Bella Stoccolma!

Le bellezze e la qualità di vita della capitale svedese

Bella Stoccolma! C’eravamo già passati circa 10 anni fa durante il giro delle capitali Scandinave ma volevamo tornarci e cogliendo un’occasionissima offerta da Lufthansa siamo tornati a fine estate. Per loro infatti già dal 16 agosto è finita l’estate mentre in Italia scoppiava il solleone! Nella nostra penisola oltre 40 gradi e lassù temperature gradevolissime (minime – 10 – 15 e massime non oltre 25).
Abbiamo poi completato un altro sogno: dormire in battello sul lago Malaren; data la nostra età abbiamo scartato la soluzione camerate offerta da un battello a vela ormeggiato davanti a Gamla Stan e abbiamo scelto un vecchio traghetto che offriva (oltre a soluzioni tipo ostello) anche una gradevole “camera del capitano” (ossia una doppia con bagno) a livello appunto del lago! Svegliarsi al mattino con lo spettacolo offerto dal sole all’alba e andare a nanna con le luci della città davanti è stata una delle perle del viaggio.Il trasferimento da Arlanda alla città è stato ottimo con il bus che si prende appena usciti dall’aeroporto; per noi senior (fra l’altro) molto economico = 150 Kr andata e ritorno (ossia 15 euro, il cambio è circa 10 corone = 1€). La soluzione treno (ARLANDA EXPRESS) è un po’ più cara anche se molto più veloce (20 minuti contro quasi 1 ora) ma noi abbiamo deciso di adeguarsi alla “tempistica “ svedese… loro non hanno mai fretta!
Sistemato presso il battello-hotel il check in e disfatti i bagagli siamo subito andati alla ricerca della tessera per spostarsi in città; ne esistono di 2 tipi; la Stockolm card che costa (mi sembra) quasi 60 € a persona per 3 giorni ma che consente accesso a mezzi pubblici, metro (Tunnelbana), traghetti e l’ingresso a 75 musei o altri luoghi di interesse oppure una semplice carta.trasporti che ci è costata (sempre come senior) sole 120 Kr sempre per 72 ore.
Dopo una rilassante passeggiata in Gamla Stan a visitare le botteghine con i souvenir (tutte piene di italiani) siamo entrati in un ristorante dove abbiamo assaggiato gamberetti in salsa con un bel piatto di insalata di contorno mentre ho avuto indicazioni per trovare il baccalà (torsk in svedese ) che cercherò di mangiare un’altra cena.
Al mattino successivo decidiamo di dedicare la giornata a Djurgarten dove passiamo la mattina e parte del pomeriggio al Parco Skansen; è uno zoo, una rappresentazione delle vecchie case e negozi svedesi oltre ad un parco giochi per i più piccini. Fra l’altro organizzatissimi, molto chiari nelle notizie fornite e molto interessante appunto la parte storica. Ci sono anche vecchie botteghe dove si ripetono le attività (fare il pane o la pasticceria, in fattoria ecc. ecc) quindi un posto molto culturale.
Notiamo già tanta gioventù e tanti genitori con bambini; in Svezia sembra che non debbano subire cali demografici!
Nel pomeriggio visitiamo poi il parco di Pippi Calzelunghe ma abbiamo la sfortuna di percorrere la giostra che racconta la storia con una coppia di slavi quindi nella loro lingua… Peccato!
Essendo la giornata molto calda (25 gradi!) ed essendo sabato tantissima gente è spaparanzata sui prati o in riva al lago.
Ritorniamo con un vecchio tram su rotaie in centro e da li decidiamo di andare a Sergel Torg (Torg = piazza) dove il festival della musica ha alcuni eventi in corso: Diamo una sbirciata anche alle centinaia di bancarelle che vendono libri (c’è proprio la passione di leggere pensando forse al lungo inverno) e decidiamo di cenare in un locale che già avevamo utilizzato la visita precedente dove offrono una decina di cucine con molti piatti diversi; il vantaggio poi è che gli stessi vengono mostrati in foto con descrizione dettagliata anche in inglese.
Optiamo per una “steak del cowboy” con patate fritte che si rivela assai valida!
Facciamo poi quattro passi in centro fino a Gamla Stan dove un concerto pubblico offre musica afro-cubana. Anche lì tantissima gente in particolare gioventù multirazziale.
La domenica decidiamo di andare in uno delle cittadine circostanti (Vaxholm) che raggiungiamo con un bus in circa 1 ora; cittadina di vacanza anche questa su un lago con un castello da visitare e con tantissimi turisti sia locali che stranieri.
Ci riforniamo di frutta in una COOP dove sbirciamo anche i prodotti della vita quotidiana (la vita non appare molto più cara che da noi) e poi ci mettiamo in un giardino sul lago in attesa del battello che ci riporterà a Stoccolma.
Fatta anche questa esperienza e ammirate le numerose isolette che incrociamo dove vediamo tante villette con barca di appoggio, arriviamo a Stoccolma proprio nel centro-città!
Da qui decidiamo ancora di fare quattro passi a Gamla Stan dove facciamo acquisti di piccoli souvenirs fra cui caviale e salmone.
Il giorno successivo è dedicato ai grandi Magazzini e ai mercati: sia per acquistare abbigliamento sia per i pezzi di piccoli casalinghi su design svedese!
La nostra visita inizia da H.M. per poi proseguire da Zara e finire a pranzo al mercato di Saluhall (imperdibile!). Qui ho la grande delusione di sapere che il baccalà è un piatto invernale per cui o ritorno fra qualche mese o… me lo mangio a casa mia!
Ci accontentiamo di salmone sopraffino e come dessert una torta al cioccolato. Unico grosso disagio due ragazze francesi che litigano accanto a noi evidentemente per problemi di… amour!
Anche in questo ambiente troviamo tantissimi italiani (ma non c’era la crisi?) con i quali scambiamo le esperienze fatte in città!
Completiamo la passeggiata ritornando nelle strade pedonali del centro per rientrare in tarda serata al nostro battello. Lì consumiamo una cenetta frugale (toast ed insalata di tonno) e poi usciamo per gustarci l’ultimo tramonto sul Malaren… Fantastico!
La mattina dopo metro fino alla stazione centrale dove prendiamo il bus per Arlanda dove arriviamo molto presto; abbiamo così tempo di finire le corone svedesi acquistando altri oggettini per la casa molto particolari.

Considerazioni finali; bellissima città, bellissimo popolo molto civile; bisognerebbe spedirci i nostri amministratori (di qualunque colore) per imparare a come si può vivere bene. Bisognerà poi tornare per gustare anche la periferia.

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