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Discussione: Minorca

  1. #21
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    Davvero bella Cala Pregonda!

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    Lungo il percorso c'è una piccola sorpresa, un luogo mistico, chiamiamolo così.

    Allegato 19420
    Mi ricorda la spiaggia di Papa Minas, a Karpathos. Là i "manufatti" del misticismo sono pochi ma colossali, ad altezza d'uomo!

    Allegato 19443

  2. #22
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    Wow, davvero "composizioni" eccezionali quelle di Papas Minas. Me la sono persa quella spiaggia, rimane a nord dell'isola, giusto?

    Comunque Cala Pregonda è il top di Minorca, un luogo assolutamente imperdibile. Soprattutto per chi ama fare snorkeling. Fenomenale!
    Visita il mio blog di viaggi: http://www.untrolleyperdue.it

  3. #23
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    Wow, davvero "composizioni" eccezionali quelle di Papas Minas. Me la sono persa quella spiaggia, rimane a nord dell'isola, giusto?
    Sì, circa 4 km di sentiero panoramicissimo da Diafani in direzione sud (più altrettanto il ritorno). Ovviamente eravamo soli!

  4. #24
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    Ultimi giorni sull'isola

    E così siamo arrivati alla fine di questa vacanza, che dal profondo sud della Spagna (Cabo de Gata, Granada) ci ha portato fino a Valencia e da qui sulla bellissima isola di Minorca.
    E' il penultimo giorno per noi, qui a Ciutadella, quando saliamo in auto e percorriamo la strada verso Binigaus, costa sud. E' descritta come una spiaggia poco frequentata, ancora vergine, bellissima. Raggiungiamo la nostra destinazione in poco meno di mezz'ora, c'è ancora poca, pochissima gente ed è un vero paradiso.

    Allegato 19444

    Scattiamo parecchie foto ed autoscatti multipli, ci rilassiamo, nuotiamo come se non ci fosse un domani, pranziamo all'ombra della nostra sombrilla, ci addormentiamo...poi...l'idillio finisce quando veniamo svegliati da un brusio improvviso!
    Un'orda di monelli con genitori al seguito è appena sbarcata da una barca e si dirige verso di noi con pallone da calcio, canotto, una quantità di teli da mare che neanche i vuccumprà girano così carichi, racchettoni e palline, di tutto di più insomma. La scena è questa: stiamo ancora stropicciandoci gli occhi, a metà tra lo stordito e l'accecato, intorno a me e mia moglie c'è un perimetro di spazio vuoto di circa trenta metri, dove volete che si stabiliscano? Proprio alle nostre spalle, attaccati, modello cozza allo scoglio.
    In quattro e quattr'otto facciamo su armi e bagagli e ci dirigiamo verso ovest, dove la spiaggia è ancora poco popolata, fortunatamente. Quest'area di Binigaus è ancora più selvaggia, protetta da un'alta parete di rocce rosse.

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    Scampato il pericolo, ci godiamo un pomeriggio di totale relax, stesi fra i molti nudisti che popolano questa parte di spiaggia.
    Prima di tornare a Ciutadella, la sera, decidiamo di tornare a Cap de Cavalleria, questa volta non per andare in spiaggia, ma per dirigerci verso il faro e goderci il tramonto. Una breve sosta a Es Mercadal per comprare birre e patatine e poi via sulla strada verso nord.
    Poco prima di raggiungere il faro, ci fermiamo per scattare qualche foto al panorama in uno spiazzo a bordo della strada. Da lì non andremo più via, troppo bello, rilassante, tutto per noi quell'angolo di Minorca.

    Allegato 19446

    Ci sediamo nei pressi dell'auto e, mentre ascoltiamo un pò di musica, ci secchiamo la birretta fresca e il pacchetto di patatine. Stretti stretti assistiamo allo spettacolo della natura, un processo che lascia sempre a bocca aperta, ma in posti come questo un pò di più, è innegabile.

    Allegato 19447

    Allegato 19448

    Con gli occhi ancora pieni di tanta bellezza, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso Es Fornells, dove è in corso una festa di paese. Nulla di che, c'è una band che suona dello ska punk in spagnolo, una folla di bambocci urlanti, qualche bancarella di hot dog e salsiccia e poco altro. Ci mangiamo un paio di tapas e torniamo verso Ciutadella.
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  5. #25
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    Il giorno seguente, è il 28 luglio, la carta spiaggia va giocata per bene. L'ideale sarebbe tornare a Pregonda, ma siamo un pò pigri e viriamo sulla seconda classificata nella top five minorchina: Playa Es Tancat. Ricordate quella piccola spiaggia a fianco della sorella maggiore Algaraiens la Val? Bene, è quella la nostra destinazione. Pace e mare limpido, l'ideale per chiudere in bellezza la vacanza.
    Questa volta la raggiungiamo attraverso un percorso diverso, incamminandoci lungo un sentiero che si addentra in un boschetto.

    Allegato 19449

    Attraversiamo la macchia con passo deciso, superiamo un piccolo stagno con ranocchie e simpatiche tartarughine ed infine, oltre le dune di sabbia, voilà, la playa!
    Come al solito l'essere mattinieri paga: la spiaggia è ancora semi deserta!

    Allegato 19450

    L'affollamento, durante la giornata, non sarà mai comunque eccessivo: molti turisti non conoscono questa spiaggia e si fermano ad Algaiarens, che è parimenti bellissima. Ma noi a questa piccola caletta siamo rimasti affezionati. Tante nuotate, in quell'acqua così limpida.

    Allegato 19451

    Verso sera, ce ne andiamo via molto a malincuore. Passiamo la serata a Ciutadella, dove sono arrivati ancora più turisti (è il 28 luglio). Ceniamo all'Hogar del Pollo per un'ultima immersione totale nella rusticità tipica dei tapas bar spagnoli. C'è la solita, bellissima confusione nel locale e mangiare seduti al bancone è bello! Mitico Hogar, così unto, così spagnolo!

    Allegato 19452

    Passeggiata per il centro storico, giù al porto, poi di nuovo su...ma è ora di andare a letto? Ma no dai...eh ma abbiamo l'aereo presto domattina...ma andiamo a sbronzarci...dai va là, che non c'hai più il fisico...

    Il giorno seguente, di primo mattino, raggiungiamo l'aeroporto di Mahon e torniamo a casa.
    Questo viaggio ci ha lasciato molti bei ricordi, momenti che rimarranno indelebili nel cuore. E' passato un pò di tempo ormai, ma scrivo queste righe come se fosse ieri, come se ancora potessi sentire l'odore del mare o se, uscito dal lavoro, potessi rivivere il tramonto di Cap di Cavalleria. Forse è così, forse si può fare, basta chiudere gli occhi e così è. Perchè noi siamo quello che viviamo e tutto quello che viviamo rimane parte di noi. Il bello di viaggiare è vivere intensamente, perciò essere allo stesso modo, ovunque.
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  6. #26
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    Bellissima vacanza! E complimenti per il racconto e le foto che fanno capire quanto possa offrire Minorca. Mi ha un po inquietato la quantita' di gente, ma credo sia inevitabile dato il periodo.

  7. #27
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    Tornati da un weekend lungo (6 giorni) in questa fantastica isola.
    Mini-vacanza all'insegna del relax, ma ci voleva dopo un anno di lavoro.

    Che dire? Bellissima isola, spiagge stupende, qualche passeggiata nella natura e qualche divagazione culturale (tremila anni di storia lasciano il segno).
    Peccato avere avuto poco tempo ed essere capitati nel picco della stagione turistica.
    Vale la pena ritornarci con più calma e meno gente.
    Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande.
    Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci infili dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.

  8. #28
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    Alcune immagini, in ordine di casualità casuale...
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  9. #29
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    Premetto che questa mini vacanza aveva come obiettivo il relax. Arrivo puntuale il venerdì con volo Easyjet da Milano. Le formalità per entrare in possesso della macchina a noleggio richiedono più del previsto, non perché siano lenti, ma per il fatto che il noleggio ha la sede ad un paio di chilometri di distanza dall’aeroporto e quindi dobbiamo attendere il pulmino.

    Nel giro di mezz’ora il navigatore satellitare ci accompagna all’ingresso dell’hotel a Son Bou. Mettiamo le nostre cose in camera, facciamo un breve salto ad Alaior per acquistare alcune cose, tra cui l’indispensabile scorta di acqua minerale. A dire il vero il supermercato ce l’avevamo anche di fronte al resort, ma ne approfittiamo per fare due passi in questo tranquillo paesotto dell’interno. Tornati in hotel, iniziamo la vacanza vera e propria con una passeggiata lungo la spiaggia di Son Bou, abbastanza affollata, del resto siamo nel picco della stagione estiva. Cena in hotel e passeggiata dopo cena lungo la spiaggia.

    Il giorno dopo facciamo colazione presto e andiamo a Mahon. Nonostante sia domenica, parcheggiare nelle vicinanze del centro si rivela più complicato del previsto. Molti parcheggi sono a tempo o per residenti. Su suggerimento del navigatore scoviamo un autosilo a due passi dal centro. Mossa azzeccata, macchina parcheggiata al fresco e costo ragionevole. Passiamo la mattinata girovagando per la capitale dell’isola. Al nostro arrivo gran parte delle vie erano ancora deserte, il che ci ha permesso di girare con tranquillità e di goderci gli scorci sulla baia senza dover litigare per scattare una foto. Nonostante fossimo nel pieno della stagione turistica, ci ha sorpreso il fatto che molti negozi fossero chiusi di domenica. Visitiamo le chiese principali, il museo e il porto. Assistiamo ad una Messa in catalano ed alla fine, con nostra sorpresa, il parroco scende dall’altare ed anziché andarsene, va verso la porta di uscita, stringendo la mano, ringraziando e salutando i fedeli. Avendoci riconosciuti come turisti, nello stringerci la mano ci augura una splendida vacanza sull’isola. Man mano che passa il tempo le vie si riempiono di gente, molti turisti inglesi e italiani, che arrancano sui selciati, sotto il solleone e con il vento che ha deciso di prendersi una pausa.

    Torniamo al nostro resort in tempo per il pranzo, e decidiamo di dedicare il pomeriggio all’esplorazione della costa nord, da Favarix fino al faro di Punta della Cavalleria. Siamo costretti a saltare Fornells perché proprio quel giorno si svolge la festa patronale, gli ingressi al paese sono sbarrati e la fila di macchine parcheggiate lungo la strada va ben oltre i limiti del paese. La costa nord è rocciosa, alternando calette a strapuntoni e il mare non è tranquillo come a sud. Viaggiare lungo le strade minori richiede un po’ di cautela perché l’asfalto non è ben tenuto ed in molti tratti incrociare è problematico. La mattina a Mahon visitando un chiostro avevamo letto che questa costa è stata oggetto di numerosi naufragi, con molte vittime e che proprio per questo motivo sono stati costruiti i fari. Gentilissima la custode (italiana) del piccolo museo nel faro di Cavalleria, che ci riempie di consigli e dritte. Rientriamo in albergo e ci rilassiamo.

    Ripartiamo la mattina dopo in direzione Ciutadela, antica capitale dell’isola. Anche qui abbiamo qualche difficoltà a trovare un parcheggio nei pressi del centro, schivando le striscie blu e i parcheggi per i residenti. Dedichiamo la mattinata alla visita della cittadina, che ci svela la sua storia e nel contempo si dimostra essere più turistica di Mahon. Anche qui il piccolo museo annesso alla cattedrale ci racconta molto della storia di quest’isola, crocevia del Mediterraneo occidentale fin dai tempi antichi. Negli ultimi 3000 anni di qui sono passati tutti: terreno fertile, che favorisce l’agricoltura, clima mite, un porto naturale nella baia di Mahon (la seconda al mondo dopo Pearl Harbour) hanno reso quest’isola un punto di rifornimento abituale per le navi, anche quelle non volute, come dimostra l’abbondanza di torri di avvistamento, più o meno conservate, sparse in giro per la costa.

    Prima di tornare in hotel decidiamo di vagare un po’ per il centro dell’isola, osservando i pascoli che fiancheggiano la strada, dove pascolano tranquille le mucche. Il cielo nuvoloso sulle colline dell’interno sembra preannunciare un temporale, ma in realtà è solo una impressione. La mancanza di rilievi veri e propri (il punto più alto dell’isola è poco più di 300 metri) fa si che il vento spazzi via le nuvole abbastanza rapidamente. Mucche e cavalli sono una costante del paesaggio. Del resto Minorca è famosa per il suo formaggio tipico (di cui faremo ampia provvista, insieme ad altre specialità alimentari…) e per le minor chine, un tipo di scarpe che sull’isola indossano quasi tutti, preferendola alle infradito. Infatti lungo la dorsale, ai lati della strada che taglia l’isola da Ovest ad Est, si vedono le insegne delle fabbriche di scarpe.

    Decidiamo che l’obiettivo del nostro pomeriggio è il relax, per cui passiamo il pomeriggio nel più classico dei modi, stesi su due lettini con un libro in mano nel parco del resort, scegliendo un angolino defilato dal caos dell’animazione. Prima di cena decidiamo di fare una passeggiata lungo la spiaggia, approfittando del mare calmo e caldo, un vero invito a fare il bagno.

    Arriva così il martedi, ultimo giorno di vacanza. Partiamo la mattina presto per la riserva naturale di Es Grau, nel Nord-Est dell’isola. Arriviamo all’ingresso al momento dell’apertura. Una gentilissima signora ci consegna una mappa dei sentieri con tutti i punti di osservazione e ci riempie di consigli, compreso dove parcheggiare la macchina per trovarla all’ombra. E’ così che passiamo gran parte della mattinata, passeggiando lungo i sentieri e fermandoci ad osservare gli uccelli con il binocolo dai vari punti di osservazione. Davvero lodevole l’iniziativa di avere creato questa riserva della biosfera e preservato lagune, cale e stagni e nel contempo averla resa fruibile ai turisti con i percorsi attrezzati.

    Prima di tornare in albergo decidiamo di fare tappa a Fornells, che non eravamo riusciti a visitare due giorni prima per via della festa patronale. Breve passeggiata nel centro del paese, che si rivela essere il mix tra porticciolo di pescatori ed insieme di seconde case per turisti che tutto sommato ci aspettavamo. Usciamo dal paese per visitare la chiesa scavata nella roccia e la torre di guardia all’estremità nord.
    Ripartiamo nel pomeriggio dedicandolo alla visita delle spiagge turistiche della zona sud e sud-ovest. Molto belle come mare, ampiamente attrezzate, ideali per chi viaggia con i bambini e …piene di turisti al punto che passeggiare lungo il bagnasciuga in certi punti è un vero e proprio slalom tra i bagnanti. Non è una sorpresa, anche il nostro resort, con le sue 500 e passa camere, segna il tutto esaurito. La bellezza del mare e dei paesaggi ci convince che quest’isola merita una seconda visita, con più calma ed in un periodo meno caldo, in modo tale da poterla esplorare meglio.

    Con il mercoledì arriva il momento di tornare in Italia. Facciamo una breve, ultima passeggiata in spiaggia prima di colazione, impacchettiamo le nostre cose in valigia, restituiamo la macchina al noleggio ed arriviamo puntuali in aeroporto per tornarcene nella calda Milano. Ci attende un agosto lavorativo. Le ferie, quelle vere, saranno a Settembre.
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  10. #30
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    Bella vacanza Luca! Dai aggiungi qualche foto oltre a quelle gia' postate. Minorca e' un'isola molto bella ma confermi quanto pensavo che e' anche molto affollata.

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