Croazia: mare, ma anche altro...

Questa per le terre della Croazia è stata una vacanza di relax assoluto, che ci ha permesso di gustare lo splendido mare, di visitare parchi naturali, di conoscere gente strana.
La Croazia non è solo mare e isole, anzi è soprattutto parchi stupendi, che più si scende verso sud più diventano numerosi.
Attenzione però! Percorrere le strade croate è abbastanza faticoso, sia sulla costa, sia all’interno. Curve, controcurve, strade dissestate, deserto, paesini sperduti, qualche porchetta che gira sul fuoco…Da non mettere in valigia c’è la fretta di arrivare, conviene gustarsi i paesaggi, le baie, i ristorantini.Abbiamo trascorso i primi quattro giorni a Porec, località di mare molto famosa e a pochi chilometri dal confine, quindi comodamente raggiungibile. Porec, qualche anno fa, era una tranquilla cittadina in cui soggiornare, ora è una località caotica e movimentata, e piena di italiani che spesso si fanno riconoscere per la loro maleducazione. Ogni laguna ha i suoi Hotel lussuosi, zone di spiaggia, zone di scogli e anfratti, spazi per nudisti. Il centro storico è molto carino: la sera è pieno di gente e di locali strapieni con musica a tutto volume.
Siamo poi partiti verso sud, per visitare la stupenda Pula, con la sua arena ed il suo castello, e siamo arrivati a Rijeka per la prima notte on the road.
Rijeka, in italiano Fiume, mi ha un po’ deluso, me la immaginavo diversa. E’ invece solo una grossa città, e, spero di non offendere nessuno, abbastanza brutta. La città è dominata dal Castello di Tersatto, nelle cui vicinanze si trovano la Chiesa della Madonna di Tersatto , il Monastero Francescano, la Chiesa di San Giorgio e la Sala di lettura.
Il giorno dopo siamo ripartiti verso sud, fino ad arrivare quasi a Zara, più precisamente al Parco Nazionale di Paklenica. Per gli amanti dell’arrampicata questo è un vero paradiso, ma permette anche di fare molte passeggiate in montagna e di visitare le grotte sotterranee.
L’ultima tappa del nostro viaggio è stato il Parco Nazionale di Plitvicka Jezera, che ci ha regalato grandi emozioni, con le sue cascate, il suo verde, i suoi laghi. Nota dolente è che è raggiungibile da Zara solo con chilometri e chilometri di strade tortuose e deserte.
Il ritorno in Italia partendo da qua ha richiesto una lunga giornata di viaggio.Senza ombra di dubbio mi sento di dire che il parco di Plitvicka Jereza è una tappa obbligata di un viaggio in queste zone.
Pula è una bellissima cittadina, carica di storia che trapela in ogni angolo del centro storico.Gli hotel istriani sono molto confortevoli ed i prezzi sono abbordabili, anche se continuano ad aumentare di anno in anno. Qualcuno mi ha parlato di appartamenti a poco prezzo, ma non saprei.
Noi abbiamo viaggiato con la nostra tenda: a Porec c’è un grosso campeggio, non un granché, ma si trova sempre posto. A Rijeka c’è un campeggio nelle vicinanze, piccolo e spartano, con un fondo molto duro in cui i picchetti si rifiutavano di entrare. A Paklenica c’è un campeggio molto carino, niente di lussuoso, ma situato sul mare, in mezzo al verde e a poco prezzo. Quello di Plitvicka è un campeggio stupendo: niente piscine, ma un grande parco verde, zone per tende, roulottes, camper. Una zona tranquilla e rilassante.Ottimo pesce e vino bianco Malvasia, ottima carne, con il rimpianto di non essere riusciti ad assaggiare la porchetta, ottimi i formaggi di pecora, capra o mucca.A parte l’Istria dove ormai l’italiano è la lingua base e tutti ti sorridono, nello scendere ho notato che per gli italiani non c’è molta simpatia. Anzi! Le informazioni chieste alle persone avevano risposte con sguardi strani. Siamo finiti in un bar a Rijeka in un posto in cui non c’erano turisti. A parte il barista che prendeva le ordinazioni, le altre persone non ci degnavano di uno sguardo di simpatia, al contrario ci guardavano dall’alto in basso.
La strada da Paklenica a Plitvicka è pazzesca: si attraversano deserti, centrali energetiche, terreni dissestati, curve, nulla, paesini con una porchetta che gira sul fuoco, venditori di formaggio agli angoli e dietro ogni curva.