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Discussione: * INFO NEW YORK *

  1. #2421
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    Citazione Originariamente Scritto da reietto Visualizza Messaggio
    Non so come si fa.
    Non tu, tu non hai i permessi, ma gli admin sì...
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  2. #2422
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    Citazione Originariamente Scritto da Rosamb Visualizza Messaggio
    Posso avere il programma preparato?
    Eccomi qua Rosar...ehm...Salvatore!

    Allora, riassumendo brevemente il nostro percorso nel MET è stato questo:
    dall'ingresso al'ala OVEST: passaggio veloce oltre il settore di ARTE GRECA E ROMANA, poi visitato tutto il settore dedicato alle ARTI DELL'AFRICA, DELL'OCEANIA E DELLE AMERICHE, dalla sala 350 alla 359 (tutto molto interessante e anche divertente!). Dalla sala n. 354 si accede al settore dedicato all'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA (Picasso, Magritte, Dali, Warhol, etc etc).
    Poi si ritorna alla sala n. 358 e si passa al settore dedicato alle SCULTURE EUROPEE E ARTI DECORATIVE (sala n. 555) che abbiamo saltato prepotentemente, così come il settore centrale dedicato alle ARTI MEDIOEVALI (sala n. 305 e dintorni), per giungere infine nell'ALA AMERICANA, dove ci sono interessanti opere, tra cui alcune di Frank Lloyd Wright che avevo studiato a scuola! (sale dalla n. 700 alla 745).
    Dalla sala n. 702 si accede poi al magnifico DENDUR TEMPLE, o meglio alla sua ricostruzione (sala n. 131): a me è piaciuto davvero molto! L'ARTE EGIZIA (dalla sala n. 121 alla 100) l'abbiamo guardata di sfuggita!

    Il secondo e terzo piano non lo abbiamo fatto, non saprei aiutarti.
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  3. #2423
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    Martedì 17 Dicembre 2014: LOWER EAST SIDE, SHOPPING E INCONTRI VIP!

    Al risveglio non c’è il sole a risplendere, ma un cielo cupo che non promette nulla di buono. Durante la notte tra l’altro è nevicato e le strade sono bianche. Mettiamo il naso fuori dalla finestra e diventa subito rosso: c’è da vestirsi bene!
    Oggi però il programma prevede una zona fuori dagli itinerari classici (e turistici) di New York, una zona che nel corso del tempo ha subito grandi cambiamenti, un quartiere un po’ particolare che deve il suo nome alle sue avenue denominate “A”, “B”, “C” e “D”: Alphabet City, per l’appunto.
    Qui, come ho letto, si trovano i Community Garden, giardini pubblici gestiti dagli abitanti di quartiere, che ogni anno si sfidano in un contest per determinare il garden più fico.
    Non solo, Alphabet City ospita innumerevoli negozi multietnici e store di giovani artisti locali.
    Ispirati da buoni propositi, ce ne freghiamo del freddo e della pioggerellina di questo martedì e saliamo in metro con destinazione Lower East Side. Il quartiere non è servito dalla metro, scendiamo ad Astor Place e ci incamminiamo verso il Tompkins Square Park.
    Molti dei piccoli negozietti sono ancora chiusi. Ci sono vetrine curiose, come quella di una giovane artista che realizza abiti verniciati su sé stessa. Sì, hai letto bene.


    Tompkins Park è tutto imbiancato, ma da l’idea di essere un rifugio perfetto durante l’estate, sia dal caldo che dal rumore. Quando giungiamo davanti al primo Community Garden, rimaniamo un po’ delusi: è chiuso. E così saranno tutti gli altri. Non rimane che dare una veloce sbirciata all’interno di questi spazi verdi, ognuno con le sue sculture frutto dell’arte del riciclo creativo.


    Un sito di riferimento per prepararsi un itinerario dei Community Garden da visitare, per farsi un’idea di cosa essi propongano e conoscere in anticipo eventuali iniziative dei singoli spazi verdi, è questo:
    http://evpcnyc.org/mainmap.html

    Continuando l’esplorazione, da nord verso sud dell’Avenue C, incontriamo anche un murales che cattura la mia attenzione. Raffigura la mappa del quartiere e, a fianco, due bambini che si tengono per mano. E c’è una poesia, bellissima, scritta in spagnolo.

    Allegato 17246

    Recita:
    “La ideas es el vapor: vapor divino,
    que invisible y potente, como el viento,
    marcha seguro a su inmortal destino.

    ¿Quién osa detener su movimiento?
    Si se alza una montaña en su camino,
    abre un túnel y pasa el pensamiento!”

    Sono le ultime sei righe di una poesia, , “Fuerzas irresistibles”, di Josè de Diego: politico, giornalista e poeta nato in Portorico, conosciuto anche come il padre del Movimento Indipendente Portoricano.
    Alphabet City è infatti la zona portoricana per eccellenza e ha dedicato questo murales a uno dei personaggi più importanti del proprio Paese.
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  4. #2424
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    Continua il nostro percorso verso sud e incontriamo un altro Community Garden con belle sculture “di riciclo” e altri murales.


    Infine, in fondo ad Avenue C, un’altra interessante scoperta newyorkese: i box di raccolta plastica. In sé, non ci sarebbe nulla di clamoroso da segnalare, senonchè recandosi a questi raccoglitori con la propria tessera, i cittadini ricevono in cambio denaro! Certo, non cifre esagerate, max 12 dollari al giorno, però credo sia un bell’incentivo a non disperdere questo materiale!


    Il nostro tour ad Alphabet City termina qui, un po’ perché Avenue C è finita, un po’ perché essendo tutto chiuso non possiamo addentrarci nei Community Garden o nei negozietti, un po’ perché abbiamo preso abbastanza freddo!
    Questa è anche la zona del famoso KATZ’S DELI, dove hanno girato una storica scena di “Harry ti presento Sally”, dove gli amici di CISONOSTATO.IT consigliano un ottimo pastrami, ma non essendo ancora ora di pranzo noi lo guardiamo solo da lontano e continuiamo la passeggiata lungo Houston Street, che ci permetterà di raggiungere la metropolitana.

    Il resto della mattinata, mentre imperversa neve mista acqua, lo dedichiamo al “look-shopping”, l’arte di guardare ma non comprare, che mettiamo in pratica da Tiffany e in altri negozi troppo costosi della Quinta Ave. Dove invece entriamo e compriamo è al LEGO STORE del Rockfeller Center, una babele per piccoli e grandi appassionati. Entriamo anche da LINDT, ma solo per il nostro cioccolatino quotidiano in omaggio!
    Per il pranzo, torniamo al MERCER KITCHEN di Soho, considerato l’ottimo precedente sappiamo che ne vale la pena. Questa volta, oltre al fantastico “Mercer burger”, osiamo di più e concludiamo il pasto con un dolce meraviglioso: tortino di cioccolato con gelato alla vaniglia. Una delizia per il palato che voglio condividere anche in foto!

    Allegato 17250

    Il pomeriggio è dedicato interamente allo shopping per le vie di Soho, è l’ultimo giorno pieno e dobbiamo sfruttarlo a dovere per riempire i vuoti della valigia!
    Poco prima di rientrare in hotel, torniamo dalle parti del palazzo di Friends, sotto al quale (vi ricordate??) avevamo notato un delizioso bistrò, “The Little Owl” ( http://www.thelittleowlnyc.com/ ).
    Entriamo e la gentile proprietaria ci dice che ha un tavolo ancora disponibile, così concordiamo l’orario e ci salutiamo. La nostra ultima serata in NYC sarà in questa romantica location in questo angolo di città dove verremmo sicuramente a vivere, se dovessimo trasferirci!
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  5. #2425
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    Poco più tardi, alle 21, quando ci presentiamo nuovamente all’ingresso, il locale brulica di gente seduta che si sta godendo la cena. Aspettiamo tranquillamente una decina di minuti, durante i quali ci fanno accomodare su un palchetto e ci offrono un bicchiere di vino. Da questa posizione osserviamo attentamente tutti i piatti che vengono serviti, che sembrano essere tutti succulenti!

    Allegato 17251

    Ci danno intanto anche il menù da consultare: propongono piatti dalle chiari origini italiane, come i bucatini all’ amatriciana o i cavatelli alla ricotta, ma il cavallo di battaglia di questo piccolo ristorantino ho letto essere le polpette, le famose “Little Owl Meatballs”, che infatti non potremo esimerci da ordinare!
    La cena e il servizio sono perfetti, c’è ovviamente confusione data dagli ambienti ristretti e dai numerosi avventori, ma si sta bene. Le luci soffuse aiutano a creare un micro-sistema con la propria privacy. Sto sorseggiando l’ennesimo bicchiere di vino, quando oltre la finestra vedo il volto di una ragazza bionda con un berretto rosso, che mi ricorda qualcuno…ma sì, è Cameron Diaz!!!

    Sono gasato quando mi accorgo che effettivamente è lei, lo dico a mia moglie e provo, senza fortuna, a scattarle qualche foto mentre passeggia guardando dentro il locale. Lei se ne accorge e si gira subito dall’altra parte, ridendo. E’ lei, però, questa è la conferma! La sua amica cerca di proteggerla dalla mia paparazzata e si mette a mò di scudo, appoggiandosi al bordo della vetrata. Cameron mi da le spalle, allontanandosi dall’obiettivo. Questa è l’espressione della sua amica che recita a chiare lettere: “HAI BISOGNO?”

    Allegato 17252

    Sto ancora ridendo! Ogni volta che riguardo la foto è troppo divertente ricordare la scenetta.
    Nonostante la mia insistenza, alla fine le ragazze entrano nel locale, che si premura di preparare per loro un bel tavolino in men che non si dica. Secondo voi Cameron aveva prenotato??? Comunque quando passa al mio fianco, quasi a scusarmi, la guardo e le dico “Hi!” con occhioni dolci, e lei risponde in maniera altrettanto garbata.
    In ogni caso, la sua amica ha ragione. Sono un buzzurro. Loro si siedono ad un tavolino di distanza e io cerco, con scarsi risultati, di scattare una foto decente alla vip del momento. Solo che la mancanza di un’illuminazione adeguata, un lampione alle sue spalle e le mie scarse doti di fotografo, contribuiscono ad avere questi risultati.

    Cameron che legge il menù…
    Allegato 17253

    Cameron che pensa a come liberarsi di me…
    Allegato 17254

    Cameron rassegnata che dice con l’amica di lasciare perdere…
    Allegato 17255
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  6. #2426
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    Ma torniamo per un attimo alla cucina del ristorante, perché alla fine non è che al “Little Owl” troverete sempre Cameron (anche se vi auguro di sì!), ma sicuramente mangerete le sue meetballs, che sono, lo dico sottolineandolo, SPETTACOLARI! Ovviamente suscitando un’attrazione minore, non sono state fotografate, ma le trovate in tutte le salse su internet, sono davvero famose, recensite da vari giornali di New York, oltre che da persone da tutto il mondo!

    Usciamo dal Little Owl verso le 23:30, dopo aver pagato un conto tutto sommato accettabile, con un discreto rapporto qualità/prezzo. Da vero gentleman (ahahahah) non reco ulteriore fastidio a Cameron, che tra l’altro non sembra aver a cuore il nostro saluto. L’impressione che mi ha dato comunque è stata molto positiva, una donna che davanti ad un piatto non si tira indietro non può che avere la mia stima. Quelle che mangiano metà porzione, o spiluccano invece, sono da NO LOOK.
    Cameron i piatti li affrontava così…

    Allegato 17256

    …quindi tanto di cappello! (Sì lo so sono un bastardone… )

    Comunque, la NOSTRA notte newyorkese è appena iniziata, ed è tutta da vivere. Saliamo in taxi un po’ brilli e ci facciamo condurre verso la prossima tappa, un locale con terrazza e vista sull’Empire, dove si balla e si beve un altro po’: il PLUNGE BAR ROOFTOP + LOUNGE ( http://www.gansevoorthotelgroup.com/...ar-and-lounge/ ).
    E’ un club molto ben recensito, per andarci bisogna entrare nel Gansevoort Hotel, nel cuore del Meatpacking District. Si sale con l’ascensore fino alla terrazza ed eccoci qua! Quando si aprono le porte sembra di essere in un film: la vista oltre la vetrata, che occupa tutto lo spazio davanti a noi, è spettacolare e la musica è già bella alta! Alicia Keys canta: “…Now you’re in New York, these streets will make you, feel brand new…Big lights will inspire you, hear it for New York, New York, New York…”.

    Come ho detto, sembra di essere attori di un film. A volte le coincidenze ti cambiano la vita, almeno in questa occasione le note di “Empire State of Mind” hanno reso indimenticabile quel particolare istante della nostra luna di miele.
    Il locale ve lo consiglio, soprattutto d’estate e soprattutto, secondo me, al tramonto. D’inverno la terrazza è ovviamente circoscritta da un tendono in plastica trasparente, anche se la vista è molto accattivante! E’ a 360 gradi, quindi al calare del sole si ha una bella vista verso l’Hudson, con tutto ciò che ne consegue.
    Ma come si fa a non innamorarsi di New York??? Non lo so!

    Allegato 17257

    Noi ce lo chiediamo mentre balliamo fino a tarda notte sulla terrazza del Plounge, bevendo una cerveza fresca e ammirando il pennone dell’Empire State Building.
    Prima di rientrare in hotel, torniamo ancora una volta a salutare quell’angolo sempre acceso di New York, sempre vivo, che è Times Square. Stavolta, sono le tre di notte passate, c’è un po’ meno fermento del solito, e vorrei pure vedere!


    Continua...
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  7. #2427
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    Grande Ale il paparazzo. Anche per noi la canzone di Alicia Keys sarà sempre la colonna sonora delle ns NY. Bella anche la foto con l'ESB sullo sfondo.

  8. #2428
    Senior Member L'avatar di Rosamb
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    Ma se si è in possesso di un passaporto elettronico il visto Esta per New york non è necessario?

  9. #2429
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    Sì, è necessario. L'Esta non é un vero visto. È una raccolta di informazioni che precede l'ingresso con pagamento delle spese di gestione.

  10. #2430
    Senior Member L'avatar di leander
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    Belinshire, l'Impero del Basilico
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    Citazione Originariamente Scritto da Rosamb Visualizza Messaggio
    Ma se si è in possesso di un passaporto elettronico il visto Esta per New york non è necessario?
    A NY non sono mai stato, ma credo proprio che l'Esta sia necessario per gli USA a prescindere dalla meta.
    Aspetto cmq conferme da chi magari ne sa di più.

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