamenti dei numerosi astronomi e scienziati che si sono susseguiti nel tempo, e poi ci mettiamo in fila… ebbene sì! In fila… per poter vedere il mitico “Meridiano zero” e potere, come tutti, farci la foto con un piede in un emisfero ed uno nell’altro. Accaldati e affamati scendiamo alla ricerca di un bar o un pub e dopo un enorme hamburger ”home made”, verso le 15.00 ci dirigiamo al National Marittime Museum. E’ abbastanza interessante anche per i ragazzi ma la cosa che più ci tenevano a vedere e provare… non funzionava. Era il simulatore di guida di una petroliera che ti faceva appunto provare l’emozione di condurla personalmente in porto.
Ok, consoliamoci con un meritato riposo sul prato del parco e poi con un giro tra le stradine del paesino di Greenwich e del suo mercatino che purtroppo non abbiamo visitato come avremmo voluto, perché vicini all’orario di chiusura.
Il ritorno lo abbiamo fatto in treno con le DLR e poi in metro fino casa per una cenetta in famiglia e dopo, visto che i passi percorsi nella giornata abbassavano la media, abbiamo passeggiato per le strade e lungo i canali di Camden.

Lunedì 24 Agosto: 11.600 passi
Oggi ci siamo dati appuntamento con dei nostri amici anche loro a Londra, davanti al British Museum.
Il British è davvero un museo che una volta nella vita bisogna avere visto. Dopo essere entrati nella bellissima piazza coperta, non si può fare a meno di ammirare la Stele di Rosetta, di girare tra le mummie e i sarcofagi nelle sale dell’Egitto, sentirsi un po’ greci tra i marmi del Partenone, scoprire culture raffinate e importanti come quelle assire o del centro america. Ce n’è per tutti i gusti e nonostante sia un museo più “classico” che innovativo, è piaciuto molto anche ai ragazzi vedendo dal vivo quello che hanno studiato a scuola. All’uscita, decidiamo di andare a fare un pic-nic ad Hyde Park, entrando dalla zona dello Speaker corner e dopo aver mangiato i nostri panini all’ombra di alcuni alberi seduti su di una soffice erbetta, ci prepariamo per raggiungere il lago “Serpentine” che, tra uno sdraietto e un caffè, alla fine circumnavighiamo tutto. E’ incredibile come i londinesi vivano i loro parchi. Ci sono sdrai sparsi per tutto il prato (comunque a pagamento), barche da affittare per un romantico giro, decine di cartelli che vietano di dare da mangiare agli animali (anatre, oche, pesci, ecc…) e un’assoluta pulizia in ogni angolo (compresi i bagni pubblici). Ma la cosa particolare e piuttosto strana rispetto ai nostri parchi, è che c’è anche la zona balenabile, dove una parte di parco viene recintata e la parte di lago antistante viene delimitata da corde nell’acqua, così da creare un “lido” dove si può prendere il sole ma soprattutto farsi il bagno e il più delle volte assieme alle anatre che naturalmente non sono tenute a rispettare i confini.
Proseguendo nel nostro giro arriviamo poi alla Princess Diana Memorial Fountain. Questa fontana è fatta a forma di collana di cemento nella quale scorre l’acqua e dove ci si possono bagnare i piedi e percorrerne tutto il perimetro. In una giornata di sole come oggi, con tantissimi bambini (e adulti) che camminano e corrono all’interno della fontana, posata su di un prato perfettamente tenuto come fosse una moquette, la sensazione che si ha è di gioia e allegria e se questo era l’intento di chi l’ha progettata, allora è perfettamente riuscito.
La nostra passeggiata continua passando dalla statua di Peter Pan e infine usciamo da Lancaster Gate. A questo punto con un bus ci dirigiamo nella zona dello shopping e girovaghiamo un po’ per Oxford Street e Regent Street e alla fine non resistiamo ed entriamo da Hamleys il grande negozio di giocattoli. Dopo aver scorazzato tra un negozio e l’altro, salutiamo i nostri amici e ci sediamo su un bus diretti verso casa. Un piccolo momento di ristoro e poi tentiamo inutilmente di fare la nostra “ultima cena” in un pub, regolarmente invitati ad uscire a causa dei nostri due “minori”. Ok, non ci resta che andare a mangiare un fish and chips in un ristorante di una qualche catena e comunque usciamo pienamente soddisfatti della nostra cena.

Martedì 25 Agosto: 5.000 passi.
Oggi è il nostro ultimo giorno ma partendo di sera ci resta il tempo per andare a visitare Westminster Abbey. Il biglietto è un po’ costoso ma li vale tutti e comunque anche qui con il biglietto famiglia si risparmia. Non abbiamo fatto fila pagando con la carta di credito e appena entrati ci hanno consegnato l’audioguida in italiano. La guida è fatta benissimo e le cose da vedere sono tantissime e di grande significato. E’ carino inoltre che all’interno dell’audioguida ci siano delle registrazioni in più, rispetto alla normale illustrazione delle opere, che rendono molto bene l’atmosfera. Ci sono musiche, cori, racconti che consiglio di ascoltare mettendosi seduti e immergendosi completamente nell’ambiente circostante.
All’uscita è già ora di pranzo e decidiamo di andare sulla riva in South bank per goderci ancora un po’ la giornata e mangiare in uno dei tanti ristoranti che ci sono nella zona.
Verso le 15 è ora di metterci nell’ordine di idee che bisogna recuperare i bagagli e dirigerci verso l’aeroporto. Con il percorso contrario all’andata, abbiamo preso la metro da Camden Town fino a London Bridge e da lì il treno della Capital Train per Gatwick. Senza ritardi quindi, siamo arrivati a Bologna.

Ilaria

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