Il fascino immutabile di Napoli

La metropoli del sud, al di là dei luoghi comuni

Itinerario
Siamo stati a Napoli e dintorni dal 10 al 16 marzo 2003: per me è stato un viaggio a ritroso nel tempo, un percorso in certi momenti difficile ma di crescita e di conferma. Ho ritrovato la città che mi ha visto crescere e diventare donna ed è stato un bell'incontro, un match ad armi pari una volta tanto.
Appena arrivati, dopo un tranquillo avvicinamento, ci ha accolti una città splendente e caotica. Visto il traffico, continuavamo a chiederci dov'era l'incidente, invece era appunto solo il traffico che bloccava le auto in tangenziale. Eravamo ospiti da mia cugina che vive a Fuorigrotta, ammetto che la posizione non è delle più panoramiche ma decisamente… economica. Un bel risparmio.
Il mattino successivo ci siamo armati di un bel biglietto giornaliero dell'autobus e via... ad immergerci in quel mondo così unico e diverso dal freddo e compassato nord.
Non descrivo nei dettagli il percorso, sarebbe certamente noioso, ma assicuro che ne abbiamo fatta di strada! Soprattutto a piedi, vicoli, piazze, salite, discese, da Via Caracciolo al Vomero passando per la Napoli vecchia.
Luce, colore e rumore, questo è ciò che ricordo, ma anche la quiete del chiostro di Santa Chiara, la maestosità del Castello di San Martino con il panorama della città ai nostri piedi a perdita d'occhio. Ho ripercorso le strade che credevo aver dimenticato, ed invece dovunque rivedevo il passato. Difficile spiegare quanto sia tutto cambiato ma al contempo rimasto uguale.
È il calore umano che non cambia, è la fantasia che non si perde mai.
Abbiamo pranzato con una pizza (la vera PIZZA) da Michele, Via Sersale 13; l'attesa sarà stata anche un po' lunga ma ne valeva la pena, nella assoluta semplicità del suo sapore si gusta fino in fondo la particolarità di questo piatto. Ti danno il numero per poter entrare e quando finalmente guadagni il tuo posto ti trovi gomito a gomito con studenti e turisti, poca spesa e molta soddisfazione, lo consiglio vivamente a chi vuole un sapore autentico.
Stanchi ma pienamente soddisfatti entrambi siamo rientrati a casa convinti di aver trascorso una giornata molto speciale. Siamo rimasti affascinati dalla gestualità dei napoletani, dal loro parlare "agitato", dalla mimica e dal calore che ci ha sempre circondato.
Ho trovato una città molto più pulita rispetto a dieci anni fa, meno anarchica, ma con sempre lo stesso cuore caldo e pulsante. Dalla terrazza panoramica di San Martino il panorama è sconvolgente, il vecchio ed il nuovo si compenetrano e l'insieme lascia senza fiato. Da vedere certamente.

Il giorno successivo siamo andati a Ischia usando sempre i mezzi pubblici e devo dire che Napoli non si smentisce mai. La metropolitana da Fuorigrotta a Pozzuoli con sosta ad una stazioncina di cui non ricordo il nome per cambiare treno. Arrivati al porto, visto che prudentemente avevamo consultato gli orari, avevamo ancora una mezz'ora da attendere: con calma ci siamo diretti alla biglietteria, ma questa era inagibile perchè alcuni mesi fa ha preso fuoco, sempre camminando tranquillamente siamo arrivati alla sede provvisoria dove abbiamo scoperto che il traghetto stava per partire perchè solo per quel giorno, 12 marzo, gli orari erano modificati. Via di corsa e per fortuna l'abbiamo preso.
La giornata è trascorsa serena, abbiamo camminato a lungo gironzolando pigramente per un'isola che si è rivelata bellissima, non l'avevo mai vista nonostante la mia decennale permanenza a Napoli. Abbiamo preso l'autobus, la circolare e con il costo di un biglietto abbiamo fatto il giro completo dell'isola ed è stato bellissimo. Era ora di pranzo ed i ragazzi tornavano da scuola, la varietà dei passeggeri è stata assicurata dal continuo ricambio di una gioventù allegra e rumorosa. I tedeschi, che ad Ischia non mancano mai, coloravano di rosso l'ambiente... ma come fanno a scottarsi come gamberi al sole di marzo?
La strada tortuosa costeggia il mare e permette di godere di panorami spettacolari e sorprendenti! E' un'isola verdissima, piena di vegetazione, ci siamo ripromessi di tornare con un po' più di tempo per fare mare e vedere giardini e grotte... come descrive la guida di cui mi sono ovviamente fornita.
La prima fermata l'abbiamo fatta alla chiesa del Soccorso, che bianca domina il mare, la giornata particolarmente limpida e assolata ci ha permesso di gustare anche questo gioiello, l'unico essere umano presente era una signora che con l'uncinetto faceva dei cestini di rafia, seduta al sole silenziosa e sorridente.
Anche qui la cordialità ha trovato conferma, il pizzaiolo gentile che ci ha permesso di mangiare alle 15, i negozianti prodighi di informazioni e spiegazioni, il conducente dell'autobus e tutti quelli che abbiamo incontrato... Ischitani, complimenti per la simpatia!
Il rientro in vaporetto ha concluso in gloria una giornata speciale, un tramonto da urlo... romanticissimo.

Il giorno successivo siamo andati verso la Costiera Amalfitana. Prima però era d'obbligo fare una puntata al mercatino di Fuorigrotta, per me assolutamente affascinante; non è turistico né particolarmente pregevole ma la confusione, il rumore, i colori sono come il caldo abbraccio di un vecchio amico che ritrovi dopo tanto tempo e ti pare che non sia trascorso nemmeno un giorno.
La costiera è molto suggestiva; da Castellammare a Sorrento abbiamo gironzolato senza una meta precisa, dopo un panino siamo saliti fino a Sant'Agata sui Due Golfi che mi ricordava le lunghe estati trascorse in villeggiatura, scendendo verso la costa siamo arrivati a Nerano con la sua spiaggetta incorniciata dai monti, il mare era splendido ed il sole ormai al tramonto sfiorava la riva ciottolosa. Un silenzio quasi irreale ci circondava , ho potuto così sentire le voci dei miei bambini, le mie raccomandazioni, vedere i nostri bagni, ritornare a quei giorni lontani, senza nostalgia, solo con la gioia di averli vissuti. Anche perchè mi è sembrato tutto uguale ad allora, gli stessi pontili, gli stessi colori... sono troppo sentimentale, sorry…
Dopo quest'ennesimo tuffo nel passato siamo andati verso Amalfi ed abbiamo trovato alloggio per la notte all'Hotel Il Nido, poco prima del centro abitato proprio sulla riva del mare, vi assicuro che si gode un panorama stupendo, dalla terrazza della camera sembrava di stare su di una nave... il portiere ci ha consigliato di cenare da "Ciccio, cielo terra e mare", abbiamo seguito quest'indicazione e ne siamo stati pienamente soddisfatti, mangiato e bevuto ottimamente.

La mattina seguente prima di poter andare ad Amalfi, visto che la strada era interrotta per lavori, siamo andati verso Furore, non mi vorrei ripetere ma è stata una splendida deviazione. Il paese è disseminato di murales di ogni stile, si chiama paese dipinto per qualcosa, ed anche da lassù ogni angolo di panorama era uno spettacolo. Abbiamo attraversato gole, siamo saliti per strade strette e scoscese, arrivando poi a Ravello, altra gemma incastonata nella costiera. Una breve sosta per il pranzo... panino e via, un altro stop in un negozio di ceramiche per i souvenir di rito, poi quando finalmente la strada era transitabile abbiamo visitato Amalfi e proseguito sino a Vietri, attraversando Maiori e Minori. Meno male che era bassa stagione ed i pullman non erano troppi perché la statale è veramente un budello, ci siamo chiesti più volte: come faranno d'estate?

Il giorno seguente, l'ultimo della nostra vacanza, siamo passati per Positano, che non poteva essere più bella. Girare a piedi per quei vicoli, scendere curiosando nei negozi pieni di colore, bere un caffè in riva al mare, osservare gli artisti che tappezzano i muri con le loro opere un pò naif, ammirare le bougainvillee sempre in fiore, è unico!
Poi la strada ci ha ricondotti verso casa, ma i profumi dei limoni e dei fiori, del mare e della città li abbiamo ancora dentro, serrati nel cuore e nella mente, sono qualcosa di molto prezioso che speriamo possano apprezzare anche altri, quelli che si fermano a guardare e non passano oltre, quelli che sentono quello che una terra ha da dire, con la molteplicità di emozioni che riesce a trasmettere. Proprio come Napoli e i suoi dintorni .
E' finita così questa nostra escursione nel "mio" sud, dove ho vissuto anni felici e dove ho ritrovato una parte di me, serena. Non è poco, mi pare...

2 commenti in “Il fascino immutabile di Napoli
  1. Avatar commento
    cri
    09/03/2009 15:51

    Appena tornati da una vacanza a napoli. Bellissima città! Ci siamo ingozzati di pizza e ne vale la pena davvero! Le dimensioni delle pizze sono uguali alle nostre, contrariamente a quello che ho sempre sentito dire. Il prezzo della margherita è sui 3 euro mentre per le altre pizze piu eleborate si arriva sui 5euro. Ne fanno una con la ricotta che è la fine del mondo. DA PROVARE! Consiglio vivamente di andare da Michele, in una traversa di corso umberto I! E' una pizzeria alla buona, puoi scegliere solo tra margherita e marinara da bere o birra nastroazzurro o cocacola. STOP! Abbiamo dovuto prendere il numero e fare la fila come dal macellaio nonostante fossero già le 14 passate. Ma ne è valsa la pena! Consiglio un bel giro per negozi per chi viene dal nord. I prezzi sono ottimi e dedicarsi allo shopping fa bene alla salute! A sto giro usa tantissimo il viola! Ho visto delle robe da urlo in sto colore..eccessive! Un bel giro per le tappe turistiche più classiche: maschio angioino, piazza plebiscito, castel dell'ovo e da qua una bella passeggiata fino a margellina. E' lunga ma il gioco vale la candela. Prendete il caffè alla nocciola dal bar del professore, lo hanno inventato loro. Ah il caffè è ristrettissimo (un sorso giusto) e caldo..ma caldissimo! Te lo servono in tazzine bollenti. Ho fatto fatica a berlo! Ma come si dice.."Ah, quant’è buono il caffè, solo a Napoli lo sanno fa’" Non dimenticate babbà e sfogliatelle che sono galattiche! Un giretto ad ercolano o pompei è d'obbligo. Sono molto simili, ma avendo poco tempo consiglio pompei. Si deve prendere la circumvesuviana dalla stazione centrale di Na. Per chi ha tempo consiglio anche un passo a Benevento, prendendo la cosiddetta "ferrovia di cartone" un trenino che fa la linea na-bn. Benevento è una cittadina carinissima a misura d'uomo dove viene prodotto il liquore strega famosissimo. Non abbiamo incontrato mai gente strana o borseggiatori o persone poco affidabili. L'unico neo della città è il traffico, la gente in giro sempre ad ogni ora in quantità industriale. Noi abbiamo girato di lunedi e martedi ma sembrava sempre sabato pomeriggio durante il carnevale! Un carnaio proprio! Poi tanto traffico, colpi di clacson. smog, rumore.. ecco l'unica pecca è che è una città molto caotica ma non abbiate paura di girare in libertà e sicurezza per Napoli perchè non c'è veramente nulla da temere!

  2. Avatar commento
    libera_madani
    04/11/2004 12:18

    che si sappia anche questo: Allarme pacco Lo devo scrivere. Sono una napoletana e non posso permettere che vada avanti così. A TUTTI COLORO CHE VENGONO IN VISITA A NAPOLI: se i trovate a Piazza Garibaldi, ovvero la piazza innanzi alla stazione centrale, che sarebbe anche la piazza innanzi alla stazione di piazza Garibaldi (per chi arriva con l’Eurostar) non comprate assolutamente nulla dalla gente in strada e dalle bancarelle. Ok, se volete acquistare sulle bancarelle degli africani, fatelo pure. Se invece volete acquistare qualcosa da un napoletano, specie se vi sembra davvero conveniente, è al 100% un pacco! Ora vi racconto cosa mi è capitato di recente. Mi trovavo con un mio amico nella suddetta piazza. Lui voleva fumare ed erano tutti chiusi. Io non fumo e manco sapevo che le sigarette di contrabbando non le vendono più da queste parti. Lo stesso non so nemmeno quanto costavano… Così sto tipo sulla bancarellina con le sigarette di contrabbando gli propone tre pacchetti per 5 euro.. così decide di acquistarli… Poi gli dice: “la stecca 15 euro” ma vede i soldi nel portafogli del mio amico ed inizia la tarantella. Io volevo controllare i pacchi di sigarette, ma il tipo ed il mio amico cominciano un battibecco. Il tipo che voleva mettere le mani nello zaino, il mio amico (sardo!) che si stava incazzando di brutto, ed io preoccupata che potesse accadere qualcosa… Insomma bravo il tipo che nella tarantella ci ha fatto inconsciamente decidere di non controllare le sigarette per controllare il resto. Alla fine riesce di vendergliene due. Prima dice 25 poi ne vuole 30. A questo punto io irritata, gli strappo 10 euro di mano e faccio per restituirgliene una di stecca. Ma lui se le riprende e dice “Va bene”, lamentadosi che così non ci guadagnava nulla… Li mort… sua! Andiamo e tempo 20 mt il mio amico controlla: PACCO! Gente, non potete immaginare come ci sia rimasta male: io napoletana che mi faccio fare un pacco così evidente… in una zona in cui lo so da neonata che fanno i pacchi e non bisogna comprare nulla… e poi: durante la tarantella una signora del posto0 si è fermata per dirci qualcosa.. Ed io anche da quello dovevo capire.. ed avvo capito.. ma mi hanno distratta sapientemente… Presa dalla rabbia, mollo il mio amico lì e scappo dietro dal tipo. Non lo trovo ma trovo il bancariello spostato ed un altro. Attacco briga con questo. Non vi dico che elemento, che linguaggio volgare e sguaiato. Mi sento ancora addosso il sudiciume! Ho pensato di andare lì tutti i giorni e di levargli le finte stecche dal bancariello ed evitare che faccia altri danni e che continui lui a fare pacchi. Ma è gente che fa troppo schifo, ve l’ho detto: mi sento ancora il sudiciume addosso! Così passo alle vie tecnologiche: semmai qualcuno decidesse di andare a NAPOLI, NON COMPRATE NULLA sulle bancarelle e dai passanti di PIAZZA GARIBALDI. Ed io mi chiedo: ma come può un governo di una città permettere questo? Non danneggia immagine e strutture turistiche che campano di onestà? La prossima volta vi scrivo altri trucchetti per sopravvivere a Napoli e godersela, che per essere bella è bella!

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