La Capilla de Marmol è uno spettacolo che varrebbe un secondo viaggio in Patagonia. Ne avevo sentito parlare ma vedere le immagini supera ogni aspettativa!
La Capilla de Marmol è uno spettacolo che varrebbe un secondo viaggio in Patagonia. Ne avevo sentito parlare ma vedere le immagini supera ogni aspettativa!
Salutiamo Federico, nostra preziosa guida di questa ultima parte del viaggio, e la nostra coppia di amici che proseguiranno verso nord e prendiamo il taxi collettivo prenotato la sera prima per raggiungere l’aereoporto di Balmaceda distante c. 50 km.
Qui un volo Sky (c’è solo la domenica ed è stato uno dei vincoli della schedulazione del viaggio) ci porta nel profondo sud cileno a Punta Arenas.
Punta Arenas è una cittadina ricca di storia ma, almeno per me, ...poco fotogenica; qualche bel palazzo attorno alla piazza centrale e un ventosissimo lungomare con un importante porto sia turistico che commerciale.
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Ha anche dei bei musei ma, purtroppo, siamo capitati lì la domenica pomeriggio e il giorno dell’Immacolata per cui abbiamo trovato tutto chiuso; siamo riusciti a vedere soltanto il Palazzo Braun Menendez (costruito nel 1905), che in parte è è stato lasciato con il suo ricco arredo originale e in parte destinato a Museo Regionale della Patagonia.
Nel primo pomeriggio con un bus di linea (Bus Sur) abbiamo raggiunto in c. 3 hh Puerto Natales.
Avviso ai ciessini: le due guide che abbiamo utilizzato per la preparazione del viaggio (Lonely e Footprint) riportano una mappa di Puerto Natales con le stazioni delle varie compagnie di trasporto: situazione obseleta, è stato costruito di recente una stazione centrale dei bus (sull’esempio argentino) e tutti i bus arrivano e partono da lì. Ulteriore warning, la stazione si trova all’estrema periferia per cui, chi non vuole farsi 2 o 3 km a piedi con il bagaglio, deve trovare un taxi per raggiungere gli alberghi del centro.
La via principale (Bulnes) offre ben poco ma la zona tra la Chiesa e il mare è, invece, abbastanza carina
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La passeggiata sul lungomare, infine, è molto piacevole.
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Stamane ritiriamo l’auto alla Europcar e partiamo per il Parco Torres del Paine.
La strada è bella fino a Cerro Castillo e corre tra verdi pascoli, un paradiso per cavalli e bovini; presa la deviazione per il Parco, dopo poco arriva lo sterrato che ci porta ad uno degli ingressi del Parco stesso: la Porteria Sarmiento. Si corre (si fa per dire, più di 50 all’ora su questa strada e con la nostra macchinetta non si fanno) lungo l’omonimo Lago e la prima fermata è al Mirador Nordenskjold
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Proseguiamo per Pudeto dove una deviazione ci porta al Salto Grande
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Qui ci sarebbe la possibilità di una camminata al Mirador Cuernos (1 h l’andata) ma con questo vento non è così piacevole camminare ....preferiamo rifugiarci nella cafeteria per il pranzo
Andiamo avanti per qualche altro chilometro e poi, vedendo che, ad est, il cielo si sta pulendo decidiamo di tornare indietro verso l’albergo Las Torres (dove pernotteremo) per raggiungere la Laguna Azul.
Presa la deviazione per la Porteria Laguna Amarga, quindi una delle strade del Parco meno transitate, una nuvola di fumo compare davanti al vetro dell’auto: è la polvere della strada che il vento mi porta davanti ? Noooo, sono vapore e schizzi d'acqua che escono dal cofano !!!!
E qui interviene il Santo protettore dei viaggiatori (che non so chi sia ma ci sarà senz’altro); il tempo di trovare da parcheggiare l’auto a lato della strada e aprire il cofano (più per impietosire eventuali passanti che non sperando di aggiustare qualcosa) e si ferma una coppia di olandesi che: 1) mi offrono un passaggio, 2) stanno andando proprio al mio albergo, 3) hanno posto per caricare i nostri bagagli.
Arrivati alla Porteria Amarga e presa la deviazione per l’albergo compaiono, per la prima volta nella giornata, le Torri del Paine; mi accontento di guardarle dal finestrino dell’auto.
Una volta in albergo telefono alla Europcar e mi offrono subito di portarmi in serata un’auto sostitutiva (pfui, poteva andare molto peggio !!!)
Puntuali verso le 21.30 arrivano con l’auto; c’è ancora luce, non resisto e saliamo subito in macchina per tornare nel punto dove ci erano apparse le Torri; un pò perchè tutto si era sistemato nel migliore dei modi, un pò per la luce del tramonto mi sembrano ancora più belle di oggi pomeriggio.
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Il mattino successivo, con la nuova macchina, ripercorriamo la strada del giorno prima fino a Pudeto non senza una nuova sosta per salutare le Torri; chi non può salire al Mirador Las Torres di questo si deve accontentare.
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Sostiamo al Lago Tahoe e al Salto Piccolo e poi in compagnia del Rio Paine ci dirigiamo verso l’Amministrazione del Parco e da qui prendiamo la strada per il Lago Grey.
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La vista dall’Hotel Lago Grey con l’omonimo ghiacciaio sullo sfondo è molto bella
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E ce la godiamo con una passeggiata prima nel bosco e poi sulla spiaggia fino a raggiungere l’imbarcadero dove partono le barche per il ghiacciaio.
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Arrivati di nuovo all’Amministrazione prendiamo per la Porteria Serrano per tornare a P.to Natales per una strada diversa da quella dell’andata; ne percorriamo alcuni chilometri e, senza aver finora incontrato nessun cartello che lo indicasse, ...troviamo la strada chiusa per lavori !!!
Facciamo buon viso a cattiva sorte e ne approfittiamo per vedere meglio la zona circostante
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E poi ci rifacciamo per intero tutta la strada del Parco; c’è il tempo per notare che le Torri sono indubbiamente la maggiore attrattiva del Parco ma anche i Corni fanno la loro porca figura !
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Arrivati a P.to Natales vado a riconsegnare l'auto e scopro il motivo per cui eravamo rimasti in panne il giorno precedente: la ventola dell'auto che mi avevano dato aveva tre pale rotte alla base: non mi hanno chiesto nemmeno un dollaro in più ed è finita lì.