L'India ha veramente mille volti in foto, non oso immaginare dal vivo.
Siamo un esercito di sognatori, è per questo che siamo invincibili! ????
Devo dire che i racconti del Boss sono sempre coinvolgenti !!
Ho letto a spizzichi e bocconi ma mi mettero' in pari al piu' presto
Kanchi veramente molta bella. Per quanto riguarda la quotidianità, vedendo le tue immagini, ho ricavato l'impressione che, mentre in Birmania si percepiva una povertà "dignitosa", qui (quantomeno a Madras) la situazione sia un po' più "squallida". E' solo un problema di selezione-foto o è così anche dal vivo ?
Sai, nell'Indian subcontinent ci sono un miliardo e trecento milioni di individui: per forza di cose c'è un ampio "compasso" fra i benestanti e i poveri-poveri. Devo dire che in casi di degrado estremo mi astengo dal fotografare, ritengo che ci sia un limite (soprattutto nei confronti del soggetto).
L'altra attrattiva imperdibile di Kancheepuram è il tempio di Ekambareswarar, al riguardo del quale riporto subito un'informazione pratica ad uso dei futuri visitatori. Il complesso osserva una chiusura a metà giornata, più o meno fra le 13 e le 16. E' quindi opportuno valutare, a seconda dell'ora in cui ci si trova in città, se convenga visitare prima questo o quello di Kailashnathar appena descritto.
Il nucleo originario di Ekambareswarar sembra risalga al IV secolo, ma gli ampliamenti e i rimaneggiamenti successivi sono stati numerosi con il passaggio tra i vari domini: Pallava, Chola e Vijayanagar.
Il risultato è un complesso enorme consacrato al culto di Shiva, pulsante di vita religiosa a tutte le ore in ogni sua parte: la visita è quindi un succedersi di scenari, sia architettonici sia umani.
L'apertura pomeridiana delle 16 è anticipata di una decina di minuti per dare sfogo alla massa di fedeli in paziente attesa all'esterno delle mura...
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...che si riversano nel primo cortile attraverso un monumentale portone
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Come in quasi tutti i luoghi di culto indiani, all'ingresso si allineano i chioschetti in cui acquistare ogni tipo di oggetto da offrire alle divinità
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Ultima modifica di leander; 26-02-2015 alle 15:40:55
I gopuram non sono colorati, ma solo perché in attesa delle ridipintura che ritualmente avviene ogni dodici anni.
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Altre parti, evidentemente ridipinte da poco, spiccano invece per i colori sgargianti
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All'interno, dove i fedeli si affollano a fare offerte ai numerosi altari, la spiritualità sembra quasi palpabile
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L'intensità e la serenità di certi volti lasciano sconcertati e insinuano più di un dubbio: siamo nel giusto noi "ricchi" occidentali consumisti dall'esistenza frenetica o è questa gente nella sua "ricca povertà" ad avere capito tutto della vita?
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