Siamo ormai agli sgoccioli del viaggio.
Non più di una sessantina di chilometri dividono Kumarakom da Kochi (Cochin), dove sono previste le ultime attrazioni, il pernottamento e il giorno successivo il volo per New Delhi da dove partirà quello per Malpensa.
Giunti alla periferia di Kochi intorno alle 10 ci troviamo bloccati in un ingorgo spaventoso, che ha però una motivazione: sul principale viale di scorrimento è in corso una processione in onore di Shiva e il traffico veicolare è costretto a un giro periferico. Concordiamo un punto di ricongiunzione con l'autista e percorriamo circa un chilometro a piedi di fianco al corteo fendendo una folla appena meno compatta di quella incontrata alle cerimonie di Tanjore e di Madurai.
Doveva toccarci pure questa... Pazienza, vorrà dire che cogliamo l'occasione per qualche foto imprevista.
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Kochi è composta da due nuclei: la moderna Ernakulam e la Cochin vera e propria che sorge su un antistante isolotto. L'influenza coloniale dovuta a Portoghesi e Olandesi che la occuparono per quasi tre secoli è ancora ben presente e rende la visita vivamente raccomandata.
Una delle realtà più peculiari della città è quella delle lavanderie tradizionali, una risorsa per dare lavoro e fonte di guadagno (per quanto esiguo) agli strati più disagiati della popolazione, quelli che un tempo erano definiti "paria", cioè appartenenti a nessuna casta.
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Ultima modifica di leander; 14-10-2015 alle 19:42:06
Molto interessante è il porto di pesca, in cui si può apprezzare il sistema adottato dai pescatori a imitazione delle reti a bilanciere cinesi, azionate con maestria con un sistema di carrucole e contrappesi.
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L'adiacente Vasco da Gama Square, oltre a ospitare le bancarelle del pesce...
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...è uno degli spazi di aggregazione cittadini, con variopinti murales...
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...giochi per i bimbi...
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...e scolaresche di cui, ancora una volta, apprezziamo l'ordine e l'educazione
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Un altro luogo meritevole di visita è il quartiere ebraico, brulicante di animazione che ha il suo fulcro nella sequenza ininterrotta di negozietti e antiquari in cui si può trovare di tutto, dalla paccottiglia da due soldi agli oggetti di grande pregio.
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Una delle eminenze di Cochin è Mattancherry Palace: costruito dai Portoghesi nel 1557, fu rimaneggiato dagli Olandesi per donarlo al Rajah di Kochi per farne la sua residenza.
L'esterno è piuttosto anonimo...
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...ma gli interni, ricchi di minuziosi intagli in legno e pareti affrescate con scene epiche, sono una meraviglia.
Purtroppo è tassativamente vietato fotografare e per rendere almeno l'idea riporto due immagini trovate in Rete
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Ultima modifica di leander; 14-10-2015 alle 21:47:51
Il "gran finale" del nostro viaggio è lo spettacolo del Kathakali, il cosiddetto "teatro dei gesti".
Dico subito che è piuttosto lontano dai nostri gusti, soprattutto per i tempi estremamente lunghi (circa un'ora e venti) nel narrare una vicenda che potrebbe essere "sbrigata" in pochi minuti. In sintesi è la classica vicenda del buono a cui il cattivo sottrae la sua bella e si conclude con un duello in cui il bene trionfa.
La particolarità consiste nella minuzia di un trucco facciale che può richiedere ore, nello sfarzo dei costumi, nella mimica del volto, nella gestualità e nelle movenze lente del corpo, il tutto rispondente a canoni ben precisi codificati nel corso di cinque secoli.
Gli attori si dipingono il volto, in parte vicendevolmente e in parte da sé allo specchio, con colori differenti e tali che gli spettatori possano già dall'inizio individuare se il personaggio è positivo (prevalenza di verde) o negativo (prevalenza di nero) o è un demone (lunga barba dipinta di rosso). Gli attori sono esclusivamente maschi, anche quelli che interpretano parti femminili (volto dipinto con tonalità di giallo).
Si può accedere al teatro (una platea e una galleria con un centinaio di posti in totale) già un'ora prima dell'inizio dello spettacolo per assistere al trucco che si sta svolgendo sul palcoscenico.
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Come premesso, gli attori si dipingono il volto l'un l'altro...
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...oppure da sé allo specchio
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Un narratore (sulla destra) dà una sommaria spiegazione su che cosa è il Kathakali, soprattutto ad uso degli spettatori stranieri, dopodiché racconta la vicenda mano a mano che si svolge sul sottofondo sommesso ma continuo dei tamburi, dato che non avvengono dialoghi fra gli attori.
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Ultima modifica di leander; 14-10-2015 alle 19:46:11