Biyadhoo, gioiello maldiviano

Aggiungiamo un’altra perla alla nostra già preziosa collana

Dopo tanta attesa è arrivato il momento di partire per le Maldive destinazione BIYADHOO, nell'Atollo di Male sud. Prenotiamo circa un mese prima della partenza, con Kuoni tramite l’agenzia Cisalpina spendendo 1460 euro a persona per una settimana in pensione completa.29 marzo - 5 aprile 2008
Partiamo dall’aeroporto di Malpensa alle ore 19.00 in perfetto orario e dopo circa 9 ore di volo atterriamo all’aeroporto di MALE.
All’arrivo, dopo aver ritirato il bagaglio, cerchiamo il negozio DHIRAAGU per acquistare la ricarica telefonica per la sim maldiviana. La sim l’abbiamo richiesta in prestito d’uso sul sito www.mondomaldive.it e ci ha permesso di spendere pochi dollari per telefonare liberamente durante tutta la settimana.
Poco dopo incontriamo Laura l’accompagnatrice di Kuoni, che ci dà indicazioni per prendere la barca veloce: in circa 40 minuti arriviamo a Biyadhoo. Appena sbarcati ci guidano verso il bar del villaggio dove ci offrono la classica salvietta profumata per rinfrescarci, accompagnata da un cocktail analcolico servito in una noce di cocco. Nel frattempo compiliamo anche il modulo per la registrazione e l’assegnazione della camera. Ci assegnano la camera numero 12 che si trova al piano rialzato sul lato est dell’isola. Nonostante la stanchezza, dopo pochi minuti andiamo in spiaggia per fare il primo bagno.
L’isola è molto piccola, di forma rotonda (circa 400 metri di diametro) e si gira in un quarto d’ora. E’ anche ricca di vegetazione: le palme e gli alberi soprattutto nella zona est arrivano fino al mare e con l’alta marea ci si fondono.
La laguna ha dei colori splendidi e la sabbia è di un bianco abbagliante. Il reef è ricco di pesci, anche se i colori e le varietà forse sono meglio nel mar Rosso, però qui le dimensioni sono spettacolari. Vicino alla barriera si possono vedere murene, pesci balestra, tonni, pesci leone, tartarughe, pesci napoleone, aragoste, pesci pagliaccio, pesci palla, polipi, pesci pappagallo, squaletti pinna bianca e pinna nera.
La barriera corallina circonda tutta l’isola ed è accessibile da vari passaggi ben segnalati. Un buon punto di partenza per fare snorkeling è il cantiere delle barche. Dopo essersi immersi, si può decidere di andare a destra o a sinistra facendosi trascinare dalla corrente che aiuterà a stancarsi meno. Il punto di arrivo potrebbe essere in entrambi i casi il bar davanti alla spiaggia. Per chi se la sente si può proseguire e fare il giro completo dell’isola.
Riguardo il resort, possiamo dire che è molto semplice, pulito e senza animazione. Le camere sono grandi e anche il bagno. L’arredamento è un po’ datato, la pulizia impeccabile, gli asciugamani da bagno e da mare vengono cambiati ogni giorno. La stanza viene rifatta due volte al giorno.
Il ristorante è carino e la cucina è buona e abbastanza varia. A colazione si trovano brioche, frutta, pane tostato, marmellata, miele, succhi, uova, fagioli, wurstel e yogurt. Per pranzo e cena si trovano riso, pasta, pesce, carne, insalate, verdura cotta, focaccine, pizzette varie, dolci e frutta.
Oltre al ristorante, ci sono un paio di bar ben forniti ed un paio di negozi. Per pagare si possono usare i dollari oppure si può dare il numero di camera firmando la ricevuta. Il giorno della partenza si paga il conto con carta di credito oppure in dollari. La reception effettua anche il cambio valuta.
Durante la settimana scegliamo di fare tre escursioni tutte molto belle.

La prima gita che facciamo è lo snorkeling in un reef vicino all’isola. Partiamo con una delle loro tipiche barche a motore chiamate Dhoni. Raggiungiamo una zona di mare soprannominata Manta-point che si trova nei pressi di un reef. Quel giorno siamo fortunati e riusciamo ad avvistare subito delle mante, così ci tuffiamo a fare snorkelling per vederle più da vicino. Proseguendo il giro con le pinne nuotiamo lungo la barriera corallina e tra i vari pesci colorati avvistiamo anche una tartaruga e una murena che spunta da una tana. Una volta tornati sulla barca, quando pensavamo che lo spettacolo fosse finito, incontriamo anche i delfini! Sono veramente degli animali incredibili: li vedi saltare fuori dall’acqua e fare le capriole in aria per farti divertire. Si affiancano alla nostra barca e al battere delle mani fanno altri salti.

La seconda escursione è la gita con pranzo all’isola deserta. Partiamo dal resort sempre a bordo del dhoni e dopo circa mezzora di navigazione, raggiungiamo un’isola deserta. Avvicinandoci rimaniamo subito colpiti dal colore turchese dell’acqua che si schiarisce gradualmente avvicinandosi. La barca attracca al pontile dell’isola e appena sbarcati, facciamo qualche foto. Molti (compreso il sottoscritto) non resistono alla tentazione di tuffarsi in quell’acqua splendida direttamente dal molo.
L’isola è di forma lunga e stretta ed è quasi completamente deserta: c’è solo una piccola casa abitata dai custodi. Ci sono delle lingue di sabbia bianca alle due estremità ed un isolotto vicino raggiungibile a nuoto. Nella parte centrale dell’isola ci sono un po’ di lettini per i visitatori ed una tettoia con dei tavoli per il pranzo. Appena raggiungiamo la spiaggia, ci scegliamo i lettini, appoggiamo le nostre cose e iniziamo l’esplorazione. Anche quest’isola sebbene di forma lunga e stretta si gira in poco più di un quarto d’ora. La spiaggia è veramente fantastica e il mare spettacolare!
Nella tarda mattinata la nostra guida ci accompagna a fare snorkelling su un tratto di barriera corallina. Per raggiungere la barriera percorriamo una lingua di sabbia lunga circa duecento metri, dove per buona parte l’acqua ti arriva alle caviglie. Dopo un po’ l’acqua diventa più alta e raggiungiamo il varco nella barriera. La barriera è sicuramente un po’ meno bella e meno ricca di quella sull’isola Biyadhoo, tuttavia le sorprese non mancano. Mentre ritorniamo verso la spiaggia in direzione del pontile, avvistiamo un trigone gigantesco con un diametro di circa due metri! Una volta raggiunta la spiaggia, è già ora di pranzo. I cuochi del nostro resort ci preparano un’ottima grigliata di carne e pesce accompagnata da una varietà di verdure. Dopo pranzo ci riposiamo e ci godiamo un po’ l’isola prima di rientrare al resort.

L’ultima gita che facciamo è al Villaggio dei pescatori dove abitano la quasi totalità dei maldiviani dell’atollo di Male sud: circa 1800 persone. Raggiungiamo l’isola di MAAFUSHI in circa mezzora a bordo del nostro dhoni. Appena sbarcati, notiamo che l’isola è piena di addobbi e bandiere: la guida ci dice che è in corso una festa locale. Gli abitanti dell’isola vivono principalmente di turismo, pesca e cocco. Alcuni di loro ad esempio vengono a fare le pulizie al mattino sulla nostra isola. La guida ci racconta che lo tsunami di tre anni prima ha attraversato l’isola da parte a parte con l’acqua alta circa un metro, trascinando fango, tronchi d’albero e barche addosso alle case. A quanto pare non ci sono stati particolari danni alle persone. In seguito al disastro fortunatamente sono arrivati molti aiuti economici. Le case che si trovano sul lato più colpito infatti, sono tutte nuove e sono state dipinte con colori vivaci. E’ stato anche costruito un ospedale ed altre strutture di utilità pubblica.
La guida ci fa visitare alcuni vicoli e ci fa entrare in una scuola. L’atmosfera che si respira è molto tranquilla e serena. Sebbene l’isola sia piccolissima (circa un kilometro di estensione massima), il mezzo più diffuso è la moto seguito dalla bicicletta: le auto sono poche, ma ci sono. Un’altra curiosità è la presenza di un carcere dove sono rinchiuse circa 800 persone per i seguenti crimini: consumo di alcol (vietato dalla legge islamica), risse in pubblico e consumo di eroina! Gli omicidi non esistono.
Dopo la passeggiata la guida ci porta in un negozio dove possiamo dedicarci allo shopping. I negozianti maldiviani sono un po’ insistenti nel proporti le loro merci però hanno modi gentili: niente a che fare con tunisini, egiziani o turchi… Con loro comunque bisogna trattare il prezzo perché sparano sempre alto. Le merci sono molto interessanti e alla fine compriamo diverse cose. Sono molto belli in particolare i batik dipinti ad olio ed i vasi di legno.

Oltre alle gite, l’isola Biyadhoo offre anche la possibilità di fare delle immersioni in questo mare stupendo. Il resort è dotato di un buon centro diving dove lavorano persone preparate. Questo l’abbiamo letto su altri racconti e ci è stato confermato anche dalla guida della Kuoni.
Per questo motivo questa volta ho deciso di provare per la prima volta l’ebbrezza dell’immersione. Ho fatto prima il test in acqua bassa per provare a respirare con le bombole poi mi sono iscritto per la prima immersione alla profondità massima di 12 metri. Prima di iniziare, ci hanno fatto vedere il video della prima lezione del corso PADI, in modo da apprendere in circa tre quarti d’ora le nozioni di base. A questo punto l’istruttrice Belen ci ha fatto indossare la muta, il GAV (Giubbotto ad Assetto Variabile), le bombole con il gruppo erogatori-respiratore e la cintura di pesi. Con pinne e maschera ci siamo immersi ed abbiamo iniziato una serie di esercizi di preparazione. Al completamento degli esercizi, è iniziata l’avventura e siamo scesi lentamente lungo la barriera corallina facendo attenzione a compensare continuamente respirando con regolarità. Durante l’immersione ci siamo imbattuti in una tana di aragoste e di murene di dimensioni veramente notevoli! Purtroppo il giro è durato solo una quarantina di minuti, poi lentamente siamo tornati in superficie facendo la sosta di sicurezza di tre munti a cinque metri di profondità.

Oltre alle gite e alle immersioni l’isola offre soprattutto il vero relax e quindi la possibilità di allontanare lo stress e la frenesia della vita moderna. Il tempo poi è stato bello tutta la settimana. L’unica cosa di cui preoccuparsi è il sole che è piuttosto forte per cui consigliamo di utilizzare almeno una protezione 30 per i primi giorni poi si può andare a scalare.
Purtroppo alla fine arriva anche il giorno della partenza... Ci svegliamo alle 5, facciamo colazione e saliamo sulla barca veloce all’alba, diretti all’aeroporto di Male. Dopo aver fatto gli ultimi acquisti al duty free, ci imbarchiamo con leggero ritardo sul nostro volo Eurofly e rientriamo in Italia.

CONCLUSIONI
Prima di partire, pensavamo che su un’isola così piccola sebbene bellissima, si potesse passare al massimo una settimana per evitare di annoiarsi. In realtà poi non è stato così e alla partenza, potendo scegliere, saremmo rimasti volentieri ancora…
Le Maldive sono proprio un paradiso terrestre fatto di spiagge stupende, acqua limpida, barriere coralline e pesci di ogni genere. L'alba, il tramonto ed il cielo stellato in riva al mare sono spettacoli indimenticabili!

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